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domenica 31 gennaio 2021

E il dottore disse: indossate 4 mascherine una sopra l’altra

 


 

 

Il dottor Fauci ha consigliato agli americani di iniziare a indossare due maschere una sopra l’altra, dicendo che «ha senso» pensare che più di uno strato comporti una maggiore efficacia.

 

Tuttavia, Fauci è stato superato dai ricercatori della Virginia Tech, che ha affermato che due maschere per il viso forniscono solo il 50-75% di efficacia e che tre maschere dovrebbero essere indossate per ottenere il 90% di efficacia.

«Se indossi tre o quattro maschere, filtrerà meglio perché sono più strati di tessuto»

 

«Ma perché fermarsi al 90 per cento?» si chiede Summit News. Secondo il dottor Scott Segal, presidente di anestesiologia presso la Wake Forest Baptist Health di Winston-Salem, nella Carolina del Nord, anche questo potrebbe non essere sufficiente.

 

«Se indossi tre o quattro maschere, filtrerà meglio perché sono più strati di tessuto», ha dichiarato Segal a NBC News .

Il 100% di sicurezza si ha se la persona non respira. No?

 

Purtroppo il consiglio di Segal è stato subito contraddetto dall’editore medico della CBS4, il dottor Dave Hnida, che ha detto: «Tre maschere potrebbero andare troppo oltre, poiché potrebbero interferire con la capacità di respirare».

 

Eccerto: il 100% di sicurezza si ha se la persona non respira. Se la gente muore, non prende il coronavirus e non contagia il prossimo: no? Pensateci, non fa una grinza.

2, 3, 4 mascherine: possiamo dire che la popolazione mondiale, ormai covidiotizzata fino al punto di non ritorno, è pronta per il tampone anale cinese.

 

2, 3, 4 mascherine: possiamo dire che la popolazione mondiale, ormai covidiotizzata fino al punto di non ritorno, è pronta per il tampone anale cinese.

fonte https://www.renovatio21.com/e-il-dottore-disse-indossate-4-mascherine-una-sopra-laltra/

 

 

 

 

 

 

giovedì 28 gennaio 2021

Il Caso Gibilterra: I Nuovi Vaccini potrebbero essere la causa di tutte quelle “Morti da Covid”?

 

La minuscola Gibilterra getta un’inequivocabile luce sulle Morti da Vaccino.

Gibilterra, dove il Covid non ha mai fatto male: 0 morti

Da quando è iniziata l’epidemia, separare le morti autentiche da Covid dalle altre è stato un problema importante. Ora abbiamo il problema aggiunto dei vaccini nel mix. Il Regno Unito ha attualmente e presumibilmente il più alto tasso giornaliero di “morte da Covid” mai registrato. Anche più alto della “Prima Ondata”, nonostante il sostanziale grado di “immunità di gregge” che è inevitabilmente maturato fin dall’inizio. Questa atipica “Seconda Ondata” coincide con il lancio del vaccino. Le due cose sono collegate?

Gibilterra fornisce un quadro molto chiaro. Questa minuscola colonia britannica, lunga appena tre miglia, attaccata alla costa meridionale della Spagna, ha solo 32.000 residenti. Aveva sofferto relativamente poco dell’epidemia prima del 9 gennaio (giorno di inizio della vaccinazione) di quest’anno, con solo diciassette morti (attribuiti al covid, ma sappiamo che potrebbero essere state anche persone solo positive) per tutto il periodo.

Il tasso di mortalità era, quindi, ben al di sotto della tabella dei decessi per milione. Ciò però non era dovuto all’isolamento, dato che i lavoratori spagnoli hanno continuato a riversarsi a Gibilterra ogni mattina e a tornare ogni sera. Dal 9 gennaio invece i “morti di Covid” per milione sono balzati al terzo posto sul sito del “Worldometer”. Trentasei morti in più in poco più di una settimana.

Cosa è cambiato il 9? La RAF ha fatto arrivare quasi 6.000 vaccini Pfizer, raffreddati a -70°C con ghiaccio secco. Furono messi in uso rapidamente per evitare il rischio di degradazione. La piccola Gibilterra è come una “capsula di Petri”; in nessun altro luogo c’è stata una relazione così brutalmente chiara tra il lancio del vaccino e l’aumento delle “morti di Covid”.

I media locali e il governo non hanno nemmeno fatto riferimento all’ovvio collegamento. E i media altrove non l’hanno convenientemente riportato. Eppure non riconoscere che queste morti richiedono, come minimo, un’indagine immediata, dimostra un criminale fallimento di giudizio o una malafede assoluta.

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://www.vocidallastrada.org/2021/01/il-caso-gibilterra-i-nuovi-vaccini.html

https://www.conoscenzealconfine.it/il-caso-gibilterra-i-nuovi-vaccini-potrebbero-essere-la-causa-di-tutte-quelle-morti-da-covid/

La vera storia di David Rockefeller…altro che Filantropo!

 di L.M.P.I

Dopo aver letto di tutto e di più sul web, sulle testate giornalistiche e le dichiarazioni rilasciate da alcuni politici  per la scomparsa di Rockefeller. Dopo aver visto “comuni mortali” difendere tale personaggio, parlando di banali e falsi complottismi a suo carico (forse pensano che Rockefeller sia stato il Briatore o il Gianluca Vacchi americano) ho deciso di riassumere la sua storia, riportando solo alcune delle sue azioni, ma bastano. Questo solo perché si è toccato davvero il fondo, lo schiavo che difende il padrone è inconcepibile.

