IL MEDESIMO COPIONE: ANALOGIE CON I PRECEDENTI ATTENTATI “JIHADISTI” STRATEGIA DELLA TENSIONE
François Hollande oggi promette di scendere in campo contro il terrorismo islamico, ma in una vecchia intervista che risale al lontano 2009 sosteneva tutt’altra teoria: “è il potere politico che organizza attacchi” cosi’ diceva sei anni fa “Hanno bisogno del consenso del popolo in nome della sicurezza per giustificare leggi repressive. Hanno bisogno di attacchi reali, virtuali o inesistenti, così la gente si senta al sicuro con i governi .. dato che hanno perso credibilità per l’economia”. (video da guardare prima che venga rimosso)
François Hollande oggi promette di scendere in campo contro il terrorismo islamico, ma in una vecchia intervista che risale al lontano 2009 sosteneva tutt’altra teoria: “è il potere politico che organizza attacchi” cosi’ diceva sei anni fa “Hanno bisogno del consenso del popolo in nome della sicurezza per giustificare leggi repressive. Hanno bisogno di attacchi reali, virtuali o inesistenti, così la gente si senta al sicuro con i governi .. dato che hanno perso credibilità per l’economia”. (video da guardare prima che venga rimosso)
E fu prorprio in nome della sicurezza che il governo americano dopo il crollo delle Torri Gemelle riusci’ ad introdurre leggi repressive e liberticide di carattere permanente.Chiunque metta in discussione la “guerra al terrore” è dichiarato terrorista e sottoposto alle numerose leggi anti-terrorismo approvate negli ultimi dieci anni negli Stati Uniti, grazie al pretesto dei tagliagole arabi.
Sul volo 77, che secondo la versione ufficiale si sarebbe schiantato contro il Pentagono nel 2011, non c’erano arabi, cio’ è anche confermato dal fatto che sulle liste passeggeri, diramate alle agenzie poco dopo gli attentati, non comparisse un solo nome arabo.
Né compare un solo nome arabo, volendo, fra quelli delle famose analisi del DNA che avrebbero portato all’identificazione dei resti di “tutti” i passeggeri a bordo e di “tutte” le vittime. GUARDA LA LISTA .ruoli e mansioni dei passeggeri eccellenti sul volo 77
Sul volo 77, che secondo la versione ufficiale si sarebbe schiantato contro il Pentagono nel 2011, non c’erano arabi, cio’ è anche confermato dal fatto che sulle liste passeggeri, diramate alle agenzie poco dopo gli attentati, non comparisse un solo nome arabo.
Né compare un solo nome arabo, volendo, fra quelli delle famose analisi del DNA che avrebbero portato all’identificazione dei resti di “tutti” i passeggeri a bordo e di “tutte” le vittime. GUARDA LA LISTA .ruoli e mansioni dei passeggeri eccellenti sul volo 77
I passeggeri del volo 77 erano invece una folta comitiva di scienziati militari, specialisti di controlli elettronici del volo, alti tecnologi dell’aviazione e della missilistica ed esperti di telecomunicazioni avanzate, o comunque vicini al mondo dell’aeronautica e della marina da guerra. Il tipo di profili professionali che è più facile immaginare nella stanza dei bottoni che ha guidato il dirottamento e il lancio dei quattro aerei l’11 settembre – impresa altamente tecnologica – che nelle vesti di ignare e impotenti vittime dell’attentato, può essere pura coincidenza che tanti di quei signori fossero nello stesso volo. E’ possibile che tutti costoro fossero in qualche modo a conoscenza del complotto e dei suoi dettagli tecnici, e che siano stati “attratti” su quel volo destinato al disastro per farli morire coi loro segreti? o per farli sparire dall’anagrafe? Come non si spiega perche’ Mohamed Atta (uno dei presunti dirottatori del volo 11 dell’Amercican Airlines che si schianto contro una delle due torri) frequentasse cosi’ assiduamente i numerosi casino’ dell’ebreo Jack Abramoff, ospite fisso alla Casa Bianca e lobbista supremo del partito repubblicano coinvolto in una storia di riciclaggio nella quale erano coinvolti pare anche i Bush.
Bisogna ricordare che nel lontano 1962 l’ammiraglio Lyman Lemnitzer sottopose seriamente al presidente Kennedy un progetto di attentati simulati clamorosi per ferire l’opinione pubblica: di tali attentati la propaganda avrebbe incolpato Fidel Castro, e questo avrebbe giustificato l’invasione di Cuba. Ebbene: uno di questi progetti – come si legge nella proposta di Lemnitzer – prevedeva di
creare “un esatto duplicato di un aereo civile di linea” per poi “a un momento dato riempire l’aereo duplicato con passeggeri selezionati, imbarcati sotto nomi falsi. Il volo sarebbe stato convertito in un drone (aereo senza pilota, telecomandato) …e poi distrutto con un comando dato da un segnale radio”. Non è rimasta traccia dei motivo di certi curiosi particolari della proposta.
In quel fatidico 11 settembre furono arrestate cinque spie israeliane, poi estradate. Stavano tutt’e cinque su di un tetto di Hoboken, e guardavano oltre il fiume Hudson, in direzione delle Torri Gemelle. Qualcuno ha chiamato la polizia ed è risultato che i cinque facevano parte delle forze armate israeliane e che avevano lavorato per una impresa di trasporti. Gli israeliani arrestati nelle retate successive all’11 settembre furono in tutto una sessantina. Va ricordato inoltre che l ’11 settembre la polizia di New York, su segnalazione di una cameriera messicana, arrestò cinque giovanotti che festeggiavano l’enorme attentato. I cinque, alla guida di un automezzo da traslochi, risultarono tutti israeliani appena dimessi dall’armata di Israele; l’FBI si avocò l’inchiesta su di loro, e poi li espulse perchè i loro visti erano scaduti. Sottraendoli così alle investigazioni.
creare “un esatto duplicato di un aereo civile di linea” per poi “a un momento dato riempire l’aereo duplicato con passeggeri selezionati, imbarcati sotto nomi falsi. Il volo sarebbe stato convertito in un drone (aereo senza pilota, telecomandato) …e poi distrutto con un comando dato da un segnale radio”. Non è rimasta traccia dei motivo di certi curiosi particolari della proposta.
In quel fatidico 11 settembre furono arrestate cinque spie israeliane, poi estradate. Stavano tutt’e cinque su di un tetto di Hoboken, e guardavano oltre il fiume Hudson, in direzione delle Torri Gemelle. Qualcuno ha chiamato la polizia ed è risultato che i cinque facevano parte delle forze armate israeliane e che avevano lavorato per una impresa di trasporti. Gli israeliani arrestati nelle retate successive all’11 settembre furono in tutto una sessantina. Va ricordato inoltre che l ’11 settembre la polizia di New York, su segnalazione di una cameriera messicana, arrestò cinque giovanotti che festeggiavano l’enorme attentato. I cinque, alla guida di un automezzo da traslochi, risultarono tutti israeliani appena dimessi dall’armata di Israele; l’FBI si avocò l’inchiesta su di loro, e poi li espulse perchè i loro visti erano scaduti. Sottraendoli così alle investigazioni.
