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domenica 31 agosto 2014

Obama,uno strano nobel della pace

Foto: Il Presidente siriano ASSAD (intervista al quotidiano russo Izvestia) accusa apertamente gli USA:
"Dicono di combattere il terrorismo islamico, ma lo finanziano e sostengono sia in Siria che in Cecenia!".
Fonte: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=644397605674267&set=a.119691484811551.21925.100003121016817&type=1&theater.
P.S. A beneficio soprattutto dei tanti fratelli cristiani disinformati che continuano a credere che ..."l'occidente é nostro amico".
https://www.facebook.com/nicolai.lilin/photos/a.390853977824.157438.64478007824/10152339488647825/?type=1&theater

venerdì 29 agosto 2014

Napoleone Colaianni parla di Napolitano

 Napoleone Colajanni, membro del PCI e della corrente migliorista disse queste parole su Napolitano:
“… è un uomo vile e un cane da grembo”. Che fosse pure un cane da riporto degli USA e il loro Governatore di fiducia per la colonia Italia non avevamo dubbi; che fosse un personaggio assolutamente privo di coscienza e umanità l’ha dimostrato coinvolgendo l’Italia nel massacro libico; che fosse un bugiardo compulsivo e manipolatore è ovvio a chiunque ascolti i suoi discorsi vani ed ipocriti che trasudano menzogna ad ogni sillaba, soprattutto quando si riempe la bocca con parole come Patria, Libertà, e Costituzione, mentre è il primo a farne strame, considerando che ha appena consegnato, grazie ad un colpo di Stato (eterodiretto naturalmente), il Paese nelle mani dei suoi referenti della massoneria finanziaria planetaria del Bilderberg Group.
Napolitano rappresenta il peggio della nazione elevato al quadrato, è una nullità tronfia e roboante, come uomo è un miserabile vigliacco e codardo, un servo sciocco, senza un briciolo di dignità”.

Shimon Elliot è il vero nome del capo dell’ISIL, agente del Mossad

califfo rolexIl Califfo Al-Baghdadi, capo dell‘ISIL, conosciuto anche come Califfo Rolex a causa delle foto che lo ritraggono con un rolex al polso mentre predica in una moschea, sarebbe in realtà Shimon Elliot, un ebreo agente del Mossad.
Secondo Edward Snowden, ex tecnico di CIA ed NSA, Shimon Elliot è figlio di genitori ebrei ed è stato addestrato dal Mossad allo spionaggio ed alla guerra psicologica. Califfo Al Baghdadi Shimon ElliotHa inoltre collaborato, oltre che con Israele, anche con i servizi segreti statunitensi e britannici, al fine di convogliare i terroristi jihadisti in un’organizzazione che potesse asservire gli intenti di Israele ed USA in primis, in particolare destabilizzando i Paesi non allineati ai loro interessi.
Califfo Al Baghdadi Shimon ElliotA confermare tali teorie vi sono diverse riviste e testate d’informazione tra cui: la rivista americana Veterans Today, Radio ajyal.com, il sito Egy-press. Inoltre i servizi segreti iraniani hanno confermato, dopo un lungo lavoro di intelligence e diverse analisi fotografiche, che realmente Shimon Elliot è colui che si fa chiamare (sotto falso nome) Ibrahim ibn Awad Ibrahim ibn Al Al Badri Arradoui Hoseini.
Al momento, secondo varie agenzie di intelligence mediorientali, grazie a Shimon Elliot, il Mossad è riuscito a portare a casa buoni risultati col lavoro dell’ISIL, in particolare per quanto riguarda la situazione in Iraq ed in Siria. La destabilizzazione dell’Iraq favorisce sempre più la volontà USA-Israele di voler creare 3 piccoli stati (uno curdo, uno sunnita e l’altro sciita) deboli, destabilizzati e facilmente controllabili; mentre in Siria l’ISIL continua a provocare ingenti danni umani e materiali ai danni del Governo Assad, democraticamente rieletto.
Redazione OsservatorioGlobale
altre fonti:
http://croah.fr/corbeau-dechaine/simon-elliot-alias-al-baghdadi-de-pere-et-mere-juifs-et-agent-du-mossad/
http://www.veteranstoday.com/2014/08/04/french-report-isil-leader-mossad/
http://www.osservatorioglobale.it/shimon-elliot-vero-capo-dellisil-agente-mossad/

Washington Times: centinaia di agenti CIA aiutano l’ISIL in Iraq e Siria

terrorismo usa cia isil al-qaeda siria iraq
ISIL, tutti i conti tornano. Non avevamo certo bisogno dell’ennesima conferma ufficiale. Le cose ci erano ormai chiare da tempo. Intano l’ennesima conferma arriva dal Whashington Times: tra Iraq e Siria ci sono numerosi agenti della CIA e circa cittadini statunitensi al loro servizio che combattono nell’ISIL. Don DeBar, attivista e conduttore radiofonico di New York, ha commentato il rapporto che parla di 300 cittadini statunitensi combattenti dell’ISIL in un colloquio telefonico con PRESS TV.
DeBar ha aggiunto che il gruppo ISIL “è un costrutto dell’intelligence militare degli Stati Uniti. Si tratta di una cellula terroristica che è stata organizzato dagli Stati Uniti per destabilizzare la Siria e forse altri Paesi”.
DeBar ha dichiarato che ci sono circa 300 americani che lottano con l’ISIL “e poi centinaia di altri americani abituali, con la CIA o qualsiasi altra formazione militare, sotto la direzione dell’intelligence degli Stati Uniti. Non importa che essi siano cittadini americani naturalmente, solo che il loro stipendio è firmato a Washington e Langley. ” [...] “Se si guardano i risultati di ogni azione che questo gruppo ha preso, notiamo che in realtà facilitano le azioni degli Stati Uniti“.
ISIL decapitazione FoleyAdesso bisogna capire quanto c’è di vero nel fatto che gli USA vogliano bombardare l’ISIL. E’ più probabile, dal nostro punto di vista, che sfrutti questa scusa per effettuare voli di ricognizione in territorio siriano per meglio individuare le postazioni dell’Esercito Arabo Siriano per un’eventuale successivo attacco aereo ed invasione terrestre.







http://www.osservatorioglobale.it/washington-times-agenti-cia-aiutano-lisil-in-iraq-siria/

Il Trattato di Lisbona.

Il Trattato di Lisbona.

di Paolo Barnard

E così, mentre tutti guardano da quella parte, da quell’altra accade il nostro destino, ma non c’è nessuno a osservare. Accade per esempio il Trattato di Lisbona, il quale, come tutte le cose che ridisegnano la Storia, che decidono della nostra esistenza, che consegnano a poteri immensi immense fette del nostro futuro, non è al centro di nulla, passa nel silenzio, non trova prime pagine o clamori di alcun tipo, nel Sistema come nell’Antisistema.

Pensate: stiamo tutti per diventare cittadini di un enorme Paese che non è l’Italia, governati da gente non direttamente eletta da noi, sotto leggi pensate da misteriosi burocrati a noi sconosciuti, secondo principi sociali, politici ed economici che non abbiamo scelto, e veniamo privati nella sostanza di tutto ciò che conoscevamo come patria, parlamento, nazionalità, autodeterminazione, e molto altro ancora. E’ il Trattato di Lisbona, vi sta accadendo sotto al naso, qualcuno vi ha detto nulla? Ribadisco: fra poco Montecitorio potrebbe essere un palazzo dove qualche centinaio di burocrati dimenticati si aggirano fingendo di contare ancora qualcosina; fra poco la Costituzione italiana potrebbe essere un poemetto che viene ricordato agli alunni delle scuole come un pezzo di una vecchia storia; fra poco una maggioranza politica che non sa neppure cosa significa la parola calzino potrebbe trovarsi a decidere come noi italiani ci curiamo, se avremo le pensioni, cosa insegneremo a scuola, come invecchieremo, o se dobbiamo entrare in guerra, e così per tutto il resto della nostra vita. Altro che Cavaliere, altro che Brunetta o Emilio Fede.

