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venerdì 29 agosto 2014

Biografia di Napolitano: un campione di coerenza italiana!




Napolitano sequestra la nostra democrazia e si dimostra, come sempre nella sua vita, al servizio del potere, non del popolo.

Leggetevi l’ultima parte dell’uomo che passò dai guf fascisti al pci, dal flio-sovietismo al filo-atlantismo, da Stalin a Kissinger…dalle critiche allo Sme all’appoggio incondizionato all’euro e a questa Europa di tecnocrati.
Leggete la storia di chi condannò aspramente Berlinguer per aver posto la “questione morale” in Italia.
Forse capirete meglio il suo operato, durante il suo mandato le varie caste sono cresciute a dismisura senza mai autoriformarsi.

Buona lettura.

Napolitano non ha mai chiarito nulla rispetto alla trattativa mafia- stato che vedrebbe certamente coinvolti l’allora presidente del senato Mancino, l’allora presidente della repubblica Scalfaro, ma che, casualmente ed inspiegabilmente, non l’allora presidente della Camera (Napolitano appunto).
Ci riferiamo alla vicenda che scaturisce dalle intercettazioni indirette del Capo dello Stato captate quando, nei mesi scorsi, le utenze dell’ex ministro Nicola Mancino sono state messe sotto controllo dai pm di Palermo che indagano sulla presunta trattativa Stato-mafia.
Il presidente Giorgio Napolitano ha ritenuto lese le proprie prerogative presidenziali ed ha sollevato conflitto di fronte alla Corte Costituzionale.
La Procura di Palermo si è costituita in giudizio e sono stati depositati presso la cancelleria della Consulta i relativi atti.
Proprio la figura del Re di Spagna viene citata nella memoria depositata: in Spagna – sostengono gli avvocati – «una legittima intercettazione di una conversazione telefonica nella quale accidentalmente figuri il Re come mero interlocutore non equivale a ‘investigare la persona del Re’, e quindi la registrazione della conversazione ben potrebbe essere valutata dal giudice istruttore».
Per questo i Pm di Palermo risposero semplicemente che l’Immunità totale è per i Re.
E diciamo che il fratello di Borsellino non è propriamente convinto del comportamento di Napolitano e così ha commentato la decisione del Colle di sollevare il conflitto d’attribuzione nei confronti della Procura di Palermo alla Consulta

https://www.youtube.com/watch?v=ZE_MID21g-M
Salvatore Borsellino: Napolitano attenta Costituzione

Forse è per questo che tanto si è agitato contro le intercettazioni il nostro custode della Costituzione?
Del resto, Napolitano, non è avvezzo alle critiche e non risponde alle domande scomode (che in Italia nessuno gli rivolge).
Se però va all’estero, svela la sua natura, perchè lì qualche domanda lecita la pongono eccome…

Appena ad un anno dalla sua elezione alla Presidenza della Repubblica, Re George ritorna in America, di nuovo al “Council on Foreign Relations”, dopo 29 anni dalla sua ultima apparizione. Il suo discorso verterà sull’economia italiana, e qui Napolitano completa la sua ultima trasformazione, affermando: “in Italia abbiamo bisogno di una liberalizzazione, che in passato non è stata abbastanza significativa… non per ragioni ideologiche… ma per una serie di interessi privati, di corporazioni, che resistono con molta forza a qualsiasi cambiamento che possa colpire i loro privilegi”.
Così, nel 2009 gli Usa ricambiano. Da alcuni “report” del 2009 recapitati alla Segreteria di Stato americana dall’ambasciata USA in Italia, si identifica Napolitano come l’unico interlocutore possibile nella “frastagliata” politica italiana e si elogia la sua figura: “un moderato, europeista e con un forte legame Transatlantico, è serio, un intellettuale, un’eminenza grigia. Un punto di riferimento morale nell’arena politica spesso frastagliata. Un interlocutore privilegiato”.
Ma Re Giogio Napolitano (attenzione alla battuta, perchè potrebbe non essere tale: c’è qualcuno che sostiene che oltre alla somiglianza con re Umerto II , Napolitano ne fu anche figlio illegittimo e pare che questo gli costò l’ascesa come segretario del Pci alla morte di Berlinguer) ha dimostrato tutta la sua coerenza di uomo e di politico anche su altre faccende.