11 Marzo 2004 a Madrid– Dopo due anni di indagini, e servizi segreti e magistratura spagnoli giunsero alla conclusione ovvia sin dall’inizio: l’attentato alla metropolitana di Madrid (191 morti) fu stato perpetrato da cani sciolti marocchini, senza alcun collegamento con Al Qaeda. Uno degli agenti d’intelligence che ha parlato con l’Associated Press (senza consentire all’uso del suo nome) ha una risposta supefacente: «le autorità sanno più di quello che hanno rivelato, ivi compresa l’identità dei mandanti ideologici e dei progettatori del colpo»; ma sono «segreti giudiziari» che non saranno rivelati. il giudice Juan Del Olmo fece la scoperta stupefacente che i fornitori dell’esplosivo non erano due islamici, ma due spagnoli e noti confidenti della polizia. Uno, Rafa Zouhier, confidente della segretissima Unidad Central de Operaciones (UCO) della Guardia Civil. L’altro, Josè Emilio S. Trashorras, informatore della squadra narcotici di Aviles della polizia nazionale. Era stato Trashorras, a procurare l’esplosivo e – secondo le prime versioni, a mostrare ai terroristi come innescarlo; mentre teneva informato di tutto il suo contatto nella polizia. L’attentato avvenne, si ricorderà, alla vigilia delle elezioni: avrebbe dovuto allarmare la popolazione al punto da indurla a rivotare massicciamente per il conservatore Aznar, sostenitore dell’intervento USA in Iraq; invece provocò l’effetto opposto, dando la vittoria al socialista Zapatero, che prontamente ritirò le truppe iberiche da Baghdad. Aznar, prima di lasciare l’ufficio di Primo Ministro, ebbe cura di ripulire totalmente i computer degli uffici di ogni traccia riguardante l’attentato. Sono questi i «segreti che non possono essere rivelati»?
Il 7 luglio 2005, a Londra quattro bombe (apparentemente portate sul posto da quattro «suicidi islamici») esplosero nella metropolitana, uccidendo 52 persone e ferendone centinaia. Dopo gli attentati nel metrò di Londra del 7 luglio, Robin Cook, ex ministro degli esteri britannico, scrisse sul Guardian: “per quanto ne ricordo, e’ il nome del database americano con i nomi dei mujaheddin arruolati dalla CIA per combattere in Afghanistan”. Era un «avvertimento» a chi di dovere. Meno di una settimana dopo, Robin Cook moriva di un misterioso infarto (a 59 anni) mentre passeggiava nelle campagne scozzesi. Ma un ex agente dell’intelligence francese, di nome Pierre Henry Bunel, molto tempo prima parlava gia’ distesamente di Al Qaeda come database
Ecco i ricordi dell’agente Bunel:«la prima volta che ho sentito di Al Qaeda è stato mentre completavo un corso di comando e Stato Maggiore in Giordania. Allora ero ufficiale dell’Armata Francese, che aveva stretti rapporti di collaborazione con la Giordania. Due dei miei colleghi giordani erano esperti in computer, ufficiali della forza aerea. Da loro, Bunel ha appreso la seguente storia: «nei primi anni ’80 la Banca Islamica per lo Sviluppo, che ha sede a Geddah in Arabia Saudita, acquisì un sistema computerizzato per le sue necessità contabili e di comunicazione. A metà degli anni ’80 Al Qaeda era un database in un computer dedicato alle comunicazioni del segretariato della Conferenza Islamica». Continua Bunel: “nei primi anni ’90 ero ufficiale d’intelligence annesso alla Force d’Action Rapide (FAR) francese. Dato che conosco l’arabo, traducevo una quantità di fax e lettere intercettati dai nostri servizi. Spesso intercettavamo materiale proveniente da gruppi islamici che agivano in Gran Bretagna o in Belgio. Questi documenti contenevano direttive inviate a gruppi armati islamisti in Algeria o in Francia. I messaggi citavano le fonti delle dichiarazioni da utilizzare nella redazione di volantini o rivendicazioni, e da introdurre in video o registrazioni da mandare ai media. Le fonti più spesso citate erano le Nazioni Unite, l’UNHCR, e…Al Qaeda».«Al Qaeda resettò il database della Conferenza Islamica. Era naturale che Osama Bin Laden fosse connesso con questa rete. E’ membro di un’influente famiglia saudita collegata con le banche e l’economia”.
Sei mesi dopo i tragici fatti di Londra, il ministro dell’Interno inglese Charles Clarke (Home Office) annuncia: non ci sarà alcuna inchiesta pubblica e aperta sui fatti. Nessuna discussione giudiziaria di prove e indizi. Non c’è tempo per la verità.
Così, non sapremo mai più perché i quattro giovani terroristi «suicidi», andando a morire a Londra da Leeds, comprarono anche il biglietto di ritorno del treno. E perché parcheggiarono l’auto a noleggio nel parcheggio della stazione di Leeds, pagando il regolare pedaggio per la giornata, e con il biglietto del pagamento bene in vista. Mai sapremo perché si fecero saltare ad Aldgate e ad Edgware, quartieri popolati da musulmani, con la certezza di ammazzare (come è stato) quasi più musulmani che odiati cristiani. Non sapremo se i quattro giovani, musulmani, ma britannici di nascita e di cultura, sapevano di dover morire o se, invece, siano stati usati come ignare pedine. Silenzio definitivo sui loro collegamenti con centrali estere, e quali centrali, e di quale «estero». Nulla sapremo dell’esplosivo usato. Non vedremo mai né perizie tecniche, né reperti di autopsie. Non sapremo mai se i quattro «suicidi» abbiano innescato loro, manualmente, gli ordigni, o se questi fossero radiocomandati. Nulla sapremo della strana «esercitazione» in corso quel mattino: dove una impresa di sicurezza, la Visor Consultants, per conto di «un cliente» non identificato, stava simulando un attacco con bomba proprio nelle stazioni della metropolitana dove realmente avvenne la strage. Lo disse, eccitato e sgomento, lo stesso capo della Visor, tale Peter Power, alla BBC radio: poi tacque e non rispose più ai giornalisti. Nessun giudice lo obbligherà mai più a testimoniare. E nemmeno si parlerà più dell’avviso preventivo che ricevette Netanyahu, all’epoca ministro israeliano, che si trovava a Londra quel mattino, di non uscire dall’albergo. Il Mossad ha ammesso di averlo avvisato, avendo saputo quel che stava per accadere: ma con «soli due minuti di anticipo».
