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giovedì 19 dicembre 2019

Solo lo stato dovrebbe stampare la moneta



Fondamentalmente, solo il Governo di una Nazione dovrebbe creare moneta.

Questa dovrebbe essere creata con il sigillo di un Governo Nazionale e immessa in circolazione in primo luogo per pagare le spese dello Stato. 

Man mano che aumenta la capacità di un popolo di produrre beni  necessari e superflui o, in altri termini, man mano che il popolo apprende a servirsi di strumenti e macchinari anziché del lavoro manuale, aumenta la capacità di produzione nel settore agricolo, minerario, edilizio, tessile, ect. Con l’aumento della produzione, è necessaria una maggiore quantità di moneta affinché possa avvenire la distribuzione di beni al popolo che costituisce una Nazione.

Se il sistema monetario di una Nazione fosse nelle mani di uomini coscienziosi, essi dovrebbero osservare attentamente  la crescita della produzione reale e, man mano che questa aumenta, dovrebbero accrescere la disponibilità di moneta e immetterla in circolazione per finanziare alcune attività dello Stato. 

Quando la moneta viene emessa  per pagare la costruzione degli indispensabili edifici statali o per pagare i  costi ragionevoli e legittimi inerenti ai veri compiti del Governo  - la protezione delle persone e della proprietà  di soggetti privati – non è necessario che le spese dello Stato siano interamente coperte dalla tassazione.

Ma l’emissione di moneta aggiuntiva può verificarsi solo se aumenta la produzione reale. In caso contrario, diminuirebbe il potere di acquisto di tutta la moneta in circolazione.

Se la moneta fosse posta in circolazione senza alcuna relazione con i beni reali effettivamente prodotti, ciò provocherebbe un rialzo dei prezzi e quindi il potere di acquisto della moneta diminuirebbe.

L’obiettivo di un sistema monetario che agisca in modo onesto è di evitare che questo avvenga.

L’obiettivo è di mantenere il flusso di moneta a livelli adeguati, tali da rendere possibile la distribuzione fra tutti i produttori della Nazione. Questo tipo di sistema monetario è al contempo onesto e scientifico.



Prima che fosse concesso ai privati il potere di creare moneta, il privato cittadino che avesse creato moneta e fatto apporre su di essa il sigillo del Governo si sarebbe reso colpevole di falsificazione. 

La sua azione sarebbe equivalsa a un furto ai danni di tutta la popolazione, poiché falsificando del denaro e immettendolo in circolazione, egli non otteneva potere d’acquisto per sé stesso, ma diminuiva il potere d’acquisto di tutti gli altri possessori di denaro della Nazione. In altre parole, avrebbe aumentato il flusso di moneta senza alcun rapporto con i beni reali esistenti all’interno di una Nazione. 

L’aumento del volume monetario da lui prodotto avrebbe provocato l’aumento dei prezzi per il resto della popolazione e ciò, ovviamente, significava che il denaro in possesso di tutte le altre persone avrebbe perso potere d’acquisto. Una volta scoperto, il falsario sarebbe stato punito severamente dal Governo Nazionale, essendo la falsificazione di denaro reato gravissimo. 

Esso equivale a un furto ai danni di ogni persona munita di potere d’acquisto (denaro). Ogni aumento o diminuzione del flusso monetario dovrebbe infatti essere prerogativa del popolo che agisce tramite il Parlamento costituito dai suoi rappresentanti regolarmente eletti, e dovrebbe ripercuotersi in pari misura su tutti i produttori di ricchezza.





Tratto da “ I creatori di Moneta “ di Gertrude M. Coogan




L'EMISSIONE DELLA MONETA DA PARTE DEI 
FALSARI DELLA BCE CHE C'E' LA PRESTA
 COSTA AGLI ITALIANI UN INTERESSE 
GONFIATO DEL DEBITO PUBBLICO DI
80 MILIARDI DI EURO ALL'ANNO ... 
E LA TRUFFA E' FATTA ...