IL TRATTATO DI LISBONA IN SINTESI

E’ un impianto di regole europee raccolte in un Trattato che non è così come ce lo immagineremmo (un unico testo), ma è formato da migliaia di emendamenti a centinaia di regole già in essere per un totale di 2800 pagine. E’ stato fatto in quel modo con intento truffaldino e anti democratico, come spiego fra poco. Se ratificato da tutti gli Stati, esso diventerà di fatto una Costituzione che formerà la struttura per la nascita di un super Stato d’Europa, come gli Stati Uniti d’America, con una Presidenza, con un governo centrale, un Parlamento, un sistema giudiziario. Questo super Stato diventerà più forte e vincolante di qualsiasi odierna nazione europea. Tutti noi europei diverremo cittadini di quello Stato e soggetti più alle sue leggi che a quelle dei Parlamenti nazionali, pur mantenendo la cittadinanza presente (italiana, tedesca ecc.). Infatti le leggi fatte da questo super Stato d’Europa saranno vincolanti sulle nostre leggi nazionali, e saranno persino più forti della nostra Costituzione. Ma al contrario degli Stati Uniti, tali leggi verranno scritte da burocrati che noi non eleggiamo (es. Commissione Europea), mentre l’attuale Parlamento Europeo, dove risiedono i nostri veri rappresentanti da noi votati, non potrà proporre le leggi, né adottarle o bocciarle da solo. Potrà solo contestarle ma con procedure talmente complesse da renderlo di fatto secondario. Il Trattato di Lisbona infatti offrirà poteri enormi a istituzioni che nessun cittadino elegge direttamente (Consiglio Europeo che sarà la presidenza - Commissione Europea e Consiglio dei Ministri che sarà l’esecutivo - Corte di Giustizia Europea, che sarà il sistema giudiziario), le quali avranno persino la facoltà di far entrare in guerra l’Europa senza il voto dell’ONU. I poteri di cui si parla avranno principi ispiratori pericolosamente sbilanciati a favore del business, con poca attenzione per i bisogni sociali dei cittadini. Tutto il cosiddetto Capitolo Sociale del Trattato di Lisbona (lavoro, salute, scioperi, tutele, leggi sociali, impiego…) è miserrimo, con gravi limitazioni e omissioni, mentre sono sanciti con forza i principi del Libero Mercato pro mondo degli affari. Dovete ricordare mentre leggete queste righe, che stiamo parlando di un Trattato che potrebbe molto presto ribaltare la vostra vita come nulla da 60 anni a questa parte: nuovo Stato, nuova cittadinanza, nuove leggi, nuovi indirizzi di vita nella quotidianità anche più banale, sicuramente meno democrazia, e nessuno che ci abbia interpellati. Come sarà questa nuova esistenza? Migliore, o un salto indietro nella qualità di vita? Saremo più liberi o più schiavi degli interessi delle elite di potere? Anche nel Capitolo Giustizia il Trattato pone seri problemi. Ci sarà un organo superpotente, la Corte di Giustizia Europea, che emetterà sentenze vincolanti sui nostri diritti fondamentali e sulle leggi che ci regolano; la Corte sarà superiore in potere alla nostra Cassazione, al nostro Ministero di Giustizia, ma di nuovo sarà condotta da giudici nominati da burocrati che nessuno di noi ha scelto. Come interpreteranno i nostri diritti di uomini e di donne? Ci hanno interpellati?

Ed è qui il punto. Un Trattato col potere di ribaltare tutta la nostra vita di comunità di cittadini, viene scritto in modo da essere illeggibile ed è stato già ratificato (manca solo la firma dell’Irlanda, che terrà un referendum il 2 ottobre) dai nostri governi completamente di nascosto da noi, e volutamente di nascosto. Questo poiché una versione simile di questo Trattato (la Costituzione Europea) e con simili scopi fu bocciato da Francia e Olanda nel 2005, proprio perché scandalosamente sbilanciato a favore delle lobby di potere europee e negligente verso i cittadini. Scottati da quell’umiliante esperienza, i pochi politici europei che contano (il 90% non ne sa nulla e firma senza capirci nulla) hanno architettato una riedizione di quelle Costituzione bocciata chiamandola Trattato di Lisbona, e la stanno facendo passare in segreto dietro le nostre spalle.

Il Trattato di Lisbona contiene anche clausole di valore, che come ogni altra sua regola sarebbero vincolanti su tutti gli Stati, dunque anche su questa arretrata e cialtrona Italia, e limitatamente a ciò per noi non sarebbe un male. Tuttavia, la mole dei cambiamenti cruciali che porterebbe è tale e di tale potenza per la nostra vita di tutti i giorni e per i nostri diritti vitali, da obbligare chi vi scrive a lanciare un allarme: il Trattato di Lisbona va divulgato alle persone d’Europa e da queste giudicato con i referendum. Pena la possibilità di un futuro molto, ma molto più gramo di quello che qualsiasi Cavaliere potrà mai regalarci.

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http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=139

Foto: Il Trattato di Lisbona. 

di Paolo Barnard

E così, mentre tutti guardano da quella parte, da quell’altra accade il nostro destino, ma non c’è nessuno a osservare. Accade per esempio il Trattato di Lisbona, il quale, come tutte le cose che ridisegnano la Storia, che decidono della nostra esistenza, che consegnano a poteri immensi immense fette del nostro futuro, non è al centro di nulla, passa nel silenzio, non trova prime pagine o clamori di alcun tipo, nel Sistema come nell’Antisistema.

Pensate: stiamo tutti per diventare cittadini di un enorme Paese che non è l’Italia, governati da gente non direttamente eletta da noi, sotto leggi pensate da misteriosi burocrati a noi sconosciuti, secondo principi sociali, politici ed economici che non abbiamo scelto, e veniamo privati nella sostanza di tutto ciò che conoscevamo come patria, parlamento, nazionalità, autodeterminazione, e molto altro ancora. E’ il Trattato di Lisbona, vi sta accadendo sotto al naso, qualcuno vi ha detto nulla? Ribadisco: fra poco Montecitorio potrebbe essere un palazzo dove qualche centinaio di burocrati dimenticati si aggirano fingendo di contare ancora qualcosina; fra poco la Costituzione italiana potrebbe essere un poemetto che viene ricordato agli alunni delle scuole come un pezzo di una vecchia storia; fra poco una maggioranza politica che non sa neppure cosa significa la parola calzino potrebbe trovarsi a decidere come noi italiani ci curiamo, se avremo le pensioni, cosa insegneremo a scuola, come invecchieremo, o se dobbiamo entrare in guerra, e così per tutto il resto della nostra vita. Altro che Cavaliere, altro che Brunetta o Emilio Fede.

IL TRATTATO DI LISBONA IN SINTESI

E’ un impianto di regole europee raccolte in un Trattato che non è così come ce lo immagineremmo (un unico testo), ma è formato da migliaia di emendamenti a centinaia di regole già in essere per un totale di 2800 pagine. E’ stato fatto in quel modo con intento truffaldino e anti democratico, come spiego fra poco. Se ratificato da tutti gli Stati, esso diventerà di fatto una Costituzione che formerà la struttura per la nascita di un super Stato d’Europa, come gli Stati Uniti d’America, con una Presidenza, con un governo centrale, un Parlamento, un sistema giudiziario. Questo super Stato diventerà più forte e vincolante di qualsiasi odierna nazione europea. Tutti noi europei diverremo cittadini di quello Stato e soggetti più alle sue leggi che a quelle dei Parlamenti nazionali, pur mantenendo la cittadinanza presente (italiana, tedesca ecc.). Infatti le leggi fatte da questo super Stato d’Europa saranno vincolanti sulle nostre leggi nazionali, e saranno persino più forti della nostra Costituzione. Ma al contrario degli Stati Uniti, tali leggi verranno scritte da burocrati che noi non eleggiamo (es. Commissione Europea), mentre l’attuale Parlamento Europeo, dove risiedono i nostri veri rappresentanti da noi votati, non potrà proporre le leggi, né adottarle o bocciarle da solo. Potrà solo contestarle ma con procedure talmente complesse da renderlo di fatto secondario. Il Trattato di Lisbona infatti offrirà poteri enormi a istituzioni che nessun cittadino elegge direttamente (Consiglio Europeo che sarà la presidenza - Commissione Europea e Consiglio dei Ministri che sarà l’esecutivo - Corte di Giustizia Europea, che sarà il sistema giudiziario), le quali avranno persino la facoltà di far entrare in guerra l’Europa senza il voto dell’ONU. I poteri di cui si parla avranno principi ispiratori pericolosamente sbilanciati a favore del business, con poca attenzione per i bisogni sociali dei cittadini. Tutto il cosiddetto Capitolo Sociale del Trattato di Lisbona (lavoro, salute, scioperi, tutele, leggi sociali, impiego…) è miserrimo, con gravi limitazioni e omissioni, mentre sono sanciti con forza i principi del Libero Mercato pro mondo degli affari. Dovete ricordare mentre leggete queste righe, che stiamo parlando di un Trattato che potrebbe molto presto ribaltare la vostra vita come nulla da 60 anni a questa parte: nuovo Stato, nuova cittadinanza, nuove leggi, nuovi indirizzi di vita nella quotidianità anche più banale, sicuramente meno democrazia, e nessuno che ci abbia interpellati. Come sarà questa nuova esistenza? Migliore, o un salto indietro nella qualità di vita? Saremo più liberi o più schiavi degli interessi delle elite di potere? Anche nel Capitolo Giustizia il Trattato pone seri problemi. Ci sarà un organo superpotente, la Corte di Giustizia Europea, che emetterà sentenze vincolanti sui nostri diritti fondamentali e sulle leggi che ci regolano; la Corte sarà superiore in potere alla nostra Cassazione, al nostro Ministero di Giustizia, ma di nuovo sarà condotta da giudici nominati da burocrati che nessuno di noi ha scelto. Come interpreteranno i nostri diritti di uomini e di donne? Ci hanno interpellati?