Così, non sapremo mai più perché i quattro giovani terroristi «suicidi», andando a morire a Londra da Leeds, comprarono anche il biglietto di ritorno del treno. E perché parcheggiarono l’auto a noleggio nel parcheggio della stazione di Leeds, pagando il regolare pedaggio per la giornata, e con il biglietto del pagamento bene in vista. Mai sapremo perché si fecero saltare ad Aldgate e ad Edgware, quartieri popolati da musulmani, con la certezza di ammazzare (come è stato) quasi più musulmani che odiati cristiani. Non sapremo se i quattro giovani, musulmani, ma britannici di nascita e di cultura, sapevano di dover morire o se, invece, siano stati usati come ignare pedine. Silenzio definitivo sui loro collegamenti con centrali estere, e quali centrali, e di quale «estero». Nulla sapremo dell’esplosivo usato. Non vedremo mai né perizie tecniche, né reperti di autopsie. Non sapremo mai se i quattro «suicidi» abbiano innescato loro, manualmente, gli ordigni, o se questi fossero radiocomandati. Nulla sapremo della strana «esercitazione» in corso quel mattino: dove una impresa di sicurezza, la Visor Consultants, per conto di «un cliente» non identificato, stava simulando un attacco con bomba proprio nelle stazioni della metropolitana dove realmente avvenne la strage. Lo disse, eccitato e sgomento, lo stesso capo della Visor, tale Peter Power, alla BBC radio: poi tacque e non rispose più ai giornalisti. Nessun giudice lo obbligherà mai più a testimoniare. E nemmeno si parlerà più dell’avviso preventivo che ricevette Netanyahu, all’epoca ministro israeliano, che si trovava a Londra quel mattino, di non uscire dall’albergo. Il Mossad ha ammesso di averlo avvisato, avendo saputo quel che stava per accadere: ma con «soli due minuti di anticipo».
Anche a Parigi il 13 novembre c’è stata la esercitazione di soccorritori, poliziotti e pompieri proprio mentre avvenivano le stragi. O anche le mancate stragi. I giornalisti sono stati tenuti occupati un giorno intero dietro quelle transenne. Sicché non hanno avuto tempo di occuparsi di certi particolari. Brahim Abdeslam, uno dei kamikaze, con piccoli precedenti penali, non ce l’aveva con l’Occidente e non andava in moschea. Il 13 novembre è a Parigi, seduto in un pub di Comptoir Voltaire alle ore 21.45, quando s’è avvicinata la cameriera per prendere “la comanda”, s’è fatto saltare. La cameriera è rimasta ferita all’addome e al torace: ma l’esplosione non era abbastanza forte da ucciderla, è ricoverata non in pericolo di vita. Un kamikaze che non grida per rivendicare il suo atto, che non uccide nessuno, nemmeno la cameriera che è a un metro da lui..un comportamento innocuo in modo anomalo. Tanto più che, secondo la narrativa, è lui che in Belgio ha noleggiato la SEAT nera cercata per ogni dove, e trovata parcheggiata a Montreuil, alle porte di Parigi: con dentro 3 kalashnikov, cinque caricatori pieni, 11 vuoti….Perché non ha portato una di queste armi al bistro Comptoir Voltaire, e fatto una strage? Sembra quasi che il suo compito non fosse di partecipare alle stragi; magari, doveva solo aspettare gli altri e riportarli in auto in Belgio. (Articolo di M. Blondet) Così era stato istruito di fare? Da chi?
Mancata strage, di sicuro allo Stade de France, durante la partita. Ben tre kamikaze si sono fatti saltare – in modo così maldestro, da ammazzare solo loro stessi e un passante, per caso. Alle 21.20 uno fa’ saltare la sua cintura esplosiva al livello della porta D dello stadio, riempita di esplosivo fatto in casa e bulloni: è il solo che uccide un uomo, uno che passava troppo vicino. 21.30–Altra esplosione. 1 morto: il solo jihadista. 22.00 Una strada vicina, il terzo jihadista esplode per via della cintura esplosiva che porta; strano, mentre è all’entrata di un vicolo cieco, come se si fosse isolato prima di premere il bottone fatale…“E’ incomprensibile. Un miracolo che ci siano state così poche vittime. Concretamente, quel che hanno fatto (i jihadisti, nda), a parte suicidarsi, non ha alcun senso. Lo strano caso dell’eroe inventato dai giornalisti
Ma mica si son fatti saltare, qui, gli assassini. Arrivati, secondo testimoni, su una Mercedes nera nuova, coi vetri oscurati (mica la SEAT a nolo); bianchi, alti 1.85, aspetto magro-atletico, secondo alcuni testimoni oculari, perfettamente sbarbati, capelli corti e ben pettinati..
“Sembravano soldati o mercenari, hanno eseguito la cosa come un’operazione militare”,dicono i testimoni. “Ha cambiato il caricatore con calma molte volte, ha sparato alle vetrine verso la strada perché assicurarsi che nessuno filmasse niente o prendesse foto. Tutto è durato sei minuti”. Che differenza – vero? – fra questi freddi e precisi professionisti e quei pasticcioni che si fanno saltare da sé lontano da tutti. Dopo l’eccidio della redazione di “Charlie Hebdo”. Violenza opaca: sulle indagini relative alla mattanza del giornale satirico, il governo Hollande ha apposto il segreto di Stato dopo che gli inquirenti avevano scoperto che la pista delle armi coinvolgeva i servizi segreti francesi, con una triangolazione che tocca la Slovacchia e il Belgio passando per il quartier generale dell’intelligence di Parigi. «Anche stavolta si fa notare una manovalanza di assassini che si rifà al jihadismo», annota Cabras su “Megachip” (clicca qui)
E anche in questo caso c’e’ un particolare: Il teatro Bataclan, per 40 anni proprietà di una famiglia ebraica, è stato venduto al gruppo Lagardére l’11 settembre scorso…forse conviene ricordare che anche il piccolo mercato ebraico Hyper Cacher, era stato venduto dal suo proprietario, Michel Emsalem, alla vigilia dell’orribile evento seguìto alla strage di Charlie Hebdo. Gli apparati di sicurezza privati della comunità ebraica avevano preavvertito i loro correligionari che ci sarebbe stato un attentato il 13 novembre, e conveniva non uscire: questo risulta da Times of Israel.
Pare inoltre che pure le borse “intuiscano” misteriosamente gli attentati di terrorismo. Nik Crepaldi, un consulente che opera nel ramo finanziario, ha scoperto che l’indice VIX, anche chiamato “indice della paura“, si è impennato del 9,31% venerdì 13 novembre, senza alcun motivo apparente. Stefano Fugazzi, giornalista e consulente finanziario a sua volta, è andato a vedere il comportamento del VIX nelle fasi precedenti a tutti i maggiori eventi terroristici degli ultimi anni, dall’11 settembre 2011 a al 13 Novembre 2015. In tutti i casi, il valore dell’Indice della Paura prima dei 5 giorni precedenti all’attentato è sempre inferiore a quello registrato alla chiusura della data fatidica. l’indice si è sempre normalizzato il giorno successivo. (clicca qui)
“Sembravano soldati o mercenari, hanno eseguito la cosa come un’operazione militare”,dicono i testimoni. “Ha cambiato il caricatore con calma molte volte, ha sparato alle vetrine verso la strada perché assicurarsi che nessuno filmasse niente o prendesse foto. Tutto è durato sei minuti”. Che differenza – vero? – fra questi freddi e precisi professionisti e quei pasticcioni che si fanno saltare da sé lontano da tutti. Dopo l’eccidio della redazione di “Charlie Hebdo”. Violenza opaca: sulle indagini relative alla mattanza del giornale satirico, il governo Hollande ha apposto il segreto di Stato dopo che gli inquirenti avevano scoperto che la pista delle armi coinvolgeva i servizi segreti francesi, con una triangolazione che tocca la Slovacchia e il Belgio passando per il quartier generale dell’intelligence di Parigi. «Anche stavolta si fa notare una manovalanza di assassini che si rifà al jihadismo», annota Cabras su “Megachip” (clicca qui)
E anche in questo caso c’e’ un particolare: Il teatro Bataclan, per 40 anni proprietà di una famiglia ebraica, è stato venduto al gruppo Lagardére l’11 settembre scorso…forse conviene ricordare che anche il piccolo mercato ebraico Hyper Cacher, era stato venduto dal suo proprietario, Michel Emsalem, alla vigilia dell’orribile evento seguìto alla strage di Charlie Hebdo. Gli apparati di sicurezza privati della comunità ebraica avevano preavvertito i loro correligionari che ci sarebbe stato un attentato il 13 novembre, e conveniva non uscire: questo risulta da Times of Israel.