Mondo Sporco 

Intelligenza Emotiva. Che cos'è e perché può renderci felici. Daniel Goleman







"Le emozioni hanno relazioni con l'apparato cognitivo perché si lasciano modificare dalla persuasione".
- Aristotele -

Libro grandioso, l'ho letto 20 anni fa, quando uscì, non ci pensavo più di tanto, ho visto il video e ho pensato di condividerlo perchè contiene informazioni di vitale importanza, spiega moltissime cose dei nostri comportamenti e guai conseguenti, dunque come evitarli. 

L'intelligenza emotiva è molto più importante del quoziente intellettivo, un problema nella sfera emozionale ha un effetto a cascata e domino su tutti gli altri aspetti della vita e ben dovremo saperlo ... 
E dai una, due, tre, quattro volte ... 
Ovviamente ha effetti anche sullo stato psicofisico ...
La parolina magica resta "controllo" ...

Daniel Goleman
Daniel Goleman, già professore di psicologia a Harvard e collaboratore scientifico del “New York Times”. È uno dei più apprezzati consulenti e conferenzieri a livello mondiale. E' autore di "Intelligenza Emotiva" (1996), che ha venduto oltre cinque milioni copie in tutto il mondo. Ha avuto il grande merito di aver contribuito a sviluppare un atteggiamento culturale più rispettoso e favorevole alle emozioni.

Ha scritto sul tema e in ambito motivazionale, i due aspetti sono strettamente correlati, altri libri che troverete nei seguenti link :  acquista "Intelligenza Emotiva" su Il Giardino dei Libri in edizione economica, su Amazon o su macrolibrarsi dove ti viene più comodo

Della serie i libri che ti cambiano la vita : LaSincronicità - Nulla Succede per Caso. Le coincidenze che cambianola nostra vita. Robert Hopcke
Intelligenza Emotiva Di Daniel Goleman - Recensione Animata

Questo video è un breve riassunto del libro di Daniel Goleman Intelligenza Emotiva.
Cos'è l'intelligenza emotiva ? ►
"L'intelligenza emotiva (o emozionale) è un aspetto dell'intelligenza legato alla capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie ed altrui emozioni".
 Da wikipedia.

L'uso appropriato del quoziente intellettivo è correlato all'intelligenza emotiva. Daniel Goleman sostiene, supportato da numerose ricerche, che l'intelligenza emotiva sia un fattore più importante del semplice quoziente intellettivo (Qi) nel predire il successo che una persona avrà nella vita.

Per esempio, uno studente con un alto quoziente intellettivo ma con un basso quoziente emotivo (Qe) sarà più incline a passare interi pomeriggi a guardare la TV invece di studiare, perché incapace di rimandare la gratificazione.

Nel libro Daniel Goleman spiega nel dettaglio come possiamo fare per migliorare il nostro quoziente emotivo.

Il Video in breve: 
00:06 Intelligenza emotiva che cos'è e perché può renderci felici
01:40 La conoscenza delle proprie emozioni 
02:17 Come gestire e controllare le emozioni 
02:46 Il mito dello sfogo 
03:16 Come superare la malinconia 
06:00 Il test delle caramelle su un gruppo di bambini 
07:00 La differenza tra persone ottimiste e pessimiste 
08:08 Empatia e intelligenza emotiva 
10:13 La gestione delle relazioni
Normalmente si pensa che l'intelligenza sia solo capacità logiche, abilità nel trovare i collegamenti, o anche una grande memoria che ci permette di immagazzinare numerose informazioni, e di tirarle fuori al momento opportuno. Ma l'intelligenza non è solo questo: c'è una forte componente emotiva anche nelle funzioni più razionali del pensiero.

Perché le persone più intelligenti nel senso tradizionale del termine non sono sempre quelle con cui lavoriamo più volentieri o con cui facciamo amicizia ? Perché i bambini dotati ma provenienti da famiglie divise hanno difficoltà a scuola ? Perché un ottimo amministratore delegato può essere un pessimo venditore ? ...

