La figura dei Cavalieri Templari è senz’altro tra quelle più affascinanti e misteriose della storia ed è da sempre circondata da un alone di mistero, in parte perché non sembra che i Templari abbiano passato molto tempo a lasciare testimonianze scritte delle loro azioni, in parte per una fortissima damnatio memoriae che la Chiesa mise in piedi, dopo la
condanna a morte al rogo dell’ultimo Gran Maestro
dell’ordine, Jacques de Molais, nel 1314.
La nascita dell’ordine si colloca nel periodo delle crociate in Terra Santa. In quell’epoca i luoghi e le strade della Terra Santa erano molto pericolose, infestate da predoni e da fanatici musulmani che assalivano e derubavano i pellegrini. Secondo la storiografia tradizionale nove cavalieri francesi, guidati da Hugues de Payns, decisero di recarsi in Terra Santa con la missione di proteggere i pellegrini durante i loro spostamenti.
La Chiesa accolse con entusiasmo questa iniziativa e qualche anno dopo, nel 1129, decise di costituire l’Ordine dei “Pauperes commilitones Christi templique Salomonis” (Poveri commilitoni di Cristo e del Tempio di Salomone), meglio conosciuto come Ordine dei Cavalieri Templari.
L’istituzione suscitò molte polemiche e preoccupazioni, in quanto questo doppio ruolo di monaco e soldato non era molto ben visto all’interno della Chiesa.
In realtà, a dispetto del proprio ordine (Pauperes commilitones), nel giro di pochi anni, le cose si evolsero in modo completamente opposto.
Infatti da una parte i Templari cominciarono a godere di enormi lasciti e donazioni, dall’altra con questi proventi impiantarono in tutta Europa un gran numero di insediamenti agricoli, economici e politici.
Anche i loro adepti aumentarono considerevolmente di numero, e con essi anche la “forza” militare tanto da poter costruire in molte zone della Terra Santa cittadelle, castelli, rocche fortificate, punti di vedetta e addirittura di dotarsi di una potente e dotatissima flotta.
I Templari divennero dunque in breve tempo l’Ordine più potente e quindi, più invidiato e temuto dell’antichità. Molti ritengono che essi divennero depositari anche di molti segreti che, se resi noti, avrebbero potuto destabilizzare la dottrina cristiana.
Divenne quindi sempre più malvisto dalla Chiesa, anche perché l’ordine per cui era stato costituito era venuta meno.
Tuttavia il vero attacco all’ordine dei Templari non venne dal papa Clemente V, ma dal re di Francia Filippo il Bello che forse indebitato con gli stessi, per recuperare il patrimonio, decise di farli arrestare, accusandoli di eresia, sodomia e idolatria.
Probabilmente durante le torture molti Templari confessarono i peccati e così il Papa Clemente V decise di sciogliere l’ordine nel 1312 e confiscare a sua volta i loro beni. L’ultimo Gran Maestro Jacques de Molay morì arso sul rogo due anni dopo.
Nonostante lo scioglimento, la fama degli antichi cavalieri fu sempre sommersa da leggende riguardanti segreti e misteri che sarebbero stati tramandati dai prescelti fin dai tempi antichi. Forse il più conosciuto di tutti è quello riguardante il Santo Graal.
Alcune fonti dicono che il Santo Graal sarebbe stato ritrovato dall’ordine e portato in salvo in Scozia dopo lo scioglimento.
Secondo una recente interpretazione il sacro Graal deriverebbe invece da “sang real”, ovvero il sangue della discendenza di Gesù, sposato con Maria Maddalena. La donna, dopo la crocifissione di Cristo fuggì dalla Palestina e arrivò in Francia, raggiungendo la tribù dei Franchi, con il bimbo avuto da Gesù. I primi Re dei Franchi, i Merovingi, sarebbero quindi discendenti diretti di Gesù.
Maria Maddalena dunque avrebbe avuto un ruolo molto diverso da quello descritto dalla dottrina cattolica tradizionale. Non una semplice comparsa, ma un ruolo analogo a quello di San Pietro, tanto che i Templari ne avevano una profonda venerazione.
Alcuni studiosi sostengono che i cavalieri Templari avessero ritrovato anche l’Arca dell’Alleanza, lo scrigno che conteneva gli oggetti sacri dell’antico Israele, compresa l'”asta di Aronne” e le tavole dei Dieci Comandamenti.
Tutte queste leggende e miti precedentemente citate, troverebbero un’ulteriore conferma anche nel rapporto che essi avrebbero avuto con i tarocchi.
Infatti gli Arcani non avrebbero avuto una funzione di predizione del futuro come nella cartomanzia attuale, ma lo scopo trasmettere insegnamenti segreti senza il pericolo che fossero scoperti da spettatori indesiderati.
Nonostante i tarocchi abbiano subito ancora evoluzione nel corso del tempo, in molti casi il simbolismo templare è ancora evidente:
I tarocchi vengono tuttora definiti “Arcani”, nome che meglio non potrebbe rimandare alla presenza di un significato occulto dietro di essi
La carta dell’appeso in cui viene raffigurato un ragazzo appeso per una gamba ad un albero, è un chiaro riferimento al rito pagano di Dioniso, durante i quale la statua o immagine votiva del dio veniva appesa capovolta ad un albero, come augurio di rinascita e fertilità (soprattutto in primavera). Molti cavalieri Templari sono stati ritrovati in questo modo nelle loro tombe, a voler simboleggiare la rinascita dopo la morte.
La carta della Papessa, forse la più scomoda per la Chiesa, è un chiaro riferimento a Maria Maddalena e al suo grande valore morale e spirituale. Nella raffigurazione originale la Papessa viene raffigurata su un pavimento a forma di scacchiera (uno dei simboli templari per eccellenza) a dimostrazione di come Maria Maddalena godesse di una particolare protezione e venerazione presso i Templari.
La carta della Torre è sempre un probabile riferimento a Maria Maddalena, in quanto il nome Magdala in aramaico vuol dire appunto Torre.
Inoltre i Tarocchi, nella versione odierna, sono composti da 22 arcani maggiori e 56 arcani minori. Gli arcani minori hanno dato origine alle attuali carte da poker consistenti in 4 diversi semi: bastoni (fiori), coppe ( cuori), spade (picche) e denari (quadri). Inizialmente ciascuna serie era composta da 14 carte (numeri da 1 a 10, fante o Jack, Cavaliere, Regina e Re). Stranamente i quattro pezzi mancanti sono proprio i cavalieri di ciascun seme, che scomparvero subito dopo che la condanna dei Templari per eresia.
Tutti gli Arcani Maggiori, invece, vennero censurati proprio perché durante le torture loro riservate, qualcuno degli adepti confessò il loro vero scopo, tanto che i Tarocchi vennero definiti “i pioli di una scala che porta all’inferno. Solo la figura del Bagatto sopravvisse e si è evoluto nell’attuale Jolly delle carte da Poker.
A distanza di 150 anni i tarocchi comparvero nelle corti lombarde rinascimentali, con scopi ludici e di divinazione, forse perché non tutti gli adepti vennero giustiziati, ma si dispersero fra la popolazione ed in qualche modo riuscirono a tramandare i loro segreti di generazione in generazione.
Secondi alcuni questa sarebbe la prova che in realtà l’ordine, non si sarebbe mai sciolto e sarebbe in qualche modo sopravvissuto in gran segreto anche dopo l’ultimo Gran Maestro Jacques de Molay.
fonte https://www.ilportaledelmistero.net/single-post/2017/03/30/MISTERI-TEMPLARI-E-TAROCCHI
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