Pare inoltre che pure le borse “intuiscano” misteriosamente gli attentati di terrorismo. Nik Crepaldi, un consulente che opera nel ramo finanziario, ha scoperto che l’indice VIX, anche chiamato “indice della paura“, si è impennato del 9,31% venerdì 13 novembre, senza alcun motivo apparente. Stefano Fugazzi, giornalista e consulente finanziario a sua volta, è andato a vedere il comportamento del VIX nelle fasi precedenti a tutti i maggiori eventi terroristici degli ultimi anni, dall’11 settembre 2011 a al 13 Novembre 2015. In tutti i casi, il valore dell’Indice della Paura prima dei 5 giorni precedenti all’attentato è sempre inferiore a quello registrato alla chiusura della data fatidica. l’indice si è sempre normalizzato il giorno successivo. (clicca qui)
LE STRAGI “ISLAMISTE” DOPO GLI ANNI DI PIOMBO E LE BR
Certo è che le stragi di New York, Londra, Parigi, Madrid, se lette bene, fanno emergere un quadro significativo. Ben noto a chi ha approfondito la conoscenza sulla «strategia della tensione» in Italia negli anni ’70. – Musulmani estremisti, radicalizzati dalle notizie dalla Siria , decidono di «combattere per la causa islamista». – Questi singoli vengono manipolati da siti internet più o meno «islamici», e infiltrati da confidenti dei poteri oscuri in questa organizzazione terroristica che oggi si chiama ISIS – in seguito i terroristi vengono portati a compiere l’attentato nel giorno più opportuno. Alcuni di loro, vengono poi liquidati: si sono fatti saltare, erano «terroristi suicidi». – alla fine esce un video che rivendica il tutto. Forse made in Hollywood. Negli anni ’70, in Italia, ad essere manipolati in questo modo erano fascistelli sedicenni, o piccoli delinquenti falliti del sottobosco tra malavita ed estremismo (come Gianfranco Bertoli): fecero attentati spaventosi di natura «indiscriminata» (stragi nei treni, Bertoli una bomba davanti alla Questura di Milano), il che era essenziale per dimostrare che, insieme a un terrorismo rosso delle BR, c’era un ancor più pericoloso – più irrazionale e folle – terrorismo nero.
Secondo l’avvocato Solange Manfredi, nota per gli studi sui poteri occulti e servizi segreti, negli anni 70 era definita negli ambienti di intelligence “strategia della tensione”. Era il 1952 quando, grazie ad un patto segreto stipulato tra la CIA e il capo del Servizio informazioni forze armate (Sifar), nasceva l’organizzazione “Gladio”.
La struttura, alle dipendenze dell’Ufficio R del Sifar, era articolata in 40 nuclei, dei quali sei informativi, dieci di sabotaggio, sei di propaganda, sei di evasione e fuga, dodici di guerriglia.Inoltre erano state costituite cinque unità di guerriglia di pronto impiego in regione di particolare interesse.
Dell’esistenza di questa struttura, proprio perché nata da un accordo segreto (ovvero in una situazione di assoluta illegittimità costituzionale) e non, come invece avrebbe dovuto essere, da un accordo internazionale del Governo e del Parlamento, ne erano a conoscenza solo poche persone. Ovvero: alcuni politici, alcuni ufficiali dei servizi segreti e la massoneria deviata (in logge massoniche collegate con la P2, troviamo anche uomini del calibro di Stefano Bontade, Michele Greco e Pino Mandatari, commercialista di Toto Riina) Solo loro erano a conoscenza della struttura e solo loro, probabilmente, potevano attivarla.I giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino avevano scoperto il vero potere occulto che dirige il nostro Paese; avevano scoperto che la mafia ha solo il compito aiutare i servizi segreti in un intreccio di interessi e protezioni. Probabilmente è, la Gladio militare che sta dietro alla maggioranza dei fatti di sangue irrisolti della nostra Repubblica. Struttura non alle dipendenze, delle nostre istituzioni, ma direttamente della CIA, e dei vertici delle logge oscure.
Certo è che le stragi di New York, Londra, Parigi, Madrid, se lette bene, fanno emergere un quadro significativo. Ben noto a chi ha approfondito la conoscenza sulla «strategia della tensione» in Italia negli anni ’70. – Musulmani estremisti, radicalizzati dalle notizie dalla Siria , decidono di «combattere per la causa islamista». – Questi singoli vengono manipolati da siti internet più o meno «islamici», e infiltrati da confidenti dei poteri oscuri in questa organizzazione terroristica che oggi si chiama ISIS – in seguito i terroristi vengono portati a compiere l’attentato nel giorno più opportuno. Alcuni di loro, vengono poi liquidati: si sono fatti saltare, erano «terroristi suicidi». – alla fine esce un video che rivendica il tutto. Forse made in Hollywood. Negli anni ’70, in Italia, ad essere manipolati in questo modo erano fascistelli sedicenni, o piccoli delinquenti falliti del sottobosco tra malavita ed estremismo (come Gianfranco Bertoli): fecero attentati spaventosi di natura «indiscriminata» (stragi nei treni, Bertoli una bomba davanti alla Questura di Milano), il che era essenziale per dimostrare che, insieme a un terrorismo rosso delle BR, c’era un ancor più pericoloso – più irrazionale e folle – terrorismo nero.
Secondo l’avvocato Solange Manfredi, nota per gli studi sui poteri occulti e servizi segreti, negli anni 70 era definita negli ambienti di intelligence “strategia della tensione”. Era il 1952 quando, grazie ad un patto segreto stipulato tra la CIA e il capo del Servizio informazioni forze armate (Sifar), nasceva l’organizzazione “Gladio”.
La struttura, alle dipendenze dell’Ufficio R del Sifar, era articolata in 40 nuclei, dei quali sei informativi, dieci di sabotaggio, sei di propaganda, sei di evasione e fuga, dodici di guerriglia.Inoltre erano state costituite cinque unità di guerriglia di pronto impiego in regione di particolare interesse.
