di Steven MacMillan - Gli USA stanno intensificando gli sforzi per sostituire la Russia nel ruolo di importante fornitore di energia per l’UE, sperando di fornire gas di produzione statunitense e al contempo valutando possibili fornitori regionali. Come riportato da Sputnik News nell’articolo “Tra 2 anni gli USA potranno fornire gas all’Ucraina”:
“Il senatore John McCain ha affermato ad una conferenza stampa a Kiev che tra 2 anni gli USA saranno in grado di rifornire di gas l’Ucraina e il resto d’Europa… Nella sua opinione, la dipendenza europea dal gas russo è un ostacolo fondamentale che impedisce all’Europa di imporre ulteriori sanzioni contro la Russia.”
Da quando, dopo il golpe in Ucraina, i rapporti tra Occidente e Russia si sono rapidamente deteriorati, gli strateghi occidentali hanno lavorato senza sosta per trovare un sostituto alle forniture energetiche russe all’UE. Nell’immediato ciò è impossibile, cosa che innervosisce molti a Washington e Bruxelles. Ma nel medio o lungo periodo, una combinazione di vari paesi potrebbe rimpiazzare l’energia russa, o almeno ridurre di molto la dipendenza energetica dell’Europa da Mosca.
La questione è stata trattata in un recente articolo del Consiglio Europeo per le Relazioni Estere (ECFR), pensatoio i cui membri comprendono: Jean-Claude Trichet, ex presidente della BCE; Javier Solana, ex segretario generale della NATO; e David Milliband, ex ministro degli esteri britannico. Anche George Soros, burattinaio del governo fantoccio di Washington in Ucraina, ne è membro.
Nell’articolo dell’ECFR, dal titolo “Le alternative dell’Europa al gas russo”, gli autori scrivono:
“Lo scopo dell’Unione Energetica è in parte di diversificare le forniture di gas dell’UE per sostituire la Russia, che ha già dimostrato di essere un partner inaffidabile. La Russia è il maggior fornitore di greggio e gas naturale dell’UE, e, sebbene nel medio termine sostituire le forniture russe non sia irrealistico, occorre superare diversi ostacoli tecnici e politici.”
Gli autori analizzano poi i potenziali fornitori alternativi e soppesano i pro e i contro di ogni paese. Alcuni dei paesi elencati, ad esempio Iraq e Libia, sono talmente instabili (grazie ovviamente alla politica estera occidentale) che è difficile pensare che potrebbero costituire delle opzioni valide. L’articolo nota che Israele potrebbe essere un potenziale fornitore di energia, sebbene Tel Aviv sia più interessata ad attività interne e a qualche progetto regionale.
Anche l’Iran viene citato come possibile attore, in quanto ricco di riserve di petrolio e gas. Negli ultimi mesi si è speculato che Teheran e Bruxelles potrebbero nel prossimo futuro concludere un accordo energetico che vedrebbe l’Iran fornire gas e petrolio all’UE. Visto il successo dei negoziati sul nucleare iraniano, e che si è raggiunto un accordo in virtù del quale le sanzioni verranno gradualmente rimosse, ciò sta diventando più probabile. Come scrive Petr Lvov in un recente articolo dal titolo “Ora l’Iran guarda ad Ovest”:
“I settori del petrolio e del gas dell’economia iraniana verranno sponsorizzati dall’Occidente, il che permetterà a Teheran di aumentare la produzione di idrocarburi. In poco tempo il paese sarà in grado di rifornire l’UE di gas attraverso nuovi gasdotti. Tale passo costituirebbe un duro colpo alla posizione di Gazprom in Europa meridionale.”
Ci sono però ancora molti ostacoli da superare prima che l’Iran diventi un fornitore. Anche se è stato raggiunto un accordo sul programma nucleare iraniano, molti in Iran considerano giustamente alcuni degli stati che hanno partecipato ai negoziati del Gruppo 5+1 come partner infidi, vista la loro storia di intromissione negli affari iraniani. Ne è un esempio il generale Ahmad Raza Pourdastan, che ha affermato: “Gli USA forse raggiungeranno qualche accordo con noi all’interno del Gruppo 5+1, ma non dovremmo mai vedere positivamente il nemico.”