Vediamo cosa ebbe a dire a proposito dell’ingresso dell’Italia nel Sistema monetario europeo, vera e propria anticamera della Ue, oppure no. Lo Sme serviva a vincolare le monete dei Paesi membri della Cee, onde prevenire troppe ampie fluttuazioni. Già all’epoca il contesto internazionale è simile a quello attuale: la Germania è forte, la Gran Bretagna è scettica di suo, l’Italia – come sempre – arranca.
Napolitano tenne, a nome del Pci, un discorso solenne nel seduta della Camera del 13 dicembre 1978http://www.camera.it/_dati/leg07/lavori/stenografici/sed0383/sed0383.pdf

(qui si trova l’intero intervento..c’è anche quello di Fabrizio Cicchitto…)
Eccone i passi più significativi:
«Oggi sono prevalse forzature di varia natura. E sono venute da una parte sola, cioè da coloro che hanno premuto per l’ingresso immediato dell’Italia nel sistema monetario».
Occorre aspettare perchè serve «una maggiore stabilità nei rapporti tra le monete e… avvicinare le situazioni e le politiche economiche e finanziarie dei Paesi della Comunità in funzione di obiettivi di crescita, riequilibrio, di progresso sociale».
Ecco quindi l’attacco a Bonn e alla Bundesbank, troppo egoisti. Sono colpevoli di operare «una sostanziale resistenza dei Paesi a moneta più forte, della Repubblica federale di Germania, e in modo particolare della Banca centrale tedesca, a… sostenere adeguati oneri per un maggior equilibrio… delle economie». Insomma, lo Sme, per Napolitano, serve «a garantire il Paese a moneta più forte e spinge un Paese come l’Italia alla deflazione». Bonn fa i suoi interessi e Napolitano non ci sta: «Il rischio è veder ristagnare la produzione, gli investimenti e l’occupazione invece di conseguire un più alto tasso di crescita».
Per Napolitano occorre temporeggiare, non dire subito di sì…«La verità è che forse s’è finito di mettere il carro di un accordo monetario davanti ai buoi di un accordo per le economie».
Poi, l’affondo finale in un crescendo rossiniano: «Bisogna sbarazzarsi di ogni residuo di europeismo retorico e di maniera»…ci sono «Meschine manovre anticomuniste, destinate a sgonfiarsi rapidamente” e, conclude, dicendo che “premere per l’ingresso nello Sme è un «calcolo irresponsabile e velleitario”.
Quanto profetiche appaiono oggi queste parole visto gli esiti ai quali ci ha condotto l’euro!
Il problema è che Napolitano, ancora una volta, ha cambiato idea ed è diventato un’ “ultrà dell’euro senza se e senza ma”: da fascista a comunista, da comunista a neo-liberista.
Ne ha fatta di strada Re Giorgio.
Certamente il nostro Capo dello Stato deve essersi, come sempre nella sua vita, ricreduto.
ancora risuonano queste parole...«la mia storia» non è «rimasta eguale al punto di partenza, ma» è «passata attraverso decisive evoluzioni della realtà internazionale e nazionale e attraverso personali, profonde, dichiarate revisioni».
Oggi è il più strenuo sostenitore dell’euro e di questa “pazza” Europa, in mano a banche e finanza.
Ed, infatti, con nonchalance increbibile e disinvoltura inarrivabile, eccolo pronunziare:
Per «tornare a crescere è indispensabile ma non sufficiente l’impegno tenace dei paesi maggiormente in crisi». «Le innovazioni comportano ulteriori trasferimenti di poteri decisionali e di quote di sovranità»; in questo senso si pone la questione «dell’integrazione politica della Ue». (Giorgio Napolitano in un videomessaggio realizzato per il Convegno a Napoli della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro)
«Sull’irrinunciabilità dell’euro e la determinazione di difenderlo non vi devono essere dubbi. La stabilità dell’economia mondiale è strettamente legata alla tenuta della moneta unica» (Giorgio Napolitano, dicembre 2011, presidente della repubblica italiana, saluto al Corpo diplomatico al Quirinale).
E ancora:
“Il nostro coinvolgimento nella sfida per salvare l’euro e con esso le conquiste e le prospettive del processo di integrazione europea è totale“. (Giorgio Napolitano intervenento alla VIII Conferenza degli ambasciatori italiani alla Farnesina, Roma, 16 dicembre 2011)
Ed infine la perla:
«La crisi si batte con ulteriori trasferimenti di quote di sovranità» (13 ottobre).