Dell’esistenza di questa struttura, proprio perché nata da un accordo segreto (ovvero in una situazione di assoluta illegittimità costituzionale) e non, come invece avrebbe dovuto essere, da un accordo internazionale del Governo e del Parlamento, ne erano a conoscenza solo poche persone. Ovvero: alcuni politici, alcuni ufficiali dei servizi segreti e la massoneria deviata (in logge massoniche collegate con la P2, troviamo anche uomini del calibro di Stefano Bontade, Michele Greco e Pino Mandatari, commercialista di Toto Riina) Solo loro erano a conoscenza della struttura e solo loro, probabilmente, potevano attivarla.I giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino avevano scoperto il vero potere occulto che dirige il nostro Paese; avevano scoperto che la mafia ha solo il compito aiutare i servizi segreti in un intreccio di interessi e protezioni. Probabilmente è, la Gladio militare che sta dietro alla maggioranza dei fatti di sangue irrisolti della nostra Repubblica. Struttura non alle dipendenze, delle nostre istituzioni, ma direttamente della CIA, e dei vertici delle logge oscure.
L’ISIS E’ STATO CREATO DALLA STESSA MENTE HA CREATO LA STRATEGIA DELLA TENSIONE
Le brigate dell’Isis partecipano con gli Stati Uniti e la NATO nella guerra civile in Siria diretta contro il governo di Bashar al Assad, uno dei pochissimi Paesi ad essere ancora libero dalla Federal Reserve Bank.
Il piano: entrare nel cuore militare e civile dei paesi che vengono dichiarati come una minaccia per Israele, al fine di distruggerli per facilitare, successivamente, l’affermazione dello Stato Sionista su tutta l’area del Medio Oriente, al fine di stabilire il Grande Israele.
Il progetto del califfato si inserisce perfettamente nell’agenda della politica estera degli Stati Uniti da molti anni al fine di dividere Iraq e Siria in tre aree distinte: una repubblica del Kurdistan, un califfato islamico sunnita e una Repubblica araba sciita. L’Isis agisce come un avamposto militare degli interessi degli Stati Uniti e dei suoi alleati dal momento che causa distruzione e caos politico ed economico in Siria e Iraq. Non è un mistero per nessuno che gli Stati Uniti (e non solo loro) desiderino la caduta del regime politico di Assad in Siria, per acquisire il controllo di un’area altamente strategica come quella che consente ai paesi produttori di petrolio di avere uno sbocco nel Medirettaraneo. Nell’agosto 2012, la Defense Intelligence Agency scrive che i salafiti, i fratelli musulmani e AQI (al-Qaeda Iraq) sono le principali forze che guidano l’insurrezione in Siria, e inoltre che anche l’occidente, i paesi del golfo e la Turchia vogliono far cadere Assad.Sappiamo dunque che le forze di opposizione ad Assad avevano bisogno della nascita dell’ISIS per abbattere il regime siriano. E lo stesso vice-presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, lo ha sostenuto: “non siamo riusciti a convincere i nostri alleati nel medio oriente a smettere di sostenere gli estremisti in Siria“, mentre l’ex generale Nato Wesley Clark ha dichiarato: “I nostri amici e alleati hanno fondato l’ISIS per distruggere gli Hezbollah“. Hillary Clinton ha rilasciato un’intervista a Jeffrey Goldberg del giornale web “The Atlantic”. L’ex segretario di Stato Usa rivendica la creazione della guerriglia islamista, in funzione anti Assad : “L’Isis è roba nostra, ma ci è sfuggita di mano”. In una informazione della CNN il 9 Dicembre 2012 un alto funzionario statunitense e diversi diplomatici di alto livello ammettono che “Stati Uniti e alcuni alleati europei, attraverso militari specializzati, addestrano i ribelli siriani affinché garantiscano scorte di armi chimiche in Siria.”
Un ruolo chiave nell’appoggio di USA e Israele lo giocano gli alleati arabi dell’ Occidente: Turchia e Arabia Saudita.
Gli USA inoltre sostengono la forte macabra propaganda del’ISIS il quale ha trovato sbocco in un unico canale di diffusione mediatico quel Site (Search for International Terrorist Entities, il sito di monitoraggio USA degli jihadisti sul web) dove l’ebrea-sionista Rita Katz (probabile spia del Mossad) ancora oggi diffonde le rivendicazioni dell’ISIS come se avesse un’esclusiva commerciale e, quasi sempre, senza linkare le fonti. Ecco da dove arrivano tutte le cose che sappiamo dell’ISIS. (chi e’ Rita Katz)
Da notare le numerose foto che ritraggono il senatore John McCain, nei suoi viaggi in Siria. Queste foto sono state scattate il 27 maggio 2013 a Idleb, nel nord della Siria. Ritraggono il senatore MaCain insieme ai principali esponenti dello Stato Islamico, autori di raccapriccianti massacri e Abu Bakr al Baghdadi, il capo dell’ISIS.
Particolare importante è che al momento di quello scatto Al Baghdadi già era stato iscritto (il 4 ottobre 2011) dall’FBI nella speciale lista dei terroristi ricercati del mondo, e sia l’Isis che il Fronte al Nusra erano stati inseriti dalle Nazioni Unite nella lista nera delle organizzazioni terroristiche da combattere. McCain non è un politico qualsiasi. Da vent’anni è a capo dell’International Republican Institute (il celeberrimo IRI), il ramo repubblicano di un’organizzazione governativa (il Ned) parallela alla CIA. È stato McCain la mente della rivoluzione che ha detronizzato Slobodan Milosevic dalla presidenza della Serbia, colui che ha cercato più volte di rovesciare il governo di Hugo Chavez in Venezuela, l’ideatore della rivoluzione arancione in Ucraina nel 2004 e di Maidan nel 2013, il grande manovratore della Primavera araba e di tutte le sue rivoluzioni (Iran, Tunisia, Egitto, Libia, Siria).
Alcuni siti americani hanno rivelato l’esistenza di documenti (resi pubblici dall’ex agente della National Security Agency Edward Snowden) che dimostrano come siano state la Cia e il Mossad ad addestrare e ad armare l’Isis.Un’operazione segreta nome in codice “Nido dei calabroni”.
«L’unica soluzione per proteggere lo Stato ebraico è quella di creare un nemico alle sue frontiere, ma indirizzarlo contro gli Stati islamici che si oppongono alla sua presenza», si legge su un documento della Cia.
Al Baghdadi come Osama Bin Laden, è stato reclutato dalla CIA
Al Baghdadi è stato prigioniero a Guantanamo tra il 2004 e il 2009. In quel periodo Cia e Mossad lo avrebbero reclutato per fondare un gruppo capace di attrarre jihadisti di vari Paesi in un unico luogo. E tenerli così lontani da Israele. L’obiettivo era quello di creare un esercito in grado di spodestare il presidente siriano Bashar Al Assad. (clicca qui)
Gli Usa l’avrebbero consegnato infine alle autorità irachene, con una solida documentazione a corredo, ma in seguito sarebbe stato inspiegabilmente rilasciato. E avrebbe avviato il regime del terrore che tutti noi oggi conosciamo. Le reti sociali fanno girare importanti informazioni provenienti dall’Iran in grado di rivelare la vera identità del capo dello Stato islamico.