Nessuna persona incapsula l’eredità duratura dei “baroni ladri” dell’epoca industriale meglio di David Rockefeller,  morto all’età di 101 anni. Era l’ultimo superstite dei nipoti di John D. Rockefeller, il magnate del petrolio, che è diventato il primo miliardario americano e il patriarca di quella che sarebbe diventata una delle famiglie più potenti e ricche della storia americana. David Rockefeller, un prodotto di discutibile nobiltà americana, ha vissuto tutta la sua vita nelle sfere dell’alta società degli Stati Uniti, diventando simbolo dell’élite che gestisce nell’ombra, a volte anche liberamente alla luce del sole, le politiche pubbliche.

Rockefeller ha sempre chiarito che preferiva operare fuori dalla vista del pubblico nonostante la sua grande influenza politica in America e internazionale. A causa della sua primogenitura, Rockefeller ha “servito come consulente” ogni presidente, ma quando gli fu offerto una posizioni di potere, come presidente della Federal Reserve e Segretario del Tesoro,  rifiutò, preferendo “un ruolo privato”. Grazie anche a questo Rockefeller, ha riscosso un notevole successo nel nascondere le sue malefatte più significative al pubblico, come dimostra la sua caratterizzazione da filantropo generoso e banchiere influente.

Ma, come spesso accade, la vera eredità di Rockefeller è oggetto di controversie, oltre ad avere “consigliato” se così si può definire, o forse è meglio “ordinato”, ogni presidente degli Stati Uniti per la maggior parte degli ultimi 70 anni, Rockefeller è stato determinante nel plasmare gli aspetti della politica, oltre ad essere parte attiva nella creazione di quelle politiche bancarie che hanno portato alla crisi del debito.

Rockefeller – come il capo della Chase Manhattan Bank 1969-1981 ha lavorato con il governo e le multinazionali in tutto il mondo per creare un “ordine mondiale” in modo inequivocabile dominato dal 1 per cento, di cui la sua famiglia fa parte. Come il New York Times ha osservato di nuovo nel 1970 , Rockefeller attirò su di se delle polemiche per i suoi continui viaggi all’estero, causando delle lievi perdite alla sua banca. La priorità per lui era l’influenza della banca sulla politica estera rispetto ai suoi rapporti commerciali attuali.

Durante il suo periodo da amministratore delegato per la Chase (JP Morgan Chase), Rockefeller ha aiutato a gettare le basi per regimi repressivi, razzisti e fascisti in tutto il mondo, così come l’architettura per la disuguaglianza globale. Inoltre, Rockefeller ha contribuito a portare la crisi del debito del 1980 in esistenza, in parte per azione diretta attraverso Chase Bank e anche indirettamente attraverso il suo dipendente ex presidente della Federal Reserve, Paul Volcker. Due anni prima della crisi del debito, Rockefeller, Volcker e il top dei banchieri si sono incontrati in occasione della Conferenza Monetaria Internazionale nel 1980 per sostenere la creazione di una “rete di sicurezza” per le grandi banche – come Chase,  coinvolte in cattivi prestiti concessi in gran parte nei paesi in via di sviluppo.

Dopo che la crisi ha portato alla rovina finanziaria l’America Latina e in altre aree in via di sviluppo in tutto il mondo, Rockefeller insieme ad altri banchieri, ha creato programmi di austerità per “risolvere” la crisi del debito, provocando disuguaglianze sociali che persistono ancora oggi. Tuttavia, grazie alla “rete di sicurezza” Chase, ha evitato le conseguenze economiche per le sue azioni criminali.

Inoltre, Rockefeller ha sostenuto le dittature sanguinarie e spietate dello Shah dell’Iran e Augusto Pinochet del Cile, e anche l’apartheid israeliano. Rockefeller ha anche il merito di aver fondato la Commissione Trilaterale insieme al suo amico Henry Kissinger.

Entrambe queste organizzazioni hanno utilizzato la loro potente influenza per realizzare un “governo mondiale” governato da un’elite di ultra-ricchi – un’accusa che David Rockefeller ha confermato nella sua autobiografia. Lontano anni luce dal filantropo generoso come è stato scritto sulle più importanti testate giornalistiche, David Rockefeller merita di essere ricordato per la sua vera eredità, l’elitarismo, il fascismo e la riduzione in schiavitù economica.