Guardate ancora qui: in questo video del 1961 difese il diritto dei giovani a vivere in un paese con delle prospettive, denunciando l’emigrazione alla quale furono costretti a causa delle politiche del governo democristiano.

https://www.youtube.com/watch?v=394hW5ftbH0

Vi risparmio la storia di come abbia nominato un professore senatore a vita di questa Repubblica per poi nominarlo, senza alcun passaggio popolare, Capo del Governo.
Ah, una domanda: perchè quando cadde Prodi, invece, si andò velocemente al voto e non si cercò qualche altra alternativa?
E perchè non tuonò allora come fa oggi perchè si andasse al voto solo dopo aver riformato il cosidetto Porcellum?
Mah…misteri…
Vi risparmiamo il suo continuo esondare rispetto al potere effettivamnete conferitogli dalla Costituzione che egli dovrebbe custodire…
Oggi poi,con la nomina dei “10 saggi” ha compiuto il suo capolavoro.
Sappiamo bene che ormai da molto tempo il Presidente della Repubblica infrange la Costituzione italiana e quotidianamente scende nella lotta politica giudicando, incitando, indirizzando, decidendo. Tutto in palese violazione dell’articolo 87 della nostra Carta fondamentale.
Ma al di là di questo, ci infastidisce la sua continua e pedante opera di nei confronti degli italiani, dei partiti, di tutto…
Guardate la notizia apparsa poche settimane fa: “Il bel gesto evidentemente non è arrivato. Dopo anni di tagli ai costi della politica, la rabbia popolare e la scure calata anche dal governo di Mario Monti, l’unico a non avere tirato la cinghia nelle istituzioni italiane è Giorgio Napolitano…Ma fa impressione scoprire che lo stipendio di Napolitano sarà l’unico in tutto il comparto pubblico ad aumentare nel 2013″
Questo è lo stesso Presidente che pontifica a destra e a manca sui costi della politica (però non interviene mai in modo assoluto), sugli sprechi, sulla necessità di moralità nella gestione della cosa pubblica, sulla improcrastinabile lotta alla corruzione…
Sentite cosa diceva un anno fa:
[La situazione richiede quindi, n.d.s.] «sacrifici agli italiani di tutti i ceti sociali, anche agli italiani dei ceti meno abbienti, perché si facciano le scelte indispensabili al fine di preservare lo sviluppo della nostra economia e della nostra società in un clima di libertà e di maggiore giustizia.» (Giorgio Napolitano, dicembre 2011, presidente della repubblica italiana, messaggio per la XXII edizione di Telethon)
Ebbene, nel 2013 ai 239.192 euro che prende, ne aggiungerà altri 8.835.
Ovviamente nel quasi totale silenzio generale, perchè egli è uno degli italici “Intouchables” …
Un uomo così…tanto dalla parte dei lavoratori e dei poveri che, nel giorno della tragedia della Thyssen se la spassava alla prima della Scala a Milano.
Basta questa breve biografia per capire chi è veramente il Presidente della Repubblica Italiana?
Questo dinosauro della politica, che ha attraversato indenne guerre, fascismi, comunismi, tangentopoli, stragi, mafie, eurocrazie ha sempre saputo fiutare il vento..
Una indubbia capacità, mai messa la servizio del bene comune e sempre utilizzata per il suo potere personale, in mezzo a prove di mirabolanti equilibrismi istituzionali e spettacolari acrobazie politiche.
Al di là del giudizio storico che ne verrà dato (qui noi ne abbiamo rappresentato uno chiaro), credo che nessuno lo possa annoverare tra “i padri della patria”.