Perché persone assunte sulla base dei classici test d’intelligenza si possono rivelare inadatte al loro lavoro ? Perché un quoziente intellettivo altissimo non mette al riparo da grandi fallimenti ? Perché alcuni di noi costruiscono facilmente relazioni sociali mentre altri ne sono incapaci ?

Perché, sostiene Goleman, l'intelligenza non è tutto

In questo libro rivoluzionario che ha trasformato il nostro modo di guardare all’intelligenza, Daniel Goleman mette a fuoco l’importanza delle componenti emotive anche nelle funzioni razionali del pensiero e spiega perché il successo o il fallimento nei settori decisivi dell’esistenza sono determinati da una complessa miscela in cui hanno un ruolo predominante fattori come l’autocontrollo, la perseveranza e l’empatia. Con una scrittura accattivante e scorrevole, Goleman mostra in che modo l’intelligenza emotiva può essere sviluppata e perfezionata, per governare al meglio le nostre emozioni e ottenere sempre il meglio.

L'intelligenza emotiva consente di governare le emozioni e guidarle nelle direzioni più opportune; spinge alla ricerca di benefici duraturi piuttosto che al soddisfacimento degli appetiti più immediati; si può apprendere, perfezionare e insegnare ai bambini, rimuovendo alla radice le cause di molti e gravi squilibri caratteriali.

Un saggio appassionante che ci mostra le potenzialità enormi dell'intelligenza umana.


Come sviluppare l'intelligenze emotiva secondo Daniel Goleman

Breve estratto del discorso tenuto dal Prof. Daniel Goleman in occasione dell'evento Zeta Service del 9/11/2011 "Un pomeriggio sensibilmente differente"
Una teoria rivoluzionaria che ha cambiato il nostro modo di pensare all'intelligenza.


Con il suo libro, Goleman ha messo a fuoco per la prima volta l'importanza delle componenti emotive, anche nelle funzioni più razionali del pensiero.

Perché persone assunte sulla base dei classici test d'intelligenza si possono rivelare inadatte al loro lavoro ? Perché un quoziente intellettivo altissimo non mette al riparo da grandi fallimenti, come la crisi di un matrimonio ?

La risposta è che a governare settori così decisivi della vita non provvede l'intelligenza astratta dei soliti test, ma una complessa miscela in cui hanno un ruolo predominante fattori come l'autocontrollo, la perseveranza, l'empatia e l'attenzione agli altri.

In una parola, l'intelligenza emotiva. Una capacità insita in ognuno di noi, che può essere sviluppata, perfezionata e trasmessa per migliorare il proprio rapporto con sé, con gli altri e con le realtà che viviamo ogni giorno.

Con una scrittura accattivante e scorrevole, nel suo libro Goleman ci mostra la via per ottenere sempre il massimo da noi stessi.

Prima di essere reso noto dal libro di Dan Goleman, il concetto di intelligenza emotiva fu ideato dai ricercatori Peter Salavoy e John Mayer nel loro articolo “Emotional Intelligence”. Essi la definirono
“la capacità di controllare i sentimenti ed emozioni proprie ed altrui, distinguere tra di esse e di utilizzare queste informazioni per guidare i propri pensieri e le proprie azioni”
- John Mayer e Peter Salovey - 1997.

 In termini più pratici, l’intelligenza emotiva rende consapevoli del potere delle emozioni di condizionare sé stessi e le persone che ci sono accanto e, pertanto, permette di gestirle.

La competenza emotiva è
"l'insieme di abilità pratiche (skills) necessarie per l'autoefficacia (self-efficacy) dell'individuo nelle transazioni sociali che suscitano emozioni (emotion-eliciting social transactions)".
Sviluppare competenze emotive significa favorire scambi comunicativi, capacità di problem-solving e stimolare il pensiero costruttivo.

