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martedì 17 novembre 2015

Rapinati da Google

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Sono un ex dipendente di Google e sto scrivendo questo documento per far trapelare delle informazioni riguardo quello a cui ho assistito e preso parte, pur essendo un dipendente. La mia posizione era quella di regolare gli account AdSense, in particolare quelli degli editori (non gli inserzionisti). Ho svolto questa mansione presso Google per un periodo di diversi anni.
Per riassumere, ho partecipato a quello che io (e molti altri) considero un furto di denaro fatto agli editori da parte di Google. Sono coinvolti molti dipendenti di AdSense in tutto questo che accade da molti anni e sento che ancora oggi sta accadendo, ma su scala molto più ampia.
Nessuno, al di fuori, lo sa; se così non fosse, l’FBI, eventualmente, avrebbe fatto subito delle ricerche perché, quello che stanno facendo, è così intrinsecamente illegale.
È iniziato tutto nel 2009.
Nel primo trimestre del 2009, c’è stata una lunghissima riunione, molto dettagliata e intensa. Google, diversi mesi prima, aveva subito alcune gravi perdite nel dipartimento finanziario. Si disse che “dovevamo stringere la cinghia” e non volevano che i soldi arrivassero dalle tasche dei dipendenti di Google. Così avremmo (loro parole) “effettuato un controllo di qualità estremo sui publisher di AdSense”.
L’incontro ci lasciò tutti molto confusi su ciò che stava per accadere. Cosa s’intendeva per controllo di qualità estremo? In pratica stavano progettando di non pagare, agli editori, una grande porzione di pagamenti.
Ciò che successe in seguito, fu che il loro “controllo qualità” divenne pienamente attivo.
Il primo grande gruppo di divieti (ban), è avvenuto nel Marzo del 2009. La ragione principale? Secondo Google gli editori avevano fatto troppi soldi. Ci hanno detto di cominciare a vietare gli account che erano vicini al termine di rimborso. In pratica, il denaro dovuto agli editori doveva tornare di nuovo a Google AdSense, pur avendo già servito gli annunci al pubblico. In questo modo, l’inserzionista non poteva contestare a Google di non aver fatto la propria parte nel fornire gli annunci e quindi non poteva chiedere indietro i soldi. Così, abbiamo avuto migliaia e migliaia di editori che offrivano gli annunci e che noi sapevamo che non sarebbero mai stati pagati.
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Google otteneva i soldi dagli inserzionisti, usava gli editori e non pagava loro un solo centesimo.
Ci dissero di indagare i conti degli editori e se qualcuno avesse accumulato guadagni superiori a 5000$, o era in fase di payout, dovevamo subito bannarlo e invertire i guadagni. Si continuava a dire che era necessario per l’azienda e che la loro miniera d’oro doveva finire.
Molti dipendenti non erano contenti di tutto questo. Alcuni rassegnarono le dimissioni. Io non lo feci perché avevo una famiglia da mantenere e, in secondo luogo, volevo vedere fino a che punto si sarebbero spinti.
Dal 2009 al 2012 ci sono stati molti altri grandi lotti di divieti. La più grande di tutte le sessioni di divieto si verifico durante il mese di Aprile del 2012. La divisione di AdSense ebbe enormi pressioni da parte della società per compensare delle perdite finanziarie e per aver mancato il raggiungimento di determinati obiettivi finanziari interni del trimestre precedente.
Noi dipendenti eravamo davvero a disagio per tutta la faccenda, ma fummo minacciati e se non avessimo applicato i desideri della società, avremmo perso il posto di lavoro. Lo stato d’animo di tutto il luogo di lavoro cambiò molto rapidamente. Non era più un luogo divertente in cui lavorare.
I divieti di Aprile 2012 arrivarono molto velocemente e furono molto aggressivi. Ci dissero di sbarazzarci di tutti quei conti che stavano per essere pagati. Nessuna spiegazione da dare, bisognava farlo senza discutere. È stato straziante chiudere i conti di quella gente e prendersi il denaro che avevano onestamente guadagnato. Si trattò di una rapina ai publisher AdSense.
I reclami furono molti, ma fu tutto inutile perché, assolutamente nessuno in realtà si prese il tempo di vedere i ricorsi ed i reclami. La maggior parte vennero semplicemente cancellati senza nemmeno essere aperti, il resto vennero depositati nel database per non essere mai più toccati.
Diversi editori lanciarono delle azioni legali che furono regolate, ma Google aveva messo a punto una nuova politica per far fronte a situazioni di questo tipo, perché fu percepito come un problema serio da evitare.
Così, dopo Dicembre 2012 iniziò una nuova politica.
La nuova politica: “al riparo i possibili responsabili dei problemi, e fanculo il resto” (quelle parole in realtà furono dette da un exec AdSense di Google). La nuova politica è stata chiamata ufficialmente AdSense Quality Control Color Codes (comunemente chiamata AQ3C dai dipendenti). Ciò, fondamentalmente era una categorizzazione dei conti degli editori.
Gli editori che avrebbero potuto fare più danni se gli si fossero bannati i conti, furono collocati in un gruppo VIP che doveva essere lasciato in pace. Il resto degli editori sarebbero stati posti in altri raggruppamenti.
Il nuovo AQ3C implementò anche quote “controllo di qualità” per i revisori contabili, per cui, se qualcuno dei revisori non avesse raggiunto l’obiettivo posto dal “controllo qualità” (aka divieto dei conti), sarebbe stato richiamato ad una revisione delle prestazioni.
Gli editori furono divisi in quattro “gruppi”:
  • Gruppo Rosso: Necessaria Urgente Attenzione
Ogni account AdSense che avesse raggiunto i $ 10,000 al mese sarebbe stato immediatamente contrassegnato (a meno che non avesse fatto parte del Gruppo Verde).
– In principio molti furono inseriti in questa categoria, e la maggior parte sono stati visti come un problema, quindi, è stato fatto ogni sforzo per portare il loro numero verso il basso.
– Furono posti in ciò che i dipendenti chiamano “The Eagle Eye”; l’AdSense Eagle Eye Team avrebbe attivamente e costantemente controllato i loro conti e cercato qualsiasi ragione per bannarli. Anche se il motivo era inverosimile, privo di fondamento o indimostrabile, si sarebbe verificato il divieto. L’Eagle Eye Team è composto da un gruppo interno di revisori contabili il cui ruolo principale è quello della costante monitorizzazione dei conti degli editori e dei loro siti.
  • Gruppo Giallo: Necessaria Seria Attenzione
Ogni account AdSense che avesse raggiunto i $ 5.000 al mese si sarebbe trovato in posizione di revisione (a meno che non avesse fatto parte del Gruppo Verde).
– La seconda quantità più alta di divieti si verificava in questo livello.
  • Gruppo Blu: Necessaria Moderata Attenzione
Ogni account AdSense che avesse raggiunto i $ 1,000 al mese è si sarebbe trovato in una possibile posizione di revisione (a meno che non avesse fatto parte del Gruppo Verde).
– La maggior parte dei divieti si verificava in questo livello. La ragione principale stava nel fatto che nessun motivo doveva essere collegato al divieto. Molti venivano scelti casualmente.
– La ragione non doveva essere collegata al divieto del conto. L’invio della notifica sulla ragione del ban all’editore, non era un requisito obbligatorio, anche se l’editore l’avesse richiesta.
– Un divieto doveva avvenire il più vicino possibile ad un periodo di vincita con più denaro possibile maturato.
  • Gruppo Verde: Stato VIP (quello ai quali i dipendenti si riferiscono come “gli intoccabili”; blog come quello di Beppe Grillo e Il Fatto Quotidiano)
Ogni account AdSense associato a una persona fisica o giuridica costituita, in grado di infliggere gravi danni a Google, avrebbe dato delle informazioni mediatiche negative, radunando una grande quantità di supporto anti-AdSense, o causato la perdita massiva di sostegno publisher AdSense.
– I dipendenti di Google che volevano utilizzare AdSense sui loro siti web venivano collocati automaticamente nel gruppo verde, così, il database, conteneva molti addetti ai lavori di Google ed i loro familiari. Se si stava lavorando o si era lavorato per Google, si veniva collocati in questa stessa categoria, anche se non si lavorava più per Google. Così vennero inclusi molti ex dipendenti. I dipendenti dovevano presentare semplicemente un modulo con i dettagli del sito e le informazioni dei loro account.
– Ai siti del Gruppo Verde veniva fondamentalmente dato “carta bianca” per fare ciò che volevano, anche se fossero andati palesemente contro le politiche di AdSense. È per questo motivo che s’incontrano siti con annunci AdSense che fanno cose che vanno completamente contro le le regole di AdSense.
– La cura supplementare è presa per non interrompere o disturbare questi conti.
– Se un dipendente fa un errore con un conto di livello verde si può perdere il loro posto di lavoro, dal momento che viene visto come un errore molto grave.