Il vero nome di Abu Bakr al-Baghdadi è “Shimon Elliott”, di padre e madre ebrei. (clicca qui)
Elliott/AlBaghdadi è stato reclutato dal Mossad israeliano per un anno, durante il quale, si è formato nello spionaggio e sul terreno per condurre una strategia distruttiva delle società arabe e islamiche. (ebrei che si fingono musulmani o cristiani)
Questa informazione è stata attribuita a Edward Snowden e pubblicata da giornali e altri siti web: il leader dello “Stato islamico” Abu Bakr al-Baghdadi, ha collaborato con i servizi segreti degli Stati Uniti, britannici e israeliani per creare una organizzazione capace di attrarre estremisti in tutto il mondo in un unico luogo. (Fonte: Radio-ajyal.com) Un’altra fonte conferma questa affermazione, il sito Egy-press:
Le brigate dell’Isis partecipano con gli Stati Uniti e la NATO nella guerra civile in Siria diretta contro il governo di Bashar al Assad, uno dei pochissimi Paesi ad essere ancora libero dalla Federal Reserve Bank.
Il piano: entrare nel cuore militare e civile dei paesi che vengono dichiarati come una minaccia per Israele, al fine di distruggerli per facilitare, successivamente, l’affermazione dello Stato Sionista su tutta l’area del Medio Oriente, al fine di stabilire il Grande Israele.
Il progetto del califfato si inserisce perfettamente nell’agenda della politica estera degli Stati Uniti da molti anni al fine di dividere Iraq e Siria in tre aree distinte: una repubblica del Kurdistan, un califfato islamico sunnita e una Repubblica araba sciita. L’Isis agisce come un avamposto militare degli interessi degli Stati Uniti e dei suoi alleati dal momento che causa distruzione e caos politico ed economico in Siria e Iraq. Non è un mistero per nessuno che gli Stati Uniti (e non solo loro) desiderino la caduta del regime politico di Assad in Siria, per acquisire il controllo di un’area altamente strategica come quella che consente ai paesi produttori di petrolio di avere uno sbocco nel Medirettaraneo. Nell’agosto 2012, la Defense Intelligence Agency scrive che i salafiti, i fratelli musulmani e AQI (al-Qaeda Iraq) sono le principali forze che guidano l’insurrezione in Siria, e inoltre che anche l’occidente, i paesi del golfo e la Turchia vogliono far cadere Assad.Sappiamo dunque che le forze di opposizione ad Assad avevano bisogno della nascita dell’ISIS per abbattere il regime siriano. E lo stesso vice-presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, lo ha sostenuto: “non siamo riusciti a convincere i nostri alleati nel medio oriente a smettere di sostenere gli estremisti in Siria“, mentre l’ex generale Nato Wesley Clark ha dichiarato: “I nostri amici e alleati hanno fondato l’ISIS per distruggere gli Hezbollah“. Hillary Clinton ha rilasciato un’intervista a Jeffrey Goldberg del giornale web “The Atlantic”. L’ex segretario di Stato Usa rivendica la creazione della guerriglia islamista, in funzione anti Assad : “L’Isis è roba nostra, ma ci è sfuggita di mano”. In una informazione della CNN il 9 Dicembre 2012 un alto funzionario statunitense e diversi diplomatici di alto livello ammettono che “Stati Uniti e alcuni alleati europei, attraverso militari specializzati, addestrano i ribelli siriani affinché garantiscano scorte di armi chimiche in Siria.”
Un ruolo chiave nell’appoggio di USA e Israele lo giocano gli alleati arabi dell’ Occidente: Turchia e Arabia Saudita.
Gli USA inoltre sostengono la forte macabra propaganda del’ISIS il quale ha trovato sbocco in un unico canale di diffusione mediatico quel Site (Search for International Terrorist Entities, il sito di monitoraggio USA degli jihadisti sul web) dove l’ebrea-sionista Rita Katz (probabile spia del Mossad) ancora oggi diffonde le rivendicazioni dell’ISIS come se avesse un’esclusiva commerciale e, quasi sempre, senza linkare le fonti. Ecco da dove arrivano tutte le cose che sappiamo dell’ISIS. (chi e’ Rita Katz)
Da notare le numerose foto che ritraggono il senatore John McCain, nei suoi viaggi in Siria. Queste foto sono state scattate il 27 maggio 2013 a Idleb, nel nord della Siria. Ritraggono il senatore MaCain insieme ai principali esponenti dello Stato Islamico, autori di raccapriccianti massacri e Abu Bakr al Baghdadi, il capo dell’ISIS.
Particolare importante è che al momento di quello scatto Al Baghdadi già era stato iscritto (il 4 ottobre 2011) dall’FBI nella speciale lista dei terroristi ricercati del mondo, e sia l’Isis che il Fronte al Nusra erano stati inseriti dalle Nazioni Unite nella lista nera delle organizzazioni terroristiche da combattere. McCain non è un politico qualsiasi. Da vent’anni è a capo dell’International Republican Institute (il celeberrimo IRI), il ramo repubblicano di un’organizzazione governativa (il Ned) parallela alla CIA. È stato McCain la mente della rivoluzione che ha detronizzato Slobodan Milosevic dalla presidenza della Serbia, colui che ha cercato più volte di rovesciare il governo di Hugo Chavez in Venezuela, l’ideatore della rivoluzione arancione in Ucraina nel 2004 e di Maidan nel 2013, il grande manovratore della Primavera araba e di tutte le sue rivoluzioni (Iran, Tunisia, Egitto, Libia, Siria).
Alcuni siti americani hanno rivelato l’esistenza di documenti (resi pubblici dall’ex agente della National Security Agency Edward Snowden) che dimostrano come siano state la Cia e il Mossad ad addestrare e ad armare l’Isis.Un’operazione segreta nome in codice “Nido dei calabroni”.
«L’unica soluzione per proteggere lo Stato ebraico è quella di creare un nemico alle sue frontiere, ma indirizzarlo contro gli Stati islamici che si oppongono alla sua presenza», si legge su un documento della Cia.
Al Baghdadi come Osama Bin Laden, è stato reclutato dalla CIA
Al Baghdadi è stato prigioniero a Guantanamo tra il 2004 e il 2009. In quel periodo Cia e Mossad lo avrebbero reclutato per fondare un gruppo capace di attrarre jihadisti di vari Paesi in un unico luogo. E tenerli così lontani da Israele. L’obiettivo era quello di creare un esercito in grado di spodestare il presidente siriano Bashar Al Assad. (clicca qui)
Gli Usa l’avrebbero consegnato infine alle autorità irachene, con una solida documentazione a corredo, ma in seguito sarebbe stato inspiegabilmente rilasciato. E avrebbe avviato il regime del terrore che tutti noi oggi conosciamo. Le reti sociali fanno girare importanti informazioni provenienti dall’Iran in grado di rivelare la vera identità del capo dello Stato islamico.