Quando le emozioni agiscono in maniera negativa sulla nostra psiche, esse sono in grado di ostacolare una nostra performance, il nostro modo di approcciarci ad una conversazione, ad un esame e il raggiungimento di qualsiasi altro obiettivo.

Quando, invece, esse riescono a condizionarci positivamente, la riuscita delle nostre azioni è sempre eccellente. Quindi allenare questa capacità intellettiva fa sì che ognuno sia in grado di gestire le proprie emozioni a proprio vantaggio ed avere successo nella vita, in qualsiasi ambito: personale, sociale, professionale ecc.

L’intelligenza emotiva e costituita da 5 caratteristiche fondamentali:
  • Autoconsapevolezza, ovvero la capacità di riconoscere, capire e gestire gli stati d’animo, le emozioni e gli impulsi per raggiungere un obiettivo.
  • Autoregolazione o dominio di sé, ossia la capacità di reindirizzare le emozioni prima di passare all’azione.
  • Motivazione interiore, che va al di là di qualsiasi ricompensa esterna o materiale, e si trova principalmente nella gioia e nell’appagamento del compimento di un’azione.
  • Empatia, ovvero la capacità di entrare in contatto con le emozioni degli altri.
  • Abilità sociali, ossia le facoltà di costruire relazioni con le altre persone.
La chiave per il successo è rappresentata dall’approfondimento di ognuno di questi punti e, più in generale, dall’allenamento dell’intelligenza emotiva.

Per queste ragioni la lettura del libro di Goleman può essere un valido aiuto per tutti, per lavorare meglio su se stessi ed essere più consapevolmente capaci di gestire la propria vita.


Un atto di accusa a papa Francesco e di amore alla Chiesa di S.E. mons. Carlo Maria Viganò

