Gli Amici di
Casa Marino
Antonio Marino è un valente cuoco che definire dilettante
sarebbe riduttivo. In realtà la sua passione per la cucina si traduce nell’arte
di stare ai fornelli senza mai rinunciare all’eccellenza nell’utilizzo
delle materie prime e all’intento
creativo nelle preparazioni culinarie. Come ogni artista o sedicente tale vive
la condivisione di quanto elaborato come momento fondante ed obiettivo finale di tutta la sua opera. Da
qui,data la natura del suo afflato poetico,a condensare attorno a sé un
consesso di gastronauti il passo è stato breve. Nasceva un paio d’anni orsono, “naturaliter” il gruppo degli “Amici di Casa Marino”.Sin dall’inizio
si è formato uno zoccolo duro di fedelissimi frequentatori dell’affascinante ed
esotica abitazione del nostro “artista”,a diverso titolo partecipanti
all’allestimento di cene sempre più ricercate e sontuose:Rosario Tiso - in
veste di esperto vinicolo e addetto allo smaltimento rifiuti(nell’accezione
letterale del termine:colui che è deputato a buttare l’immondizia nel cassonetto più vicino,giù in
strada!),Roberto Pontone - quale poliedrica controfigura di “vip”(sosia di Gigi
D’Alessio,Tom Hanks,Filippo Nigro,Eugenio Corini and so on!) ed apportatore di dolcezza(a lui affidata la gestione,
quasi in monopolio, del dessert),Enzo Di Leo - nelle funzioni di “aiutante
cuoco” ed esperto “schiuditore” di “mitili”,Fabio Guzzo - il
laureato-ingegnere-capo del gruppo e
consigliere vinicolo in seconda,Antonio
Lioce - aspirante sommelier ed inconsapevole
biblista(specie nella pratica del
libro di ispirazione davidica delle Lamentazioni…)
- di scarsa utilità logistica ma dalla
grande carica umana ed esistenziale.
La risultante di tale accozzaglia di variegata umanità è
stata la costruzione progressiva di una sorta di “simposio” platonico,dove il
momento della degustazione solo in apparenza riveste un’importanza capitale.
L’aspetto goliardico è altrettanto importante e nelle dinamiche dei nostri
incontri,quale immancabile corollario delle vicende sensoriali,si è sempre
assistito al dipanarsi di ampie disquisizioni filosofiche e facezie,in un
succedersi vorticoso di piacevolezze fisiche ed intellettuali.
L’occasionale presenza di avvenenti bellezze muliebri(Mariarosaria
e Valentina, le figlie di Antonio Marino)di tanto in tanto arrichisce di calda
umanità e colora di vivace intelligenza la scena.
L’alcol,vettore per eccellenza di ogni
vagheggiamento,depositario misterioso di un’arcana sapienza,anima e struttura
di impareggiabili teorie di nettari divini in bottiglia prima desiderati ed
inseguiti…poi bevuti,ha reso il viaggio intrapreso nel dominio del gusto
un’avventura dai contorni sfumati del sogno.
Il dolce torpore dell’appagamento,il fresco bacio della
notte,il silenzio stellato che ha compreso( “cum prehendere” ovvero prendere con sé…)l’assiduo chiacchiericcio
dei nostri saluti sono i connotati consueti che caratterizzano l’epilogo delle nostre serate.
“Gli amici di Casa Marino” sono sempre più gravidi di
vita,sempre più avidi di futuro,sempre più inclini alla speranza. Il loro
motto:”Alla prossima!”; il loro brindisi preferito:”Andò v’c…trov p’c” ossia
“Ovunque e comunque vada,troverai la pace”.
Rosario Tiso
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