Il vero nome di Abu Bakr al-Baghdadi è “Shimon Elliott”, di padre e madre ebrei. (clicca qui)
Elliott/AlBaghdadi è stato reclutato dal Mossad israeliano per un anno, durante il quale, si è formato nello spionaggio e sul terreno per condurre una strategia distruttiva delle società arabe e islamiche. (ebrei che si fingono musulmani o cristiani)
Questa informazione è stata attribuita a Edward Snowden e pubblicata da giornali e altri siti web: il leader dello “Stato islamico” Abu Bakr al-Baghdadi, ha collaborato con i servizi segreti degli Stati Uniti, britannici e israeliani per creare una organizzazione capace di attrarre estremisti in tutto il mondo in un unico luogo. (Fonte: Radio-ajyal.com) Un’altra fonte conferma questa affermazione, il sito Egy-press:
L’esistenza dell’ISIS ha quindi un ruolo tutt’altro che religioso, al contrario di quello che l’opinione pubblica e’ indotta a credere. “La guerra contro gli infedeli”, e’ una campagna degli Stati Uniti supportata da alcuni membri della NATO; e’ un piano studiato nei minimi dettagli che persegue obiettivi economici,strategici, e… anche esoterici, ma viene presentato come uno spontaneo “scontro di civiltà”. E’ infatti per per lo scopo di innescare una guerra tra civilta’ diverse che hanno voluto milioni di immigrati islamici in Europa.
Gli attentati di Parigi sono quindi determinanti per giustificare un assalto alla Siria. All’indomani della strage di Parigi, Hollande interviene bombardando la citta’ di Raqqa. Non si ratta di un campo base dell’Isis, ma di una città di 220mila abitanti, dove vivono donne, uomini, bambini. A Raqqa sarebbero stati colpiti dei centri di addestramento. Anche in questo caso, è inevitabile domandarsi perché non li abbiano colpiti prima, visto che Obama da oltre un anno sostiene di colpire ISIS. Il governo USA ha appena deciso l’invio all’Arabia Saudita (ossia ai terroristi) di 19 mila bombe d’aereo, al prezzo di 1,29 miliardi di dollari. Duemila bombe sono fra le 500 e le 2 mila libbre, 1500 sono bunker buster (per distruggere bunker sotterranei) e 6 mila sono bombe a guida laser. E Obama, Hollande eccetera hanno ripreso a dire che “non possono nemmeno immaginare” che l’ISIS sia sconfitto se, prima, non viene deposto Assad. Pare che la storia recente non abbia insegnato nulla a chi oggi invoca un’intervento armato mondiale. La “guerra al terrorismo” ha prodotto 13 milioni di morti come minimo fra Irak, Afghanistan e Pakistan: crimini contro l’umanità che restano impuniti e a cui abbiamo preso parte anche noi, se non altro come contribuenti. L’ISIS tra l’altro e’ nato tra una guerra e l’altra…
Gli attentati di Parigi sono quindi determinanti per giustificare un assalto alla Siria. All’indomani della strage di Parigi, Hollande interviene bombardando la citta’ di Raqqa. Non si ratta di un campo base dell’Isis, ma di una città di 220mila abitanti, dove vivono donne, uomini, bambini. A Raqqa sarebbero stati colpiti dei centri di addestramento. Anche in questo caso, è inevitabile domandarsi perché non li abbiano colpiti prima, visto che Obama da oltre un anno sostiene di colpire ISIS. Il governo USA ha appena deciso l’invio all’Arabia Saudita (ossia ai terroristi) di 19 mila bombe d’aereo, al prezzo di 1,29 miliardi di dollari. Duemila bombe sono fra le 500 e le 2 mila libbre, 1500 sono bunker buster (per distruggere bunker sotterranei) e 6 mila sono bombe a guida laser. E Obama, Hollande eccetera hanno ripreso a dire che “non possono nemmeno immaginare” che l’ISIS sia sconfitto se, prima, non viene deposto Assad. Pare che la storia recente non abbia insegnato nulla a chi oggi invoca un’intervento armato mondiale. La “guerra al terrorismo” ha prodotto 13 milioni di morti come minimo fra Irak, Afghanistan e Pakistan: crimini contro l’umanità che restano impuniti e a cui abbiamo preso parte anche noi, se non altro come contribuenti. L’ISIS tra l’altro e’ nato tra una guerra e l’altra…
REPRESSIONE, CONTROLLO GLOBALE E MICROCHIP
I funzionari della CIA e dei governi di tutto il mondo stanno utilizzando gli attacchi di Parigi per spingere l’introduzione di nuove leggi per la sorveglianza globale, era tutto pianificato in anticipo.
All’indomani della strage di Parigi del 13 Novembre 2015 Obama esclama :”E’ un attacco a tutta l’umanità”. Migliaia di innocenti sono morti sotto le bombe dell’Isis, come anche le 250 vittime abordo dell’aereo russo esploso in Sinai, e non era un attacco a tutta l’umanità… Il copione e’ sempre lo stesso: Come in seguito agli attentati farlocchi dell’11 Settembre i governi rafforzano considerevolmente i poteri delle autorità, autorizzano le intercettazioni dei cittadini su scala mondiale, inseriscono decine e decine di altre leggi contro la privacy. (clicca qui) Proprio due settimane prima degli attentati, esattamente il 27 Ottobre 2015 veniva per la prima volta lanciato su un telegiornale nazionale (TG1) un servizio sull’uso del Microchip sottocutaneo, esaltandone l’utilita’ contro furti, sbadataggini e reati informatici. I tempi erano gia’ maturi, e quindi era il caso che lo si sentisse nominare per la prima volta ufficialmente, prima che inizi la vera e propria campagna di sensibilizzazione per l’impianto sottopelle di questo piccolo aggeggio che sara’ invisibile, ma che vi terra’ 24 ore su 24 davanti l’occhio del Grande Fratello. Tutti i dati personali saranno ricetrasmessi in un computer centrale chi avra’ le mani su quella rete sara’ padrone delle vostre vite, e non solo. IL MICROCHIP ANNUNCIATO SUL TG1
I funzionari della CIA e dei governi di tutto il mondo stanno utilizzando gli attacchi di Parigi per spingere l’introduzione di nuove leggi per la sorveglianza globale, era tutto pianificato in anticipo.
All’indomani della strage di Parigi del 13 Novembre 2015 Obama esclama :”E’ un attacco a tutta l’umanità”. Migliaia di innocenti sono morti sotto le bombe dell’Isis, come anche le 250 vittime abordo dell’aereo russo esploso in Sinai, e non era un attacco a tutta l’umanità… Il copione e’ sempre lo stesso: Come in seguito agli attentati farlocchi dell’11 Settembre i governi rafforzano considerevolmente i poteri delle autorità, autorizzano le intercettazioni dei cittadini su scala mondiale, inseriscono decine e decine di altre leggi contro la privacy. (clicca qui) Proprio due settimane prima degli attentati, esattamente il 27 Ottobre 2015 veniva per la prima volta lanciato su un telegiornale nazionale (TG1) un servizio sull’uso del Microchip sottocutaneo, esaltandone l’utilita’ contro furti, sbadataggini e reati informatici. I tempi erano gia’ maturi, e quindi era il caso che lo si sentisse nominare per la prima volta ufficialmente, prima che inizi la vera e propria campagna di sensibilizzazione per l’impianto sottopelle di questo piccolo aggeggio che sara’ invisibile, ma che vi terra’ 24 ore su 24 davanti l’occhio del Grande Fratello. Tutti i dati personali saranno ricetrasmessi in un computer centrale chi avra’ le mani su quella rete sara’ padrone delle vostre vite, e non solo. IL MICROCHIP ANNUNCIATO SUL TG1
Ma non solo. Il presidente americano Barack Obama, vuole regolamentare internet come servizio pubblico.
