PROPRIO FORTE QUESTO LEO RUGENS! PER MOTIVI CHE NON HO VOGLIA DI SPIEGARE (SONO I SOLITI, COMUNQUE) QUESTA NOTTE SONO PARTICOLARMENTE DEPRESSO. PER AIUTARMI AD ASPETTARE L’ALBA, MI SONO ANDATO A RILEGGERE QUALCOSA CHE AVEVO SCRITTO A PROPOSITO DELLE CATTIVE FREQUENTAZIONI DI MATTEO RENZI. PROPRIO FORTE QUESTO LEO RUGENS E GRAZIE A QUESTO MOMENTO DI AUTOSTIMA SONO ARRIVATO A VEDERE IL SOLE.
CHE NON E’ POCO DI QUESTI TEMPI
ORESTE GRANI, 30 DICEMBRE 2015.
E ANCHE OGGI NON PIOVE.
PUR DI NON FAR DIRE CHE IL GOVERNO E’ LADRO FAREBBERO QUALUNQUE COSA. INVECE IL GOVERNO E’ LADRO DI VERITA’ A PRESCINDERE DALL’ASSENZA DELLA SALUTARE ACQUA DAL CIELO.
La documentata e altruistica puntualizzazione di Sensipo al post Il PD, nonostante il “giovane” Matteo Renzi…, mi hanno offerto lo spunto per approfondire la questione “Michael Ledeen”.
Colgo l’occasione per ringraziare l’anonimo lettore e segnalare, alla rete, che queste forme di intelligente sinergia, possono essere poste sempre di più, tramite Leo Rugens, al servizio della Repubblica e della sua necessaria sicurezza futura. Buona lettura.
ciao ti posso chiedere la tua fonte per questa frase?
“La persona che in quegli anni faceva la spola, tra due “poteri” (la Repubblica Italiana rappresentata da Cossiga e “non si sa chi” incarnata dall’ing. Luciani/Gelli), era Luigi Zanda, ‘democristiano di ferro’.”
in cambio ti segnalo una frase interessante su zanda trovata nei documenti della commissione d’inchiesta sulla P2: trovi il printscreen qui https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10152379507502440
ed ecco quello che ho “scoperto” partendo da questo passaggio:
Leggo che sono per la prima volta consultabili on line tutti gli atti della commissione P2 presieduta da Tina Anselmi. Si tratta di centoventi (!) volumi pubblicati sul sitohttp://www.fontitaliarepubblicana.it/Senza grande fantasia nel motore di ricerca inserisco come parola chiave “Berlusconi” …Apro quindi il pdf corrispondente e comincio a sfogliare qualche pagina. A un certo punto capito su un nome che mi parla :(vedi foto)Zanda, questo nome mi diceva qualcosa: ovvio, è l’attuale capogruppo PD al senato, eletto all’unanimità! Correva l’anno 1982.Il faccendiere Pazienza cita Zanda come qualcuno che aveva rapporti “molto amicali” con un certo Michael Ledeen.Incuriosito faccio una piccola ricerca google su questa persona per vedere se trovo qualche risultato. E altro che “qualche” risultato! Il signor Ledeen è lungi dall’essere sparito dalla circolazione e dal panorama italiano!Il primo risultato che coglie la mia attenzione è un’interrogazione parlamentare del 2005 dove si puo’ leggere tra l’altro: “il COPACO ha svolto delle audizioni con il capo del SISMI, generale Pollari, e con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, on. Letta, sul Nigergate e sul ruolo svolto dai servizi italiani in questa operazione;dalle ricostruzioni della stampa è emerso che Michael Ledeen, responsabile dell’American Enterprise Institute e uomo di punta dell’apparato neo-cons, ha svolto un ruolo importante nell’organizzazione e nella strumentalizzazione del dossier Niger;”andiamo bene… la mia curiosità aumenta: chissà se ci sono risultati più recenti relativi a Mr Ledeen? Guardo su google news e trovo un articolo del fatto quotidiano di 4 giorni fa:“Ledeen è stato grande amico di Gelli e le sue impronte digitali compaiono in tutti i misteri della Repubblica italiana, dalla P2 ai servizi deviati, dall’uccisione di Moro alla strage di Bologna. Ad avvicinare Renzi e Ledeen è stato Marco Carrai, che è il custode finanziario delle trattative più riservate del premier.”E ancora meglio, sul giornale del 22 