S.E. mons. Carlo Maria Viganò, già nunzio apostolico negli Stati Uniti, pubblica oggi un documento che costituisce un forte atto di accusa nei confronti di papa Francesco e, nello stesso tempo, di ardente amore alla Chiesa. Pubblichiamo il testo integrale.
Così dice il Signore Dio che crea i cieli e li dispiega,
distende la terra con ciò che vi nasce,
dà il respiro alla gente che la abita
e l’alito a quanti camminano su di essa:
«Io sono il Signore: questo è il mio Nome;
non cederò la mia gloria ad altri,
né il mio onore agli idoli…»
Il Signore avanza come un prode,
come un guerriero eccita il suo ardore;
urla e lancia il grido di guerra,
si mostra valoroso contro i suoi nemici.
Per molto tempo ho taciuto,
ho fatto silenzio, mi sono contenuto;
ora griderò come una partoriente,
gemerò e mi affannerò insieme.
Renderò aridi monti e colli,
farò seccare tutta la loro erba;
trasformerò i fiumi in terraferma e prosciugherò le paludi….
Retrocedono pieni di vergogna
quanti sperano in un idolo, quanti dicono alle statue:
“Voi siete i nostri dèi.” …
Chi abbandonò Giacobbe al saccheggio,
Israele ai predoni?
Non è stato forse il Signore contro cui peccarono,
non avendo voluto camminare per le sue vie
e non avendo osservato la sua legge?
Egli, perciò, ha riversato su di lui
la sua ira ardente e la violenza della guerra.
L’ira divina lo ha avvolto nelle sue fiamme
senza che egli se ne accorgesse,
lo ha bruciato, senza che vi facesse attenzione.
(Isaia 42, 5-17)
* * *
MARIA IMMACOLATA VERGINE MADRE – ACIES ORDINATA, ORA PRO NOBIS
Vi è forse nel cuore della Vergine Maria altra cosa oltre il Nome di Nostro Signore Gesù Cristo? Anche noi vogliamo avere nei nostri cuori un solo nome: quello di Gesù, come la Santissima Vergine.”
La tragica parabola di questo Pontificato avanza con un susseguirsi incalzante di colpi di scena. Non c’è giorno che passi: dal trono più elevato il Sommo Pontefice procede allo smantellamento della Sede di Pietro, usando ed abusando della suprema autorità, non per confessare ma per negare; non per confermare ma per fuorviare; non per unire ma per dividere; non per edificare ma per demolire.
Eresie materiali, eresie formali, idolatria, superficialità di ogni sorta: il Sommo Pontefice Bergoglio non cessa di umiliare pervicacemente la più alta autorità della Chiesa, “demitizzando” il Papato – come magari direbbe l’illustre compagno Karl Rahner. La sua azione mira a violare il Sacro Deposito e a sfregiare il Volto Cattolico della Sposa di Cristo, con il dire e con il fare, con le dissimulazioni e con le bugie, con quei suoi gesti plateali, di ostentata spontaneità, ma meticolosamente ideati e pianificati, attraverso i quali esalta se stesso, in una continua autocelebrazione narcisistica, mentre viene umiliata la figura del Romano Pontefice, oscurata quella del Dolce Cristo in terra.
La sua azione si serve dell’improvvisazione magisteriale, di quel magistero a braccio, liquido, insidioso come le sabbie mobili, non solo ad alta quota, in balía dei giornalisti di tutto il mondo, in quegli spazi eterei che possono evidenziare un patologico delirio di illusoria onnipotenza, ma anche nell’ambito delle più solenni funzioni che dovrebbero incutere sacro tremore e riverente rispetto.
In occasione della Memoria della Vergine di Guadalupe, papa Bergoglio ha dato sfogo ancora una volta, alla sua evidente insofferenza mariana, che evoca quella del Serpente nel racconto della Caduta, in quel Proto-evangelo che profetizza la radicale inimicizia posta da Dio tra la Donna e il Serpente, e l’ostilità dichiarata di quest’ultimo che, fino alla consumazione dei tempi, cercherà di insidiare il Calcagno della Donna e di trionfare su di lei e sulla sua posterità. Quella del Pontefice è un’aggressione manifesta nei confronti delle prerogative e degli attributi sublimi che fanno dell’Immacolata Semprevergine Madre di Dio il complemento femminile al mistero del Verbo incarnato, intimamente associata a Lui nell’Economia della Redenzione.
Dopo averla declassata a “vicina della porta accanto”, o alla migrante in fuga, o alla semplice laica con i difetti e le crisi di una donna qualsiasi segnata dal peccato, o ancora alla discepola, che ovviamente non ha nulla da insegnarci; dopo averla banalizzata e desacralizzata, alla stregua di quelle femministe che stanno guadagnando terreno in Germania con il loro movimento “Maria 2.0”, volto ad ammodernare la Madonna per farne un simulacro, a loro immagine e somiglianza, papa Bergoglio ha ulteriormente infierito sull’Augusta Regina e Madre Immacolata di Dio, che “si meticciò con l’umanità… e meticciò Dio stesso”. Con un paio di battute, egli ha colpito al cuore il dogma mariano e quello cristologico ad esso collegato.