Ed è qui il punto. Un Trattato col potere di ribaltare tutta la nostra vita di comunità di cittadini, viene scritto in modo da essere illeggibile ed è stato già ratificato (manca solo la firma dell’Irlanda, che terrà un referendum il 2 ottobre) dai nostri governi completamente di nascosto da noi, e volutamente di nascosto. Questo poiché una versione simile di questo Trattato (la Costituzione Europea) e con simili scopi fu bocciato da Francia e Olanda nel 2005, proprio perché scandalosamente sbilanciato a favore delle lobby di potere europee e negligente verso i cittadini. Scottati da quell’umiliante esperienza, i pochi politici europei che contano (il 90% non ne sa nulla e firma senza capirci nulla) hanno architettato una riedizione di quelle Costituzione bocciata chiamandola Trattato di Lisbona, e la stanno facendo passare in segreto dietro le nostre spalle.

Il Trattato di Lisbona contiene anche clausole di valore, che come ogni altra sua regola sarebbero vincolanti su tutti gli Stati, dunque anche su questa arretrata e cialtrona Italia, e limitatamente a ciò per noi non sarebbe un male. Tuttavia, la mole dei cambiamenti cruciali che porterebbe è tale e di tale potenza per la nostra vita di tutti i giorni e per i nostri diritti vitali, da obbligare chi vi scrive a lanciare un allarme: il Trattato di Lisbona va divulgato alle persone d’Europa e da queste giudicato con i referendum. Pena la possibilità di un futuro molto, ma molto più gramo di quello che qualsiasi Cavaliere potrà mai regalarci.

continua.....

http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=139
https://www.facebook.com/pages/Litalia-che-non-c%C3%A8/335112876571532?sk=timeline

Romano Prodi è il vero criminale italiano.

Prodi, D'Alema, Amato e Napolitano; firmatari degli accordi di cessione di sovranità nazionale,

guarda il video https://www.youtube.com/watch?v=pMKICJK9VcQ#t=58

Foto: Romano Prodi è il vero criminale italiano.

Prodi, D'Alema, Amato e Napolitano; firmatari degli accordi di cessione di sovranità nazionale,

guarda il video https://www.youtube.com/watch?v=pMKICJK9VcQ#t=58
https://www.facebook.com/pages/Litalia-che-non-c%C3%A8/335112876571532?sk=timeline

C'E' POSTA PER VOI

Un Governo che non sa dare una casa, una famiglia ed un lavoro al suo popolo non ha diritto di esistere.
C'è una media di un suicidio al giorno…….e noi dovremmo continuare a votare. Ci vedremo in Tribunale, non alle urne.
https://www.facebook.com/pages/Litalia-che-non-c%C3%A8/335112876571532?sk=timeline






Foto: C'E' POSTA PER VOI

Un Governo che non sa dare una casa, una famiglia ed un lavoro al suo popolo non ha diritto di esistere.
 C'è una media di un suicidio al giorno…….e noi dovremmo continuare a votare. Ci vedremo in Tribunale, non alle urne.

Biografia di Napolitano: un campione di coerenza italiana!




Napolitano sequestra la nostra democrazia e si dimostra, come sempre nella sua vita, al servizio del potere, non del popolo.

Leggetevi l’ultima parte dell’uomo che passò dai guf fascisti al pci, dal flio-sovietismo al filo-atlantismo, da Stalin a Kissinger…dalle critiche allo Sme all’appoggio incondizionato all’euro e a questa Europa di tecnocrati.
Leggete la storia di chi condannò aspramente Berlinguer per aver posto la “questione morale” in Italia.
Forse capirete meglio il suo operato, durante il suo mandato le varie caste sono cresciute a dismisura senza mai autoriformarsi.

Buona lettura.

Napolitano non ha mai chiarito nulla rispetto alla trattativa mafia- stato che vedrebbe certamente coinvolti l’allora presidente del senato Mancino, l’allora presidente della repubblica Scalfaro, ma che, casualmente ed inspiegabilmente, non l’allora presidente della Camera (Napolitano appunto).
Ci riferiamo alla vicenda che scaturisce dalle intercettazioni indirette del Capo dello Stato captate quando, nei mesi scorsi, le utenze dell’ex ministro Nicola Mancino sono state messe sotto controllo dai pm di Palermo che indagano sulla presunta trattativa Stato-mafia.
Il presidente Giorgio Napolitano ha ritenuto lese le proprie prerogative presidenziali ed ha sollevato conflitto di fronte alla Corte Costituzionale.
La Procura di Palermo si è costituita in giudizio e sono stati depositati presso la cancelleria della Consulta i relativi atti.
Proprio la figura del Re di Spagna viene citata nella memoria depositata: in Spagna – sostengono gli avvocati – «una legittima intercettazione di una conversazione telefonica nella quale accidentalmente figuri il Re come mero interlocutore non equivale a ‘investigare la persona del Re’, e quindi la registrazione della conversazione ben potrebbe essere valutata dal giudice istruttore».
Per questo i Pm di Palermo risposero semplicemente che l’Immunità totale è per i Re.
E diciamo che il fratello di Borsellino non è propriamente convinto del comportamento di Napolitano e così ha commentato la decisione del Colle di sollevare il conflitto d’attribuzione nei confronti della Procura di Palermo alla Consulta

https://www.youtube.com/watch?v=ZE_MID21g-M
Salvatore Borsellino: Napolitano attenta Costituzione

Forse è per questo che tanto si è agitato contro le intercettazioni il nostro custode della Costituzione?
Del resto, Napolitano, non è avvezzo alle critiche e non risponde alle domande scomode (che in Italia nessuno gli rivolge).
Se però va all’estero, svela la sua natura, perchè lì qualche domanda lecita la pongono eccome…

Appena ad un anno dalla sua elezione alla Presidenza della Repubblica, Re George ritorna in America, di nuovo al “Council on Foreign Relations”, dopo 29 anni dalla sua ultima apparizione. Il suo discorso verterà sull’economia italiana, e qui Napolitano completa la sua ultima trasformazione, affermando: “in Italia abbiamo bisogno di una liberalizzazione, che in passato non è stata abbastanza significativa… non per ragioni ideologiche… ma per una serie di interessi privati, di corporazioni, che resistono con molta forza a qualsiasi cambiamento che possa colpire i loro privilegi”.
Così, nel 2009 gli Usa ricambiano. Da alcuni “report” del 2009 recapitati alla Segreteria di Stato americana dall’ambasciata USA in Italia, si identifica Napolitano come l’unico interlocutore possibile nella “frastagliata” politica italiana e si elogia la sua figura: “un moderato, europeista e con un forte legame Transatlantico, è serio, un intellettuale, un’eminenza grigia. Un punto di riferimento morale nell’arena politica spesso frastagliata. Un interlocutore privilegiato”.
Ma Re Giogio Napolitano (attenzione alla battuta, perchè potrebbe non essere tale: c’è qualcuno che sostiene che oltre alla somiglianza con re Umerto II , Napolitano ne fu anche figlio illegittimo e pare che questo gli costò l’ascesa come segretario del Pci alla morte di Berlinguer) ha dimostrato tutta la sua coerenza di uomo e di politico anche su altre faccende.