Se non dovesse bastare, vediamo cosa disse di lui un amico di vecchia data, Napoleone Colajanni, nonchè membro del PCI e della corrente migliorista:
“… è un uomo vile e un cane da grembo”. Che fosse pure un cane da riporto degli USA e il loro Governatore di fiducia per la colonia Italia non avevamo dubbi; che fosse un personaggio assolutamente privo di coscienza e umanità l’ha dimostrato coinvolgendo l’Italia nel massacro libico; che fosse un bugiardo compulsivo e manipolatore è ovvio a chiunque ascolti i suoi discorsi vani ed ipocriti che trasudano menzogna ad ogni sillaba, soprattutto quando si riempe la bocca con parole come Patria, Libertà, e Costituzione, mentre è il primo a farne strame, considerando che ha appena consegnato, grazie ad un colpo di Stato (eterodiretto naturalmente), il Paese nelle mani dei suoi referenti della massoneria finanziaria planetaria del Bilderberg Group.
Napolitano rappresenta il peggio della nazione elevato al quadrato, è una nullità tronfia e roboante, come uomo è un miserabile vigliacco e codardo, un servo sciocco, senza un briciolo di dignità”.

O forse ci siamo sbagliati noi: Napolitano è stato un vero campione di coerenza, perchè il fascismo e comunismo prima ed oggi questa Euro/pa presuppongono lo stesso modo statalistico e totalitario di pensare: lo Stato o l’Unione di Stati deve prevalere sempre e comunque sull’individuo…

Foto: Biografia di Napolitano:

 un campione di coerenza italiana!

Napolitano sequestra  la nostra democrazia e si dimostra,  come sempre nella sua vita, al servizio del potere, non del popolo.

Leggetevi l’ultima parte dell’uomo che passò dai guf fascisti al pci, dal flio-sovietismo al filo-atlantismo, da Stalin a Kissinger…dalle critiche allo Sme all’appoggio incondizionato all’euro e a questa Europa di tecnocrati.
Leggete la storia di chi condannò aspramente Berlinguer per aver posto la “questione morale” in Italia.
Forse capirete meglio il suo operato,  durante il suo mandato le varie caste sono cresciute a dismisura senza mai autoriformarsi.

Buona lettura.

Napolitano non ha mai chiarito nulla rispetto alla trattativa mafia- stato che vedrebbe certamente coinvolti l’allora presidente del senato Mancino, l’allora presidente della repubblica Scalfaro, ma che, casualmente ed inspiegabilmente, non l’allora presidente della Camera (Napolitano appunto).
Ci riferiamo alla vicenda che scaturisce dalle intercettazioni indirette del Capo dello Stato captate quando, nei mesi scorsi, le utenze dell’ex ministro Nicola Mancino sono state messe sotto controllo dai pm di Palermo che indagano sulla presunta trattativa Stato-mafia.
Il presidente Giorgio Napolitano ha ritenuto lese le proprie prerogative presidenziali ed ha sollevato conflitto di fronte alla Corte Costituzionale.
La Procura di Palermo si è costituita in giudizio e sono stati depositati presso la cancelleria della Consulta i relativi atti.
Proprio la figura del Re di Spagna viene citata nella memoria depositata: in Spagna – sostengono gli avvocati – «una legittima intercettazione di una conversazione telefonica nella quale accidentalmente figuri il Re come mero interlocutore non equivale a ‘investigare la persona del Re’, e quindi la registrazione della conversazione ben potrebbe essere valutata dal giudice istruttore».
Per questo i Pm di Palermo risposero semplicemente che l’Immunità totale è per i Re.
E diciamo che il fratello di Borsellino non è propriamente convinto del comportamento di Napolitano e così ha commentato la decisione del Colle di sollevare il conflitto d’attribuzione nei confronti della Procura di Palermo alla Consulta

https://www.youtube.com/watch?v=ZE_MID21g-M
Salvatore Borsellino: Napolitano attenta Costituzione 

