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domenica 28 maggio 2017

Gentiloni approva il CETA in silenzio stampa…

CUBA-ITALY-GENTILONIL’ultimo consiglio dei ministri ha approvato ddl di ratifica del trattato di libero scambio con il Canada, un provvedimento dalle nefaste ripercussioni di cui nessuno dei grandi e piccoli media nazionali ha dato notizia.
E’ arrivato il CETA, ma non ditelo in giro. Il governo ha approvato il disegno di legge per la sua ratifica ed attuazione, ossia per l’accordo economico e commerciale tra l’Unione europea e il Canada. Ma piano – per favore! – non strillatelo.Eh già, perché il temuto trattato, firmato lo scorso 30 ottobre a Bruxelles e ratificato dal parlamento europeo questo febbraio sta per arrivare al parlamento italiano. Chi lo dice? Il consiglio dei ministri che si è riunito mercoledì sera in fretta e furia e senza neanche un minuto di preavviso; quel cdm di cui i rappresentanti solitamente si affrettano a propagandare i risultati e per il quale invece non è stata convocata neanche l’ombra di una conferenza stampa. E come mai, c’è da chiedersi, neanche il più ridicolo e scarso dei media (provare per credere? Fatevi un giro su google) ha dato questa notizia di epocale importanza? Perché è meglio farlo passare in sordina, o perché forse questo “gran valore” economico non lo ha? Per entrambi i motivi.
di Guido Rossi
Scopo dell’Accordo – si legge nel comunicato del governo – “è stabilire relazioni economiche avanzate e privilegiate, fondate su valori e interessi comuni, con un partner strategico”. Si creano nuove opportunità per il commercio e gli investimenti tra le due sponde dell’Atlantico – si legge ancora – “grazie a un migliore accesso al mercato per le merci e i servizi e a norme rafforzate in materia di scambi commerciali per gli operatori economici”. Accidenti, che grande occasione, addirittura la sola Italia potrebbe beneficiare in termini di maggiori esportazioni verso il Canada “per circa 7,3 miliardi di dollari canadesi”. Ripetiamolo insieme: sette miliardi. Per avere un’idea, l’IMU che noi italiani abbiamo pagato sui nostri immobili, nel solo 2016, è costata 10 miliardi di euro; circa la stessa cifra è stata spesa dal governo Renzi per pagare i famigerati “80 euro”. Il governo Gentiloni ha recentemente “salvato” il sistema bancario creando con estrema facilità un fondo da 20 miliardi di euro. Di esempi se ne potrebbero fare a bizzeffe, ma il concetto è chiaro: questo accordo economicamente non vale la carta su cui è stampato, e il problema maggiore è che a fronte di un così ridicolo guadagno – nemmeno sicuro, considerato che si tratta di stime – stiamo per svendere completamente la nostra nazione, e non è un esagerazione. Perché ciò che più fa male è che i nostri governanti si affrettino a specificare come l’accordo “garantirà comunque espressamente il diritto dei governi di legiferare nel settore delle politiche pubbliche, salvaguardando i servizi pubblici (approvvigionamento idrico, sanità, servizi sociali, istruzione) e dando la facoltà agli Stati membri di decidere quali servizi desiderano mantenere universali e pubblici e se sovvenzionarli o privatizzarli in futuro”. Peccato che la cosa, oltre a suonare palesemente come una “escusatio non petita”, è oltremodo falsa.
Spieghiamoci. E’ vero che “espressamente” il testo del Ceta – nelle sue premesse – “riconosce” agli Stati membri il diritto di prendere autonome decisioni in materie di interesse pubblico come appunto la sanità e il resto, ma in maniera altrettanto precisa descrive il funzionamento del “dispute settlement”, ossia di un arbitrato internazionale cui una “parte” (che può essere uno Stato ma anche un’azienda che opera sul suo territorio) può fare ricorso in caso sia in disaccordo con decisioni prese da altre parti. Tradotto, un’altra nazione o peggio una semplice società, spesso multinazionale, può impugnare una decisione di uno Stato anche quando adottata “nel diritto di legiferare nel settore delle politiche pubbliche”, qualora questa vada a “discriminare” il business dell’azienda. Il funzionamento di questo “tribunale privato” fa diretto richiamo al DSS, identico strumento previsto dall’Organizzazione Mondiale del commercio (o “WTO”, accordo simile al Ceta ma su scala globale). Quest’ultimo prevede la selezione di un “panel” di giudici, composto da esperti provenienti solitamente dal mondo della consulenza privata (esatto, delle multinazionali) o da atenei altrettanto privati. Il panel redige un rapporto contenente la propria opinione circa l’esistenza o meno di un’infrazione alle regole del WTO.
