Quasi duecento assassinii, un’infinità di feriti, stupri e saccheggi. Intere città sconvolte per più di una settimana.
E’ questo il bilancio dello sciopero della polizia nello stato brasiliano di Espiritu Santo.
E’ questo il bilancio dello sciopero della polizia nello stato brasiliano di Espiritu Santo.
Ritardi nel pagamento dei salari e richieste di miglioramenti contrattuali hanno visto le forze dell’ordine consegnarsi nelle caserme e rifiutare di scendere in servizio per le strade. Tanto è bastato per scatenare la giungla.
Orde di miserabili provenienti dalle parti più povere dello stato hanno regolato i conti, assaltato negozi e supermercati, assassinato, ferito e violato. Decine di migliaia di famiglie sono state costrette a barricarsi in casa fino a quando non è intervenuto in forze l’esercito.
Non è la prima volta che ciò accade in terra brasiliana. Anzi, è la regola. Ogni volta che c’è uno sciopero della polizia, il sistema e la società collassano. Ma non se ne parla…
Il Brasile è la patria del neoliberismo più sfrenato e di immense diseguaglianze. Una società che si tiene in piedi solo con la minaccia della forza. Se questa viene a mancare, è il caos più totale. Le cittadelle dei ricchi sono autentici fortilizi dove le spese di condominio spesso superano quelle per mutui o affitti. Il portierato infatti è fatto di più uomini armati presenti 24 ore su 24. Fare impresa significa entrare nel mirino di sequestratori e criminali di ogni tipo.
Il modello economico imperante nel mondo, il nostro presente e futuro, costruisce società non solo ingiuste, ma violentissime ed altamente instabili. Società di guerra civile permanente. Espiritu Santo ne è la conferma, l’ennesima, ma viene taciuta.
fonte http://www.dolcevitaonline.it/espiritu-santo-brasile-guerra-civile-e-informazione-negata/
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