Forse è per questo che tanto si è agitato contro le intercettazioni il nostro custode della Costituzione?
Del resto, Napolitano, non è avvezzo alle critiche e non risponde alle domande scomode (che in Italia nessuno gli rivolge).
Se però va all’estero, svela la sua natura, perchè lì qualche domanda lecita la pongono eccome…

Appena ad un anno dalla sua elezione alla Presidenza della Repubblica, Re George ritorna in America, di nuovo al “Council on Foreign Relations”, dopo 29 anni dalla sua ultima apparizione. Il suo discorso verterà sull’economia italiana, e qui Napolitano completa la sua ultima trasformazione, affermando: “in Italia abbiamo bisogno di una liberalizzazione, che in passato non è stata abbastanza significativa… non per ragioni ideologiche… ma per una serie di interessi privati, di corporazioni, che resistono con molta forza a qualsiasi cambiamento che possa colpire i loro privilegi”.
Così, nel 2009 gli Usa ricambiano. Da alcuni “report” del 2009 recapitati alla Segreteria di Stato americana dall’ambasciata USA in Italia, si identifica Napolitano come l’unico interlocutore possibile nella “frastagliata” politica italiana e si elogia la sua figura: “un moderato, europeista e con un forte legame Transatlantico, è serio, un intellettuale, un’eminenza grigia. Un punto di riferimento morale nell’arena politica spesso frastagliata. Un interlocutore privilegiato”.
Ma Re Giogio Napolitano (attenzione alla battuta, perchè potrebbe non essere tale: c’è qualcuno che sostiene che oltre alla somiglianza con re Umerto II , Napolitano ne fu anche figlio illegittimo e pare che questo gli costò l’ascesa come segretario del Pci alla morte di Berlinguer) ha dimostrato tutta la sua coerenza di uomo e di politico anche su altre faccende.

Vediamo cosa ebbe a dire a proposito dell’ingresso dell’Italia nel Sistema monetario europeo, vera e propria anticamera della Ue, oppure no. Lo Sme serviva a vincolare le monete dei Paesi membri della Cee, onde prevenire troppe ampie fluttuazioni. Già all’epoca il contesto internazionale è simile a quello attuale: la Germania è forte, la Gran Bretagna è scettica di suo, l’Italia – come sempre – arranca.
Napolitano tenne, a nome del Pci,   un discorso solenne nel seduta della Camera del 13 dicembre 1978 http://www.camera.it/_dati/leg07/lavori/stenografici/sed0383/sed0383.pdf