aprile:http://www.ilgiornale.it/news/interni/strana-amicizia-premier-lamericano-indesiderato-1012850.html“La strana amicizia del premier con l’americano indesideratoNella cerchia di Renzi c’è Michael Ledeen, già collaboratore di Reagan e Bush, vicino alla Cia e tirato in ballo in molti misteri, dal caso Moro all’attentato a Giovanni Paolo IINel «cerchio magico» di Matteo Renzi c’è un nome sorprendente e inquietante, certamente non «nuovo». È quello dell’americano Michael Ledeen, da più parti indicato tra i consulenti di politica estera del giovane premier italiano.Il 72enne Ledeen, oggi esponente dell’influente think tank neocon «American Enterprise Institute», già collaboratore delle amministrazioni Reagan e Bush, ha da sempre un rapporto stretto con l’Italia. Qui ha esordito come intellettuale nel lontano 1975 – mentre Renzi nasceva – come autore delle domande della celebre «Intervista sul fascismo» di Renzo De Felice. Qui, soprattutto, il suo nome è finito, di riffa o di raffa, in mezzo a gran parte dei misteri e dei gialli del Bel Paese. Dal sequestro Moro al rapimento Dozier, dalla strage di Bologna a Sigonella, dall’attentato al Papa al Nigergate. Lui talvolta si è chiamato fuori, negando ruoli riferiti da altri, spesso a colpi di querele. Soprattutto, è sempre rimasto in piedi. Tanto in piedi che ora il suo nome viene accostato al nuovo premier italiano. Il tramite sarebbe il consulente economico di Renzi, Marco Carrai, ma i rapporti sono diretti già da un po’. Nel 2007, il neocon dedicò un articolo allo chardonnay siculo, raccontando di averlo scoperto un paio d’anni prima a pranzo «col mio amico Matteo Renzi».”Ed eccolo questo articolo del 2007 che ho ripescato per voi :ed ecco il passaggio sul “friend Renzi”:“A couple of years ago I had a great lunch in Florence with my friend Matteo Renzi, a brilliant 32-year-old politician who had been elected and reelected as president of the Province of Florence.”Qualcuno disse che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca..Parlatene con i vostri amici piddini.Ciao!Risposta di Leo Rugens:La fonte è la più attendibile di tutte perché è il Prof.Francesco Cossiga stesso. Si fidava di Zanda in quel momento difficile: come ho detto, Cossiga era attaccato dal Corriere della Sera piduista. Grazie per l’attenzione. Per maggior chiarezza: non annovero tra i miei amici dei, come li chiami tu, “piddini”.
A quanto sopra scritto aggiungo brani tratti da Doppio Livello – Come si organizza la destabilizzazione in Italia, Stefania Limiti, Chiarelettere editore 2013. Fonte altamente attendibile, come altre volte ci siamo permessi di sostenere:
Mi precisò Michael Ledeen che la giornalista (scrittrice, aggiungiamo noi, molto legata agli ambienti dell’intelligence USA) Claire Sterling avrebbe avuto il ruolo di corriere fra il Sisde e il centro di cui Ledeen faceva parte cioè la George Town International di Washington.
Questa affermazione è una testimonianza, “sepolta tra milioni di parole”, rilasciata alla Magistratura, il 21 novembre 1985, dal criminologo, prof. Franco Ferracuti (tessera P2, n° 849-Roma) membro del famigerato comitato di esperti insediato per “non” ritrovare (neanche per sbaglio) Aldo Moro vivo. Sarebbe stato interessante un “confronto” tra Franco Ferracuti e Michael Ledeen. Il tutto davanti a Marco Carrai o a Matteo Renzi che ci racconta del suo “babbo” ammiratore di Tina Anselmi. Peccato che, nel 1992, poco dopo il caso “Mario Chiesa”, Franco Ferracuti, diparte. Comunque per il confuso (?) Premier fiorentino, tutta la gente che lui frequenta (Ledeen ad esempio), in quanto sodali di Licio Gelli, ha sempre detestato l’onestissima Tina Anselmi.
