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sabato 12 luglio 2014

L’uso frequente di Facebook può rendere depressi

L'uso frequente di Facebook può rendere depressi.
Il “contatto” virtuale con le vite degli altri attraverso il social network comporta un declino nella soddisfazione personale: lo sostiene uno studio.
In un mondo in cui tutti siamo interconnessi e con la possibilità di interagire con chiunque in qualsiasi momento, l’infelicità non solo non ci ha abbandonato ma rischia di trovare nuove ed insidiose strade per insinuarsi nelle vite di molti: ad esempio, attraverso Facebook che con il suo miliardo di utenti attivi costituisce il primo servizio di rete sociale per numero di iscritti. Considerata l’importanza che i social network rivestono nella quotidianità di tanti e soprattutto dei giovani, un’importanza che continua a crescere a gran velocità e che è divenuta sempre più invasiva da quando i dispositivi mobili consentono una connessione praticamente costante ed incessante, diventa indispensabile agli occhi della scienza cominciare a valutare quali potrebbero essere gli effetti di questi nella vita reale degli individui: perché se è evidente come mantenere i contatti con le persone anche lontane sia un aspetto decisamente positivo, meno chiare appaiono le potenziali conseguenze in termini di felicità e soddisfazione personale derivanti dal’uso di questo strumento, tutto sommato di recente invenzione.
«Anziché incrementare il benessere, abbiamo riscontrato come l’uso di Facebook provochi il risultato opposto, minandolo fortemente» sostiene Ethan Kross, l’autore principale di uno studio recentemente reso noto da un articolo pubblicato dalla rivista PLOS ONE che è stato curato dai ricercatori del dipartimento di psicologia dell’università del Michigan presso Ann Arbor. Il lavoro degli psicologi ha analizzato il rapporto di 82 giovani volontari iscritti a Facebook ed in possesso di uno smartphone con l’obiettivo di valutare l’impatto del social network sull’umore dei singoli individui nel momento in cui ricorrevano ad esso. Per fare ciò, nel corso di due settimane è stato misurato il grado di benessere di ciascuno attraverso delle semplici domande poste prima o dopo aver visualizzato aggiornamenti e novità su Facebook: «Come ti senti?», «Ti senti solo?», «Quanto hai usato Facebook rispetto all’ultima volta in cui abbiamo parlato?», «Quanto hai interagito?», «Con quante persone sei stato in contatto direttamente?». Ogni sera, insomma, dovevano rispondere ad un piccolo questionario. inolte, ai soggetti è stato chiesto di esprimere un voto sul loro grado di soddisfazione, all’inizio e alla fine del periodo di osservazione. I maggiori fruitori di Facebook hanno dato maggiormente risposte negative; al contrario, i rapporti sociali diretti facevano aumentare le risposte positive.

I ricercatori hanno quindi avuto modo di rilevare una connessione tra l’incremento nell’utilizzo di Facebook e il decremento nella serenità individuale: escludendo, grazie al ricorso alle domande, che i partecipanti accedessero al social network esclusivamente quando si sentivano soli, è emerso come, sostanzialmente, passare del tempo dinanzi a notifiche e foto altrui abbia il potere di rendere assai più tristi. Inoltre, è stato sottolineato come nessuna prova sarebbe stata riscontrata, durante il test, del fatto che interagire direttamente con altre persone, faccia a faccia o attraverso l’uso del telefono, influenzi negativamente l’umore generale; in verità, anzi, si è visto come le interazioni dirette con altri individui portassero positivi effetti sul benessere dei volontari. Come già rilevato da precedenti ricerche ed osservazioni, anche su campioni più ampi, il rapporto passivo con quello che accade ad “altri”, spesso dei semplici conoscenti, può causare uno stress emotivo frustrante, capace di far diminuire la propria autostima: in particolare una ricerca condotta dalle università tedesche Humboldt e Darmstadt su 584 giovani utilizzatori di Facebook ha riscontrato come il sentimento che viene maggiormente alimentato dal social network è l’invidia, naturalmente scaturita dalla possibilità di assistere ai successi e ai trionfi altrui.
Fonte fanpage.it

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