(qui si trova l’intero intervento..c’è anche quello di Fabrizio Cicchitto…)
Eccone i passi più significativi:
«Oggi sono prevalse forzature di varia natura. E sono venute da una parte sola, cioè da coloro che hanno premuto per l’ingresso immediato dell’Italia nel sistema monetario».
Occorre aspettare perchè serve «una maggiore stabilità nei rapporti tra le monete e… avvicinare le situazioni e le politiche economiche e finanziarie dei Paesi della Comunità in funzione di obiettivi di crescita, riequilibrio, di progresso sociale».
Ecco quindi l’attacco a Bonn e alla Bundesbank, troppo egoisti. Sono colpevoli di operare «una sostanziale resistenza dei Paesi a moneta più forte, della Repubblica federale di Germania, e in modo particolare della Banca centrale tedesca, a… sostenere adeguati oneri per un maggior equilibrio… delle economie». Insomma, lo Sme, per Napolitano, serve «a garantire il Paese a moneta più forte e spinge un Paese come l’Italia alla deflazione». Bonn fa i suoi interessi e Napolitano non ci sta: «Il rischio è veder ristagnare la produzione, gli investimenti e l’occupazione invece di conseguire un più alto tasso di crescita».
Per Napolitano occorre temporeggiare, non dire subito di sì…«La verità è che forse s’è finito di mettere il carro di un accordo monetario davanti ai buoi di un accordo per le economie».
Poi, l’affondo finale in un crescendo rossiniano: «Bisogna sbarazzarsi di ogni residuo di europeismo retorico e di maniera»…ci sono «Meschine manovre anticomuniste, destinate a sgonfiarsi rapidamente” e, conclude, dicendo che “premere per l’ingresso nello Sme è un «calcolo irresponsabile e velleitario”.
Quanto profetiche appaiono oggi queste parole visto gli esiti ai quali ci ha condotto l’euro!
Il problema è che Napolitano, ancora una volta, ha cambiato idea ed è diventato un’ “ultrà dell’euro senza se e senza ma”: da fascista a comunista, da comunista a neo-liberista.
Ne ha fatta di strada Re Giorgio.
Certamente il nostro Capo dello Stato deve essersi, come sempre nella sua vita, ricreduto.
ancora risuonano queste parole...«la mia storia» non è «rimasta eguale al punto di partenza, ma» è «passata attraverso decisive evoluzioni della realtà internazionale e nazionale e attraverso personali, profonde, dichiarate revisioni».
Oggi è il più strenuo sostenitore dell’euro e di questa “pazza” Europa, in mano a banche e finanza.
Ed, infatti, con nonchalance increbibile e disinvoltura inarrivabile, eccolo pronunziare:
Per «tornare a crescere è indispensabile ma non sufficiente l’impegno tenace dei paesi maggiormente in crisi». «Le innovazioni comportano ulteriori trasferimenti di poteri decisionali e di quote di sovranità»; in questo senso si pone la questione «dell’integrazione politica della Ue».  (Giorgio Napolitano in un videomessaggio realizzato per il Convegno a Napoli della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro)
«Sull’irrinunciabilità dell’euro e la determinazione di difenderlo non vi devono essere dubbi. La stabilità dell’economia mondiale è strettamente legata alla tenuta della moneta unica» (Giorgio Napolitano, dicembre 2011, presidente della repubblica italiana, saluto al Corpo diplomatico al Quirinale).
E ancora:
“Il nostro coinvolgimento nella sfida per salvare l’euro e con esso le conquiste e le prospettive del processo di integrazione europea è totale“.  (Giorgio Napolitano intervenento alla VIII Conferenza degli ambasciatori italiani alla Farnesina, Roma, 16 dicembre 2011)
Ed infine la perla:
«La crisi si batte con ulteriori trasferimenti di quote di sovranità» (13 ottobre).

Guardate ancora qui: in questo video del 1961 difese il diritto dei giovani a vivere in un paese con delle prospettive, denunciando l’emigrazione alla quale furono costretti a causa delle politiche del governo democristiano.