Esso non ha la forza legale di una vera e propria sentenza eppure la procedura di appello ha una durata massima prevista in novanta giorni, e la sentenza, dopo l’approvazione, è definitiva. Sintetizzando: l’Organizzazione Mondiale del Commercio (cui l’Europa e l’Italia hanno aderito da più di vent’anni, nel 1995) ha fini prettamente economici e finanziari; gli Stati, si dice, sono sovrani, eppure i principi che regolano gli scambi internazionali sono al di sopra delle leggi nazionali, ed internazionali; in caso di controversie, le parti (non gli Stati in realtà, quanto le società multinazionali “discriminate”) possono rivolgersi al WTO e chiedere se sia giusto o meno non applicare il suo regolamento; il WTO, privato e- sicuramente -imparzialissimo, emette la sentenza, che, per carità, non ha forza legale vera e propria (non essendo un vero tribunale), però è ad ogni modo inappellabile e definitiva. Democraticamente. E quel che è previsto per il Wto vale per il CETA. Il tribunale del WTO è stato mai adito per questioni sugli scambi internazionali? Oh sì! Solo gli Stati Uniti sono stati coinvolti in più di 95 casi contro società private, e di questi processi gli USA, in qualità di nazione, ne ha persi 38 e vinti appena 9. Gli altri o sono stati risolti tramite negoziazioni preliminari oppure sono ancora in dibattimento. In circa 20 casi il Panel addirittura non è mai stato formato, e la maggior parte dei processi che hanno perso riguarda livelli di standard ambientale, misure di sicurezza, tasse e agricoltura.
Questo panegirico forse può risultare oscuro pertanto è utile fare una semplificazione: lo Stato italiano, al contrario di quanto dice il governo Gentiloni, non può decidere autonomamente alcunché, prima di tutto perché fa parte dell’Unione europea e ha siglato accordi comunitari come il Patto di stabilità e il fiscal compact, oltre a far parte di un’unione monetaria, quindi di partenza non ha alcun potere decisionale in termini di politiche monetarie, fiscali, economiche e sociali. Secondo poi, pur godesse di una simile sovranità, comunque rischierebbe di trovarsi contro cause miliardarie– private –e di perderle, con tanti saluti al “potere politico”. Quel che allora il misero comunicato stampa del consiglio dei ministri dice in parte è vero, ossia che il governo può “decidere quali servizi mantenere universali e pubblici e se sovvenzionarli o privatizzarli in futuro”. Scopo dell’accordo è infatti di liberalizzare completamente qualsivoglia tipo di merce o servizio, inclusi quelli che teoricamente uno Stato soltanto dovrebbe garantire, e che invece già stanno finendo in mano ai privati (cliniche sanitarie, scuole, ecc ecc), in un mondo che sempre più sarà alla portata di poche persone e tasche. Ed ecco che la nostra carta Costituzionale si trasforma in carta igienica.
Quanto alle “potenzialità” di esportazione la nostra bella Penisola, da sempre caratterizzata da una grande vocazione all’export, già da tempo ha incrementato la vendita dei propri beni all’estero. Siamo più competitivi? Facciamo cose migliori? Ne più ne meno come prima, semplicemente gli italiani non hanno più una lira (i consumi domestici sono drasticamente calati, grazie a politiche iniziate da Mario Monti che in una celebre intervista ammise di “distruggere la domanda interna”) e quindi le imprese (quelle che non hanno chiuso) si sono arrangiante puntando ancor più sui mercati forestieri; solo pochi giorni fa l’Istat ha registrato nei suoi dati la “morte” della classe media italiana. Nel frattempo, visto che le merci di qualità come quelle nostrane non ce le possiamo permettere, nei nostri negozi arrivano tonnellate di merce a basso costo ma di pessima qualità che viene assoggettata a controlli scarsi o addirittura nulli, poiché già siamo in un’unione di libero scambio, l’Unione europea, che stiamo per estendere al Canada. Inutile dire che simili politiche danneggiano direttamente le nostre imprese, dunque il lavoro e in generale il benessere del nostro popolo. Tutto questo per – forse – sette miseri miliardi. Neanche i 30 denari di Giuda.
https://ununiverso.it/2017/05/28/mentre-ci-sbraniamo-per-i-vaccini-gentiloni-approva-il-ceta-in-silenzio-stampa/

