Ancora una volta lo sdegno ed il dissenso dei cittadini va esattamente nella direzione che vogliono coloro che questa crisi economica la stanno causando davvero.
Stamani ho letto un tweet ingenuo e banale che mi ha fatto ribollire il sangue: “mafia capitale, ecco dove vanno a finire le tasse che Equitalia ci spreme”. Ebbene non è così. Non c’entra nulla ed il danno erariale è ben più limitato di quanto ci raccontano.
Esempio: se abbiamo 60 miliardi di corruzione (fonte Corte dei Conti 2014) secondo voi il costo reale per le casse dello Stato è davvero 60 miliardi? Se mi rispondete che certamente è così allora voi supponete che colui che percepisce una tangente la bruci istantaneamente nel caminetto. Comprenderete invece che se tali soldi vengono spesi ed iniziano a circolare comporteranno inevitabilmente entrate per lo Stato e PIL per il paese.
Ovvio che qui si parli di reati e che quei 60 miliardi debbano essere spesi per altro ma non cadete nell’errore, davvero da analfabeti macroeconomici, di pensare che avreste avuto 60 miliardi in meno da pagare con le vostre tasse. Anzi non è nemmeno da escludere che anche il moltiplicatore monetario della corruzione sul PIL sia largamente positivo come ogni altra spesa pubblica con conseguente miglioramento dei conti del Paese.
Ovviamente vi può essere un’obiezione a tale ragionamento. Ovvero si può affermare che i soldi delle tangenti non sono spesi in Italia ma portati all’estero. L’obiezione non coglie nel segno perché solo una minima parte del denaro viene effettivamente trafugato dal Paese. La realtà è nei numeri. Secondo due ricercatori della Banca d’Italia, Valeria Pellegrini ed Enrico Tosti, gli italiani avrebbero occultato all’estero disponibilità totale per 150 miliardi. Dunque se questo è il dato totale, ed ovviamente comprende anche altre fonti illecite (quali criminalità di altro genere stimata in 130 miliardi all’anno secondo il Tesoro o evasione fiscale stimata in 120 miliardi all’anno), la quota parte di denaro proveniente dalla corruzione che finisce all’estero è assolutamente minimale rispetto al totale, altrimenti i fondi occulti dovrebbero essere molto più cospicui.
Dunque, fermo restando che la corruzione è e resta una vergogna da estirpare e punire con severità, è bene scolpirsi nella mente che con la crisi non c’entra nulla come non centrano i borseggi o le rapine ed infatti mai nessuno lo ha millantato in televisione. Provo a farvi un esempio stupido per farvi capire che la liceità di un’attività economica non ha nulla a che vedere con i suoi effetti macroeconomici.
Immaginate un cittadino straniero regolare sul nostro territorio che guadagna 1200 euro al mese. Ogni mese manda metà del suo guadagno al proprio paese di origine, ovvero 600 euro. Ebbene un mese viene rapinato dei 1200 euro ed il rapinatore si spende l’intera somma in consumi in pochi giorni. Ecco che il comportamento lecito avrebbe sottratto 600 euro dalla nostra economia mentre quello illecito ci ha evitato il danno.
Insomma non fermatevi alle apparenze! La crisi dipende da altro, la crisi economica dipende da scelte volutamente recessive imposte dal vincolo esterno UE che ha aggredito le nostre economie e le nostre democrazie. Ci è stato imposto di tassare più di quanto spendiamo e di farlo per sempre, a prescindere dal ciclo economico. Ovviamente, visto che la moneta non cresce nei campi (e non possiamo più crearla a causa dell’illecita cessione della sovranità monetaria), tali politiche ci hanno via via impoverito a favore degli speculatori finanziari che sono gli unici che lucrano davvero sulle nostre tasse.
Mario Monti lo ha spiegato più volte: la crisi è lo strumento con cui ci obbligano a cedere sovranità nazionale. Ovvero ci obbligano a sostituire la democrazia con la legge violenta della dittatura dei mercati. Oggi abbiamo un’Unione Europea che non tutela più il lavoro ma unicamente la stabilità dei prezzi per evitare perdite ai creditori finanziari. Ecco che in questo quadro dove ci vogliono imporre il “meno Stato” (per togliere i diritti costituzionali) scandali vergognosi come “mafia capitale” diventano lo strumento principale per condurre l’opinione pubblica nella direzione scelta, per far dire alla gente basta Stato e viva il neoliberismo, viva i padroni della nostra moneta. Così non capiamo la verità ovvero che soccombiamo semplicemente perché nell’economia reale c’è meno moneta di quella necessaria e la rarefazione monetaria è una scelta precisa per smantellarci.
Aprite le menti, informatevi, chiedete ai più esperti. Ma non fermatevi a ciò che appare, mai!