Vediamo cosa ebbe a dire a proposito dell’ingresso dell’Italia nel Sistema monetario europeo, vera e propria anticamera della Ue, oppure no. Lo Sme serviva a vincolare le monete dei Paesi membri della Cee, onde prevenire troppe ampie fluttuazioni. Già all’epoca il contesto internazionale è simile a quello attuale: la Germania è forte, la Gran Bretagna è scettica di suo, l’Italia – come sempre – arranca.
Napolitano tenne, a nome del Pci, un discorso solenne nel seduta della Camera del 13 dicembre 1978http://www.camera.it/_dati/leg07/lavori/stenografici/sed0383/sed0383.pdf

(qui si trova l’intero intervento..c’è anche quello di Fabrizio Cicchitto…)
Eccone i passi più significativi:
«Oggi sono prevalse forzature di varia natura. E sono venute da una parte sola, cioè da coloro che hanno premuto per l’ingresso immediato dell’Italia nel sistema monetario».
Occorre aspettare perchè serve «una maggiore stabilità nei rapporti tra le monete e… avvicinare le situazioni e le politiche economiche e finanziarie dei Paesi della Comunità in funzione di obiettivi di crescita, riequilibrio, di progresso sociale».
Ecco quindi l’attacco a Bonn e alla Bundesbank, troppo egoisti. Sono colpevoli di operare «una sostanziale resistenza dei Paesi a moneta più forte, della Repubblica federale di Germania, e in modo particolare della Banca centrale tedesca, a… sostenere adeguati oneri per un maggior equilibrio… delle economie». Insomma, lo Sme, per Napolitano, serve «a garantire il Paese a moneta più forte e spinge un Paese come l’Italia alla deflazione». Bonn fa i suoi interessi e Napolitano non ci sta: «Il rischio è veder ristagnare la produzione, gli investimenti e l’occupazione invece di conseguire un più alto tasso di crescita».
Per Napolitano occorre temporeggiare, non dire subito di sì…«La verità è che forse s’è finito di mettere il carro di un accordo monetario davanti ai buoi di un accordo per le economie».
Poi, l’affondo finale in un crescendo rossiniano: «Bisogna sbarazzarsi di ogni residuo di europeismo retorico e di maniera»…ci sono «Meschine manovre anticomuniste, destinate a sgonfiarsi rapidamente” e, conclude, dicendo che “premere per l’ingresso nello Sme è un «calcolo irresponsabile e velleitario”.
Quanto profetiche appaiono oggi queste parole visto gli esiti ai quali ci ha condotto l’euro!
Il problema è che Napolitano, ancora una volta, ha cambiato idea ed è diventato un’ “ultrà dell’euro senza se e senza ma”: da fascista a comunista, da comunista a neo-liberista.
Ne ha fatta di strada Re Giorgio.
Certamente il nostro Capo dello Stato deve essersi, come sempre nella sua vita, ricreduto.
ancora risuonano queste parole...«la mia storia» non è «rimasta eguale al punto di partenza, ma» è «passata attraverso decisive evoluzioni della realtà internazionale e nazionale e attraverso personali, profonde, dichiarate revisioni».
Oggi è il più strenuo sostenitore dell’euro e di questa “pazza” Europa, in mano a banche e finanza.
Ed, infatti, con nonchalance increbibile e disinvoltura inarrivabile, eccolo pronunziare:
Per «tornare a crescere è indispensabile ma non sufficiente l’impegno tenace dei paesi maggiormente in crisi». «Le innovazioni comportano ulteriori trasferimenti di poteri decisionali e di quote di sovranità»; in questo senso si pone la questione «dell’integrazione politica della Ue». (Giorgio Napolitano in un videomessaggio realizzato per il Convegno a Napoli della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro)
«Sull’irrinunciabilità dell’euro e la determinazione di difenderlo non vi devono essere dubbi. La stabilità dell’economia mondiale è strettamente legata alla tenuta della moneta unica» (Giorgio Napolitano, dicembre 2011, presidente della repubblica italiana, saluto al Corpo diplomatico al Quirinale).
E ancora:
“Il nostro coinvolgimento nella sfida per salvare l’euro e con esso le conquiste e le prospettive del processo di integrazione europea è totale“. (Giorgio Napolitano intervenento alla VIII Conferenza degli ambasciatori italiani alla Farnesina, Roma, 16 dicembre 2011)
Ed infine la perla:
«La crisi si batte con ulteriori trasferimenti di quote di sovranità» (13 ottobre).

Guardate ancora qui: in questo video del 1961 difese il diritto dei giovani a vivere in un paese con delle prospettive, denunciando l’emigrazione alla quale furono costretti a causa delle politiche del governo democristiano.

https://www.youtube.com/watch?v=394hW5ftbH0

Vi risparmio la storia di come abbia nominato un professore senatore a vita di questa Repubblica per poi nominarlo, senza alcun passaggio popolare, Capo del Governo.
Ah, una domanda: perchè quando cadde Prodi, invece, si andò velocemente al voto e non si cercò qualche altra alternativa?
E perchè non tuonò allora come fa oggi perchè si andasse al voto solo dopo aver riformato il cosidetto Porcellum?
Mah…misteri…
Vi risparmiamo il suo continuo esondare rispetto al potere effettivamnete conferitogli dalla Costituzione che egli dovrebbe custodire…
Oggi poi,con la nomina dei “10 saggi” ha compiuto il suo capolavoro.
Sappiamo bene che ormai da molto tempo il Presidente della Repubblica infrange la Costituzione italiana e quotidianamente scende nella lotta politica giudicando, incitando, indirizzando, decidendo. Tutto in palese violazione dell’articolo 87 della nostra Carta fondamentale.
Ma al di là di questo, ci infastidisce la sua continua e pedante opera di nei confronti degli italiani, dei partiti, di tutto…
Guardate la notizia apparsa poche settimane fa: “Il bel gesto evidentemente non è arrivato. Dopo anni di tagli ai costi della politica, la rabbia popolare e la scure calata anche dal governo di Mario Monti, l’unico a non avere tirato la cinghia nelle istituzioni italiane è Giorgio Napolitano…Ma fa impressione scoprire che lo stipendio di Napolitano sarà l’unico in tutto il comparto pubblico ad aumentare nel 2013″
Questo è lo stesso Presidente che pontifica a destra e a manca sui costi della politica (però non interviene mai in modo assoluto), sugli sprechi, sulla necessità di moralità nella gestione della cosa pubblica, sulla improcrastinabile lotta alla corruzione…
Sentite cosa diceva un anno fa:
[La situazione richiede quindi, n.d.s.] «sacrifici agli italiani di tutti i ceti sociali, anche agli italiani dei ceti meno abbienti, perché si facciano le scelte indispensabili al fine di preservare lo sviluppo della nostra economia e della nostra società in un clima di libertà e di maggiore giustizia.» (Giorgio Napolitano, dicembre 2011, presidente della repubblica italiana, messaggio per la XXII edizione di Telethon)
Ebbene, nel 2013 ai 239.192 euro che prende, ne aggiungerà altri 8.835.
Ovviamente nel quasi totale silenzio generale, perchè egli è uno degli italici “Intouchables” …
Un uomo così…tanto dalla parte dei lavoratori e dei poveri che, nel giorno della tragedia della Thyssen se la spassava alla prima della Scala a Milano.
Basta questa breve biografia per capire chi è veramente il Presidente della Repubblica Italiana?
Questo dinosauro della politica, che ha attraversato indenne guerre, fascismi, comunismi, tangentopoli, stragi, mafie, eurocrazie ha sempre saputo fiutare il vento..
Una indubbia capacità, mai messa la servizio del bene comune e sempre utilizzata per il suo potere personale, in mezzo a prove di mirabolanti equilibrismi istituzionali e spettacolari acrobazie politiche.
Al di là del giudizio storico che ne verrà dato (qui noi ne abbiamo rappresentato uno chiaro), credo che nessuno lo possa annoverare tra “i padri della patria”.