Dopo Rockefeller è arrivato il momento di un altro CRIMINALE MONDIALISTA: Zbigniew Brzezinski! Speriamo inizi a pagare per il male causato all’umanità!

Dopo la morte di David Rockefeller a cui abbiamo dedicato il seguente articolo
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Finalmente arrivato anche il momento di un altro criminale: Zbigniew Brzezinski consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti durante la presidenza di Jimmy Carter. 
Zbigniew Brzezinski DEAD
Nel 1997 Brzezinsky pubblicò il libro “La grande scacchiera”, dove scrisse che a distanza di 20/30 anni vivremo in una società detta del 20 e dell’80. Dove solo il 20% della popolazione serve a far funzionare il sistema. Il restante 80% non lavora a causa della robotizzazione, non può consumare e quindi dovrà essere eradicato. Bisognava applicare alla gente la teoria del “teets entertaiment” ossia cullare la gente con lo spettacolo e la disinformazione. Ossia addormentare la massa.
… già nel 1970 Brzezinski, consigliere di tutti i presidenti democratici e repubblicani, dichiarò che in futuro ci sarebbero state queste irrorazioni e che il clima sarebbe diventata l’arma letale degli Stati Uniti.
Zbigniew Brzezinski era uno dei massimi esponenti e manovratori del Nuovo Ordine Mondiale che proprio ad inizio anno lanciò l’allarme che la presa di consapevolezza collettiva e i social network sono una minaccia per lo sviluppo dell’agenda globale.
Mondialista spietato, uno dei più influenti membri dei più spietati e oscuri clubs massonici di livello internazionale che, direttamente o indirettamente, stava dietro il governo ombra che governa gli Stati Uniti d’America.
Durante un recente discorso in Polonia, l’ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale Zbigniew Brzezinski e massimo guru del “Nuovo Ordine Mondiale” e della necessità di “drogare i popoli con il tittainment” (succhiare latte dalle mammelle), una versione moderna della massima imperiale romana “ludi et circenses” per soffocare le istanze dei popoli -ha avvertito i colleghi elitisti che un movimento mondiale di “resistenza” al “controllo esterno” guidata da “attivismo populista” sta minacciando di far deragliare la transizione verso un nuovo ordine mondiale.
Speriamo inizi a pagare per tutto il male che ha fatto a tutta l’umanità, insieme, al disumano Rockefeller.
Maledetto!
Dai che il vento sta per cambiare e il mondo ricomincerà finalmente a respirare la PACE!  
ALL’ANIMACCIA DE LI MORTACCI SUA!
fonte https://disquisendo.wordpress.com/2017/05/27/e-morto-zbigniew-brzezinski/

sabato 27 maggio 2017

FUSARO: IL NORD INVASE IL SUD E FU UN MASSACRO



http://altrarealta.blogspot.it/

BRZEZINSKI AVVERTE: " RISVEGLIO POLITICO GLOBALE" E ROTTURA DELLE ELITES


















In una recente conferenza a Montreal sotto l’auspicio del Council of Foreign Relations USA, il geostratega Brzezinski ribadisce le sue preoccupazione sul “risveglio politico globale”quando il modello di globalizzazione- di cui poco si sa sul suo vero fondatore negli anni '70 – si scioglierà rapidamente e che anticipia come “de-globalizzazione”

Di Alfredo Jalife-Rahme

Contesto: Lo storico britannico- israeliano Simon Schama, molto vicino alla dinastia Rothschild, ha appena diagnosticato che il mondo si trova “sull’orlo di una nuova era di furore” (Bajo la Lupa, 23-05-2010).

Fatti: Pepe Escobar, analista di Asia Times (22-05-10), sminuzza le battute d'arresto di cui ha sofferto l’UE di fronte alla creativa soluzione diplomatica del BIT (Brasile, Iran, Turchia) per lo scambio dell’uranio persiano e fa scorrere il recente avvertimento professato da Zbigniew Brzezinski- ex assessore di Carter e oggi intimo di Obama- sul "risveglio politico globale" e la "rottura delle elite".


In una recente conferenza a Montreal sotto gli auspici del molto influente Council on Foreign Relations USA, il geostratega Brzezinski mostra le sue preoccupazioni su questo risveglio globale quando il modello della globalizzazione- di cui poco si sa sul suo vero fondatore negli anni '70 – si scioglierà rapidamente e che anticipia come “de-globalizzazione”.

Nell’era di Internet è evidente il “risveglio politico globale”: dalla condanna universale della privatizzazione depredatrice, degli idrocarburi del Golfo del Messico fino all’indignazione mondiale per la pirateria della nave turca Marmora e la carneficine di attivisti pacifici in acque internazionali dallo Stato pària di Israele (ex cancelliere Tzipi Livni, dixit). 
Quello su cui ancora non aveva avvertito Brzezinski è la “rottura delle elite”, e questa è la grande notizia quando l’affondamento del Titanic della sregolata globalizzazione finanziaria non ha salvezza, oltre ad essere privo di capitano e timone. Il mondo “occidentale” si ritrova senza testa o non sanno cosa fare quando si prospetta la sua decadenza? 
Brzezinski da l’ultimo canto del cigno della globalizzazione? 

Dopo aver dato contro Brzezinski (cofondatore della Commissione Trilaterale insieme al banchiere David Rockefeller e il suo impiegato Henry Kissinger), Paul Joseph Watson, feroce giornalista del sito Prison Planet.Com (19-05-2010), considera che le sue lamentele a Montreal costituiscono la diagnostica dell’ostacolo per la formazione del “governo mondiale”. 

Adesso risulta che le “elite globali” si strappano come conseguenza della loro teratogenesi (creazione di mostri) quando non sanno nè possono controllare i loro Frankeistein finanziari, che a questo punto, non possono risolvere neanche, come anni fa, con la dichiarazione di una nuova guerra mondiale del sionismo finanziario globale, come ha lasciato intravvedere tra le righe la “nuova dottrina militare”- più diplomatica e meno bellica- del presidente Obama esposta a West Point.

