CLUB DI ROMA - Uuna delle piu' potenti organizzazioni al mondo che attua il processo di un governo unico mondiale e prevede la riduzione della popolazione anche per controllarla meglio, genocidio ...
Nasce da ambienti finanziari, industriali, politici e culturali che costituiscono gli strumenti dei grandi poteri di manipolazione mondiale. E che sono alla base dei principali problemi che l’Umanità si trova ad affrontare nel proprio cammino evolutivo. Questa “filiera” mondialista e' stata creata all'inizio aprile del 1968 dal promotore Aurelio Peccei, con una riunione che si tiene all’Accademia dei Lincei nella Villa Farnesina di Roma.
Da cui nasce il Club di Roma. Alla fondazione e già dai primi anni parteciparono al club scienziati, industriali, Nobel, politici di primo piano, uomini d’affari, economisti, funzionari internazionali e capi di stato dei cinque continenti.
Enorme la presenza massonica tra le fila dei soci.
Da subito l’intento del Club di Roma è chiaro: enormi problemi, come la sovrappopolazione mondiale, e l’eccessivo consumo di risorse, soprattutto energetiche, congiunti ad altre problematiche, stanno portando rapidamente il mondo al disastro. Se non si fa qualcosa di urgente, la razza umana è destinata all’estinzione. Quello che è in gioco è la nostra sopravvivenza. La soluzione viene subito individuata: uno Stato Mondiale capace di prendere decisioni rapide. Altrimenti non si farà in tempo a scongiurare il disastro.
L’ONU costituisce la struttura giusta, ma va rafforzato enormemente assumendo poteri e sovranità che ora sono nelle mani degli Stati. Questa è l’unica soluzione per salvare il mondo, perché gli stati non sono capaci di farlo, troppo occupati con problemi nazionali, spesso in contrasto uno con l’altro. E la gente non è ancora sufficientemente matura per esprimere governi nazionali diversi dagli attuali. Occorre quindi, secondo il Club, operare urgentemente per spingere in ogni modo opinioni pubbliche e governi a cedere sovranità ad uno stato centrale.
"Alla ricerca di un nuovo nemico che ci unisca, abbiamo tirato fuori l'idea che inquinamento, minaccia del riscaldamento globale, scarsità d'acqua, fame e cose simili avrebbero centrato l'obiettivo (questa è la prova assoluta che il riscaldamento globale causato dall'uomo è solo una bugia ) .... Ma nel designare questi come il nemico, cadiamo nella trappola di confondere i sintomi per le cause. Tutti questi pericoli sono causati dall'intervento umano, ed è solo attraverso un cambio di atteggiamenti e comportamenti che possono essere superati. Il vero nemico, allora, è l'umanità stessa ".
TUTTO CIO' E' UN ENORME INGANNO PER FARCI CREDERE CHE CREARE UN UNICO GOVERNO MONDIALE SIA INDISPENSABILE ... Per schiavizzare l'umanita' ...
IL RISCALDAMENTO GLOBALE E' UNA GRANDE MENZOGNA e le fonti energetiche naturali ci sono ma non le mettono in atto .
E' chiarissima la forzatura della creazione di quell’arroccamento di poteri forti in un Superstato di cui abbiamo parlato in precedenza.
E dovuto alla necessità dei poteri di manipolazione di non perdere il controllo negli anni in favore della montante e liberatoria onda di risveglio delle coscienze.
Aurelio Peccei non è un filantropo, un intellettuale, un filosofo o un ecologista. No: è un uomo di potere. E’ uno dei massimi dirigenti della FIAT. Si occupa di strategie internazionali, di grandi contratti, di alta finanza, dell’espansione della FIAT su mercati strategici come quello sovietico e quello sudamericano. L’ufficio studi della FIAT fornisce il supporto per la fondazione del Club. Le ramificazioni di potere che consentono a livello internazionale di mettere insieme rapidamente nobel, scienziati, capi di stato, industriali e funzionari di grande potere, derivano da questo ambiente. Il cui scopo non è la salvezza del mondo, ma accrescere il proprio potere industriale, politico finanziario. Non è mai stato e non è tuttora un gruppo di filantropi. La FIAT in quegli anni non solo è una delle principali industrie automobilistiche. Ma è anche la più grande industria militare italiana.
