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sabato 27 maggio 2017

BRZEZINSKI AVVERTE: " RISVEGLIO POLITICO GLOBALE" E ROTTURA DELLE ELITES


















In una recente conferenza a Montreal sotto l’auspicio del Council of Foreign Relations USA, il geostratega Brzezinski ribadisce le sue preoccupazione sul “risveglio politico globale”quando il modello di globalizzazione- di cui poco si sa sul suo vero fondatore negli anni '70 – si scioglierà rapidamente e che anticipia come “de-globalizzazione”

Di Alfredo Jalife-Rahme

Contesto: Lo storico britannico- israeliano Simon Schama, molto vicino alla dinastia Rothschild, ha appena diagnosticato che il mondo si trova “sull’orlo di una nuova era di furore” (Bajo la Lupa, 23-05-2010).

Fatti: Pepe Escobar, analista di Asia Times (22-05-10), sminuzza le battute d'arresto di cui ha sofferto l’UE di fronte alla creativa soluzione diplomatica del BIT (Brasile, Iran, Turchia) per lo scambio dell’uranio persiano e fa scorrere il recente avvertimento professato da Zbigniew Brzezinski- ex assessore di Carter e oggi intimo di Obama- sul "risveglio politico globale" e la "rottura delle elite".


In una recente conferenza a Montreal sotto gli auspici del molto influente Council on Foreign Relations USA, il geostratega Brzezinski mostra le sue preoccupazioni su questo risveglio globale quando il modello della globalizzazione- di cui poco si sa sul suo vero fondatore negli anni '70 – si scioglierà rapidamente e che anticipia come “de-globalizzazione”.

Nell’era di Internet è evidente il “risveglio politico globale”: dalla condanna universale della privatizzazione depredatrice, degli idrocarburi del Golfo del Messico fino all’indignazione mondiale per la pirateria della nave turca Marmora e la carneficine di attivisti pacifici in acque internazionali dallo Stato pària di Israele (ex cancelliere Tzipi Livni, dixit). 
Quello su cui ancora non aveva avvertito Brzezinski è la “rottura delle elite”, e questa è la grande notizia quando l’affondamento del Titanic della sregolata globalizzazione finanziaria non ha salvezza, oltre ad essere privo di capitano e timone. Il mondo “occidentale” si ritrova senza testa o non sanno cosa fare quando si prospetta la sua decadenza? 
Brzezinski da l’ultimo canto del cigno della globalizzazione? 

Dopo aver dato contro Brzezinski (cofondatore della Commissione Trilaterale insieme al banchiere David Rockefeller e il suo impiegato Henry Kissinger), Paul Joseph Watson, feroce giornalista del sito Prison Planet.Com (19-05-2010), considera che le sue lamentele a Montreal costituiscono la diagnostica dell’ostacolo per la formazione del “governo mondiale”. 

Adesso risulta che le “elite globali” si strappano come conseguenza della loro teratogenesi (creazione di mostri) quando non sanno nè possono controllare i loro Frankeistein finanziari, che a questo punto, non possono risolvere neanche, come anni fa, con la dichiarazione di una nuova guerra mondiale del sionismo finanziario globale, come ha lasciato intravvedere tra le righe la “nuova dottrina militare”- più diplomatica e meno bellica- del presidente Obama esposta a West Point.

A proposito, è importante segnalare le lamentele belliche di Israele sulla nuova dottrina di Obama che non favorisce più soltanto i suoi interessi unilaterali (Debka, 1-06.10).

Watson puntualizza i dubbi strategici di Zbigniew Brzezinski, che ha segnalato che la leadership politica globale è diventata “molto più diversificata, a differenza di quanto accaduto in forma relativamente recente", quando la Cina è emersa come potenza geopolitica, mentre la leadership globale del G-20 “è priva di unità interna con vari dei suoi membri in antagonismo bilaterale”.

Il G-20 è in realtà un blocco prevalentemente economico, aggllomera il defunto G-7 e il risplendente BRIC (Brasile, Russia,India,Cina) al quale si sono aggiunti altri nuovi aggregati culturali per il controllo del loro voto.