A proposito, è importante segnalare le lamentele belliche di Israele sulla nuova dottrina di Obama che non favorisce più soltanto i suoi interessi unilaterali (Debka, 1-06.10).

Watson puntualizza i dubbi strategici di Zbigniew Brzezinski, che ha segnalato che la leadership politica globale è diventata “molto più diversificata, a differenza di quanto accaduto in forma relativamente recente", quando la Cina è emersa come potenza geopolitica, mentre la leadership globale del G-20 “è priva di unità interna con vari dei suoi membri in antagonismo bilaterale”.

Il G-20 è in realtà un blocco prevalentemente economico, aggllomera il defunto G-7 e il risplendente BRIC (Brasile, Russia,India,Cina) al quale si sono aggiunti altri nuovi aggregati culturali per il controllo del loro voto.

Non si è concretizzato il “governo mondiale” della Commissione Trilaterale presieduta dal trio Brzezinski-Rockefeller-Kissinger, ma Z.Brzenziski non ha potuto neanche sedurre la Cina per inserirla artificialmente al G-2, che ovviamente avrebbe controllato dietro le quinte dalle stesse “elite” occidentali. Molto meno è stata una soluzione dell’inserimento anglosassone nel G-20 come è stato noto negli ultimi summit sterili avvenuti di recente, dove la coppia EU-Gran Bretagna pretende di assoggettare il Bric.

Senza contare la sorprendente rivolta del BIT- due dei loro membri del G-20- che riassume il rifiuto all’apartheid nucleare da parte del G-15 (nucleo del resuscitato Movimento dei non Allineati che oggi conta con 118 paesi) si è accelerato con la perdita del controllo unipolare statunitense (con il suo cane segugio britannico).

Come abbiamo commentato recentemente, durante il  ciclo di tavoli d’analisi, molto frequentato, sull’economia mondiale del XXI secolo, dell’Istituto di Investigazioni Economiche della UNAM: tra il G-2 che non può imporre, e il disfunzionale G-20 di obiettivi trovati, gli USA sono rimasti da soli e senza comando.
Per Paul Joseph Watson, l’agenda unipolare del “governo mondiale sembra crollare su tutti i fronti” e mette in risalto una frase di Brzezinski che parla del sorgere di un fattore significativo: “per la prima volta nella storia il genere umano è svegli (sic) politicamente- una nuova realtà- come non lo era stato prima", ma è un bene! O no?

Adesso, secondo Brzezinski, la gente in tutto il mondo è cosciente delle “ingiustizie globali, disuguaglianze, sfruttamento e mancanza di rispetto” Sono diventati marxisti i globalisti unipolari? Si stabilirà finalmente il manto della “coscienza universale” che avvolge la biosfera, il meraviglioso concetto di (r)evoluzione del gesuita paleontologo Teilhard de Chardin?
Brzezinski avverte che il genere umano non è solo “sveglio” ma anche “agitato” e questa “combinazione, con un’elite divisa, “rende più difficile il contesto per qualsiasi grande potenza, compresi gli USA, la principale del mondo”.

Durante lla sessione di domande e di risposte, Brzezinski ha mostrato che ancora soffre della nostalgia concettuale verso il “governo mondiale”, un compito che, a suo avviso, non soddisfa le Nazioni Unite.
Watson ricorda una frase indelebile di Brzezinski nel suo libro del 1970 Tra due epoche: il ruolo dell'UE nell’era tecnetronica: la “era tecnetronica implica l’apparizione graduale di una società più controllata (super sic!). Tale società sarà dominata da un’elite (sic) senza restrizioni dai valori tradizionali. 

Presto sarà possibile assicurare un controllo quasi continuo su ogni cittadino(sic) e mantenere aggiornati espedienti completi (sic) e mantenere una documentazione completa  (sic) che contiene le vostre più intime (sic) informazioni personali. Questi espedienti saranno soggetti al recupero istantaneo (sic) da parte delle autorità”.

Quaranta anni dopo l' orwelliano tecnetronico Zbigniew Brzezinski, non ha raggiunto, forse, la società occidentale tali obiettivi di intimo controllo della cittadinanza? Brzezinski è debole in semiotica: un “cittadino” (che raggiunge le altezze semantiche durante la rivoluzione francese) è un cittadino con obblighi e diritti, mentre nella neoschiavitù tecnetronica il cosiddetto “cittadino” cessa di esistere essendo privo dei diritti elementari ed essere trasformato antibiologicamente in un essere controllato e sfruttato dalla ludica produttività neoliberale.

L’emancipato “cittadino” è prima di tutto un essere biologico con il soffio della libertà: requisito doppiamente genetico e acquistato che non può soddisfare la società tecnetronica della Commissione Trilaterale la quale non ha capito che il “risveglio politico” è inerente alla natura umana.  

