Con un colpo di teatro l’EMA sospende l’utilizzo del vaccino AstraZeneca in tutta Europa e dopo due giorni torna ad autorizzare il farmaco tranquillizzando la popolazione spaventata e spegnendo l’entusiasmo di chi aveva creduto ad una folgorazione sulla via di Damasco dell’ente di controllo finanziato all’85% dai suoi controllati, cioè le case farmaceutiche.
Ma allora perché bloccare i lotti di AZ rischiando di alimentare una sfiducia già in crescita a causa delle cronache e dai racconti dei vaccinati sui social o nei luoghi di lavoro?
Semplicemente perché era un atto dovuto a causa delle centinaia di inchieste delle procure di tutta Europa e delle sospensioni degli enti territoriali di una decina di stati, fra i quali Danimarca e Finlqndia che continuano a mantenere la sospensione dichiarando che servono maggiori approfondimenti.
Ma allora com’è possibile aver scagionato il farmaco sperimentale AZ in così poco tempo?
Per cercare di comprendere la mossa dell’EMA, riporto alcune dichiarazioni dei suoi dirigenti e poi approfondirò le notizie di cronaca italiane che hanno scatenato l’allarme anche da noi:
“I casi di trombosi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca «sono inferiori» a quelli che avvengono tra la popolazione non vaccinata, ha detto Sabine Straus, presidente del Prac (Commissione di farmacovigilanza) , nella conferenza stampa dell’Ema.”
“Fino a ieri sono stati segnalati sette casi di coagulazione intravascolare e 18 casi di trombosi su quasi 20 milioni di persone vaccinate», sono i numeri citati da Sabine Straus”
L’Ema sta approfondendo casi rari di trombosi dopo la vaccinazione con AstraZeneca di questi, «sette in Germania, tre in Italia, uno in Spagna; due in Norvegia; due in India (in India?), tre in Gran Bretagna». Lo ha dichiarato la dottoressa Sabine Straus.
Il foglietto illustrativo del vaccino AstraZeneca «deve essere aggiornato: è importante che venga comunicato al pubblico e agli operatori sanitari perché apprendano meglio queste informazioni, permettendo loro di mitigare questi effetti collaterali», ha detto Sabine Straus.
Quindi l’EMA ha considerato tre decessi in Italia, mentre la stampa mainstream parla di cinque procure impegnate che andando a scartabellare fra i giornali locali diventano undici, più quelle che si stanno via via aggiungendo.
“Ci sono, ad oggi, cinque procure, tre siciliane e due campane, che indagano sulla morte cinque persone: tre uomini delle forze dell’ordine, un bidello e una professoressa, deceduti dopo aver ricevuto il vaccino Astrazeneca.”
Il gioco allora diventa questo:
prendere in considerazione una sola patologia che causa morte (le trombosi) e i casi che hanno destato più clamore o che sono di una categoria più forte (esempio le forze dell’ordine) e per il resto minimizzare, minimizzare, minimizzare, puntando sulla difficoltà oggettiva di un riscontro autoptico definitivo soprattutto nel breve tempo.
Ogni procura infatti, amplificata dai media, si affretta ad escludere un nesso causale immediato con la pratica vaccinale, aggiungendo però che per avere una parola definitiva sulle cause di morte occorrono almeno 20 giorni.
Che l’EMA si guarda bene di attendere, giustificandosi con l’incidenza di quella patologia nella popolazione nel complesso, senza portare dati aggiornati a vaccinazioni iniziate, senza considerare le segnalazioni di eventi non fatali che normalmente sono multipli di quelli fatali, senza naturalmente considerare tutti gli altri tipi di eventi avversi registrati da fine dicembre scorso.
Per fare un esempio, il governo del Regno Unito, nel quinto rapporto sugli eventi avversi specifici di AZ (6 marzo) riporta 157637 reazioni avverse “segnalate” (ricordiamo che si tratta sempre di vigilanza passiva) su 8,4 milioni di dosi di AZ, con: disturbi agli occhi e cecità definitive, reazioni anafilattiche e shock anafilattici, incidenti cerebrovascolari, infarti del tronco cerebrale, emorragie cerebrali, infezioni cerebrali, ictus emorragici, paralisi facciali, crisi epilettiche, aborti, per un totale di 244 morti sospette e migliaia di danneggiati a lungo termine o definitivi.
Ma la nostra cara Aifa dice, per bocca del suo presidente: “Nessun rischio, solo emotività”.
Prima di scendere nei particolari delle morti sospette in Italia, mi preme specificare che approfondire sul vaccino AstraZeneca, non significa demonizzare questo prodotto rispetto agli altri, Pfizer in particolare, ma è utile a scoperchiare le tante inesattezze colpevoli che hanno portato EMA a fare del prodotto anglo-svedese un temporaneo specchietto per le allodole, vista la malparata, nascondendo i danni del Cominarty, non emersi anche grazie alla specificità dei soggetti vaccinati: operatori sanitari molto restii alla denuncia e anziani nelle RSA, vittime silenziose.
Grazie alle mie ricerche posso anzi testimoniare che i decessi con casualità temporale ingiustificabile sono molti più numerosi con la terapia genica della Pfizer, così come le reazioni avverse non fatali, nonostante una percentuale di denuncia inevitabilmente più bassa per ciò che ho già scritto.
Venendo al dunque, i decessi con somministrazione di AZ di seguito riportati sono stati tratti dalla stampa locale, che riporta anche i nomi, confrontando più testate e scartando i casi che presentavano lacune, dubbi o inesattezze rispetto alla certezza dell’avvenuta inoculazione.
Sono 17 casi, 10 uomini e 7 donne, nonostante si dica che il sesso più a rischio sia quello femminile, con una media di circa 51,7 anni costante fra uomini e donne.