Obama sta ora utilizzando i suoi POTERI ESECUTIVI per prendere il controllo di Internet. In Italia gli fa subito eco Laura Bodrini: “Bisogna lavorare molto con l’intelligence. Bisogna riuscire a fare in modo che questi individuivengano individuati anche nelle attività del web, quindi abbiamo bisogno di strumenti nuovi per vincere questa sfida“..
Hollande ha annunciato di voler addirittura cambiare la Costituzione francese, per dare maggiori poteri alla Polizia. E anche in Italia, l’antiterrorismo ha chiesto a Renzi “nuovi strumenti”, quest’ultimo prontamente risponde: “Avverto in questo momento la responsabilità e la delicatezza della fase che stiamo vivendo e proprio per questo penso: cosa serve? Serve investire in cyber security per tracciare cosa passa sul web”. Il Fatto Quotidiano – Con la scusa dell’Isis viene formalizzato uno Stato di polizia integrale. Il decreto “antiterrorismo” approvato in Commissione alla Camera, costituisce un gigantesco passo avanti verso il controllo totale sulle comunicazioni di qualunque cittadino di questo paese (ma anche di altri, visto che la Rete e i social network sono uno degli obiettivi principali del testo). “Preventivamente”, ossia in assenza di qualunque reato o sospetto giustificato da indizi. (clicca qui)
IN MARCIA VERSO ROMA IN DIREZIONE DELL’UNICA RELIGIONE MONDIALE
La situazione attuale serve inoltre a creare un clima di tensione e di odio che non si accenna a placare.Bisognerebbe riflettere sul fatto che una minoranza ben organizzata prevale sempre sulla maggioranza impaurita e disorganizzata.. L ‘odio verso tutto il mondo islamico non fa altro che peggiorare la situazione, creando un humus sempre più favorevole alle vecchie cause del profeta che servono lo scopo degli Illuminati, fomentando odio in entrambe le fazioni musulmane/cristiane, arruolando cosi’ sempre piu’foreign fighters. Nel Corano, in oltre 14 versetti viene raccomandato ai musulmani di scannare gli “infedeli”. L’esortazione sanguinaria del profeta, era stata dimenticata (o quasi) negli ultimi secoli, ma tornata e’ in auge negli ultimi decenni grazie alle campagne sanguinarie dei gruppi terroristici e dell’Isis propedeutici piu’ per il trionfo di Sion e la fondazione di un Nuovo Ordine Mondiale piuttosto che per gli Stati arabi fortemente anti-americani e anti-sionisti. Non si deve arrivare allo scontro di religione perche’ è proprio quello che vuole chi getta benzina sul fuoco per avere il pretesto di stabilire l’unica Religione Mondiale.
La situazione attuale serve inoltre a creare un clima di tensione e di odio che non si accenna a placare.Bisognerebbe riflettere sul fatto che una minoranza ben organizzata prevale sempre sulla maggioranza impaurita e disorganizzata.. L ‘odio verso tutto il mondo islamico non fa altro che peggiorare la situazione, creando un humus sempre più favorevole alle vecchie cause del profeta che servono lo scopo degli Illuminati, fomentando odio in entrambe le fazioni musulmane/cristiane, arruolando cosi’ sempre piu’foreign fighters. Nel Corano, in oltre 14 versetti viene raccomandato ai musulmani di scannare gli “infedeli”. L’esortazione sanguinaria del profeta, era stata dimenticata (o quasi) negli ultimi secoli, ma tornata e’ in auge negli ultimi decenni grazie alle campagne sanguinarie dei gruppi terroristici e dell’Isis propedeutici piu’ per il trionfo di Sion e la fondazione di un Nuovo Ordine Mondiale piuttosto che per gli Stati arabi fortemente anti-americani e anti-sionisti. Non si deve arrivare allo scontro di religione perche’ è proprio quello che vuole chi getta benzina sul fuoco per avere il pretesto di stabilire l’unica Religione Mondiale.
Alla luce di queste strategiche, sanguinarie iniziative che si vogliono far passare per“oscurantismo religioso” senatori e deputati del PD prendono subito la palle al balzo: Lia Quartapelle,deputata del Pd e membro della commissione Esteri afferma: “bisognerebbe approvare i matrimoni gay per sconfiggere il terrorismo,(…) perché sarebbe un passo in avanti verso una società più aperta, inclusiva, capace di dare spazio alle differenze.” Il senatore Pd Sergio Lo Giudice, rilancia la protesta contro la presenza del crocifisso nelle scuole italiane: “È importante che alla logica dello scontro tra religioni si opponga la potenza di un messaggio di inclusione e pluralismo” . Le iniziative anti-cristianita’ trovano piena giustificazione subito dopo gli attentati dovuti, (dicono) allo scontro tra cristiani e musulmani, gia’ alcune settimane prima degli attentati di Parigi avevano cercato di seminare zizzania e polemiche, tipo la decisione del comune di Madrid di rimuovere il presepe, perche’ la preoccupazione di far torto a qualcuno offende tutti gli altri.
A Firenze, la mostra con le tele di Chagall e Van Gogh vietata ai bimbi della scuola, la spiegazione: “Urta i non cattolici” e molti altri casi… Un attacco del mondo islamico al mondo cristiano; una guerra di religione, e’ questo che i media vorrebbero convincerci, evocando lo spettro delle crociate che i musulmani non avrebbero ancora dimenticato. L’attentato al teatro Bataclan, dove ha fatto irruzione il commando terrorista, facendo cento morti, hanno aperto il fuoco mentre il gruppo Rock ospite della serata (Eagles of Death Metal) cantava “Kiss the Devil “(Bacia il diavolo) questa sarebbe stata una vendetta contro i fedeli cristiani, secondo i media… Per non parlare dell’irruzione armata al giornale francese Charlie Hebdo del 7 Gennaio 2015, in cui persero la vita 12 vignettisti che oltre al profeta non si facevano scupolo di offendere molto piu’ gravemente la SS Trinita’ in blasfeme e disgustose immagini che esaltavano la sodomia. La Francia sarebbe quindi per i terroristi la roccaforte degli “infedeli” ossia del Cristianesimo, quando e’ noto che in Francia sentimenti religiosi (soprattutto se cristiani) sono banditi gia’ da tempo, molto prima della strage di Charlie Hebdo e molto prima della nascita del “terrorismo islamico”, e’ stata proprio la Francia la prima a dare l’ esempio di laicita’ e pluralismo, di integrazione e accoglienza, e tutti gli altri Stati hanno seguito i suoi Ideali. Ma quello che deve essere chiaro alla mente dello spettatore e': le religioni dividono, le religioni sono la causa di odio e morte…
http://antimassoneria.altervista.org/i-miliziani-di-iside-lesercito-degli-illuminati-2parte/
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