Qual è l’obiettivo di una vita senza libertà?


http://www.vocidallastrada.com/2010/06/brzezinski-avverte-risveglio-politico.html

LA STORIA DELLA CONQUISTA DEGLI USA DA PARTE DEI NEOCON: PARTE 1



PARTE 1 - L'IMPERIALISMO AMERICANO PORTA IL MONDO VERSO LA VISIONE DELL'INFERNO DI DANTE
Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate.
Dante, “Divina Commedia,” Inferno (Parte 1), Canto 3, Verso 9
Prima che i missili Tomahawk comincino a volare tra Mosca e New York, gli Americani dovrebbero auto-informarsi meglio e più velocemente sulle forze e sulle persone che affermano che la Russia abbia coperto [in inglese] l’attacco chimico da parte del Governo siriano contro il proprio popolo.  La prova non sembra aver più importanza nella corsa per trasformare ulteriormente il mondo nella visione dell’Inferno di Dante: sono diventate sufficienti le accuse mosse da fonti anonime e false, basate su vere e proprie truffe.


La paranoia e la confusione di Washington hanno una incredibile somiglianza con gli ultimi giorni del Terzo Reich, quando la leadership a Berlino era diventata completamente scollata dalla realtà . Le tensioni si sono sviluppate sin dall’autunno con le accuse che i media russi abbiano interferito [in inglese] nelle nostre elezioni presidenziali e che costituiscono una crescente minaccia alla sicurezza nazionale americana. L’ultimo comunicato [in inglese] di WikiLeaks ha fortemente insinuato che c’erano degli hacker sotto contratto con la CIA, e non i Russi, dietro la fuga di notizie riguardanti le email della Clinton. Gli Stati Uniti hanno una tradizione di lunga datanell’accusare [in inglese] gli altri di cose che non hanno fatto e nel diffondere notizie false per dare sostanza alle accuse, con la finalità di fornire una motivazione per la guerra. Il lavoro dei servizi segreti di controspionaggio è disinformare il pubblico e condizionare l’opinione pubblica, e questo è ciò che è. L’attuale campagna governativa statunitense per diffamare la Russia su ogni cosa che fa, ha tutti i segni di una classica campagna di disinformazione ma questa volta ancora più folle.
Considerato che Washington ha messo Russia, Cina e Iran nella sua lista nera degli anti-globalisti da cui nessuno è autorizzato a sfuggire, non dovrebbero sorprendere le accuse lanciate contro di loro.  Ma l’accusa  ai Russi di minare la democrazia americana e di interferire in un’elezione, equivale a un atto di guerra [in inglese], che semplicemente non si potrà cancellare. Questa volta gli Stati Uniti non stanno demonizzano un nemico ideologico (l’URSS) o religioso (al Qaeda, ISIS, Daesh ecc.). Di questa ultima avventura nella più buia propaganda ne stanno facendo invece una guerra di razza, come i Nazisti nel 1941 fecero dell’invasione della Russia una guerra di razza, una guerra che gli Stati Uniti non possono giustificare o vincere.
Il livello e la veemenza della recente campagna di disinformazione sono andati via via crescendo. Ma il pubblico americano ha vissuto per così tanto tempo in un contesto culturale di notizie false (precedentemente definito propaganda) che molti sono cresciuti accettandole [in inglese] proprio come se fossero vere. George Orwell aveva previsto che sarebbe successo ed ora è così. Come grande sostenitore dell’intervento militare statunitense a Cuba e noto praticante [in inglese] della cosiddetta “stampa gialla”[stampa scandalistica], nel 1897 William Randolph Hearst rimproverò [in inglese]l’illustratore che aveva inviato a Cuba e che non aveva trovato nessuna guerra da illustrare, dicendo “Tu dammi le immagini e io ti darò una guerra”. Hearst alla fine ha ottenuto la sua guerra e l’esperimento americano sull’imperialismo è cominciato [in inglese].
Gli Americani ora dovrebbero sapere che le guerre del loro paese sono terreno fertile per notizie faziose, di parte, xenofobe e false, e che gli Stati Uniti sono in uno stato permanente di guerra dal 1941. Anche se gli obiettivi sono cambiati negli anni, non è invece cambiato lo scopo della propaganda. Durante la guerra, gran parte delle culture sono costrette, persuase o semplicemente minacciate di dover accettare le risapute falsità che demonizzano i nemici, ma non importa quanto spesso siano state ripetute e dette chiaramente: nessuna bugia può reggere se la guerra non finisce mai. Henry Luce del Time and Life Magazine, il leggendario “paladino della Guerra Fredda”,  considerava la sua lotta personale contro il comunismo “una dichiarazione di guerra privata”. Aveva perfino chiesto [in inglese] a uno dei suoi superiori se l’idea potesse essere o no “probabilmente illegale e probabilmente folle”? Tuttavia, nonostante i suoi dubbi sulla propria sanità, Luce ha permesso alla CIA di utilizzare il suo Time/Life Magazine come una copertura [in inglese] per le operazioni dell’Agenzia e di fornire credenziali al personale della CIA.
