Amo i vini
giovani. Amo i vini vetusti quando non si limitano a “reggere”, non hanno
tannini uncinati ,ossido imperante,lama iperacida. In una fase iniziale ,più o
meno lunga a seconda del lignaggio, i vini mostrano il loro fascino primario,la
purezza del frutto compositivo,ed esprimono il massimo dell’unicità e
originalità. Soprattutto questa è la nota che mi conquista: l’essere
irripetibili! Poi il vino si scompone un
po’ e sovente si ricompone fino a pervenire in qualche caso a superiori
livelli di piacevolezza dopo svariati
anni (non sparo cifre perché ogni vino ha la sua parabola evolutiva !) a causa
di una terziarizzazione compiuta e felice. E’ il tempo dell’aurea “età di mezzo”,
quella tecnicamente più performante, quella che di un vino andrebbe sempre ricercata
e preferita. Poi, superata la cresta della massima espressività, il rischio è
che i vini si assomiglino un po’ tutti.
Grandi palati in degustazione cieca hanno scambiato” baroli” per” brunelli”
,sfociando allegramente nel grottesco.
La verità è che l’acido acetico,gli
“esteri” ,gli “eteri”, sono sovente
uguali per tutti. Con il “Granbussia” 2001 di Aldo Conterno , colto ai prodromi
della magica “età di mezzo”, si è al riparo da simili rischi . La famiglia Conterno di Monforte d’Alba è dedita al vino
da più generazioni ed è in questa veste tra le più famose al mondo. In
principio furono Giuseppe Conterno e suo
figlio Giovanni ad avviare una piccola azienda vinicola, vendendone i prodotti
sia in Italia che in Argentina dove risiedevano numerosi parenti emigrati
laggiù nell’Ottocento. Nel 1920 si cominciò ad imbottigliare il Barolo Riserva.
Poi Giovanni generò Giacomo . Giacomo
generò Giovanni e Aldo. Dopo un lungo periodo di lavoro a fianco del fratello
Giovanni, Aldo Conterno, reduce da una lunga esperienza in terra americana, decise
di portare avanti il sogno di avere un’azienda vitivinicola tutta sua acquistando
la cascina "Favot" in quel di Monforte d’Alba e fondando la
"Poderi Aldo Conterno" nel 1969. Le strade quindi si divisero: da un
lato la storica “Giacomo Conterno di Giovanni Conterno”; dall’altra la neonata
azienda di Aldo. Adesso sono i loro figli a perpetuare il mito: Renato Conterno
realizza il “Barolo Monfortino” e il “Barolo Cascina Francia” per conto
dell’azienda primigenia; l'azienda “Poderi Aldo Conterno” è invece condotta dai
tre figli di Aldo : Franco, Stefano e Giacomo che, seguendo le orme del padre ,
portano avanti la tradizione di famiglia. Stefano fa il vino e la punta di
diamante è la Riserva Granbussia. L'azienda agricola "Poderi Aldo
Conterno" si trova in località Bussia, cuore dei “cru” di Monforte. Attualmente vinifica esclusivamente le proprie uve provenienti
da circa 25 ettari di vigna. Gran parte del terreno, che si trova ad un
altitudine di circa 400 m s.l.m., ha un'esposizione Sud Sud-Ovest . I cru principali
sono i seguenti :Romirasco, Cicala e Colonnello. il Barolo Riserva
"GRANBUSSIA" è prodotto assemblando le uve delle viti più vecchie
delle vigne Romirasco, Cicala e Colonnello prima di iniziare la fermentazione e nelle
seguenti rispettive percentuali: 70% - 15% - 15%. Naturalmente questi valori
ottimali possono variare a seconda dell'annata. Il "GRANBUSSIA" rimane
almeno 8 anni in cantina prima di essere commercializzato ed è prodotto
esclusivamente nelle annate migliori e in quantità limitata. E’ d’uopo fornire
alcuni dati tecnici :
VITIGNO: Nebbiolo nelle varietà Michet e
Lampia.
VENDEMMIA: manuale con selezione dell'uva in vigneto.
EPOCA DI RACCOLTA: metà di ottobre.
VINIFICAZIONE: in legno con macerazione delle bucce, in botti grandi di rovere di Slavonia.
TEMPI DI FERMENTAZIONE: il mosto rimane a contatto delle bucce per 60 giorni, durante i quali svolge completamente la fermentazione alcoolica.
TEMPERATURE DI FERMENTAZIONE: variabili con punte massime di 32 gradi centigradi.
AFFINAMENTO DI CANTINA: il vino nuovo una volta svinato rimane in botti grandi di rovere di Slavonia dove invecchia e si affina per 32 mesi.
VENDEMMIA: manuale con selezione dell'uva in vigneto.
EPOCA DI RACCOLTA: metà di ottobre.
VINIFICAZIONE: in legno con macerazione delle bucce, in botti grandi di rovere di Slavonia.
TEMPI DI FERMENTAZIONE: il mosto rimane a contatto delle bucce per 60 giorni, durante i quali svolge completamente la fermentazione alcoolica.
TEMPERATURE DI FERMENTAZIONE: variabili con punte massime di 32 gradi centigradi.
AFFINAMENTO DI CANTINA: il vino nuovo una volta svinato rimane in botti grandi di rovere di Slavonia dove invecchia e si affina per 32 mesi.
Nell’alcova di sempre, il “Wine-bar” Cairoli di Foggia, i
“Bevitori Ecumenici” tornano per l’occasione in “Alta quota” e affrontano
un’annata del “Granbussia” per certi versi mitica: la 2001. Com’è andata? E’ presto detto: ancora innervato dell’afrore
enoico e della robustezza giovanile, il nettare ha espresso un grande corpo
attraversato da numerosi lampi di finezza, perché i tratti fruttuosi hanno lasciato spazio agli aromi
speziati (dolci:noce moscata, vaniglia, cannella; austeri: tabacco, liquirizia).
Naso franco nella sua complessità, per nulla chiuso e di difficile lettura sin
dai primi minuti, si è ulteriormente aperto con il tempo rivelando profonde
note di frutti rossi in confettura, cacao, cuoio e grafite. In bocca ci ha
spiazzati perché è stato da subito suadente
ed elegante , con tannini che ti fanno ricordare dove siamo ma già
perfettamente integrati. Il sorso è stato imponente, succoso, sciogliendosi in
un frutto in confettura scuro particolarmente dolce e note mentolate molto
nette. Quasi opulento, l’acidità gli è stata sempre collaterale; poi la chiusura
giusta, vanigliata, tannica e ricercatamente smussata dal tratto dolce. Lunghissimo,
come si confà ad un campione di alto lignaggio. Che dire: è sempre un piacere
campeggiare in “Alta quota”.
Rosario Tiso
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