Non solo lavora intensamente prodotti inquinanti, ma anche prodotti portatori di morte. L’espansione in quegli anni di quel circuito industriale porta espansione di inquinamento e punta su un
adeguato livello di conflitti militari, o della realistica minaccia che si verifichino.
Questo l’ambiente “illuminato” dal quale proviene il fondatore del Club. E che improvvisamente, con le stesse tecniche di lobbying internazionale con le quali si vendono macchine inquinanti e carri armati, missili o mine, comincia a diffondere il verbo del Club di Roma. Che pretende di indicare al mondo la “vera” direzione del Bene.
Ma allora l’umanità era ancora alle fasi iniziali del risveglio, e quindi non ancora abbastanza desta da rendersi subito conto dell’imbroglio… Altrimenti avrebbe potuto rapidamente dire:
No grazie, non abbiamo bisogno di voi commercianti di inquinamento e di morte per decidere il nostro futuro.
Ed invece il Club di Roma ha avuto un ruolo importante nel determinare la crescita di una cultura dell’emergenza e dell’ansia. Ma occorre anche onestamente sottolineare che la sua opera
– sia pure indirizzata a favorire il potere – ha anche avuto effetti indubbiamente positivi nel fornire il sostrato culturale per la formazione di onde di consapevolezza di certi problemi.
Soprattutto di quelli ambientali. Per poter gestire un tema come quello ambientale ed indirizzarlo verso il Superstato, ha dovuto accentuare e diffondere quel tema. E questo è stato un elemento utile per l’umanità, che è stata sensibilizzata agli effetti dei propri eccessivi stili di vita.
Somiglia molto al destino delle chiese di potere: essere costrette a diffondere meravigliosi messaggi d’amore e di luce, proprio per poter continuare ad avere il potere. Ed essere perfino costrette a tenere nei propri ranghi santi, mistici, persone per bene, ecc..
Diventare in qualche modo anche strumento di diffusione di un Bene, pur non essendo quello il loro obiettivo.
Con gli anni, guardando chi fa parte del Club di Roma, un circuito esclusivo di non più di un centinaio di personalità connesse ai circuiti delle “alte sfere” materiali, si vedono numerose presenze di petrolieri, banchieri, uomini della multinazionali, funzionari di agenzie ONU, molti dei quali provengono dalla Banca Mondiale, definita “criminogena” da un indipendente studio accademico ...
“IL RUOLO CRIMINOGENO DELLA WORLD BANK”, ben presente tra i membri dei Club .
Nello studio “La Banca Mondiale ed i Crimini della Globalizzazione”, (Social Justice, vol 29, n.1-2 ( 87-88) i criminologi accademici David e Jessica Friederichs si pongono una domanda:
"Le attività della World Bank, che emergono nel contesto di una accelerata globalizzazione, possono essere utilmente caratterizzate come una forma di crimine e come un fenomeno criminologico?"
La risposta, analizzando alcuni casi, ed in particolare la politica delle enormi dighe finanziate dalla Banca Mondiale è sì.
Parlando della globalizzazione della quale la Banca Mondiale è paladina, insieme a varie altre agenzie, dicono:
“Molti affermano che la globalizzazione ha portato un aumento del tenore di vita di diversi paesi… Certo, indubbiamente molti sono stati i "vincitori" nella corsa alla globalizzazione.
Ma.... i vincitori sono le smisuratamente ricche corporations multinazionali e i perdenti sono popoli sproporzionatamente poveri e svantaggiati, specialmente i popoli indigeni dei paesi in via di sviluppo. La globalizzazione contribuisce ad una generale crescita delle diseguaglianze economiche, determinando impoverimento e disoccupazione per moltissimi.
…La logica della globalizzazione viene dettata dal benessere del capitale piuttosto che da quello della gente.”
Viene poi messo in evidenza il modo "non democratico di operare delle istituzioni finanziarie internazionali, che prende forma di globalizzazione dall'alto invece che globalizzazione dal basso."
“La Banca Mondiale è in modo sproporzionato influenzata e manipolata dalle istituzioni economiche di élite, e viene sesso identificata come un agente del "capitale globale".
Nei paesi in via di sviluppo ha scarsissima attenzione per i popoli indigeni e tratta pressoché esclusivamente con le élites politiche ed economiche di questi paesi.