Luce non era il solo ad essere al servizio delle guerre di propaganda della CIA. Alcunidocumenti [in inglese], resi pubblici di recente, rivelano che la propaganda della CIA riguardava tutti i principali mezzi di comunicazione. Durante la Guerra Fredda decine tra i più rinomati giornalisti e opinionisti consideravano un privilegio evitare che l’opinione pubblica americana si allontanasse dal controllo della CIA.
Ora che la nuova Guerra Fredda è diventata calda, ci vogliono far credere che i Russi abbiano violato questo muro di giornalisti non così attendibili e abbiano scosso le fondamenta di tutto ciò che dovremmo avere a cuore, cioè la correttezza del processo elettorale statunitense e la “libertà di stampa” in America.
La propaganda nera non è altro che mentire. I governi autoritari mentono regolarmente. I governi totalitari lo fanno così spesso che nessuno ci crede. Un governo basato su principi democratici, come gli Stati Uniti, dovrebbe dire la verità, ma quando idocumenti [in inglese] dello stesso governo statunitense rivelano che ha mentito più e più volte per decenni, il gioco è finito.
Gli imperi hanno già seguito in precedenza questa strada, una che non finisce bene. Oggi agli Americani è stato detto di considerare il punto di vista russo come falso e di ignorare qualsiasi notizia che sfidi i media ufficiali ed il governo degli Stati Uniti su ciò che è vero e ciò che è falso. Ma per la prima volta a memoria d’uomo gli Americani sono diventati consapevoli del fatto che quelle persone, definite [in inglese] una volta “i folli” dal Segretario di Stato Colin Powell,  hanno portato il paese sul precipizio.
sicari [in inglese], uomini e donne, neoconservatori  di Washington hanno una lunga lista di bersagli che passano da una generazione all’altra. La loro influenza sul governo americano è stata catastrofica, tuttavia non sembra avere mai finire. Il senatore J. William Fulbright aveva identificato 45 anni fa il loro sistema irrazionale per  portare avanti una guerra senza fine in Vietnam, nell’articolo [in inglese] del New YorkerRiflessioni prigioniere della paura”:
La cosa veramente eccezionale di questa psicologia della Guerra Fredda è il “transfer” totalmente illogico dell’onere della prova da chi accusa a chi li interroga … I “paladini” della Guerra Fredda, invece di dire come potevano sapere che il Vietnam fosse una parte del piano di espansione mondiale del Comunismo, hanno  manipolato i termini della discussione pubblica così tanto da poter pretendere dagli scettici la dimostrazione che non lo fosse. Se gli scettici non potevano allora continuare la guerra,  fermarla sarebbe stato rischiare sconsideratamente la sicurezza nazionale.
Fulbright si era reso conto che “i folli” residenti a Washington avevano capovolto il mondo e concluse dicendo: “Arriviamo al massimo livello illogico: la guerra è la via della prudenza e della sobrietà fino a quando la causa della pace non viene dimostrata con impossibili regole di prova (o mai) o fino a quando il nemico si arrende. Gli uomini razionali non possono confrontarsi gli uni con gli altri su questa base.” Ma questi non erano uomini razionali e il bisogno di aumentare la loro ricerca irrazionale è solo aumentato con la sconfitta in Vietnam.
Avendo dimenticato la lezione del Vietnam e dopo un tragico bis in Iraq,  che lo stimatissimo Generale William Odom [in inglese] considerava “equivalente ai Tedeschi a Stalingrado” [in inglese], i folli sono nuovamente in azione. Senza nessuno che li fermi, hanno lanciato una versione aggiornata della Guerra Fredda contro la Russia, come se nulla fosse cambiato da quando è finita l’ultima nel 1992. L’originale Guerra Fredda è stata immensamente costosa per gli Stati Uniti e condotta al picco del potere militare e finanziario americano. Gli Stati Uniti non sono più quel paese. Dato che si trattava della cosiddetta “minaccia” ideologica del Comunismo, gli Americani devono questa volta chiedersi, prima che sia troppo tardi, che tipo di minaccia possa essere stavolta una Russia capitalista/cristiana per i leader del “mondo libero”?
