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martedì 5 agosto 2014

L’IMAM: ‘ DIO NON ESISTE E II CRISTIANI SONO DELLE BESTIE

L’IMAM: ‘ DIO NON ESISTE E II CRISTIANI SONO DELLE BESTIE
Questa moschea é a Segrate a due passi da Milano, se qualcuno ha ancora dubbi sulla vera natura della religione islamica e su come intendano il dialogo gli islamici a cui continuiamo a costruire moschee, può venire qui, alle tre di pomeriggio ed ascoltare la predica di un imam.
Il soggetto in questione Abdur Rahman, alias Rosario Pasquini è un ex avvocato di 72 anni, che si è convertito all'islam quando ne aveva quaranta. Pasquini è amico e compagno del più noto Ali Abu Shwaima recentemente salito agli onori della cronaca per il suo “gentile e rispettoso” interloquire con Daniela Santanchè, che ha osato dire la sua sull’usanza del velo. Inoltre Shwaima ha rilasciato un’intervista, anche questa fresca di data, nella quale affermava con sicurezza che nel giro di dieci anni “l'islam sarà nel cuore degli italiani” (anche perché non ci sarà dato di scegliere, o con loro o contro di loro).
Questa predica (che immagino all’acqua di rose perché chi l’ha fatta era al corrente della presenza dei giornalisti di Libero) andrebbe trasmessa sui TG a reti unificate: in sunto Dio non esiste, i non musulmani sono bestie, (immagino porci o cani, l’imam non l’ha detto direttamente, ma è cioè che pensa), le donne sono inferiori TUTTE, ma quelle occidentali sono anche vere schiave. Le musulmane obbligate in tenera età ad indossare il velo per “abituarle”, beh...loro NON sono vere schiave, anche quando vengono sgozzate, se rifiutano di “abituarsi” al velo e a tutta una serie di dogmi che le trasforma in un “condannate a vita”.
Ed ecco l’intervista rilasciata ai giornalisti di Libero:
(…) Finita la preghiera ci uniamo al gruppo, togliamo le scarpe, come vuole il rito, ed entriamo nella stanza accanto, dove, in fondo, dietro a un tavolo, scorgiamo finalmente l'Abdur Rahman-Pasquini .
La sala è colma di gente che siede in rispettoso silenzio, gli uomini nelle file davanti, le donne più indietro. Pasquini, che ci dicono essere uomo di grande e illuminata saggezza, ci chiama per nome e ci fa accomodare in prima fila: devono avergli detto che siamo giornalisti.
Nel chiaro intento di convertirci, Pasquini ci dimostra l'esistenza di Allah, unico e vero Dio. «Allah», dice, «esiste come è vero il teorema di Euclide». Come negarlo? Impossibile. Lo dice espressamente Pasquini: a Dio non si "crede", di Dio ci si convince, coi giusti ragionamenti. Gli stessi che, sempre secondo Pasquini, dimostrano la falsità della religione cristiana. «Come può Dio avere un figlio? Questo lo fanno gli uomini!», e oplà, in un minuto è demolito il cristianesimo. Gli astanti, una quarantina, sorridono compiaciuti. Molti sono gli italiani convertiti, che fanno domande fra le più svariate.
Ma il peggio deve ancora venire. Arriva infatti il momento di parlare degli infedeli. Pasquini: «Vivono in modo automatico, come degli animali». Infatti non sanno che Allah è il "vero" Dio, perciò nulla comprendono della vita. Colpiti da tanta intransigenza domandiamo all'imam: un uomo come Salvo D'Acquisto, un carabiniere che si incolpa di un attentato e si fa uccidere dai nazisti, salvando la vita a una ventina di innocenti, dobbiamo definirlo «una bestia»?
L'esempio è di quelli pesanti, ma Pasquini non fa una piega. Premette che «Allah nella sua misericordia ne terrà conto», ma ciò non toglie che chi non riconosce Allah «ha vissuto come una bestia». Nella sala c'è ancora più silenzio e grande attenzione.
Noi insistiamo: dobbiamo forse dire che tutti i non musulmani, se pure si sacrificano al di là dei loro egoismi, vivono come bestie? «Non vivono come bestie, sono bestie», risponde secco Pasquini, mentre ci guarda con freddezza inquietante.
Intanto il tizio seduto accanto ci interrompe con cortesia: «Scusa, ma i carabinieri che vanno in Iraq, cosa credi tu, ci vanno per questi», e con la mano il ragazzo, forse un egiziano, fa il cenno dei soldi. Siamo esterrefatti. Pasquini dice ancora che le donne «sono razionalmente inferiori agli uomini, ma hanno altri doni ben più grandi». Però sono le occidentali le vere schiave, altro che donne islamiche, perché sono incalzate dalle ossessioni del consumismo. Dopo un'oretta così la predica si chiude e i fedeli se ne vanno. Certi ci guardano con un sorriso che non riusciamo a decifrare. Ecco Yussuf, un italiano convertito sulla quarantina. «Ho due figlie piccole ma gli faccio portare già il velo», dice, «è per abituarle».
Si parla di cristiani: «In cosa credono, me lo dici tu?! Può esistere un Dio che è uno e tre allo stesso tempo, padre, figlio e spirito santo?!», chiede Yussuf, che negli occhi ha sempre la stessa espressione vitrea, e mentre parla non fa una piega e non cambia mai tono. E incalza: «Chi ha scritto i Vangeli? Uomini vissuti cent'anni dopo Cristo, che raccontano per sentito dire! Invece il Corano è vero, è la parola dell'arcangelo Gabriele rivelata a Maometto». Insomma, l'importante è battere il cristianesimo. Intanto si è fatto tardi: sconfortati, lasciamo la moschea dell'Ucooi, «la prima in Italia con cupola e minareto», come si legge nei siti online che le sono dedicati. Sarà, ma questo islam non ci è entrato nel cuore. Proprio per niente
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