Se non dovesse bastare, vediamo cosa disse di lui un amico di vecchia data, Napoleone Colajanni, nonchè membro del PCI e della corrente migliorista:
“… è un uomo vile e un cane da grembo”. Che fosse pure un cane da riporto degli USA e il loro Governatore di fiducia per la colonia Italia non avevamo dubbi; che fosse un personaggio assolutamente privo di coscienza e umanità l’ha dimostrato coinvolgendo l’Italia nel massacro libico; che fosse un bugiardo compulsivo e manipolatore è ovvio a chiunque ascolti i suoi discorsi vani ed ipocriti che trasudano menzogna ad ogni sillaba, soprattutto quando si riempe la bocca con parole come Patria, Libertà, e Costituzione, mentre è il primo a farne strame, considerando che ha appena consegnato, grazie ad un colpo di Stato (eterodiretto naturalmente), il Paese nelle mani dei suoi referenti della massoneria finanziaria planetaria del Bilderberg Group.
Napolitano rappresenta il peggio della nazione elevato al quadrato, è una nullità tronfia e roboante, come uomo è un miserabile vigliacco e codardo, un servo sciocco, senza un briciolo di dignità”.

O forse ci siamo sbagliati noi: Napolitano è stato un vero campione di coerenza, perchè il fascismo e comunismo prima ed oggi questa Euro/pa presuppongono lo stesso modo statalistico e totalitario di pensare: lo Stato o l’Unione di Stati deve prevalere sempre e comunque sull’individuo…

Foto: Biografia di Napolitano:

 un campione di coerenza italiana!

Napolitano sequestra  la nostra democrazia e si dimostra,  come sempre nella sua vita, al servizio del potere, non del popolo.

Leggetevi l’ultima parte dell’uomo che passò dai guf fascisti al pci, dal flio-sovietismo al filo-atlantismo, da Stalin a Kissinger…dalle critiche allo Sme all’appoggio incondizionato all’euro e a questa Europa di tecnocrati.
Leggete la storia di chi condannò aspramente Berlinguer per aver posto la “questione morale” in Italia.
Forse capirete meglio il suo operato,  durante il suo mandato le varie caste sono cresciute a dismisura senza mai autoriformarsi.

Buona lettura.

Napolitano non ha mai chiarito nulla rispetto alla trattativa mafia- stato che vedrebbe certamente coinvolti l’allora presidente del senato Mancino, l’allora presidente della repubblica Scalfaro, ma che, casualmente ed inspiegabilmente, non l’allora presidente della Camera (Napolitano appunto).
Ci riferiamo alla vicenda che scaturisce dalle intercettazioni indirette del Capo dello Stato captate quando, nei mesi scorsi, le utenze dell’ex ministro Nicola Mancino sono state messe sotto controllo dai pm di Palermo che indagano sulla presunta trattativa Stato-mafia.
Il presidente Giorgio Napolitano ha ritenuto lese le proprie prerogative presidenziali ed ha sollevato conflitto di fronte alla Corte Costituzionale.
La Procura di Palermo si è costituita in giudizio e sono stati depositati presso la cancelleria della Consulta i relativi atti.
Proprio la figura del Re di Spagna viene citata nella memoria depositata: in Spagna – sostengono gli avvocati – «una legittima intercettazione di una conversazione telefonica nella quale accidentalmente figuri il Re come mero interlocutore non equivale a ‘investigare la persona del Re’, e quindi la registrazione della conversazione ben potrebbe essere valutata dal giudice istruttore».
Per questo i Pm di Palermo risposero semplicemente che l’Immunità totale è per i Re.
E diciamo che il fratello di Borsellino non è propriamente convinto del comportamento di Napolitano e così ha commentato la decisione del Colle di sollevare il conflitto d’attribuzione nei confronti della Procura di Palermo alla Consulta

https://www.youtube.com/watch?v=ZE_MID21g-M
Salvatore Borsellino: Napolitano attenta Costituzione 

Forse è per questo che tanto si è agitato contro le intercettazioni il nostro custode della Costituzione?
Del resto, Napolitano, non è avvezzo alle critiche e non risponde alle domande scomode (che in Italia nessuno gli rivolge).
Se però va all’estero, svela la sua natura, perchè lì qualche domanda lecita la pongono eccome…

Appena ad un anno dalla sua elezione alla Presidenza della Repubblica, Re George ritorna in America, di nuovo al “Council on Foreign Relations”, dopo 29 anni dalla sua ultima apparizione. Il suo discorso verterà sull’economia italiana, e qui Napolitano completa la sua ultima trasformazione, affermando: “in Italia abbiamo bisogno di una liberalizzazione, che in passato non è stata abbastanza significativa… non per ragioni ideologiche… ma per una serie di interessi privati, di corporazioni, che resistono con molta forza a qualsiasi cambiamento che possa colpire i loro privilegi”.
Così, nel 2009 gli Usa ricambiano. Da alcuni “report” del 2009 recapitati alla Segreteria di Stato americana dall’ambasciata USA in Italia, si identifica Napolitano come l’unico interlocutore possibile nella “frastagliata” politica italiana e si elogia la sua figura: “un moderato, europeista e con un forte legame Transatlantico, è serio, un intellettuale, un’eminenza grigia. Un punto di riferimento morale nell’arena politica spesso frastagliata. Un interlocutore privilegiato”.
Ma Re Giogio Napolitano (attenzione alla battuta, perchè potrebbe non essere tale: c’è qualcuno che sostiene che oltre alla somiglianza con re Umerto II , Napolitano ne fu anche figlio illegittimo e pare che questo gli costò l’ascesa come segretario del Pci alla morte di Berlinguer) ha dimostrato tutta la sua coerenza di uomo e di politico anche su altre faccende.

Vediamo cosa ebbe a dire a proposito dell’ingresso dell’Italia nel Sistema monetario europeo, vera e propria anticamera della Ue, oppure no. Lo Sme serviva a vincolare le monete dei Paesi membri della Cee, onde prevenire troppe ampie fluttuazioni. Già all’epoca il contesto internazionale è simile a quello attuale: la Germania è forte, la Gran Bretagna è scettica di suo, l’Italia – come sempre – arranca.
Napolitano tenne, a nome del Pci,   un discorso solenne nel seduta della Camera del 13 dicembre 1978 http://www.camera.it/_dati/leg07/lavori/stenografici/sed0383/sed0383.pdf

(qui si trova l’intero intervento..c’è anche quello di Fabrizio Cicchitto…)
Eccone i passi più significativi:
«Oggi sono prevalse forzature di varia natura. E sono venute da una parte sola, cioè da coloro che hanno premuto per l’ingresso immediato dell’Italia nel sistema monetario».
Occorre aspettare perchè serve «una maggiore stabilità nei rapporti tra le monete e… avvicinare le situazioni e le politiche economiche e finanziarie dei Paesi della Comunità in funzione di obiettivi di crescita, riequilibrio, di progresso sociale».
Ecco quindi l’attacco a Bonn e alla Bundesbank, troppo egoisti. Sono colpevoli di operare «una sostanziale resistenza dei Paesi a moneta più forte, della Repubblica federale di Germania, e in modo particolare della Banca centrale tedesca, a… sostenere adeguati oneri per un maggior equilibrio… delle economie». Insomma, lo Sme, per Napolitano, serve «a garantire il Paese a moneta più forte e spinge un Paese come l’Italia alla deflazione». Bonn fa i suoi interessi e Napolitano non ci sta: «Il rischio è veder ristagnare la produzione, gli investimenti e l’occupazione invece di conseguire un più alto tasso di crescita».
Per Napolitano occorre temporeggiare, non dire subito di sì…«La verità è che forse s’è finito di mettere il carro di un accordo monetario davanti ai buoi di un accordo per le economie».
Poi, l’affondo finale in un crescendo rossiniano: «Bisogna sbarazzarsi di ogni residuo di europeismo retorico e di maniera»…ci sono «Meschine manovre anticomuniste, destinate a sgonfiarsi rapidamente” e, conclude, dicendo che “premere per l’ingresso nello Sme è un «calcolo irresponsabile e velleitario”.
Quanto profetiche appaiono oggi queste parole visto gli esiti ai quali ci ha condotto l’euro!
Il problema è che Napolitano, ancora una volta, ha cambiato idea ed è diventato un’ “ultrà dell’euro senza se e senza ma”: da fascista a comunista, da comunista a neo-liberista.
Ne ha fatta di strada Re Giorgio.
Certamente il nostro Capo dello Stato deve essersi, come sempre nella sua vita, ricreduto.
ancora risuonano queste parole...«la mia storia» non è «rimasta eguale al punto di partenza, ma» è «passata attraverso decisive evoluzioni della realtà internazionale e nazionale e attraverso personali, profonde, dichiarate revisioni».
Oggi è il più strenuo sostenitore dell’euro e di questa “pazza” Europa, in mano a banche e finanza.
Ed, infatti, con nonchalance increbibile e disinvoltura inarrivabile, eccolo pronunziare:
Per «tornare a crescere è indispensabile ma non sufficiente l’impegno tenace dei paesi maggiormente in crisi». «Le innovazioni comportano ulteriori trasferimenti di poteri decisionali e di quote di sovranità»; in questo senso si pone la questione «dell’integrazione politica della Ue».  (Giorgio Napolitano in un videomessaggio realizzato per il Convegno a Napoli della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro)
«Sull’irrinunciabilità dell’euro e la determinazione di difenderlo non vi devono essere dubbi. La stabilità dell’economia mondiale è strettamente legata alla tenuta della moneta unica» (Giorgio Napolitano, dicembre 2011, presidente della repubblica italiana, saluto al Corpo diplomatico al Quirinale).
E ancora:
“Il nostro coinvolgimento nella sfida per salvare l’euro e con esso le conquiste e le prospettive del processo di integrazione europea è totale“.  (Giorgio Napolitano intervenento alla VIII Conferenza degli ambasciatori italiani alla Farnesina, Roma, 16 dicembre 2011)
Ed infine la perla:
«La crisi si batte con ulteriori trasferimenti di quote di sovranità» (13 ottobre).