Intorbidendo le acque in un modo mai visto dall’epoca del senatore Joe McCarthy e all’altezza della “Paura Rossa” degli anni ‘50, la “legge contro la disinformazione e la propaganda” emanata [in inglese] senza fanfare da Obama nel dicembre 2016, autorizza ufficialmente una burocrazia di censura governativa paragonabile solo al Ministero della Verità del romanzo 1984 di George Orwell.  Riferendosi al “Global Engagement Center[in inglese, Centro di Impegno Globale], lo scopo ufficiale della nuova burocrazia sarà quello di “riconoscere, capire, esporre e contrastare gli atti di propaganda e disinformazione di stati stranieri e non governativi.” Ma il vero scopo di questo  Centro Orwelliano sarà quello di gestire, eliminare e censurare le opinioni dissidenti che sfidano la nuova versione della verità di Washington, e di intimidire, aggredire e imprigionare chiunque ci provi. La criminalizzazione del dissenso non è nulla di nuovo in tempo di guerra, ma dopo 16 anni di guerra incessante in Afghanistan, una sconfitta simil-Stalingrado in Iraq e con Henry Kissinger che consiglia il Presidente Trump sulla politica estera, il Global Engagement Center ha già assunto le caratteristiche di una pericolosa farsa.
Il brillante cantautore satirico americano degli anni Cinquanta e Sessanta, Tom Lehrer, attribuì il suo ritiro anticipato dalle scene ad Henry Kissinger, dicendo che “la satira politica è diventata obsoleta nel 1973, quando Kissinger è stato insignito del Premio Nobel per la Pace”. I tentativi ipocriti di Kissinger di assicurare una “pace onorevole” nella guerra in Vietnam sono da considerare quantomeno ridicoli. Le sue lunghissime negoziazioni prolungarono la guerra per altri 4 anni, costando la vita a ventiduemila americani e un numero indefinito di vietnamiti. Secondo Larry Berman, ricercatore dell’Università della California e nel 2001 autore di [in inglese] Niente pace, niente onore: Nixon, Kissinger e il tradimento in Vietnam, non ci si aspettava che gli accordi di pace di Parigi organizzati da Kissinger funzionassero davvero: sarebbero dovuti servire solo come giustificazione per una guerra aerea brutale e permanente una volta violati. Berman scrive [in inglese]:
Nixon capì che ottenere la pace sarebbe stato impossibile, così come vincere la guerra, quindi programmò una fase di stallo indefinita con l’utilizzo dei B-52 per sostenere il governo del Vietnam del Sud fino alla fine della propria presidenza… ma il Watergate rovinò il piano.
La guerra in Vietnam aveva interrotto la presa dell’establishment orientale sulla politica estera molto prima dell’entrata in scena di Nixon e Kissinger. La distensione con l’Unione Sovietica era avvenuta durante l’amministrazione Johnson, nel tentativo di portare un po’ di ordine nel caos, e Kissinger l’aveva portata avanti durante le presidenze Nixon e Ford. Ma la distensione, pur attenuando una crisi, ne creò una ancora peggiore, scardinando la lunga lotta interna allo “stato profondo” per il controllo della politica americana nei confronti dell’URSS. Il Vietnam rappresentò molto più di una semplice sconfitta strategica: fu un fallimento concettuale [in inglese] all’interno della battaglia cinquantennale per contenere il comunismo di stampo sovietico. I Pentagon Papers [i “Documenti del Pentagono”] rivelarono l’entità della doppiezza e dell’incompetenza del governo statunitense ma, piuttosto di riconoscere la sconfitta e tracciare una nuova rotta, i suoi proponenti ribatterono con una campagna ideologica machiavellica conosciuta come l’esperimento nell’analisi competitiva o, in breve, Team B [in inglese].
Lawrence J. Korb, ricercatore del Center for American Progress e viceministro della Difesa dal 1981 al 1985, in un articolo [in inglese] del Los Angeles Times dell’agosto 2004 intitolato “È tempo di mettere da parte il Team B”, presentò ciò che lui riteneva essere la vera tragedia rappresentata dall’11 Settembre:
I resoconti della Commissione sull’11 settembre e del Comitato del Senato sull’Intelligence hanno mancato il vero problema della comunità dell’intelligence, che non è l’organizzazione o la cultura ma il concetto del Team B. E i veri malvagi sono i falchi che hanno creato questo concetto, partendo dalla riluttanza ad accettare i giudizi equilibrati degli esperti dell’intelligence.
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Articolo di Paul Fitzgerald ed Elizabeth Gould apparso su The Saker il 10 maggio 2017
Traduzione in italiano di Fabio_San, Elvia Politi, Voltaire1964, Raffaele Ucci, Mario B., Roberto Bargone
[le note in questo formato sono dei traduttori]
Prefazione del Saker: i quattro articoli seguenti, riuniti qui in uno solo, sono un’eccezione alla regola del Saker, cioè quella di non ripubblicare nel blog  articoli già pubblicati in passato. In questo caso, su richiesta di Paul Fitzgerald e Elizabeth Gould, ho deciso di fare un’eccezione per l’importanza e l’interesse del tema trattato: le origini del movimento Neoconservatore. Sono particolarmente grato a Paul e Elizabeth,  che hanno accettato la mia richiesta di rimuovere le restrizioni originali del copyright su questo materiale per consentirne la pubblicazione sul blog del Saker. L’analisi che hanno scritto, propone un approfondimento molto prezioso sulle radici e sulla storia del fenomeno Neocon.