“E' nota per prestare denaro a dittature militari senza scrupoli, che usano tortura e assassinii… dopo aver negato prestiti ai governi democratici rovesciati da quei regimi militari … Favorisce le dittature forti rispetto alle democrazie in fase di stabilizzazione, perché crede che le prime siano più capaci di introdurre e di attuare le riforme antipopolari che la Banca Mondiale richiede per i suoi prestiti. Chi prende in prestito i soldi sono tipicamente le élites politiche dei paesi in via di sviluppo, ed i loro associati e complici, mentre il ripagamento del debito diventa responsabilità dei popoli di questi paesi, la maggior parte dei quali non beneficia di questi prestiti. Secondo questa lettura, il privilegiati beneficiano dei rapporti con la Banca Mondiale molto più dei poveri.”
…“La Banca Mondiale è stata criticata per essere paternalista, segreta, controproducente per quanto riguarda il fine di migliorare la vita della gente. Specificatamente è stata accusata di essere complice in politiche dalle conseguenze genocide, nell'esacerbare conflitti etnici, nell'accrescere il dislivello tra ricchi e poveri, di produrre immensi danni ecologici ed ambientali, e di aver malevolmente sradicato grandi numeri di indigeni dalle loro case e dalle loro comunità nei paesi in via di sviluppo.”
…“Molti critici affermano che i paesi meno sviluppati che hanno ricevuto aiuti dalla Banca Mondiale sono ora in condizioni peggiori di prima in termini di povertà, e che le severe misure di austerità imposte ai paesi che ottenevano prestiti, ritenute necessarie per massimizzare le possibilità di ripagamento dei prestiti, hanno colpito in modo pesantissimo i più poveri ed i più vulnerabili segmenti della popolazione.”
…“I progetti più favoriti dalla WB sono stati le dighe. Ed ormai anche gli esperti della Banca Mondiale ammettono che milioni di persone sono state sradicate dai loro territori per colpa di questi progetti.
E i piani di ricollocazione sono stati quasi inesistenti o implementati in modo del tutto inadeguato.”
…“La Banca Mondiale ha una struttura ed una organizzazione che vengono definite "criminogene". In quanto basate solo su considerazioni di tipo economico. e non ad esempio ecologiche o di diritti umani.”
…“La sua intenzione di contribuire molto fumosamente ad una “crescita sostenibile a lungo termine" è servita come scusa per imporre sofferenze e perdite economiche a breve termine.
…“In termini di carriere, gli uomini della Banca Mondiale vengono premiati per aver fatto prestiti e per aver mosso grandi quantità di denaro, piuttosto che per essersi preoccupati per le conseguenze umane di questi prestiti. Inoltre, il personale della Banca Mondiale non è mai stato ritenuto responsabile per gli effetti tragici dal punto di vista umano dei loro progetti.”
…“Molti critici compreso lo stesso Joseph Stiglitz, capo economista della WB, affermano che le politiche e le pratiche della WB e di altre istituzioni finanziarie internazionali hanno adottato gli interessi delle nazioni industrialmente avanzate e della comunità finanziaria di
Wall Street come a loro massima priorità.”
Gli autori concludono dicendo che “non hanno prove per dire che la Banca Mondiale fa quello che fa per commettere crimini.” Ma affermano con sicurezza che il suo modo di operare è “intrinsecamente criminogeno” e “funziona in modo non democratico; le sue principali decisioni sono prese dietro un velo di segretezza, e non risponde in modo sufficiente per le sue responsabilità a nessuno.”
…“C'è molto del vero nel detto che le politiche per lo sviluppo non sono altro che i poveri dei paesi ricchi che danno soldi ai ricchi dei paesi poveri.”
Non c’è che dire, questa descrizione della World Bank, frutto di uno studio accademico di accreditati criminologi, ci dà un flash di come saranno le istituzioni del Superstato Mondiale, e prima di quello Europeo: inquietanti.
E gli uomini di questa banda della Banca Mondiale sono ben presenti nelle strutture dei club. E sono anche fra i “saggi” che nel suo libro del ’74, Laszlo metterebbe alla guida del suo superstato globale:
Non ci sono parole…
http://mondos-porco.blogspot.it/2014/12/club-di-roma.html
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