Fonte: La mia parte intollerante

http://veritanwo.altervista.org/la-vera-storia-david-rockefelleraltro-filantropo/

martedì 26 gennaio 2021

La guerra a Covid è una guerra al popolo


La guerra a Covid è una guerra al popolo

https://www.thebellows.org/the-great-covid-class-war/ 

 

L'OMS infine ammette che il test PCR COVID-19 ha un `` problema ''

https://www.globalresearch.ca/who-finally-admits-covid-19-pcr-test-problem/5735107 

 

Ecco i fatti sui blocchi. Guarda l'idiota senile del WH fare il contrario.

https://mises.org/wire/yet-another-study-shows-yet-again-lockdowns-dont-work 

 

Il caso medico contro le maschere

https://www.lewrockwell.com/2021/01/no_author/twenty-reasons-mandatory-face-masks-are-unsafe-ineffective-and-immoral/ 

E ricorda quello che ho riportato in precedenza. Le maschere indossate dalla maggior parte delle persone non possono impedire l'inalazione e l'inalazione di Covid o di altri virus. Una maschera deve essere classificata N95 per fornire protezione. È molto difficile indossare una maschera N95 molto a lungo.


fonte https://www.paulcraigroberts.org/2021/01/26/the-war-on-covid-is-a-war-on-the-people/


 

Carotenuto: l’ombra dei gesuiti sulla presidenza Biden

 Galeotto fu il gesuita e chi lo invitò a corte: nasce sotto il segno della Compagnia di Gesù il nuovo potere (in realtà antico) che si è appena insediato alla Casa Bianca attorno all’anziano Joe Biden, l’uomo che sostiene di aver vinto le presidenziali 2020 negli Stati Uniti. A sottolineare la matrice gesuitica della “piramide” che avrebbe fabbricato l’affermazione di Biden è Fausto Carotenuto, già collaboratore di Mino Pecorelli (giornalista d’indagine assassinato nel ‘79) e per anni analista strategico dell’intelligence Nato, esperto di Medio Oriente e strategia della tensione. Approdato al pensiero steineriano, Carotenuto ha fondato il network “Coscienze in Rete”, riassumendo poi la sua visione nel saggio “Il mistero della situazione internazionale”: vede in azione due “piramidi” mondiali, in apparenza contrapposte (dato che si esprimono politicamente attraverso la destra e la sinistra) ma che in realtà dominano il pianeta, alternando oppressione e libertà illusorie, con l’unico scopo di tenere l’umanità sottomessa e le coscienze addormentate, ipnotizzate dal nemico di turno creato ad arte per essere trasformato in demonio.

«Per intenderci: la destra classica promuove apertamente l’egoismo sociale, mentre la nuova sinistra postmoderna (quella “gesuitica”, appunto) è più insidiosa, visto che riesce a mascherare i suoi reali intenti dietro il velo dei buoni sentimenti, dei diritti civili e del Pasdre Leo O'Donovanpoliticamente corretto, sfornando “bidoni” perfetti: ieri Obama, e oggi Biden». Stessa regia, assicura Carotenuto: e i sapienti “stregoni” della manipolazione sarebbero sempre loro, i gesuiti. In un interessante video sul web, Carotenuto invita a dare un’occhiata alla squadra del nuovo inquilino della Casa Bianca: «Compaiono uomini della Cia come George Tenet e lo stesso Robert Gates, altro specialista in materia di terrorismo mediorientale: sono stati tutti formati alla gesuitica Georgetown University, dove insegnava un certo Henry Kissinger. Non è un segreto per nessuno: Joe Biden è intimo dei gesuiti e di personaggi usciti da Georgetown».

Carotenuto sottolinea la vocazione storica dei seguaci di Ignazio de Loyola, nati come educatori dei giovani principi: «Una volta formati non li mollano più: li fanno diventare Ciampi, Monti, Draghi, Rutelli, creando una vera e propria struttura, una rete fatta di carriere in qualche modo “assistite”». Per la prima volta nella storia, un gesuita occupa addirittura il Soglio Pontificio: Trump lo ha attaccato frontalmente, attraverso Mike Pompeo, per la cessione al regime di Pechino del potere di nomina dei vescovi cattolici in Cina. E Biden? All’opposto: è devoto a Bergoglio, gli obbedisce. «Biden fa tutto quello che Papa Francesco chiede: aperture sull’aborto, sui gay, sulla green economy, sui migranti, sulla povertà, sul clima». Beninteso: «Sono temi anche condivisibili, ma Bergogliovengono adoperati come cosmesi per ricevere i voti delle classi medie, dei benpensanti, per poi spingere le agende del potere vero: guerre, elettromagnetizzazione del pianeta, Great Reset».

Attenzione ai gesuiti, insiste Carotenuto: è uscito da Georgetown il nuovo, potente capo di gabinetto della Casa Bianca, cioè Ron Klein. «Cattolico e vicino agli ambienti gesuiti è anche William Burns, appena nominato direttore della Cia, molto impegnato nella destabilizzazione del Medio Oriente quando lavorava per Obama». Viene da Georgetown anche Avril Haines, messa a capo della direzione generale dell’intelligence. Allievo dei gesuiti è lo stesso barone della medicina Anthony Fauci, che neppure Trump era riuscito a sloggiare. «Pubblicamente, Fauci ha dichiarato di aver appreso proprio dai gesuiti i fondamenti del senso della vita. E adesso Biden l’ha posto a capo della delegazione che segnerà il rientro trionfale degli Stati Uniti nell’Oms», l’opaca struttura mondialista da cui Trump si era ritirato, in polemica per la gestione poco trasparente (e troppo “cinese”) dell’emergenza Covid, utilizzata per sospendere diritti e libertà in nome della sicurezza.

