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venerdì 13 maggio 2016

La Repubblica di Falfurbino favoletta bancario giudiziaria per farsi un idea di come girano le cose in certi posti



C’era una volta, anzi pare proprio che ci sia ancora una Repubblica, non africana, non di un’isola sperduta e poco civilizzata, ma un posto dove parlano una lingua a noi perfettamente comprensibile, dove una banca poteva, e pare possa tutt’ora, permettersi di sottrarre i beni di una cliente investirli in Hedge fund ad alto rischio senza nessuna autorizzazione, in virtù di una pseudodelega marchianamente fasulla e evidentemente autoprodotta. La cosa incredibile è che la Banca Centrale di detto Paese quando interpellata attraverso un esposto ufficiale, nonostante le evidenze, abbia palesemente coperto gli autori della sottrazione dicendo anzi che, salvo qualche quisquilia, non aveva trovato nulla di strano nei comportamenti di quella banca. Molto divertente il fatto che tutta la vigilanza in carica all’epoca dei fatti è già sotto processo per altre responsabilità penali. Il bello però è anche che quello Stato ha addirittura firmato una Convenzione onde evitare riciclaggio e soprattutto finanziamento al terrorismo, ma nessuno in quella banca ha ritenuto che la sparizione di più di un milione fosse segnalare a chi di dovere. Ma la cosa pazzesca è che in quello Stato, nel Tribunale che si sta occupando della cosa, hanno già appurato l’assenza di delega attraverso atto ufficiale di Giudice incaricato nelle indagini sui sistemi informatici della banca di cui all’inizio, e addirittura che nel verbale di un CdA TUTTI approvano all’unanimità un tentativo estortivo nei confronti della cliente cui, invece di restituire il maltolto propongono di abbuonarle un mutuo, mai sottoscritto come da evidenze documentali già presenti nel casellario penale di quella strana Repubblica!!! Dulcis in fundo, pensate che in quel Paese lì lo Studio legale della banca ha addirittura formulato per iscritto tale strana proposta di conciliazione e, come detto, ogni cosa è agli atti, rischiando ovviamente, se non in possesso di manleva per le responsabilità penali dirette per la produzione di tale documento ed il suo invio, di venire chiuso definitivamente. Ecco in quel Paese lì pare che la banca in questione (il cui direttore generale è sia materialmente responsabile delle firme degli ordini di acquisto dei titoli di cui all’incipit, sia di occultamento alla giustizia di materiale che avrebbe evitato il procedimento penale e civile nei confronti di tutti gli altri coinvolti, sia di falso ideologico in atto pubblico (dichiarazioni al giudice) ritiene di non poter pagare quanto dovuto perché a suo avviso dovrebbe venire aiutata dallo Stato con il credito d’imposta perché la banca responsabile del tutto è stata acquisita appunto da quella che si trova nella condizione di mettere a repentaglio l’economia dell’intera Repubblica e di causare perdite al rating di TUTTE le Banche di quel Paese lì solo per ostinarsi e perseverare in un atto delittuoso, che verrà ovviamente sanzionato anche a livello internazionale e le cui conseguenze ricadranno direttamente sulla pelle dei poveri cittadini ignari, che in quella Repubblica i dirigenti, i politici e gli amministratori continuino a fare cose di tal fatta nonostante la situazione contingente del Paese stesso. I nomi del Paese dei coinvolti e quant’altro compresa la documentazione ufficiale stralciata nei dati sensibili alla prossima puntata. Rocco Luglio (segretidibanca.it)

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