Guardate ancora qui: in questo video del 1961 difese il diritto dei giovani a vivere in un paese con delle prospettive, denunciando l’emigrazione alla quale furono costretti a causa delle politiche del governo democristiano.

https://www.youtube.com/watch?v=394hW5ftbH0

Vi risparmio la storia di come abbia nominato un professore senatore a vita di questa Repubblica per poi nominarlo, senza alcun passaggio popolare, Capo del Governo.
Ah, una domanda: perchè quando cadde Prodi, invece, si andò velocemente al voto e non si cercò qualche altra alternativa?
E perchè non tuonò allora come fa oggi perchè si andasse al voto solo dopo aver riformato il cosidetto Porcellum?
Mah…misteri…
Vi risparmiamo il suo continuo esondare rispetto al potere effettivamnete conferitogli dalla Costituzione che egli dovrebbe custodire…
Oggi poi,con la nomina dei “10 saggi” ha compiuto il suo capolavoro.
Sappiamo bene che ormai da molto tempo il Presidente della Repubblica infrange la Costituzione italiana e quotidianamente scende nella lotta politica giudicando, incitando, indirizzando, decidendo. Tutto in palese violazione dell’articolo 87 della nostra Carta fondamentale.
Ma al di là di questo, ci infastidisce la sua continua e pedante opera di  nei confronti degli italiani, dei partiti, di tutto…
Guardate la notizia apparsa poche settimane fa: “Il bel gesto evidentemente non è arrivato. Dopo anni di tagli ai costi della politica, la rabbia popolare e la scure calata anche dal governo di Mario Monti, l’unico a non avere tirato la cinghia nelle istituzioni italiane è Giorgio Napolitano…Ma fa impressione scoprire che lo stipendio di Napolitano sarà l’unico in tutto il comparto pubblico ad aumentare nel 2013″
Questo è lo stesso Presidente che pontifica a destra e a manca sui costi della politica (però non interviene mai in modo assoluto), sugli sprechi, sulla necessità di moralità nella gestione della cosa pubblica, sulla improcrastinabile lotta alla corruzione…
Sentite cosa diceva un anno fa:
[La situazione richiede quindi, n.d.s.] «sacrifici agli italiani di tutti i ceti sociali, anche agli italiani dei ceti meno abbienti, perché si facciano le scelte indispensabili al fine di preservare lo sviluppo della nostra economia e della nostra società in un clima di libertà e di maggiore giustizia.» (Giorgio Napolitano, dicembre 2011, presidente della repubblica italiana, messaggio per la XXII edizione di Telethon)
Ebbene, nel 2013 ai 239.192 euro che prende, ne aggiungerà altri 8.835.
Ovviamente nel quasi totale silenzio generale, perchè egli è uno degli italici “Intouchables” …
Un uomo così…tanto dalla parte dei lavoratori e dei poveri che, nel giorno della tragedia della Thyssen se la spassava alla prima della Scala a Milano.
Basta questa breve biografia per capire chi è veramente il Presidente della Repubblica Italiana?
Questo dinosauro della politica, che ha attraversato indenne guerre, fascismi, comunismi, tangentopoli, stragi, mafie, eurocrazie ha sempre saputo fiutare il vento..
Una indubbia capacità, mai messa la servizio del bene comune e sempre utilizzata per il suo potere personale, in mezzo a prove di mirabolanti equilibrismi istituzionali e spettacolari acrobazie politiche.
Al di là del giudizio storico che ne verrà dato (qui noi ne abbiamo rappresentato uno chiaro), credo che nessuno lo possa annoverare tra “i padri della patria”.

Se non dovesse bastare, vediamo cosa disse di lui un amico di vecchia data, Napoleone Colajanni, nonchè membro del PCI e della corrente migliorista:
“… è un uomo vile e un cane da grembo”. Che fosse pure un cane da riporto degli USA e il loro Governatore di fiducia per la colonia Italia non avevamo dubbi; che fosse un personaggio assolutamente privo di coscienza e umanità l’ha dimostrato coinvolgendo l’Italia nel massacro libico; che fosse un bugiardo compulsivo e manipolatore è ovvio a chiunque ascolti i suoi discorsi vani ed ipocriti che trasudano menzogna ad ogni sillaba, soprattutto quando si riempe la bocca con parole come Patria, Libertà, e Costituzione, mentre è il primo a farne strame, considerando che ha appena consegnato, grazie ad un colpo di Stato (eterodiretto naturalmente), il Paese nelle mani dei suoi referenti della massoneria finanziaria planetaria del Bilderberg Group.
Napolitano rappresenta il peggio della nazione elevato al quadrato, è una nullità tronfia e roboante, come uomo è un miserabile vigliacco e codardo, un servo sciocco, senza un briciolo di dignità”.

O forse ci siamo sbagliati noi: Napolitano è stato un vero campione di coerenza, perchè il fascismo e comunismo prima ed oggi questa Euro/pa presuppongono lo stesso modo statalistico  e totalitario di pensare: lo Stato o l’Unione di Stati deve prevalere sempre e comunque sull’individuo…
https://www.facebook.com/pages/Litalia-che-non-c%C3%A8/335112876571532?fref=ts




SCIE CHIMICHE IN ITALIA: ALLUMINIO, BARIO, MANGANESE IN GIARDINO






Buongiorno a Lei, Dr Lannes! No, mai una risposta da nessuno degli interlocutori (beh, si fa per dire......) che ho contattato più di una volta. Gente Muta.
Ritengo, invece, essenziale che gli organismi regionali preposti alla salvaguardia dell’ambiente nonché quelli sanitari collaborino perché gli inquinanti contenuti nei rilasci e responsabili  dell’insorgenza di malattie neurodegenerative  vengano inseriti nelle tabelle ufficiali di riferimento per stabilire il grado di contaminazione dell’aria, acqua  e suolo. Ad oggi, in Italia, a differenza di alcuni paesi esteri di cui sono a conoscenza,  questi elementi  non rientrano nei parametri.  Ho fatto analizzare la terra del mio giardino di città e dall’analisi è risultata una concentrazione di Al pari a 8280 mg/Kg. Interpellata l’Arpa, la risposta è quella che Le invio in allegato. Attendo ancora di sapere se posso mangiare tranquillamente le fragole che ci coltivo. Lo stesso laboratorio di analisi ha trovato difficoltà nel rispondere alla mia domanda.
Un altro aspetto della questione da approfondire dovrebbe riguardare la prevenzione con protocolli sanitari  volti alla chelazione. Mi rendo conto che il cammino è lungo!!! Quanta consapevolezza e coscienza ci vuole!!...   
 La ringrazio per il tempo che mi ha concesso e buon lavoro.

Grazie.

Cordiali saluti,

Marinella Giulietti

Risposta di Gianni Lannes

Grazie professoressa Giulietti! Ma l'Arpa Umbria è in letargo? E l'opinione pubblica dorme sonni beati? Il governatore della Regione è in vacanza premio?

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/

DUE NAVI DI SCORIE RADIOATTIVE AFFONDATE IN ADRIATICO E LO STATO FA FINTA DI NIENTE!