http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=5749

PIANO KALERGI nell’O.D.G. della Commissione Affari costituzionali del Senato del 30/31 Maggio 2017! ATTACCO MORTALE ALL’ITALIA!!


I politici italiani, indistintamente, stanno preparando il colpo mortale per l’Italia il prossimo 30 e 31 Maggio 2017. In Commissione Affari Costituzionali del Senato l’Ordine Del Giorno è incentrato sullo ius soli.
Secondo questi sciacalli le urgenze dell’Italia, devastato dalla crisi economica indotta dai soliti noti, è lo “IUS SOLI”.
Come sempre non hanno mai un intervento o una parola per il popolo italiano.
Questi BARBARI vogliono dare la cittadinanza italiana praticamente a tutti per crearsi una manodopera a bassissimo costo e un elettorato che gli permetterà di schiavizzare totalemnte la nazione.
Gli italiani, come al solito, NON SONO PERVENUTI!! Ciò che è avvenuto negli altri continenti sta avvenendo da noi.
Distruzione, violenza, fame, povertà, morte…
Ma cosa cazzo aspettiamo per rimuovere questi maledetti subumani BASTARDI. Altro che il Movimento 5 stelle o altri partiti o movimenti… E’ tutta una pagliacciata. Questi ci stanno massacrando!!
Dove cazzo sono i generali patrioti? Dove sono le forze armate e le forze dell’ordine?
SVEGLIAAAAA!!

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FORSE ho capito perché un FALSO DECRETO LEGGE proprio adesso, con una FALSA URGENZA….
Forse ho capito il loro gioco….come sempre SUBDOLO!
se e’ questo…è ABNORME
Questo è l’ordine del giorno dei lavori del Senato, Commissione Affari Costituzionali, previsto per il prossimo
30 e 31 maggio (mancano ORE, non GIORNI!)
Si intende trasformare piu’ in corsa che si può, il diritto alla cittadinanza italiana da IUS SANGUINIS, vuol dire “Diritto di SANGUE” ed è l’attuale principio costituzionale vigente (mi spiego meglio: si è italiani, se i genitori lo sono) in IUS SOLI, che vuol dire “Diritto del Suolo” (si diventa italiani per il solo fatto di essere giuridicamente QUI o per essere nati QUI da genitori stranieri).
La Costituzione italiana NON LO PREVEDE ATTUALMENTE!
Definizione e requisiti ATTUALI per la CITTADINANZA ITALIANA
I motivi di questa fretta FERALE?
1) RENDERE CITTADINI ITALIANI TUTTI I MIGRANTI E LORO DISCENDENZE IN POCHI MESI.
(altro “CAPITALE UMANO” che rende un botto)
2) FARLI DIVENTARE TUTTI ELETTORI
(nel 2018 si DEVE andare ad elezioni, perchè la legislatura scade nei termini e non ci saranno più governi “inventati” da un “presidente della repubblica” e non eletti da nessuno)
3) FARLI DIVENTARE TUTTI CONTRIBUENTI (ammesso che oggi lavorino, e non mi pare il caso di specie)
4) OTTENERE MANODOPERA A BASSISSIMO COSTO, CHE NON CONOSCE NEANCHE IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA “SINDACATO” O DEL CONCETTO DI “TUTELA DEI LAVORATORI”
(chi ha un lavoro adesso, avrà dei competitori che si accontenteranno di metà salario e glielo sfileranno di sotto al naso in un lampo)
ERA TUTTO PREVISTO E PREVEDIBILI, cari Signori, noi lo annunciamo almeno da 6 anni, si chiama PIANO KALERGI e KALERGI è stato il “progettista” primo, fottuto e criminale, dell’idea della PAN-EUROPA che stiamo subendo tra lacrime e sangue. Lo ha fatto nei primi anni del secolo scorso, pensate.
Ancora oggi esiste un premio a suo nome che viene attribuito a personalità quali “papa” Francesco I (nel 2016), a Herman Van Rompuy, già presidente della Commissione europea (nel 2012), Angela Merkel (nel 2010), Jean-Claude Juncker, attuale presidente della commissione europea e alcolista grave, noto pubblicamente (nel 2014)
Se volete sapere cosa stanno praticamente TERMINANDO DI ATTUARE e a QUALE PROPOSITO, leggete il “PIANO KALERGI – Praktischer Idealismus”
QUI una presentazione sintetica, adesso non trovo il pdf, ma vedrete che qualcuno, che saggiamente lo ha scaricato a suo tempo, lo aggiungerà nei commenti (lo stanno eliminando un po’ ovunque ed è diventato raro, reperirlo in rete)
E’ TUTTO COMPIUTO
MANCA POCO ALLA DEVASTAZIONE DELL’ITALIA E DELL’EUROPA TUTTA
LA TERZOMONDIALIZZAZIONE EUROPEA, ALLO SCOPO DI GESTIRE LE MASSE TROPPO EVOLUTE E TROPPO COSCIENTI E COLTE, E’ QUASI AL TRAGUARDO
ECCO COSA DOVEVA NASCONDERE IL FALSO, RIDICOLO “DECRETO LORENZIN”-
QUALCOSA DI ORRENDO
UN VERO E PROPRIO TRADIMENTO PERPETRATO DA CRIMINALI, CONTRO IL POPOLO ITALIANO E LA STESSA COSTITUZIONE
Si sta attuando al millimetro tutto quanto i “complottisti” urlano al vento, nel DESERTO DELLE MENTI INCONSAPEVOLI, che li hanno sempre e solo derisi, invece di dar loro supporto e CAPIRE….
E’ sconfortante, credetemi…..sconfortante, a dir poco.
fonte  https://disquisendo.wordpress.com/2017/05/27/piano-kalergi-nello-d-g-della-commissione-affari-costituzionali-del-senato/