Traduco, come sempre, dal russo ("VKontakte")
Siamo fatti d’energia. Ciò che per noi è solido è, in realtà, una forma d’energia. Un soggetto (l’uomo, per esempio) è vivo solo perché possiede una componente sottile, e se ne è privo, è solo un cadavere. Quindi, dobbiamo renderci conto che la nostra vita dipende direttamente dallo stato di questa componente sottile..
In altre parole, l’uomo può essere raffigurato come un flusso energetico il cui funzionamento dipende da diversi fattori.
In altre parole, l’uomo può essere raffigurato come un flusso energetico il cui funzionamento dipende da diversi fattori.
Uno dei fattori avversi è il BLOCCO, o L’APPICCICAMENTO, dell’attenzione a qualcosa.
L’attenzione è ciò che costruisce il canale per lo scorrimento dell’energia. L’energia segue l’attenzione.
L’attenzione è ciò che costruisce il canale per lo scorrimento dell’energia. L’energia segue l’attenzione.
Se la nostra attenzione sì appiccica a qualcosa che non fa parte dello scambio energetico (vuol dire, la nostra energia non ritorna a noi, si disperde), cominciamo a perdere l’energia vitale.
Bloccare l’attenzione significa mettersi da soli a catena, molto robusta. Sembra che nessuno ci tiene, siamo liberi, ma i nostri pensieri sono appiccicati a un oggetto. In realtà non si tratta dei pensieri bensì dell’attenzione. E’ una grossa catena attraverso la quale disperdiamo la nostra forza vitale.
Bloccare l’attenzione significa mettersi da soli a catena, molto robusta. Sembra che nessuno ci tiene, siamo liberi, ma i nostri pensieri sono appiccicati a un oggetto. In realtà non si tratta dei pensieri bensì dell’attenzione. E’ una grossa catena attraverso la quale disperdiamo la nostra forza vitale.
Prendiamo un amor proprio offeso.
E’ un “gancio” energetico.
Chi è appeso a questo gancio cerca, per anni, di coltivare pensieri, immagini, costruire piani mirati ad una rivincita. In realtà peggiora la situazione – si dissolve in un buco nero. La persona stessa non se ne rende conto; apparentemente è tutto a posto: vive, pensa, cammina. Ma ritorna con i pensieri allo stesso oggetto. E la catena scatta e lo trattiene.
E’ un “gancio” energetico.
Chi è appeso a questo gancio cerca, per anni, di coltivare pensieri, immagini, costruire piani mirati ad una rivincita. In realtà peggiora la situazione – si dissolve in un buco nero. La persona stessa non se ne rende conto; apparentemente è tutto a posto: vive, pensa, cammina. Ma ritorna con i pensieri allo stesso oggetto. E la catena scatta e lo trattiene.
Un altro aspetto del fenomeno è la spaccatura della forza vitale sul piano temporale.
E’ la fissazione su un “fantom”; la persona sparisce dal presente ritornando a passato. Una parte della sua forza viene pompata nel passato, dove è stato trattenuta, e un’altra parte va nel futuro dove lei crede di ripristinare lo stato che era nel passato.
Come risultato, abbiamo un essere spaccato in due: due “tronchi” della stessa persona forniscono attivamente l’energia ai propri fantasmi.
E’ la fissazione su un “fantom”; la persona sparisce dal presente ritornando a passato. Una parte della sua forza viene pompata nel passato, dove è stato trattenuta, e un’altra parte va nel futuro dove lei crede di ripristinare lo stato che era nel passato.
Come risultato, abbiamo un essere spaccato in due: due “tronchi” della stessa persona forniscono attivamente l’energia ai propri fantasmi.
E’ facile fare una verifica su se stessi: se siete presenti interamente in ciò che state facendo – ok, ma se state continuamente ritornando all’oggetto del vostro blocco, è ora di fare qualcosa.
La cosa più semplice è capire le cause della situazione. Il blocco dell’attenzione colpisce solo persone indebolite. La debolezza è la somma delle esperienza sbagliate, errori che hanno portato all’abbassamento della vostra forza interiore.
Qualsiasi debolezza ha una causa concreta. Non è difficile trovarla. Basta risalire all’errore, e la vostra attenzione si sblocca. Perché siete riusciti a passare dallo stato delle vittime allo stato dei cacciatori dei vostri errori.
Qualsiasi debolezza ha una causa concreta. Non è difficile trovarla. Basta risalire all’errore, e la vostra attenzione si sblocca. Perché siete riusciti a passare dallo stato delle vittime allo stato dei cacciatori dei vostri errori.
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