  



di Gianni Lannes


Va in onda il solito insabbiamento, perché altrimenti si scoperchierebbe il vaso di Pandora. L'Italia viene utilizzata come discarica dell'Unione europea, con il beneplacito dei governanti eterodiretti nostrani. E' tutto ufficiale da decenni, eppure nulla si muove per risolvere il problema che attenta alla salute di milioni di persone. La magistratura è al corrente dal 1995 e così lo Stato, ossia i vari governi tricolore. Eppure, a tutt’oggi le autorità non hanno posto in essere alcuna azione di bonifica o quanto meno di monitoraggio del gravissimo inquinamento. Studi e rilevazioni scientifiche, a livello nazionale e internazionale (International Atomic Energy Agency), evidenziano da anni un inquinamento radioattivo anche nel medio e alto Adriatico.

Perché i governatori di Marche, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, non si mobilitano concretamente per scongiurare il pericolo?

«M/N Anni di bandiera Maltese affondata il 01 agosto 1989 in alto Adriatico; M/N Euroriver di bandiera Maltese affondata anch’essa in Adriatico il 12 novembre 1991. Queste due navi di bandiera Maltese sono affondate in due punti dell’Adriatico che nel progetto O.D.M. reperito tra i documenti di Comerio sono indicati quali punti previsti nel programma di dispersione delle scorie nelle aree nazionali italiane e degli affondamenti si ha notizia dai registri Lloyd’s… Circa le navi affondate elencate nell’informativa inizialmente citata sospetti sul carico sono basati sulla bandiera delle navi, quasi sempre di comodo e dal fatto che non si è a conoscenza degli sviluppi del sinistro. Si fa riserva di comunicare tutte le ulteriori informazioni necessarie qualora scaturissero ulteriori elementi dalle indagini in corso. Reggio Calabria, lì 30 maggio 1995 capitano De Grazia».

E' lo stralcio di uno dei rapporti stilato dal capitano Natale De Grazia, consulente  a Reggio Calabria del magistrato Francesco Neri e a Matera del magistrato Nicola Maria Pace. L'ufficiale della Guardia Costiera, assassinato in missione (mediante avvelenamento), il 12 dicembre 1995, stava indagando allora sull'affondamento sospetto di ben 180 navi dei veleni nel Mediterraneo, ovvero in acque territoriali e prospicienti l'Italia.

Tale rapporto di polizia giudiziaria, è inserito in un atto ufficiale del Parlamento italiano: seduta del 5 febbraio 2013. Poiché le coordinate di affondamento sono note alle autorità dello Stato tricolore, come mai non si è proceduto al recupero dei due mercantili con il loro carico di morte, giacendo oltretutto, su bassi fondali? Per quale motivo non sono state informate le Regioni interessate dall'inquinamento radioattivo, quantomeno Marche, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia? Perché le direzioni marittime di Trieste, Venezia, Ravenna ed Ancona, nonché il Comando generale della Guardia Costiera (Maricogecap) di Roma non hanno informato l'Autorità Giudiziaria? Perché le popolazioni locali sono state tenute all'oscuro, pur essendo le più esposte alla minaccia? Perché sia il governo Letta che il governo Renzi, per non dire tutti i precedenti esecutivi di Palazzo Chigi (Dini, Prodi, D'Alema, Amato, Prodi, Berlusconi, Monti), non sono intervenuti a salvaguardare concretamente la salute pubblica? Infine, perché all'epoca lo Stato italiano ha negato i fondi alla magistratura per andare a fondo e tentare qualche recupero certo? Il plutonio 239 riscontrato nell'Adriatico da quale fonte di inquinamento proviene?


 riferimenti:










http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/08/due-navi-di-scorie-radioattive.html#more

lunedì 25 agosto 2014

Gaia Chon, quando l'arte ha mille facce




Raccontare il personaggio di Gaia Chon è un po' come risolvere il cubo di Rubik: operazione lunga, complessa, col rischio di dover ricominciare da capo con la convinzione di non averci capito nulla. Poi, quando finalmente le nove facce sono tutte al loro posto, si ha la sensazione che ogni parte del cubo racconti un lato diverso di questa attrice italiana di origini cinesi per via di un nonno che non ha mai conosciutoHa 32 anni, vive a Bologna dopo aver girovagato per lo Stivale tra Rimini, Roma, Trieste e via discorrendo. Ogni città l’ha segnata. In fin dei conti, il traguardo è sempre stato un punto di ri-partenza. E Bologna che oggi fa parte del suo presente, potrebbe essere che di qui a poco tempo si trasformi in passato. Ma questa, a voler ben vedere, è la sua normalità. I viaggi, che siano reali o virtuali, fanno parte della sua persona. come descriverla? Attrice, fotomodella, blogger.

Più semplicemente artista sui generis, capace di prendere un pezzo di teatro, disintegrarlo e poi ricostruirlo a proprio piacimento. Oppure raccontare un'esperienza reale come se fosse la fantasia di una notte di mezza estate. Gaia Chon è davvero tutto e niente, ma qui la letteratura non centra. Da dove partire? Forse dalla sua adolescenza, dai primi set come fotomodella a 15 anni, da recitazione studiata con passione fin dall'anno successivo. Salire su un palco e rappresentare qualcun altro con le sue emozioni è diventato un fil rouge che non l'ha più abbandonata. Sperimentare, come detto, è quasi un obbligo per il suo animo sensibile e curioso, al tempo stesso delicato e insicuro. Sentimento che, di tanto in tanto, affiorano ancora oggi. La malinconia la accompagna alternandosi alla felicità. Due poli che continuano a battagliare nella sua persona. Gaia cresce in una Bologna così fortemente impegnata - socialmente e culturalmente - che alla lunga influenza il suo desiderio di crescere umanamente e artisticamente

D'altronde, per una città che ha saputo stregare un genio come Lucio Dalla, basta aprire lo sguardo e l'immensità ti entra dentro nel giro di qualche secondo. Certo, non è da tutti. In fin dei conti l’arte sta anche negli angoli più nascosti del mondo, bisogna semplicemente avere la forza e la volontà di andarsela sempre a ricercare. E lei così ha fatto. A quel punto, ecco che la sua vita inizia a deviare dalla presunta normalità. "Le amiche andavano in vacanza a Riccione, e io nel caldo di teatri di periferia, a studiare, provare, faticare: ma anche a conoscermi e sperimentarmi". Inizia la sua vita su un palco, si cimenta nel teatro di prosa e in quello di ricerca, dal teatro-danza agli spettacoli per bambini nelle scuole elementari. Inizia a notarla anche la tv: per alcuni anni è lei l’inviata della trasmissione web e Sky “Castzine”, dove intervista artisti emergenti e realtà poco conosciute in giro per tutta Italia. Bussa anche alle porte del cinema, "ma ho scoperto che in Italia non siamo pronti a valorizzare un’artista mista come me: non andavo bene per i ruoli da italiana, ma quando gli agenti mi mandavano ai provini per personaggi stranieri mi sentivo dire che non ho nulla di cinese". Una doccia fredda.

La sua carriera sembra essere al capolinea. Addio teatro, Gaia si butta nella presentazione di eventi e rassegne culturali, prestandosi per ricerche fotografiche. almeno lì, problemi di etnie non ce ne sono. Un incidente stradale e un video che conquista Youtube la riportano sulla "retta" via. La popolarità va di pari passo al successo che ottengono le sue performance con registi e attori. "Ho scritto a quattro mani un reading sull’anzianità nel mondo gay che è stato presentato a Bologna in un convegno pre-gay pride. Mi interesso di discipline naturali tra cui lo yoga di cui sono anche insegnante ed ho realizzato performance a metà strada tra lo yoga e la danza. Amo il teatro come forma di espressione e tengo gruppi di teatroterapia, essendo prima di tutto una testimonial di come l’arte possa aiutare a liberare blocchi interiori".

E poi la sua vita, d'improvviso, prende ancora un'altra strada. Anzi, ne aggiunge una alle precedenti. Il nome è quello di un blog: timangioamore. Uno dei più visitati d'Italia. Uno dei più fuori dal comune e fuori dagli schemi. Ma lo scandalo vero sta tutto nella scrittura. "Ho da sempre amato scrivere, per anni ho tenuto diari segreti e a scuola mi ripromettevo di scrivere romanzi, ma per pigrizia mi sono sempre limitata a racconti erotici da far leggere per lo più alle amiche per farle divertire". Già, perchè gli argomenti sono spesso piccanti. Un blog che è un racconto di se stessa, della sua vita, delle sue emozioni e delle sue fantasie, unite al piacere dell'altro. "Il blog nasce da una riflessione personale: da quanto le relazioni attuali siano spesso situazioni in cui si divora l’altro, con passione, curiosità, entusiasmo... e rapidamente si sputa, come qualcosa che ci ha saziato ma non nutrito. Non abbiamo tempo nè voglia per nutrirci, oggi il mondo è veloce: dobbiamo correre in questa jungla che è il precariato, la crisi, essere egoisti...". Il blog diventa una sorta di oasi che corre parallela alla realtà. 

