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sabato 23 agosto 2014

Draghi, accerchiato da dollaro debole, disoccupazione e deflazione, demolisce il lavoro

La Banca Centrale Europea (Bce) e' pronta a fare di piu' e a ricorrere a misure “non convenzionali” per la bassa inflazione e la crescita debole, che pesa sul mercato del lavoro con una persistente elevata disoccupazione. Mario Draghi, da Jackson Hole, cogli l’occasione per rafforzare il messaggio già formulato a giugno: Francoforte e' pronta ad aggiustare la propria politica monetaria e ad agire a sostegno dell'economia anche al di la' dei prestiti alle banche. Ma avverte: la politica monetaria accomodante e' centrale, ma non si sostituisce ai governi e alle riforme strutturali nazionali, sulle quali e' necessario premere per favorire la crescita e l'occupazione. Le riforme strutturali sul lavoro ''non sono piu' rinviabili''.

Dagli Usa, lancia il suo assist al premier Renzi: l'attuale flessibilita' delle regole fiscali puo' anche essere ''usata per meglio affrontare la debole ripresa e far posto ai costi delle necessarie riforme'' mette in evidenza Draghi, sottolineando che le politiche di bilancio potrebbero essere piu' favorevoli alla crescita. A far paura più di tutti è la deflazione. Draghi ripete che la Bce interverra' anche con misure "non convenzionali" per il mantenimento delle aspettative di inflazione nel medio e lungo termine. Il presidente della Bce riconosce, contrariamente alle volte precedenti, ribadisce che “il sentiero dell'inflazione e' in discesa" e aggiunge che il Consiglio direttivo dell'Eurotower e' pronto a usare anche "strumenti non convenzionali per salvaguardare il saldo ancoraggio delle aspettative di inflazione nel medio lungo-termine". Il che vuol dire non peggiorare la situazione dei conti pubblici già compromessa dalla crescita negativa.

La disoccupazione e' troppo alta, ripete Draghi, e questo minaccia la coesione sociale e la stessa tenuta dell'area dell'euro. "Un elevato livello di occupazione in ogni paese e' essenziale per la coesione a lungo termine dell'area dell'euro", dice il presidente della Bce. "Dati i costi molto elevati, poiche' la coesione dell'Unione e' minacciata, tutti i paesi dovrebbero avere un interesse nel raggiungimento di questo obiettivo". Secondo il presidente della Bce, "due tipi di misure per il mercato del lavoro sono una priorita': quelle che aiutano i lavoratori ad accedere rapidamente a nuove opportunita' di lavoro riducendo la durata della disoccupazione" e in secondo luogo, quelle che fanno aumentare la competenza dei lavoratori. Ma Draghi dovrà fare i conti anche con gli Usa, che si mantengono cauti sui tassi di interesse. Se da una parte la Fed, la banca centrale americana si avvia a chiudere il piano di acquisto titoli dall’altra lascia capire che i tassi riprenderanno a salire solo se i progressi sul mercato del lavoro saranno piu' rapidi del previsto. Un 'dilemma' quello dell'occupazione per la Fed: nonostante i passi in avanti, una ripresa completa del mercato del lavoro resta difficile data la ''profondita' dei danni'' causati dalla recessione.
Una posizione, quella Usa sui tassi, che crea non pochi problemi problemi all’euro, spingendo Draghi ad interventi straordinari.

CONTROLACRISI

http://www.controlacrisi.org/notizia/Economia/2014/8/23/42025-draghi-accerchiato-da-dollaro-debole-disoccupazione-e/

Foto: Draghi, accerchiato da dollaro debole, disoccupazione e deflazione, demolisce il lavoro
 

La Banca Centrale Europea (Bce) e' pronta a fare di piu' e a ricorrere a misure “non convenzionali” per la bassa inflazione e la crescita debole, che pesa sul mercato del lavoro con una persistente elevata disoccupazione. Mario Draghi, da Jackson Hole, cogli l’occasione per rafforzare il messaggio già formulato a giugno: Francoforte e' pronta ad aggiustare la propria politica monetaria e ad agire a sostegno dell'economia anche al di la' dei prestiti alle banche. Ma avverte: la politica monetaria accomodante e' centrale, ma non si sostituisce ai governi e alle riforme strutturali nazionali, sulle quali e' necessario premere per favorire la crescita e l'occupazione. Le riforme strutturali sul lavoro ''non sono piu' rinviabili''. 

Dagli Usa, lancia il suo assist al premier Renzi: l'attuale flessibilita' delle regole fiscali puo' anche essere ''usata per meglio affrontare la debole ripresa e far posto ai costi delle necessarie riforme'' mette in evidenza Draghi, sottolineando che le politiche di bilancio potrebbero essere piu' favorevoli alla crescita. A far paura più di tutti è la deflazione. Draghi ripete che la Bce interverra' anche con misure "non convenzionali" per il mantenimento delle aspettative di inflazione nel medio e lungo termine. Il presidente della Bce riconosce, contrariamente alle volte precedenti, ribadisce che “il sentiero dell'inflazione e' in discesa" e aggiunge che il Consiglio direttivo dell'Eurotower e' pronto a usare anche "strumenti non convenzionali per salvaguardare il saldo ancoraggio delle aspettative di inflazione nel medio lungo-termine". Il che vuol dire non peggiorare la situazione dei conti pubblici già compromessa dalla crescita negativa.

La disoccupazione e' troppo alta, ripete Draghi, e questo minaccia la coesione sociale e la stessa tenuta dell'area dell'euro. "Un elevato livello di occupazione in ogni paese e' essenziale per la coesione a lungo termine dell'area dell'euro", dice il presidente della Bce. "Dati i costi molto elevati, poiche' la coesione dell'Unione e' minacciata, tutti i paesi dovrebbero avere un interesse nel raggiungimento di questo obiettivo". Secondo il presidente della Bce, "due tipi di misure per il mercato del lavoro sono una priorita': quelle che aiutano i lavoratori ad accedere rapidamente a nuove opportunita' di lavoro riducendo la durata della disoccupazione" e in secondo luogo, quelle che fanno aumentare la competenza dei lavoratori. Ma Draghi dovrà fare i conti anche con gli Usa, che si mantengono cauti sui tassi di interesse. Se da una parte la Fed, la banca centrale americana si avvia a chiudere il piano di acquisto titoli dall’altra lascia capire che i tassi riprenderanno a salire solo se i progressi sul mercato del lavoro saranno piu' rapidi del previsto. Un 'dilemma' quello dell'occupazione per la Fed: nonostante i passi in avanti, una ripresa completa del mercato del lavoro resta difficile data la ''profondita' dei danni'' causati dalla recessione.
Una posizione, quella Usa sui tassi, che crea non pochi problemi problemi all’euro, spingendo Draghi ad interventi straordinari.

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http://www.controlacrisi.org/notizia/Economia/2014/8/23/42025-draghi-accerchiato-da-dollaro-debole-disoccupazione-e/

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