I dogmi mariani sono il sigillo apposto sulle verità cattoliche della nostra fede, definite nei concili di Nicea, Efeso e Calcedonia; sono l’infrangibile baluardo contro le eresie cristologiche e contro lo scatenamento furibondo delle Porte degli inferi. Chi li “meticcia” e li profana mostra di essere dalla parte del Nemico. Attaccare Maria è avventarsi contro Cristo stesso; attaccare la Madre è insorgere contro il Figlio e ribellarsi contro il mistero stesso della Santissima Trinità. L’Immacolata Theotokos, “terribile come schiere e vessilli spiegati” – acies ordinata – darà battaglia per salvare la Chiesa e distruggerà l’esercito del Nemico sciolto dalle catene che Le ha dichiarato guerra, e con lui tutte le pachamama demoniache ritorneranno definitivamente nell’inferno.
Papa Bergoglio sembra non più contenere la sua insofferenza verso l’Immacolata, e neppure riesce a nasconderla sotto quell’apparente quanto ostentata devozione, sempre sotto i riflettori delle telecamere, mentre va disertando la celebrazione solenne dell’Assunta e la recita del Rosario con i fedeli, che riempivano il cortile di San Damaso e la loggia superiore della Basilica di San Pietro con S. Giovanni Paolo II e papa Benedetto XVI.
Papa Bergoglio si avvale della pachamama per sgominare la Guadalupana. L’intronizzazione di quell’idolo amazzonico fin sull’Altare della Confessione in San Pietro è stata niente meno che una dichiarazione di guerra alla Signora e Patrona di tutte le Americhe, che con la sua apparizione a Juan Diego ha distrutto gli idoli demoniaci ed ha conquistato a Cristo e all’adorazione del “Verissimo ed Unico Dio” gli indios, grazie alla sua Mediazione materna. E questa non è una leggenda!
A poche settimane dall’epilogo dell’evento sinodale che ha segnato l’investitura di pachamama nel cuore della Cattolicità, abbiamo appreso che il disastro conciliare del Novus Ordo Missae subisce ulteriori ammodernamenti, tra i quali l’introduzione della “Rugiada” nel Canone eucaristico al posto della menzione dello Spirito Santo, terza Persona della Santissima Trinità.
Si tratta di un ulteriore passo nel senso della regressione verso la naturalizzazione e l’immanentizzazione del Culto Cattolico, verso un Novissimus Ordo panteistico ed idolatra. La “Rugiada”, entità presente nel “luogo teologico” dei tropici amazzonici, – come abbiamo appreso dai padri sinodali – figura come il nuovo principio immanente di fecondazione della Terra, che la “transustanzia” in un Tutto panteisticamente connesso, a cui gli uomini sono assimilati e sottomessi, a gloria di pachamama. Ed eccoci ripiombati nelle tenebre di un Nuovo Paganesimo, mondialista ed eco-tribale, con i suoi demoni e le sue perversioni. Da quest’ennesimo stravolgimento liturgico, la divina Rivelazione decade dalla pienezza all’arcaismo; dall’identità ipostatica dello Spirito Santo si scivola giù verso l’evanescenza simbolica e metaforica propria alla rugiada, che la gnosi massonica ha fatto sua già da tempo.
Ma ritorniamo un istante alle statuine idolatriche, di rara bruttezza, ed alla dichiarazione di papa Bergoglio all’indomani della loro rimozione dalla chiesa in Transpontina e dal loro annegamento nel Tevere. Anche questa volta, le parole del Pontefice hanno il sentore di una colossale bugia: ci ha fatto credere che le statuine furono prontamente esumate dalle luride acque grazie all’intervento dei carabinieri. Ci si chiede attoniti come mai una troupe di VaticanNews, coordinata da Tornielli e Spadaro di Civiltà Cattolica, con reporters e cameramen della stampa di corte, non siano accorsi per filmare le prodezze dei sommozzatori ed immortalare il salvataggio delle pachamama. Ha pure dell’inverosimile il fatto che una simile spettacolare operazione non abbia catturato l’attenzione di qualche passante, munito di un telefonino per filmare e rilanciare poi lo scoop sui social. Siamo tentati di girare la domanda a colui che tale dichiarazione ha proferito. Certamente, anche questa volta, ci risponderebbe con il suo eloquente silenzio.
È da ormai più di sei anni che siamo avvelenati da un falso magistero, sorta di sintesi estrema di tutti le equivoche formulazioni conciliari e degli errori post-conciliari che si sono inarrestabilmente propagati, senza che la maggior parte di noi se ne accorgesse. Sì, perché il Vaticano Secondo ha aperto, oltre che il Vaso di Pandora, anche la Finestra di Overton, ed in maniera così graduale che non ci si è resi conto degli stravolgimenti messi in atto, dell’autentica natura delle riforme, delle loro drammatiche conseguenze, e neppure ci è venuto il sospetto di chi realmente si trovasse alla regia di quella gigantesca operazione sovversiva, che il modernista cardinale Suenens definì “il 1789 della Chiesa Cattolica”.
