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domenica 24 agosto 2014

I TRATTATI EUROPEI SONO INCOSTITUZIONALI



I Trattati UE hanno sottratto all’Italia la potestà di battere moneta, obbligando lo Stato a finanziare TUTTA la propria spesa pubblica mediante prestiti ad interesse. Non è più il lavoro dei cittadini a giustificare la creazione della Moneta; ma è - al contrario - la possibilità di ottenere Moneta con un prestito ad interesse, a consentire - nei limiti in cui un prestito può essere chiesto, concesso e restituito - il lavoro, le opportunità e la creazione di ricchezza.
La Repubblica non è più “fondata sul lavoro”, ma su un vincolo esterno: che consente il lavoro entro certi limiti, non a tutti e non per tutte le potenzialità che la nostra forza lavoro può esprimere.
Ad un criterio di “necessità”, secondo il quale la Repubblica DEVE:
  • rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini (articolo 3);
  • promuovere le condizioni che rendono effettivo il diritto al lavoro (articolo 4);
  • garantire il diritto alla salute (articolo 32);
  • tutelare il risparmio (articolo 47)
è stato sostituito un criterio di mera "convenienza": la Repubblica PUO’, ma solo nei limiti in cui il mercato creditizio privato le conceda di finanziare la sua azione di tutela.
In tal modo, LA FORMA REPUBBLICANA, LA QUALE SI ESPLICITA IN TUTTE LE NORME COSTITUZIONALI CHE FANNO CARICO ALLA "REPUBBLICA" DI RICONOSCERE E GARANTIRE, SENZA MA, DIRITTI ED OPPORTUNITA', E' RADICALMENTE COMPROMESSA, IN VIOLAZIONE DEL'ARTCOLO 139 DELLA COSTITUZIONE, che recita: "La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale".
La prima “res” pubblica è proprio la Moneta sovrana, con cui lo Stato finanzia la propria azione essenziale: quella che lo caratterizza e gli dà identità; cosicché, la rinunzia alla Moneta ed al controllo democratico sulla sua creazione si traduce, inevitabilmente e necessariamente, in una surrettizia revisione del “tipo” di Stato in cui viviamo: non più una Repubblica attenta ai bisogni dei suoi cittadini, così come voluta dalla nostra Costituzione, pronta ad intervenire ed a correggere le diseguaglianze di fatto, ma uno Stato neoliberista, che stabilisce minime regole di convivenza e rimane a guardare.
Per questo riteniamo che le Autorità italiane, che agiscono in nome del Popolo Sovrano, ad ogni livello ed ognuna secondo la propria competenza, debbano porre, con forza, il tema della ILLEGITTIMITA' COSTITUZIONALE DEI TRATTATI che hanno istituito la Moneta Unica EURO.

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