https://www.youtube.com/watch?v=394hW5ftbH0

Vi risparmio la storia di come abbia nominato un professore senatore a vita di questa Repubblica per poi nominarlo, senza alcun passaggio popolare, Capo del Governo.
Ah, una domanda: perchè quando cadde Prodi, invece, si andò velocemente al voto e non si cercò qualche altra alternativa?
E perchè non tuonò allora come fa oggi perchè si andasse al voto solo dopo aver riformato il cosidetto Porcellum?
Mah…misteri…
Vi risparmiamo il suo continuo esondare rispetto al potere effettivamnete conferitogli dalla Costituzione che egli dovrebbe custodire…
Oggi poi,con la nomina dei “10 saggi” ha compiuto il suo capolavoro.
Sappiamo bene che ormai da molto tempo il Presidente della Repubblica infrange la Costituzione italiana e quotidianamente scende nella lotta politica giudicando, incitando, indirizzando, decidendo. Tutto in palese violazione dell’articolo 87 della nostra Carta fondamentale.
Ma al di là di questo, ci infastidisce la sua continua e pedante opera di  nei confronti degli italiani, dei partiti, di tutto…
Guardate la notizia apparsa poche settimane fa: “Il bel gesto evidentemente non è arrivato. Dopo anni di tagli ai costi della politica, la rabbia popolare e la scure calata anche dal governo di Mario Monti, l’unico a non avere tirato la cinghia nelle istituzioni italiane è Giorgio Napolitano…Ma fa impressione scoprire che lo stipendio di Napolitano sarà l’unico in tutto il comparto pubblico ad aumentare nel 2013″
Questo è lo stesso Presidente che pontifica a destra e a manca sui costi della politica (però non interviene mai in modo assoluto), sugli sprechi, sulla necessità di moralità nella gestione della cosa pubblica, sulla improcrastinabile lotta alla corruzione…
Sentite cosa diceva un anno fa:
[La situazione richiede quindi, n.d.s.] «sacrifici agli italiani di tutti i ceti sociali, anche agli italiani dei ceti meno abbienti, perché si facciano le scelte indispensabili al fine di preservare lo sviluppo della nostra economia e della nostra società in un clima di libertà e di maggiore giustizia.» (Giorgio Napolitano, dicembre 2011, presidente della repubblica italiana, messaggio per la XXII edizione di Telethon)
Ebbene, nel 2013 ai 239.192 euro che prende, ne aggiungerà altri 8.835.
Ovviamente nel quasi totale silenzio generale, perchè egli è uno degli italici “Intouchables” …
Un uomo così…tanto dalla parte dei lavoratori e dei poveri che, nel giorno della tragedia della Thyssen se la spassava alla prima della Scala a Milano.
Basta questa breve biografia per capire chi è veramente il Presidente della Repubblica Italiana?
Questo dinosauro della politica, che ha attraversato indenne guerre, fascismi, comunismi, tangentopoli, stragi, mafie, eurocrazie ha sempre saputo fiutare il vento..
Una indubbia capacità, mai messa la servizio del bene comune e sempre utilizzata per il suo potere personale, in mezzo a prove di mirabolanti equilibrismi istituzionali e spettacolari acrobazie politiche.
Al di là del giudizio storico che ne verrà dato (qui noi ne abbiamo rappresentato uno chiaro), credo che nessuno lo possa annoverare tra “i padri della patria”.

Se non dovesse bastare, vediamo cosa disse di lui un amico di vecchia data, Napoleone Colajanni, nonchè membro del PCI e della corrente migliorista:
“… è un uomo vile e un cane da grembo”. Che fosse pure un cane da riporto degli USA e il loro Governatore di fiducia per la colonia Italia non avevamo dubbi; che fosse un personaggio assolutamente privo di coscienza e umanità l’ha dimostrato coinvolgendo l’Italia nel massacro libico; che fosse un bugiardo compulsivo e manipolatore è ovvio a chiunque ascolti i suoi discorsi vani ed ipocriti che trasudano menzogna ad ogni sillaba, soprattutto quando si riempe la bocca con parole come Patria, Libertà, e Costituzione, mentre è il primo a farne strame, considerando che ha appena consegnato, grazie ad un colpo di Stato (eterodiretto naturalmente), il Paese nelle mani dei suoi referenti della massoneria finanziaria planetaria del Bilderberg Group.
Napolitano rappresenta il peggio della nazione elevato al quadrato, è una nullità tronfia e roboante, come uomo è un miserabile vigliacco e codardo, un servo sciocco, senza un briciolo di dignità”.

O forse ci siamo sbagliati noi: Napolitano è stato un vero campione di coerenza, perchè il fascismo e comunismo prima ed oggi questa Euro/pa presuppongono lo stesso modo statalistico  e totalitario di pensare: lo Stato o l’Unione di Stati deve prevalere sempre e comunque sull’individuo…
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