Nuova politica 2012

I cambiamenti alla politica interna sono stati costanti. Volevano renderla più efficiente e snella. Hanno notato che il processo aveva troppo coinvolgimento umano. Volevano che fosse più automatizzato e con meno persone coinvolte.
Così vennero integrati altri servizi di Google che assistessero al programma di “controllo qualità”. Quello che venne fatto fece arrabbiare molti utenti quando lo scoprirono: venne coinvolto Google Analytics.
Decisero che era una buona idea modificare i dati statistici per ogni sito web. Iniziarono alterando solo i dati dei titolari di conto che avevano un account AdSense con Analytics, ma si imbatterono in troppe questioni e decisero che sarebbe stato più semplice, per rimanere coerenti, alterare i dati su tutta la linea e implementare funzionalità a livello globale.
Questo significa che i dati statistici di un sito web che utilizza Google Analytics non sono nemmeno lontanamente vicini alla realtà. I numeri sono incredibilmente sgonfi. Il ragionamento dietro la loro decisione è che gli account Analytics possono essere utilizzati per sgonfiare automaticamente i guadagni senza alcun intervento umano. Hanno scoperto che se un individuo aveva un account AdSense sarebbe anche stato in grado di utilizzare Google Analytics. Così Google lo ha utilizzato a suo vantaggio.
Ciò ha portato molti editori a far visualizzare attivamente gli annunci, senza guadagnare soldi per tutte quelle visualizzazioni (succede anche attualmente).
Anche se un sito aveva un traffico alto e aveva un alto click-through, i dati venivano automaticamente distorti a favore di Google. Questo ha reso, con successo, quasi impossibile per chiunque guadagnare somme neanche lontanamente vicine a quelle che gli individui con siti simili guadagnavano prima del 2012; e sicuramente neanche lontanamente agli utili ante-2009.
Altri cambiamenti politici inclusero anche il come trattare con i ricorsi: ancora oggi, la grande maggioranza, viene completamente ignorata; e raramente si ottiene una risposta sul reale motivo per il quale l’account è stato bannato; e assolutamente mai si ottiene un modo per risolverlo.
fonte http://blog.luniversovibra.com/

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