I “Krugisti” sono una
setta di “elitari” che bevono
escusivamente Krug. Amano navigare nel “mare magnum” dello champagne alla
scoperta delle infinite sfaccettature della bevanda spumeggiante più famosa del
mondo ma ,ancor di più,adorano tornare al porto sicuro dell’irripetibile e
“unico” stile della “maison” Krug. E’ un
privilegio unirsi umilmente a questa schiera. Dopo attese e trepidazione,l’oggetto
del desiderio ha preso forma nell’annata 1998,ultimo millesimo del decennio
novanta. Dal classico uvaggio chardonnay-pinot noir-pinot meunier,promette la
solita impressionante performance per struttura,ricchezza,finezza,eleganza.
Ma non è da solo a completare
l’offerta enoica: un prodotto
tipicamente italiano,il Moscato di Saracena 2007 delle “Cantine Viola”,promette
ulteriori,celestiali suggestioni.
Il Moscato è veramente un
vitigno nazionale italiano. Ovunque alligni,si esprime ai massimi livelli
espressivi del terroir che lo ospita.
Quello di Saracena è una
sorta di miracolo nel campo del recupero ampelografico.In realtà non solo il
Moscato concorre nel realizzarlo. Per tradizione alcune quote di
guarnaccia,malvasia,odoacra fanno capolino nell’uvaggio.Ma la particolarità
maggiore è nel mix di due mosti. Al mosto “normale”si aggiunge quello ricavato
da acini appassiti e pigiati a mano in maniera estremamente soffice.
A far da apripista e ad
ammostare la cavità orale una bollicina per nulla banale:Il “Satèn” sboccatuta
2009 del “Barone Pizzini”,la tipologia che meglio rappresenta l’anima
franciacortina in un puro chardonnay.
Poi,la recita di una pagana
giaculatoria per predisporre gli animi,e si procede all’apertura del Krug.Con
l’annata 1998 assistiamo all’ennesima rappresentazione di un mito.
L’osservazione del liquido
brillante che lentamente scorre nel bicchiere fa presagire sicure
piacevolezze:la carica cromatica,per intensità e tonalità,richiama i migliori
millesimi. Un perlage finissimo disegna un ricamo verticale verso la volta del
disco vinoso. In bocca si ritrova la
medesima energia ascensionale nel riverbero carbonico che lambisce e solletica la volta palatale.
Il colore è autentico oro
zecchino della massima caratura. Al naso si è
quasi storditi dalla complessità e profondità degli spunti olfattivi,un
effluvio odoroso poliedrico dove freschezza
e maturità giocano a prendere la testa del gruppo di profumi che si levano
maestosamente dal calice.
I profumi sono famiglie che
si ergono dal bicchiere e si issano fino alle narici proponendo essenze di
fiori,frutta esotica,dolci da forno,remote speziature.
Ogni scossa è un
rimescolamento del bouquet con nuove e seducenti combinazioni.
Ma è la bocca stavolta ad
entusiasmare:semplicemente sontuosa,untuosa,saturizzante le potenzialità
analitiche dei recettori gustativi.
Può un vino-spumante essere consistente
come e più di un vino fermo?
Solo Krug è capace di
questo,in forza di una sapienza enologica di trasformazione imperfettibile.
Una natura pirandelliana
prima serve la freschezza briosa di un raffinato vino-spumante;poi vira su note
opulente da vino bianco di grande struttura.
Infine invade il campo dei
distillati da sigaro:dopo due ore il Krug può assumere le note di un brandy o
di un Cognac.
E’ l’inimitabile profilo
evolutivo e gustativo del Krug.
Da qui all’oleosa consistenza
del Moscato di Saracena il passo è celeste.
Siamo in presenza di un
compendio della mediterraneità,dove nell’esotismo delle fragranze e nella
vividezza dei colori confluiscono umori,culture,genti figlie della solarità.
Greci,arabi e fenici
detengono la paternità dei segreti della terra calabra.
Genti italiche scaturite da
quell’inesauribile crogiuolo hanno saputo arricchire e trasformare pratiche
enologiche che si perdono nella notte dei tempi.
I risultati sono di assoluta
eccellenza.
La succulenza del Moscato di
Saracena è da brividi e la sua
persistenza pressoché infinita.
Parlare dei cibi,a questo
punto,potrebbe suonare come un delitto di lesa maestà. Ma anche su questo
fronte non si è sbagliato nulla.
Polpettine di baccalà ad
accompagnare il “sàten”,immacolato trancio di salmone affumicato e mortadella
d’oca per il Krug e frutta secca ricoperta di ottimo cioccolato per la chiusa
con il Moscato.
Difficilmente,in futuro,si
potrà fare meglio!
Rosario Tiso
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