Nello splendido scenario di Piazza Duomo a Lucera campeggia, da assoluto faro eno-gastronomico e diretta
emanazione dell’anima dei suoi facitori, Pier Paolo Petrilli e il suo socio
e valente collaboratore Luigi Bimbo, la
vineria-ristorante “Bacco e Perbacco”. Pescare dalla sua “sapiente” carta dei
vini , degustare le succulenti e
creative proposte gastronomiche è la sorte che tocca a quanti varcano la soglia di questo
locale,sincreticamente esprimente il
piglio del wine-bar e l’aplomb del
ristorante di “charme”. Tutto merito
di Pier Paolo e di Luigi,delle loro scelte. Capaci di snocciolare agli “intimi” i loro saperi con un eloquio chiaro e
stringente, sono sempre più ottimi
comunicatori del vino ,vincendo un’iniziale, palpabile timidezza. Ogni singola etichetta presente nel locale parla
del loro gusto e del loro immaginario vinicolo ed il bere qui diventa un costante fraseggio con
il “genius loci” del luogo di
provenienza del nettare nel bevante. La mia prima volta da “Bacco e Perbacco”
nella “location” di Piazza Duomo, se la memoria non mi inganna, narra
di un Primitivo inedito, l’Antello delle Murge 2007 di Cristiano
Guttarolo, veramente sorprendente. Prodotto naturale,senza l’ausilio della
chimica di sintesi, è un primitivo ancestrale che si avvale solo di tecniche di
vinificazione tradizionali con il riverbero discreto di un passaggio in legno. Chiarissimo l’incipit
olfattivo richiamante le amarene sotto spirito. Sanguigno. Sui toni
dell’eleganza e del furente portato tannico,tralaltro molto ben integrato,il
Sagrantino di Montefalco “Pagliaro” 2006
di Paolo Bea. Qui si sale in altri e alti cieli organolettici. Una lunga
macerazione sulle bucce produce una tessitura fitta e dona uno spettro
aromatico complesso. Nonostante ciò il
vino sciorina frutto e spezie in grande souplesse,esplode
in bocca con una ridda di sapori senza saturare i sensi e conserva
freschezza e bevibilità. Nella versione passita il Sagrantino 2006 di Bea
ammalia. Dolce senza essere stucchevole, persistentissimo, suadente, seducente,
profuma di frutta ed esala spezie fini e delicate. Armonia e solo un velo
impalpabile per il poderoso tannino. Sovente un distillato di Capovilla, tratto
da una carta dei distillati di
primissimo ordine, chiude le tante storie da raccontare su questo autentico antro di delizie che
è “Bacco e Perbacco”. Riguardo all’aspetto gastronomico, c’è da
rilevare una crescita irrefrenabile del
livello qualitativo delle preparazioni culinarie. Lo chef Domenico propone
sempre nuove sfide gastronomiche agli astanti e si mangia sempre meglio. Ogni volta, un’autentica avventura
del gusto.
Rosario Tiso
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