Riscattare la nostra sovranità monetaria ed economica è l’unica via di uscita.
Stamani ho letto un tweet ingenuo e banale che mi ha fatto ribollire il sangue: “mafia capitale, ecco dove vanno a finire le tasse che Equitalia ci spreme”. Ebbene non è così. Non c’entra nulla ed il danno erariale è ben più limitato di quanto ci raccontano.
Esempio: se abbiamo 60 miliardi di corruzione (fonte Corte dei Conti 2014) secondo voi il costo reale per le casse dello Stato è davvero 60 miliardi? Se mi rispondete che certamente è così allora voi supponete che colui che percepisce una tangente la bruci istantaneamente nel caminetto. Comprenderete invece che se tali soldi vengono spesi ed iniziano a circolare comporteranno inevitabilmente entrate per lo Stato e PIL per il paese.
Ovvio che qui si parli di reati e che quei 60 miliardi debbano essere spesi per altro ma non cadete nell’errore, davvero da analfabeti macroeconomici, di pensare che avreste avuto 60 miliardi in meno da pagare con le vostre tasse. Anzi non è nemmeno da escludere che anche il moltiplicatore monetario della corruzione sul PIL sia largamente positivo come ogni altra spesa pubblica con conseguente miglioramento dei conti del Paese.
Ovviamente vi può essere un’obiezione a tale ragionamento. Ovvero si può affermare che i soldi delle tangenti non sono spesi in Italia ma portati all’estero. L’obiezione non coglie nel segno perché solo una minima parte del denaro viene effettivamente trafugato dal Paese. La realtà è nei numeri. Secondo due ricercatori della Banca d’Italia, Valeria Pellegrini ed Enrico Tosti, gli italiani avrebbero occultato all’estero disponibilità totale per 150 miliardi. Dunque se questo è il dato totale, ed ovviamente comprende anche altre fonti illecite (quali criminalità di altro genere stimata in 130 miliardi all’anno secondo il Tesoro o evasione fiscale stimata in 120 miliardi all’anno), la quota parte di denaro proveniente dalla corruzione che finisce all’estero è assolutamente minimale rispetto al totale, altrimenti i fondi occulti dovrebbero essere molto più cospicui.
Dunque, fermo restando che la corruzione è e resta una vergogna da estirpare e punire con severità, è bene scolpirsi nella mente che con la crisi non c’entra nulla come non centrano i borseggi o le rapine ed infatti mai nessuno lo ha millantato in televisione. Provo a farvi un esempio stupido per farvi capire che la liceità di un’attività economica non ha nulla a che vedere con i suoi effetti macroeconomici.
Immaginate un cittadino straniero regolare sul nostro territorio che guadagna 1200 euro al mese. Ogni mese manda metà del suo guadagno al proprio paese di origine, ovvero 600 euro. Ebbene un mese viene rapinato dei 1200 euro ed il rapinatore si spende l’intera somma in consumi in pochi giorni. Ecco che il comportamento lecito avrebbe sottratto 600 euro dalla nostra economia mentre quello illecito ci ha evitato il danno.
Insomma non fermatevi alle apparenze! La crisi dipende da altro, la crisi economica dipende da scelte volutamente recessive imposte dal vincolo esterno UE che ha aggredito le nostre economie e le nostre democrazie. Ci è stato imposto di tassare più di quanto spendiamo e di farlo per sempre, a prescindere dal ciclo economico. Ovviamente, visto che la moneta non cresce nei campi (e non possiamo più crearla a causa dell’illecita cessione della sovranità monetaria), tali politiche ci hanno via via impoverito a favore degli speculatori finanziari che sono gli unici che lucrano davvero sulle nostre tasse.
Mario Monti lo ha spiegato più volte: la crisi è lo strumento con cui ci obbligano a cedere sovranità nazionale. Ovvero ci obbligano a sostituire la democrazia con la legge violenta della dittatura dei mercati. Oggi abbiamo un’Unione Europea che non tutela più il lavoro ma unicamente la stabilità dei prezzi per evitare perdite ai creditori finanziari. Ecco che in questo quadro dove ci vogliono imporre il “meno Stato” (per togliere i diritti costituzionali) scandali vergognosi come “mafia capitale” diventano lo strumento principale per condurre l’opinione pubblica nella direzione scelta, per far dire alla gente basta Stato e viva il neoliberismo, viva i padroni della nostra moneta. Così non capiamo la verità ovvero che soccombiamo semplicemente perché nell’economia reale c’è meno moneta di quella necessaria e la rarefazione monetaria è una scelta precisa per smantellarci.
Aprite le menti, informatevi, chiedete ai più esperti. Ma non fermatevi a ciò che appare, mai!
Riscattare la nostra sovranità monetaria ed economica è l’unica via di uscita.
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