Non si è concretizzato il “governo mondiale” della Commissione Trilaterale presieduta dal trio Brzezinski-Rockefeller-Kissinger, ma Z.Brzenziski non ha potuto neanche sedurre la Cina per inserirla artificialmente al G-2, che ovviamente avrebbe controllato dietro le quinte dalle stesse “elite” occidentali. Molto meno è stata una soluzione dell’inserimento anglosassone nel G-20 come è stato noto negli ultimi summit sterili avvenuti di recente, dove la coppia EU-Gran Bretagna pretende di assoggettare il Bric.

Senza contare la sorprendente rivolta del BIT- due dei loro membri del G-20- che riassume il rifiuto all’apartheid nucleare da parte del G-15 (nucleo del resuscitato Movimento dei non Allineati che oggi conta con 118 paesi) si è accelerato con la perdita del controllo unipolare statunitense (con il suo cane segugio britannico).

Come abbiamo commentato recentemente, durante il  ciclo di tavoli d’analisi, molto frequentato, sull’economia mondiale del XXI secolo, dell’Istituto di Investigazioni Economiche della UNAM: tra il G-2 che non può imporre, e il disfunzionale G-20 di obiettivi trovati, gli USA sono rimasti da soli e senza comando.
Per Paul Joseph Watson, l’agenda unipolare del “governo mondiale sembra crollare su tutti i fronti” e mette in risalto una frase di Brzezinski che parla del sorgere di un fattore significativo: “per la prima volta nella storia il genere umano è svegli (sic) politicamente- una nuova realtà- come non lo era stato prima", ma è un bene! O no?

Adesso, secondo Brzezinski, la gente in tutto il mondo è cosciente delle “ingiustizie globali, disuguaglianze, sfruttamento e mancanza di rispetto” Sono diventati marxisti i globalisti unipolari? Si stabilirà finalmente il manto della “coscienza universale” che avvolge la biosfera, il meraviglioso concetto di (r)evoluzione del gesuita paleontologo Teilhard de Chardin?
Brzezinski avverte che il genere umano non è solo “sveglio” ma anche “agitato” e questa “combinazione, con un’elite divisa, “rende più difficile il contesto per qualsiasi grande potenza, compresi gli USA, la principale del mondo”.

Durante lla sessione di domande e di risposte, Brzezinski ha mostrato che ancora soffre della nostalgia concettuale verso il “governo mondiale”, un compito che, a suo avviso, non soddisfa le Nazioni Unite.
Watson ricorda una frase indelebile di Brzezinski nel suo libro del 1970 Tra due epoche: il ruolo dell'UE nell’era tecnetronica: la “era tecnetronica implica l’apparizione graduale di una società più controllata (super sic!). Tale società sarà dominata da un’elite (sic) senza restrizioni dai valori tradizionali. 

Presto sarà possibile assicurare un controllo quasi continuo su ogni cittadino(sic) e mantenere aggiornati espedienti completi (sic) e mantenere una documentazione completa  (sic) che contiene le vostre più intime (sic) informazioni personali. Questi espedienti saranno soggetti al recupero istantaneo (sic) da parte delle autorità”.

Quaranta anni dopo l' orwelliano tecnetronico Zbigniew Brzezinski, non ha raggiunto, forse, la società occidentale tali obiettivi di intimo controllo della cittadinanza? Brzezinski è debole in semiotica: un “cittadino” (che raggiunge le altezze semantiche durante la rivoluzione francese) è un cittadino con obblighi e diritti, mentre nella neoschiavitù tecnetronica il cosiddetto “cittadino” cessa di esistere essendo privo dei diritti elementari ed essere trasformato antibiologicamente in un essere controllato e sfruttato dalla ludica produttività neoliberale.

L’emancipato “cittadino” è prima di tutto un essere biologico con il soffio della libertà: requisito doppiamente genetico e acquistato che non può soddisfare la società tecnetronica della Commissione Trilaterale la quale non ha capito che il “risveglio politico” è inerente alla natura umana.  

Qual è l’obiettivo di una vita senza libertà?


http://www.vocidallastrada.com/2010/06/brzezinski-avverte-risveglio-politico.html

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