Gesuiti dietro a Biden? Eccome, assicura Carotenuto: viene dalle scuole della Compagnia di Gesù buona parte del team del nuovo presidente, probabilmente abusivo data l’ingente massa di prove che documentano i clamorosi brogli elettorali (che nessuna corte giudiziaria si è finora degnata di esaminare, in dettaglio). «Joe Biden è vicinissimo ai gesuiti, e ha citato Bergoglio già nel suo primo discorso dopo la “vittoria” elettorale». Ma attenzione: chi lo ha “incoronato”, formalmente? A pronunciare la preghiera per la cerimonia di inaugurazione della presidenza Biden, il 20 gennaio, è stato un gesuita molto importante, padre Leo O’Donovan, per molti anni rettore della Georgetown University. «Quell’uomo ha “allevato” ministri, dirigenti della Cia e presidenti americani, come Bill Clinton». Strano cattolico, secondo Carotenuto: «Alla Georgetown, O’Donovan aveva Robert Gates con Obamafatto fare conferenze ai grandi editori americani della pornografia, e aveva anche dato il via a ricerche sull’utilizzo biomedico dei feti: un fatto non comune, per un cristiano».

Proprio non piacciono, a Carotenuto, i gesuiti vicini al potere: «Sono formatori di forme-pensiero che sanno un po’ di “mago nero”, o forse prendono ordini da qualche “mago nero”». Nel suo saggio sull’apparente “mistero” della geopolitica, quasi sempre votata al disastro, l’analista definisce “maghi neri” alcuni uomini-chiave, che spesso agiscono nell’ombra per condizionare le dinamiche del vivere collettivo attraverso sofisticate manipolazioni, impartendo precisi ordini all’intera catena di comando della “piramide”, di cui i politici rapprestano i semplici terminali. Surreale? Fate voi, sembra dire Carotenuto. «Ma sappiate che, per 11 lunghi anni, da metà Novanta a metà Duemila, padre Leo O’Donovan è stato uno dei direttori della Walt Disney. E in quel periodo, tanti elementi oscuri sono stranamente entrati nei film della Disney». L’ex rettore della Georgetown University è legatissimo ai Biden: ha presieduto la messa per il funerale del figlio del neopresidente, Beau Biden, morto nel 2015 per un tumore al cervello.

Quand’era vice di Obama, Biden ha partecipato qualche volta anche alla messa nella chiesa dell’università, dove ha anche tenuto una conferenza sulla fede e la vita pubblica. Joe Biden, peraltro, è l’autore dell’introduzione al libro di O’Donovan, “Blessed Are the Refugees: Beatitudes of Immigrant Children” (“Beati i rifugiati: Beatitudini per i bambini migranti”). Fonti di stampa ricordano che, proprio sul tema delle migrazioni, Biden è intervenuto lo scorso novembre a una raccolta fondi del Servizio dei gesuiti per i rifugiati, di cui O’Donovan è direttore, assicurando che avrebbe portato i numeri di accoglienza dagli attuali 15.000 previsti dall’amministrazione Trump a 125.000. Buoni sentimenti da esibire con la mano destra, mentre con la sinistra si dà il via libera alla guerra e magari al terrorismo “false flag”? Biden con O'DonovanIpocrisie del politically correct, per far digerire meglio la cosiddetta agenda mondialista neoliberale? Tipico, in un certo senso, del nuovo globalismo delle anime belle, che tifano per le Ong anche quando a finanziarle è un uomo spregiudicato come George Soros.

Ovviamente, sottolinea Carotenuto, non ci sono solo i gesuiti, a fare da guida, nel gruppo che si è sostanzialmente ripreso l’America dopo la parentesi Trump: «C’è anche la massoneria, che però è sempre più “massa di manovra”». L’analista steineriano di “Coscienze in Rete” non ha una buona opinione, dei grembiulini, ma non va confuso con le voci del complottismo massonofobico: la massoneria si è corrotta, sostiene, divenendo organica al potere più deteriore. «Un tempo – afferma – le massonerie erano al servizio di potenze “bianche”, quando erano un frutto dei Templari e dei Rosa+Croce. Poi, appunto, sono diventate essenzialmente “massa di manovra” delle peggiori potenze mondiali, anche se alcune di esse si dipingono come progressiste». Non a caso sono anch’esse, insieme ai gesuiti, nella cabina di regia che gestirà «le decisioni che poi verranno fatte firmare a Biden».