Così, nel corso di questi ultimi decenni, il Corpo Mistico è stato lentamente prosciugato della sua linfa vitale attraverso un’inarrestabile emorragia: il sacro Deposito della Fede è stato gradualmente dilapidato, i Dogmi denaturati, il Culto secolarizzato e via via profanato, la Morale sabotata, il Sacerdozio vilipeso, il Sacrificio eucaristico protestantizzato e trasformato in Banchetto conviviale…
Ora la Chiesa è esanime, coperta da metastasi, devastata. Il popolo di Dio brancola, analfabeta e derubato della sua Fede, nelle tenebre del caos e della divisione. In questi ultimi decenni, i nemici di Dio hanno fatto progressivamente terra bruciata di duemila anni di Tradizione. Con inaudita accelerazione, grazie alla carica eversiva di questo pontificato supportato dal potentissimo Apparato Gesuitico, si sta sferrando alla Chiesa un micidiale colpo di grazia.
Con papa Bergoglio – come con tutti i modernisti – è impossibile cercare chiarezza, dal momento che il marchio distintivo dell’eresia modernista è proprio la dissimulazione. Maestri dell’errore ed esperti nell’arte dell’inganno, “si adoperano per fare universalmente accettare ciò che è ambiguo, presentandolo dal suo lato innocuo, il quale servirà come passaporto per introdurre il lato tossico, che all’inizio si teneva nascosto” (P.  Matteo Liberatore S.I.). Così la menzogna, ostinatamente ed ossessivamente ripetuta finisce col diventare “vera” ed accettata dalla maggioranza.
Tipicamente modernista è anche la tattica di affermare quanto si vuole distruggere, usando termini vaghi ed imprecisi, promuovendo l’errore senza mai formularlo chiaramente. È esattamente ciò che fa papa Bergoglio, con il suo amorfismo dissolutore dei Misteri della Fede, con l’approssimazione dottrinale che gli è propria, mediante la quale “meticcia” e demolisce i dogmi più santi, come ha fatto con quelli mariani della Semprevergine Madre di Dio.
Il risultato di questo sopruso è quello che ora abbiamo sotto gli occhi: una Chiesa cattolica che non è più cattolica; un contenitore svuotato del suo autentico contenuto e riempito con merci d’accatto.
L’avvento dell’Anticristo è inevitabile, esso fa parte dell’epilogo della Storia della Salvezza. Ma sappiamo che è la premessa per il trionfo universale di Cristo e della sua gloriosa Sposa. Quanti fra noi non si sono lasciati ingannare da questi nemici della Chiesa, infeudati nel Corpo ecclesiale, devono unirsi e far fronte comune contro il Maligno, da lungo tempo sconfitto, tuttavia ancora in grado di nuocere e di provocare la perdizione eterna di moltitudini, ma a cui la Vergine Santissima, nostra Condottiera, schiaccerà definitivamente la testa.
Ora tocca a noi. Senza equivoci, senza lasciarci scacciare da questa Chiesa di cui siamo figli legittimi e nella quale abbiamo il sacrosanto diritto di sentirci a casa, senza che l’odiosa orda dei nemici di Cristo ci faccia sentire emarginati, scismatici e scomunicati.
Ora tocca a noi! Il trionfo del Cuore Immacolato di Maria – Corredentrice e Mediatrice di tutte le grazie – passa attraverso i suoi “piccoli”, fragili certamente, e peccatori, ma di segno assolutamente contrario ai membri arruolati nell’esercito del Nemico. “Piccoli” consacrati, senza limite alcuno, all’Immacolata, per essere il suo calcagno, la parte più umiliata e più disprezzata, più odiata dall’inferno, ma che insieme a Lei schiaccerà la testa del Mostro infernale.
San Luigi Maria Grignion de Montfort si domandava: “ma quando avverrà questo trionfo? Dio solo lo sa.” Compito nostro è vigilare e pregare come raccomandato ardentemente da Santa Caterina da Siena: “Oimè! Ch’io muoio e non posso morire. Non dormite più in negligenzia; adoperate nel tempo presente ciò che si può. Confortatevi in Cristo Gesù dolce amore. Annegatevi nel Sangue di Cristo crocifisso, ponetevi in croce con Cristo crocifisso, nascondetevi nelle piaghe di Cristo crocifisso, fatevi bagno nel sangue di Cristo crocifisso” (Lettera 16).
La Chiesa è avvolta dalle tenebre del modernismo, ma la vittoria appartiene a Nostro Signore e alla sua Sposa. Noi vogliamo continuare a professare la fede perenne della Chiesa di fronte al fragore del Male che l’assedia. Vogliamo vegliare con Lei e con Gesù, in questo nuovo Getsemani della fine dei tempi; pregare e fare penitenza in riparazione delle tante offese loro arrecate.
+ Carlo Maria Viganò
Arciv. tit. di Ulpiana
Nunzio Apostolico
19 dicembre 2019