Anche il presidente Hassan Rouhani l’anno scorso ha affermato che l’Iran è indietro nell’estrazione del gas, ben lungi dal poter sostituire la Russia come fornitore. Sebbene, con l’assistenza di giganti energetici occidentali, nei prossimi anni l’Iran potrebbe sviluppare il suo settore energetico rapidamente.
Anche il presidente Hassan Rouhani l’anno scorso ha affermato che l’Iran è indietro nell’estrazione del gas, ben lungi dal poter sostituire la Russia come fornitore. Sebbene, con l’assistenza di giganti energetici occidentali, nei prossimi anni l’Iran potrebbe sviluppare il suo settore energetico rapidamente.
Nei prossimi anni, però, USA ed UE potrebbero scegliere stati molto più accomodanti per sostituire l’energia russa, dato che i rapporti tra Iran e USA per ora restano delicati. E’ fuori dubbio che molti neo-con di Washington si infurieranno per il recente accordo e continueranno a promuovere il cambio di regime a Teheran. Tale ostilità potrebbe rendere difficile un accordo energetico tra Iran e UE, sebbene ciò potrebbe venire superato.
Gli autori dell’articolo dell’ECFR concludono che “l’Azerbaijan è il fornitore nelle migliori condizioni per rispondere alla strategia UE di diversificare le forniture di gas come alternativa alla Russia.” E’ già in corso la costruzione di numerosi gasdotti che porteranno il gas dal Mar Caspio al mercato turco ed europeo, a complemento del già costruito gasdotto Caucaso del Sud.
Il gasdotto Trans-Anatolico (TANAP) correrà dall’Azerbaijan alla Turchia attraverso la Georgia, e ci si aspetta che verrà connesso con il gasdotto Trans-Adriatico (TAP) al confine tra Grecia e Turchia. Il TAP attraverserà Grecia, Albania e Mare Adriatico per raggiungere l’Italia; si prevede che sarà operativo all’inizio del 2020 e avrà una capacità iniziale di 10 miliardi di metri cubi all’anno, che in futuro potrebbe più che raddoppiare.
Sarà importante per l’Occidente assicurarsi che in futuro l’Azerbaijan continui a collaborare con le aziende energetiche occidentali, perché alcuni voci a Washington affermano che “i rapporti tra USA e Azerbaijan sono seriamente in crisi”. (Brookings.edu/research/)
La Norvegia continuerà a svolgere un ruolo cruciale nelle forniture di gas all’Europa. Nel primo quarto del 2015 essa ha superato la Russia come maggiore fornitore di gas all’Europa occidentale, e il ministro degli esteri norvegese a maggio ha dichiarato: “Potremo aumentare ulteriormente le forniture negli anni a venire”.
Mentre l’Occidente cerca di rimpiazzare l’energia russa in Europa, il governo russo è stato impegnato a stringere legami con molti paesi in tutto il mondo. La Cina ha già cominciato a costruire la sua tratta del gasdotto “Potenza della Siberia”, che consegnerà fino a 38 miliardi di metri cubi di gas russo all’anno. Le due nazioni progettano anche di costruire il gasdotto Altai, che correrà dalla Siberia occidentale al nord-ovest della Cina.
Oltre ai crescenti rapporti economici tra Mosca e Pechino, ad aprile la Russia ha firmato accordi energetici con l’Argentina, e il mese scorso un accordo nucleare con l’Arabia Saudita.
Mentre l’Occidente cerca di rimpiazzare l’energia russa in Europa, il governo russo è stato impegnato a stringere legami con molti paesi in tutto il mondo. La Cina ha già cominciato a costruire la sua tratta del gasdotto “Potenza della Siberia”, che consegnerà fino a 38 miliardi di metri cubi di gas russo all’anno. Le due nazioni progettano anche di costruire il gasdotto Altai, che correrà dalla Siberia occidentale al nord-ovest della Cina.
Oltre ai crescenti rapporti economici tra Mosca e Pechino, ad aprile la Russia ha firmato accordi energetici con l’Argentina, e il mese scorso un accordo nucleare con l’Arabia Saudita.
Fonte: Journal-neo.org
Traduzione: Anacronista
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