Una regia composita e, per Carotenuto, poco rassicurante: «Ci sono gesuiti e pezzi di massoneria, pezzi di Vaticano, nonché potentati finanziari enormi, anche ebraici e cinesi, equamente suddivisi tra le due “piramidi” del grande potere». Problema evidente: «Cosa potrà fare, Biden, se non obbedire a quelli che l’hanno messo lì?». E attenzione: «Ce l’hanno messo nonostante i tanti sospetti sessuali, i suoi strani atteggiamenti, le accuse sessuali ritirate anni fa da tre donne. Veramente penoso, poi, quel suo strusciarsi addosso alle bambine e alle ragazzine, in evidente imbarazzo nei video che sono circolati sul web». Eppure, i media l’hanno acclamato subito, senza riserve, come nuovo Ron Klein con Bidenpresidente: e l’hanno fatto prima ancora che finisse la conta dei milioni di voti postali arrivati fuori tempo massimo e gestiti (col favore delle tenebre) attraverso la piattaforma digitale Dominion. Ed ecco che oggi Joe Biden siede alla Casa Bianca. A fare cosa? «Se ne starà lì con la sua faccetta ripulita, stirata, limata, botulinata e ritoccata: gli toccherà fare bei discorsi, e soprattutto firmare decisioni prese da altri».

Per Carotenuto, l’agenda del potere oggi dominante è frutto di una strategia profonda, precisa, organica. «Rispetto al gruppo di Trump, questa “piramide” ha un vantaggio enorme: dispone di molti uomini preparati, in grado di portare avanti queste strategie». Quali? Presto detto: «Mondializzazione, emergenze, vortici di paura e di odio, sfruttamento propagandistico del surriscaldamento climatico, falsa rivoluzione green. E poi guerre, squilibri, vaccinazioni di massa, condizionamenti culturali, meccanizzazione digitale degli esseri umani». Sottolinea Carotenuto: «Non è che in questo manchino elementi buoni: ma, ripeto, sono essenzialmente cosmetici, per mantenere un certo consenso». Una tattica che l’analista riconosce come eminentemente gesuitica: sottile, raffinata. Trump faceva la faccia feroce? Che ingenuo: meglio sorridere, se si hanno nel cassettoWilliam Burnsdeterminati piani, che prevedono coercizioni e sottrazione di libertà. Un marchio di fabbrica: «Non dico che tutti quelli che sono stati a Georgetown lavorino per i gesuiti, ma quelli che fanno carriera vi assicuro di sì. E il loro stile è inconfondibile».

Con Biden, sintetizza Carotenuto, gli Usa tornano in scena come lo strumento principale di una accurata strategia della tensione internazionale, basata su una grande destabilizzazione geopolitica del pianeta. «Trump l’aveva evitata, frenando su tutto: era il meglio che poteva fare, coi limitati mezzi che aveva». Joe Biden, che si presenta come un anziano bonario (una specie di colomba) è stato invece un falco di prima grandezza. «E’ stato presidente della commissione esteri del Senato per tanti anni, ed era un sostenitore del rifacimento di tutte le mappe del Medio Oriente, a colpi di guerre e scontri interreligiosi». Motivo: «Era quello che volevano i vertici della “piramide”: creare in Medio Oriente un vortice di odio e di violenza». Quasi invisibile, eppure onnipresente: «Joe Biden ha lavorato alle false “primavere arabe”, insieme a uomini che oggi entrano nella sua amministrazione. Prima ancora, era stato un grande sostenitore dell’invasione dell’Iraq: negli Usa era in prima linea, nel vendere al pubblico la favola delle inesistenti “armi di distruzione di massa” di Saddam».

Un gran bel bilancio: un milione di morti, nella regione, con una destabilizzazione spaventosa che si trascina da 18 anni, in un mare di sangue. «Nel 2011, sempre Biden ha fatto fallire una trattativa che doveva servire a mantenere gli Usa a presidiare alcune zone del nord dell’Iraq. Invece gli Stati Uniti, grazie a Biden, hanno ritirato le truppe. Così i curdi sono rimasti soli e sono stati massacrati, e Daesh ha potuto creare l’Isis». Stragi, terrorismo, lutti infiniti. «Molti di quei morti dovrebbe averli sulla coscienza Joe Biden (se solo ce l’avesse, una coscienza)». Un veterano del peggio: «Un vero servo dei poteri oscuri: è stato uno dei 29 senatori democratici che diedero i voti a Bush per fare la guerra in Iraq». Ecco perché Fausto Carotenuto non è affatto ottimista: «Rivedremo gli Usa in azione in Libia, in Siria, nel Golfo Avril HainesPersico: devono tornare a creare vortici di guerra e di odio, cioè “malattie dell’umanità” per conto dei loro padroni oscuri. Il business delle armi? C’è anche quello, ma è solo un corollario».

Da navigato analista geopolitico, il fondatore di “Coscienze in Rete” considera un disastro anche la probabile distensione con l’Iran, «che ha seriamente intenzione di fabbricare la sua atomica». Nei primi anni ‘80, Carotenuto era a Teheran: «Conosco bene quel regime, so che la bomba la voleva già allora, per difendersi in caso di attacco. Lentamente, la “piramide” cui fa capo Biden ha lasciato che l’Iran si avvicinasse alla meta: pensate al vortice di tensione che si innescherebbe, con un Iran trasformato in potenza nucleare per stare al pari di Israele. Non a caso, l’orrido regime di Teheran è felice della nomina di Biden. E’ sollevato anche il popolo, perché si toglieranno le sanzioni: ma vi assicuro che a essere felici sono soprattutto gli ayatollah». A peggiorare saranno ovviamente le relazioni con la Russia, «perché Putin fa parte dell’altra “piramide”, quella che ha utilizzato lo stesso Trump». Joe Biden ha grandi credenziali, del resto, come nemico di Mosca: ha promosso la “rivoluzione colorata” in Ucraina, il “golpe di piazza” gestito anche da neonazisti, per poi passare all’incasso attraverso il figlio Hunter, coperto di dollari come dirigente del colosso petrolifero Burisma.