Attenti a questo secondo indizio:
… è più che lecito chiedersi se l’atto di forza compiuto a Sigonella, sotto la direzione dell’Ammiraglio John Poindexter (chiedere alla Rete, ndr) consigliere per la Sicurezza Nazionale (USA ndr) e dei suoi “esperti”, tra cui i noti Robert McFarlane (chiedere alla Rete, ndr) Oliver North (chiedere alla Rete, ndr) e (udite! udite! ndr) Michael Ledeen, fosse finalizzato al solo arresto dei dirottatori come segnale di intransigenza, oppure se il vero obiettivo del caso scatenato a Sigonella non fosse quello di ridimensionare la politica mediorientale italiana.
Stefania Limiti cita altre volte l’agente di influenza Michael Ledeen.
Approfondite e capirete che Matteo Renzi (temiamo in una semi incoscienza) ha fatto “il Patto con il diavolo” (Ledeen) ma, invece, di dargli la “sua” di anima (come sarebbe stato giusto), si è venduto “quella” di tutti gli Italiani.
Il post odierno (torneremo nei prossimi giorni sul tema e vedremo cosa riusciremo a suggerire) non si prefigge, per ora, di dare risposte a quesiti complessi; semplicemente evidenzia come la figura di Michael Ledeen sia persona tutt’uno con alcuni ambienti “statunitensi” non proprio definibili “democratici”. Da quarant’anni!
Continuiamo nelle citazioni per essere di supporto informativo a qualche giornalista italiano che se la sentisse, nei prossimi giorni, di porre le domande giuste al Presidente del Consiglio “Attanasio Cavallo Vanesio Matteo Renzi”. Viceversa, dovremo aspettare l’onesto racconto che l’immortale (ha 91 anni!) Henry Kissinger, tra poche settimane presente in Italia, bontà sua, sentendo la “non vita” avvicinarsi, vorrà fare su chi sia “veramente” questo Michael Ledeen e quali rapporti, secondo quanto consta al vecchio Henry, lo leghino a Marco Carrai e, in modo particolare, a Matteo Renzi. Perché è così che stanno le cose e, come al solito, aspettiamo querele. Il premier è filo diretto dall’anziano Michael Ledeen. Punto! In qualunque paese del Mondo, ce ne sarebbe abbastanza per insospettire chiunque. Tranne in Italia. Ma noi abbiamo fiducia nell’informatore che ci ha preannunciato l’arrivo di Henry Kissinger a Roma. Peccato solo che il grande tessitore USA, arrivi dopo le elezioni del 25 maggio 2014. Comunque, ci accontentiamo. Qualche giornalista si troverà disposto a servire la Verità e la Repubblica. A quel punto, il giro dell’oca sarà finito perché, l’imprudente, querulo, “scaltro”(?) fiorentino, in altra sede e senza ombra di smentite, ci ha già detto che Marco Carrai è l’amico del cuore. Ledeen ha già dichiarato che conosce, da anni, Matteo Renzi. La filiera sarà ricomposta e, oltre a Giancarlo Elia Valori e Goffredo Bettini, sapremo che, a spingere da dietro Matteo Renzi, il nuovo che avanza, ci sono uomini “d’ambiente” come il settantaduenne, Michael Ledeen. Che non si fa i “cazzi suoi” da quarant’anni, interferendo, ogni volta che può, con la sovranità della nostra bella Italia. Basterà consegnarli tutti e tre (Renzi, Carrai, Ledeen) a Maurizio Crozza per perfezionare la “dissoluzione” dell’ennesimo personaggio/meteora del panorama politico italiano.Come recita la profezia e come sostiene da tempo Leo Rugens… alla fine, ne rimarrà uno solo: un onesto cittadino scelto tra quelli organizzati nel M5S. E torneremo a rivedere le stelle. Cinque stelle, come tutta l’Europa sta per “scoprire”.
Oreste Grani
fonte https://leorugens.wordpress.com/2014/05/14/avanti-cosi-perche-nulla-rimanga-nellombra-3m-ovvero-matteo-renzi-marco-carrai-e-il-solito-michael-ledeen/
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