Una media molto al disotto di quella dei soggetti a rischio Covid, oltre al fatto che i decessi hanno coinvolto persone definite tutte in buono stato di salute.
Fra le cause di morte dichiarate ci sono 4 arresti cardiaci (3 uomini e una donna), 6 danni cerebrali fatali riconducibili a trombosi (3 e 3) il doppio di quelli “investigati” da EMA, un infarto intestinale, un decesso da conseguenze Covid (!), un coma (?) e 4 cause ancora da stabilire (tutti uomini), magari queste ultime serviranno per il prossimo pit stop con cambio gomme e aggiunta di possibili reazioni avverse nel bugiardino.
Possibili ma non correlabili.
Buona fortuna a tutti voi,
ricordandovi che spesso la fortuna aiuta gli audaci!
Decessi post vaccinazione con AstraZeneca:
– Giuseppe Maniscalco, Trapani, 54 anni, vice-comandante Carabinieri, buona salute, prima dose AZ lotto ABV2856 il 19 febbraio, poi malore, dolore al braccio e decesso per interruzione cardiaca (d. 20 febbraio) Procura di Trapani
– Michela Foderini, Perugia, , 49 anni, buona salute, fotografa, 14 gennaio prima dose, 5 febbraio seconda dose AZ muore per arresto cardiaco improvviso, nessuna indagine, donati gli organi (d. 26 febbraio)
– Anna Maria Mantile, Napoli, 62 anni, insegnante, buona salute, prima dose AZ il 28 febbraio, malori 2 ore dopo inoculazione, decesso per infarto intestinale (d. 4 marzo) Procura di Napoli
– Silvana Prestandrea, Messina,44 anni, buona salute Volontaria CRI, muore dopo pochi giorni di coma (!) dopo prima dose AZ (d. 4 marzo)
– Davide Villa, Catania, 50 anni, poliziotto, cause decesso emorragia cerebrale conseguente a trombosi, dose AZ 24 febbraio, inizio malessere il giorno dopo (d. 7 marzo) Procura di Catania
– Stefania Maccioni, Cerveteri, 51 anni, insegnante, in buona salute, l’iniezione il 25 febbraio del lotto ABV5811 AZ, dopo poche ore sono iniziati i problemi, decesso per trombosi venosa cerebrale massiva dopo il ricovero al Gemelli in coma, avvenuto il 7 marzo (d. 9 marzo)
– Gianluca Picchi, Grosseto, 51 anni, insegnante, prima dose AZ metà febbraio, decesso per malore alla guida, donati gli organi (d. 9 marzo)
– Vincenzo Russo, Afragola, 58 anni, ATA, trombosi venosa un anno prima, cause decesso non riportate, solo globuli bianchi alti, 7 marzo prima dose AZ lotto ABV2856 (d. 10 marzo) Procura di Nola
– Stefano Paternò, Augusta, 43 anni, sano, militare marina, deceduto in casa per arresto cardiaco (!) 17 ore dopo vaccino AZ lotto ABV2856 (d. 11 marzo) Procura di Siracusa
– L. M., Rocca di Papa, 45 anni, odontoiatra, buona salute, prima dose AZ lotto ABV5811 il 19 febbraio morte naturale (!) improvvisa accasciato in strada (d. 11 marzo) Procura di Roma
– Emanuele Calligaris, Udine, 46 anni, buona salute, maggiore carabinieri, decesso per emorragia cerebrale, 4 marzo prima dose AZ (d. 14 marzo) Procura di Udine
– Sandro Tognatti, Biella, 57 anni, insegnante, prima dose AZ 13 marzo, decesso 14 marzo (14 ore dopo) per arresto cardiaco improvviso.
Mentre Ema, Aifa e AZ si affaticano per tenere a distanza la correlazione fra vaccino e trombi (rarissimi casi non dimostrati in linea con gli eventi naturali), per questo decesso il medico legale Roberto Testi ha battuto ogni record di nonsense: “Non sono stati rilevati trombi, ma si è trattato di un infarto che nulla a che a vedere con il vaccino AstraZeneca.” (d. 14 marzo) Procura di Biella chiede sequestro lotto ABV5811
– Giuseppe Morabito, Vergato (Bo), 61 anni, docente, prima dose AZ il 3 marzo, poi malessere dal giorno dopo in progressivo peggioramento fino alla scoperta del cadavere in casa da parte dei colleghi (d. 14 marzo) Procura di Bologna
– Enrichetta Iacovone, Roseto degli Abruzzi, 65 anni, insegnante, prima dose AZ, decesso complicanze Covid (!) (d. 16 marzo)
– Sonia Battaglia, Napoli, 54 anni, “Non aveva patologie pregresse”, 1 marzo prima dose AZ lotto ABV5811, 12 gg di febbre e vomito ma non viene portata in ospedale dal personale del 118 che la riteneva non grave. Il 13, dopo episodi di paresi ripetuti, il figlio la porta in ospedale personalmente. Emorragia cerebrale (d. 18 marzo)
– Zelia Guzzo, Gela, 37 anni, insegnante, buona salute, 5 marzo prima dose AZ con malori immediati, ricovero e intervento chirurgico, decesso per trombosi ed emorragia cerebrale (d. 18 marzo) Procura di Gela
– Carabiniere di Salerno in servizio a Mantova, 50 anni, 4 marzo prima dose AZ, ricoverato il 15 marzo è deceduto per trombosi del seno venoso cerebrale (d. 18 marzo) Procura di Mantova.
fonte https://www.databaseitalia.it/l-ema-e-la-farsa-della-farmacovigilanza/
Nessun commento:
Posta un commento