La parte del leone, naturalmente, potrebbe farla la Cina: «Trump aveva chiuso le porte, ai cinesi, ma adesso le riapriranno», profetizza Carotenuto. «Non è nell’interesse degli Usa, riaprire alla nuova superpotenza mondiale. Ma i “dem”, appunto, non fanno gli interessi degli Stati Uniti: assecondano invece quelli del grande gruppo mondialista che ha già deciso che i mercenari del futuro “impero” non saranno più gli americani, ma i cinesi: sono più lavoratori, sono tanti ed eseguono gli ordini senza fare storie, e in più non sono impigriti dal troppo Hunter Bidenbenessere, dall’alimentazione sbagliata e dai farmaci sbagliati con i quali gli americani sono stati nutriti e curati per decenni». Possibili anche nuove tensioni con la Corea del Nord, focolaio ieri abilmente spento da Trump: «E’ sempre comodo, per creare tensione, avere un “diavolo” minaccioso». Per Carotenuto, poi, migliorerà «un’altra cosa contraria agli interessi Usa», ovvero «le relazioni con l’Unione Europea». Il gruppo che manovra Biden «vuole un’Ue forte, perché rappresenta un anticipo del mondialismo».

Per gli Usa, dal punto di vista del mero interesse nazionale, «sarebbe meglio avere a che fare con un’Europa spezzettata, più facilmente dominabile». Ovvio: «Se l’Europa si unisce davvero, rischia di diventare più potente degli Usa». Eppure lo faranno: «Miglioreranno i rapporti con Bruxelles, proprio perché non servono gli interessi statunitensi. Si potrebbero definire traditori della patria, ammesso parlare di patria che abbia ancora un senso». In primo piano anche poi il clima: «Scontato il rientro immediato negli accordi di Parigi: è all’insegna del mondialismo e del “gretismo”, cioè la favola dell’origine antropica del “climate change”, largamente provocato dall’azione del sole». Un modo ultra-digitale, sempre più wireless? «Con l’elettrificazione si creano enormi campi magnetici: il che non è esattamente “green”, dati i loro effetti sull’organismo e sull’ambiente». E via così: «Si ridarà forza e finanziamenti all’Onu, all’Oms e a tutte George Tenetle grandi organizzazioni internazionali, che non sono altro che l’anticipazione del globalismo che verticalizza il potere e marginalizza l’individuo».

Per Carotenuto, la “piramide gesuitica” di Biden è quella più attiva nella sua missione storica: frenare il risveglio delle coscienze, che starebbe letteralmente sul punto di esplodere, coinvolgendo ormai un essere umano su tre. «Si evita il risveglio anche con i vaccini, con farmaci sbagliati, con lo sfruttamento di un virus che si poteva curare e non si è curato adeguatamente. Tutto quello che indebolisce le nostre forze vitali, fisiche e psichiche, indebolisce il nostro risveglio». Ora, dice Carotenuto, il drago si è ripreso l’America e vuole il Grande Reset. Ne saremo travolti? «No, è solo il ritorno della vecchia politica, che comunque non ci ha travolto. Anzi: l’umanità ha cominciato a crescere proprio per reazione a queste politiche balorde, il cui carattere orribile diventa sempre più evidente». Un auspicio: «Il cielo non consentirà a questo gruppo di fare più di quanto possiamo sopportare, e finirà col produrre un’ulteriore crescita interiore, come infatti è successo finora: le dittature della Seconda Guerra Mondiale hanno prodotto nel dopoguerra l’esplosione della democrazia, la voglia di libertà».

fonte https://www.libreidee.org/2021/01/carotenuto-lombra-dei-gesuiti-sulla-presidenza-biden/

mercoledì 20 gennaio 2021

Russiagate, Matteo Renzi convocato dal Copasir

 

di Roberto Vivaldelli – – Matteo Renzi è atteso davanti al Copasir. Come rende noto il comitato in una nota, il Copasir audirà Renzi “al fine di arricchirsi di ulteriori ed eventuali notizie relative alla vicenda riguardante la visita nel 2019 del Procuratore Generale Barr”.
Oltre al senatore e leader di Italia Viva, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica vuole sentire il portavoce del premier Giuseppe Conte, Rocco Casalino, chiamato in “relazione al presunto hackeraggio del sito della Presidenza del Consiglio” e in qualità di capo ufficio stampa di Palazzo Chigi. E, “nella più complessiva valutazione della gestione della sicurezza informativa operativa della Presidenza del Consiglio, il Copasir intende audire il Segretario Generale della Presidenza del Consiglio Dott. Chieppa”, si legge in una nota.