Scrivere è uno sfogo, spesso una liberazione, sempre e comunque un divertimento. Un diario on line aperto al mondo intero. Già questo, basta e avanza per stuzzicare l'universo maschile. "Spesso dal blog emerge il mio lato più ombroso, perchè è nei momenti di tristezza o passione che mi viene voglia di scrivere, quando la carica emotiva è tale che sento il bisogno di esternarla come un vulcano che esplode. Non ho pretese e non voglio emulare le tante scrittrici erotiche, ma è innegabile che i post più letti sono quelli a tinte forti: nel blog ho parlato di anoressia, di violenze domestiche, di padri assenti, ma su quelli nessuno ha mai commentato. Quello che mi chiedo è se davvero le persone siano insensibili o se forse il sesso non sia un grande anestetizzante...".

Già, perchè il blog non è solo erotismo, ma uno spaccato sull'Italia intera. Un modo per riflettere su quello che significa, oggi, essere uomini e donne. Essere amanti, innamorati, delusi e sognatori. In un blog ci sta un lato dell'Italia che spesso viene trascurato. Gaia Chon ha avuto il coraggio di portarlo a galla, in prima persona. E una città come Bologna, probabilmente, ha favorito tutto questo. La scrittura è arte, e il contesto è quello adatto. "L’anno scorso mi è arrivata un’attenzione mediatica improvvisa, che non ha portato però ad un reale cambio lavorativo o a progetti concreti. Mi ha portato i contro della celebrità ma non i pro, quindi mi capitava di essere fermata per la strada ma io continuavo con la solita vita, i progetti indipendenti, il teatro di ricerca dove devi essere attrice-regista-pr... Così quando un uomo mi ha corteggiata non ho pensato che, mentre io mostravo sincera le mie fragilità e debolezze di donna vera, lui voleva “il personaggio”, la “web celebrities” di cui vantarsi con gli amici, che mi criticavano ma sbirciavano tutto di me".

Ed è questa sfaccettatura che il blog racconta. O, meglio, da cui nasce e si sviluppa. Una morbosità tutta italiana del farsi i fatti altrui per parlarne con gli amici. "Alle prime difficoltà di una normale coppia questa persona si è fatta di nebbia. Così, tra la rabbia e la tristezza..ho deciso di aprire un blog, cosa che volevo fare da tempo". Un blog che spezza la relazione, spalanca a battute velenose e luoghi comuni. Ma Gaia Chon non molla. Timangioamore continua ancora oggi ad essere aggiornato. E' parte di lei, lo si capisce dall'attenzione e dalla cura con cui ne parla. E' una sua creatura. "La verità è che scrivendo ho acquisito forza e consapevolezza, ed ho raccolto molti incoraggiamenti da parte di donne che come me si erano sentite divorate dalle relazioni e da uomini bugiardi, ma ho avuto molti feedback da ragazzi, desiderosi di condividere il loro mondo erotico più di quanto avrei immaginato".
fonte http://www.italianosveglia.com/gaia_chon_quando_larte_ha_mille_facce-b-72789.html

domenica 24 agosto 2014

I talebani della moneta

Come funziona giuridicamente l’emissione monetaria nella nostra Europa? E’ molto semplice.
Il sistema europeo delle banche centrali (SEBC), con al vertice BCE, detiene la sovranità monetaria: “3.1. Conformemente all’articolo 127, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, i compiti fondamentali assolti tramite il SEBC sono: -definire e attuare la politica monetaria dell’Unione”
Le banche centrali che compongono il SEBC sono a loro volta composte dalle banche commerciali private più importanti, le quali votando nel board determinano le politiche monetarie UE. La banca centrale europea e’ indipendente dalle nazioni dalle quali, in base ai Trattati, non può avere neppure consigli, ma dipende interamente dalle decisioni delle banche commerciali private.
Ma proseguiamo nella lettura delle norme.
Conformemente all’articolo 128, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, il consiglio direttivo ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione. La BCE e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla BCE e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell’Unione”
In merito agli obiettivi delle politiche monetarie nel Trattato di Lisbona si legge: “Conformemente agli articoli 127, paragrafo 1 e 282, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, l’obiettivo principale del SEBC è il mantenimento della stabilità dei prezzi. Fatto salvo l’obiettivo della stabilità dei prezzi, esso sostiene le politiche economiche generali dell’Unione al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell’Unione definiti nell’articolo 3 del trattato sull’Unione europea. Il SEBC agisce in conformità del principio di un’economia di mercato aperta e in libera concorrenza, favorendo un’efficace allocazione delle risorse, e rispettando i principi di cui all’articolo 119 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea”
Ora dunque e’ BCE che decide la quantità di moneta da immettere in circolazione, a propria totale ed insindacabile discrezione, avendo come obiettivo unicamente il controllo dei prezzi e dell’inflazione (dunque non già la piena occupazione ma questa e’ altra storia).
Ciò che davvero conta e’ che l’emissione monetaria non può avvenire in favore delle singole nazioni in quanto: “E’ vietata la concessione di scoperti di conto o di qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia, da parte della BCE o da parte delle banche centrali agli Stati Membri, a istituzioni o organi della Comunità, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli stati membri, così come l’acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della BCE o delle banche centrali nazionali”.
In sostanza tutta la moneta emessa nell’Unione Europe e’ ad appannaggio esclusivo delle banche commerciali e costituisce nella sua totalità una “moneta privata-debito”. Le nazioni si finanziano unicamente emettendo obbligazioni sui mercati dove le banche commerciali, spesso proprio quelle che votano le decisioni di BCE, ricomprano il debito con enormi profitti.
Viene da se che, a qualsiasi persona in buona fede o sana di mente, questo sistema apparirà immediatamente demenziale posto che e’ chiaro che appunto, essendo tutta la moneta circolante un debito, lo stesso non sarà mai estinguibile e gonfierà anno dopo anno proprio il debito pubblico delle nazioni. Il debito aumenterà in misura direttamente proporzionale alla quantità di moneta emessa nel sistema, solo l’esproprio del risparmio privato potrebbe consentire saltuarie discese (non saranno mica le privatizzazioni?)
Ora, se la scusa di tutto questo e’ il controllo dell’inflazione, come codificato nei Trattati, occorre fare una riflessione semplicissima (peraltro un’inflazione bassa a chi conviene se non a coloro i quali commerciano unicamente moneta e prodotti finanziari?).
Sulla base dei dati economici diffusi l’Italia e’ in deflazione. Ovvero va verso un tasso d’inflazione negativo (già presente in alcune città). Orbene, se l’obiettivo dichiarato di BCE e’ mantenere l’inflazione intorno al 2%, allora per quale motivo non stampiamo, almeno adesso, moneta esente da debito invece che imporre agli Stati politiche di austerità dal costo sociale immane? Questo potrebbe essere fatto almeno fino a quando l’inflazione non risalisse portando alla piena occupazione (secondo il principio della curva di Phillips).
La risposta alla domanda suesposta e’ semplicemente questa: perché i Trattati lo vietano! Ma non mi risulta che i Trattati UE siano leggi immutabili della fisica e dunque bastarebbe una penna per modificarli. Nonostante ciò le politiche demenziali di austerità proseguono.
Ma se non creiamo neppure in deflazione denaro esente da qualsiasi debito, quando mai lo faremo? Più un’economia e’ ricca più necessità di base monetaria per funzionare. Altrimenti l’economia muore come un corpo senza sangue.
Signori ormai e’ chiaro. Siamo di fronte ai talebani della moneta. L’UE, per pura ideologia, uccide la popolazione europea rifiutandosi di cambiare le regole.
Le ragioni per cui ciò avviene le ho spiegate nelle mie denunce penali (la cessione di sovranità alla finanza) a cui rinvio, ma con questo articolo volevo unicamente narrarvi di una nuova forma di fondamentalismo, quella dei talebani della moneta.
http://www.studiolegalemarcomori.it/i-talebani-della-moneta/