Ma non solo. Giuseppe Conte e Luigi Di Maio saranno ascoltati invece in relazione al dossier “pescatori-Libia”, ovvero lo sblocco del sequestro dei marittimi siciliani sequestrati. “Sia per le attività svolte sia per le modalità operative e di sicurezza adottate, il Copasir intende audire il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il direttore dell’Aise e il capo Ufficio Stampa di Palazzo Chigi e portavoce del Presidente del Consiglio, Rocco Casalino”.
Il Copasir indaga sulle origini del Russiagate

Com’è noto, l’inchiesta del procuratore speciale John Durham sulle origini del Russiagate riguarda il periodo temporale nel quale Matteo Renzi era Presidente del Consiglio. Roma, secondo i repubblicani – fra i quali George Papadopoulos, ex adivsor di Donald Trump – sarebbe “l’epicentro della cospirazione”. Come già illustrato da InsideOver, tutto comincia il 17 giugno 2019, con la lettera inoltrata al presidente del Consiglio dall’ambasciatore a Washington Armando Varricchio su richiesta dell’Attorney general William Barr nella quale si chiede di “verificare il ruolo svolto da personale Usa in servizio in Italia senza voler mettere in discussione l’operato delle autorità italiane e l’eccellente collaborazione”.

Lettera a cui seguono due colloqui tra i vertici dei nostri servizi e William Barr e John Durham, autorizzati in prima persona dal premier Conte, quelli del 15 agosto e del 27 settembre 2019: al primo partecipò solo Vecchione, mentre al secondo presenziarono anche Luciano Carta e Marco Parente. Non c’è stato alcun passaggio attraverso la Farnesina, il canale è stato diretto e il premier ha autorizzato ai colloqui il capo del Dis Vecchione.

Secondo Fox News, l’indagine del procuratore John Durham “si è estesa” sulla base di “nuove prove” raccolte proprio a Roma. Quali sono le “prove decisive” raccolte a Roma che hanno permesso a Barr e Durham di passare da un’inchiesta preliminare a un’indagine penale a tutti gli effetti? Secondo quanto riportato dal Daily Beast, i due inviati americani erano particolarmente interessati da ciò che i servizi segreti italiani sapevano sul conto di Joseph Mifsud, il docente maltese al centro del Russiagate, colui che per primo – secondo l’inchiesta del procuratore Mueller – avrebbe rivelato a Papadopoulos l’esistenza delle mail compromettenti su Hillary Clinton.

https://www.ilgiornale.it

https://www.imolaoggi.it/2021/01/20/russiagate-matteo-renzi-convocato-dal-copasir/?fbclid=IwAR2HwmX7-GyStm_w4QIcpjLMxNbqwmB9DkWKF6F2AC0s3cKVlLbCIhGB9aI

mercoledì 13 gennaio 2021

Fulford : MAFIA KHAZARIANA E SECONDA RIVOLUZIONE AMERICANA

 




Benjamin Fulford

Gli eventi della scorsa settimana e delle prossime settimane passeranno alla storia come una delle più grandi, se non LA più grande, rivoluzione della storia. Non stiamo parlando solo della caduta della United States of America Corporation. Stiamo parlando della fine di un sistema di schiavitù che dura da migliaia di anni. La mafia khazariana deve arrendersi mentre è in corso la seconda rivoluzione americana.

L’esercito americano è ora ufficialmente sul sentiero di guerra. Diversi guerrieri statunitensi come i generali Michael Flynn e Thomas McInterney sono tra i tanti che hanno dichiarato che è in corso una seconda rivoluzione americana.

Possiamo anche riferire sia dalla loggia P3 che da fonti dell’FSB russo che la mafia Khazariana (in particolare il popolo di Davos e la nobiltà oscura europea) ha contattato la White Dragon Society e i suoi alleati per negoziare una resa.

Come dice la loggia P3:

“IL DEEP STATE È IN PREDA AL PANICO, VOGLIONO NEGOZIARE … CAPISCONO AL MASSIMO LIVELLO COSA È REALMENTE ACCADUTO E HANNO PAURA.”

Ciò richiederà tempo perché comporterà scambi complessi di documenti e incontri effettivi faccia a faccia (non tramite reti di computer). Ricordatevi che queste sono le famiglie nascoste che possiedono privatamente istituzioni come l’ONU, l’FMI, la BRI e la Banca mondiale. Ecco perché non ci si può aspettare che l’organizzazione di una transizione ordinata avvenga dall’oggi al domani. Tutto ciò che lo sostituisce deve essere democraticomeritocratico visibile a tutti.

Tuttavia, più a lungo i Khazariani ritardano la loro resa, più è probabile che vengano appesi alle forche invece di essere semplicemente costretti a parlare davanti un comitato per la verità e la riconciliazione.

Inoltre, tenete presente che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che lo si ami o meno, è un vero essere umano eletto dagli esseri umani degli Stati Uniti. Il suo avversario politico Joe Biden è (più spesso ora visibile come un composito CG) che rappresenta un gruppo non eletto che si nasconde alla vista del pubblico.

Questo stesso gruppo segreto ha ucciso e sostituito il presidente cinese Xi Jinping, il presidente russo Vladimir Putinpapa Francesco* e la regina Elisabetta con computer grafica e doppi attori.

Nell’ultima indicazione, Papa Francesco è morto, il suo medico personale è morto la scorsa settimana di “Covid 19”. Presumibilmente, è stato ucciso per impedirgli di dire al mondo che il Papa è morto.  

continua su sadefenza.org: 

https://www.sadefenza.org/2021/01/mafia-khazariana-e-seconda-rivoluzione-americana/


lunedì 11 gennaio 2021

Robert Kennedy: «sovvenzione di 3,7 milioni di dollari dal governo USA al laboratorio di Wuhan»

 

 

 

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health DefenseL’autore è Robert F. Kennedy Jr; l’oggetto dello scritto è l’origine sintetica del COVID-19. Chi ci prendeva in giro, quando Renovatio 21 lo sosteneva oramai più di tre mesi fa, ora – ammesso che gli sia rimasto un briciolo di onestà intellettuale – non ride più.

 

 

 

 Il Daily Mail ha riportato  di aver scoperto documenti che dimostrano che il National Institute of Allergy and Disease Disease (NIAID) presieduto dal Dr. Anthony Fauci ha devoluto 3,7 milioni di dollari agli scienziati del laboratorio di Wuhan, al centro delle verifiche sulla fuoriuscita del Coronavirus.

 

Il National Institute of Allergy and Disease Disease (NIAID) presieduto dal Dr. Anthony Fauci ha devoluto 3,7 milioni di dollari agli scienziati del laboratorio di Wuhan

Secondo la testata britannica, «la sovvenzione federale ha finanziato esperimenti su pipistrelli provenienti dalle grotte in cui si ritiene che il virus abbia avuto origine».

 

Contesto: A seguito dell’epidemia di coronavirus SARS del 2002-2003, il NIH ha finanziato una collaborazione  tra scienziati cinesi, virologi militari statunitensi del laboratorio di armi biologiche di Fort Detrick e gli scienziati del NIAID del National Institutes of Health (NIH) per prevenire futuri focolai di coronavirus studiando l’evoluzione dei ceppi virulenti dei pipistrelli nei tessuti umani.

 

Il NIH ha finanziato una collaborazione  tra scienziati cinesi, virologi militari statunitensi del laboratorio di armi biologiche di Fort Detrick e gli scienziati del NIAID del National Institutes of Health (NIH) per prevenire futuri focolai di coronavirus studiando l’evoluzione dei ceppi virulenti dei pipistrelli nei tessuti umani

Tali sforzi comprendono la ricerca sul “guadagno di funzione” [gain of function] che è «l’evoluzione virale accelerata» per creare superbatteri pandemici COVID, mutanti COVID potenziati provenienti dal pipistrello, più letali e più trasmissibili dei COVID selvatici.

 

Gli studi di Fauci hanno messo in allarme gli scienziati di tutto il mondo che hanno lamentato, secondo un articolo del New York Times del dicembre 2017, che «questi ricercatori rischiano di creare un germe mostruoso che potrebbe sfuggire al laboratorio e scatenare una pandemia».

 

Il dott. Marc Lipsitch del Centro per le Malattie Trasmissibili della Harvard School of Public Health ha riferito al Times che gli esperimenti condotti al NIAID dal team del dottor Fauci «ci hanno fornito alcune modeste conoscenze scientifiche e non hanno fatto quasi nulla per migliorare la nostra preparazione alla pandemia e, anzi, hanno rischiato di creare una pandemia accidentale».

 

Nell’ottobre 2014, a seguito di una serie di incidenti nei laboratori federali che hanno mancato di poco la diffusione di questi virus micidiali modificati, il presidente Obama ha ordinato la sospensione di tutti i finanziamenti federali per i pericolosi esperimenti di Fauci.

 

Tali sforzi comprendono la ricerca sul “guadagno di funzione” che è «l’evoluzione virale accelerata» per creare superbatteri pandemici COVID, mutanti COVID potenziati provenienti dal pipistrello, più letali e più trasmissibili dei COVID selvatici

I finanziamenti al NIAID per le ricerche sul guadagno di funzione sono continuati, dopo la moratoria, in un laboratorio con sede a Wuhan. Il Congresso deve avviare un’indagine sui misfatti del NIAID in Cina.

 

[Aggiunta dopo la pubblicazione della nostra storia: la CNN riferisce che: «Un funzionario dell’intelligence che conosce l’analisi del governo ha affermato che i funzionari dell’intelligence statunitense stanno vagliando la teoria secondo cui il virus è nato in un laboratorio a Wuhan, in Cina,  ed è stato accidentalmente rilasciato. Altre fonti hanno dichiarato alla CNN che l’intelligence statunitense non è stata in grado di confermare la teoria, ma sta cercando di determinare se qualcuno sia stato infettato in laboratorio a causa di un incidente o una cattiva gestione dei materiali e possa aver infettato altri.»]

 

 

Robert F. Kennedy jr.

Secondo un articolo del New York Times del dicembre 2017, che «questi ricercatori rischiano di creare un germe mostruoso che potrebbe sfuggire al laboratorio e scatenare una pandemia»

Presidente di Children’s Health Defense

https://www.renovatio21.com/robert-kennedy-sovvenzione-di-37-milioni-di-dollari-dal-governo-usa-al-laboratorio-di-wuhan/