Bergoglio- La sai l'ultima?


SARDINE: NON ABBOCCARE, NON ACCREDITARE, SMASCHERARE

Sardine sui Monti


Pubblico parte di un contributo dell’amico Piotr al dibattito se convenga o meno, interpretando Gramsci e altri in modo non omogeneo a seconda degli interlocutori, provare a inserirsi nel movimento di piazza delle cosiddette sardine. Fenomeno non spontaneo, ormai inconfutabilmente dimostratosi fiancheggiatore di un establishment domestico e internazionale rappresentato da oligarchie neoliberali (da noi PD, IV e annessi) parademocratiche, atlantiste, pro-UE, guerrafondaie.


Le stesse che, tentando di coprire le proprie responsabilità per il deterioramento di tutte le condizioni sociali, economiche, ambientali, culturali, si definiscono antipopuliste, antirazziste, anti-xenofobe, antisovraniste, antifasciste, pur nel proseguimento accelerato di un processo di fascistizzazione imperialcapitalista. Un biototalitarismo del Terzo Millennio portato avanti con sempre più feroci meccanismi di trasferimento della ricchezza dai dominati ai dominanti, di sradicamento, mescolamento e livellamento di popoli, cancellazione di identità e della relativa coscienza-conoscenza di passato e presente, giusto e ingiusto, di falsi scopi, compressione di libertà e diritti nella società della manipolazione, falsificazione, sorveglianza, controllo e censura (definita dai fakenewsisti di regime “lotta alle fake news”). Smascherare le operazioni alla “sardina”, dello stesso filone di tutte le rivoluzioni colorate e dei movimenti di distrazione di massa dai crimini del Sistema e dalle contraddizionreali, dovrebbe essere l’impegno della fase.
Fulvio Grimaldi
Italia

Non ritenevo e non ritengo possibile “dialogare” con le Sardine?

Per due motivi, argomentavo.

Il primo motivo è che è un movimento blindato dai suoi leader, dai suoi sponsor, dai media, ed è blindato nelle modalità (anche tecniche) di convocazione. E’ un movimento che se solo mostrasse crepe nella blindatura verrebbe immediatamente dismesso.

Il secondo motivo, legato al primo, è che la piattaforma di convocazione del movimento delle Sardine è stata congegnata in modo da escludere la discussione e il contraddittorio. E’ una piattaforma escludente perché è basata su sentimenti politici vaghi che non devono assolutamente essere approfonditi razionalmente. Una piattaforma che si basa non su argomenti ma su insulti (“populista”, “razzista”, “nazionalista”, “sovranista”, “rossobruno”).

E’ una piattaforma basata sui dogmi e sull’esorcismo. Una piattaforma religiosa, non politica.

Tuttavia facevo i miei sinceri auguri agli ardimentosi che volevano cimentarsi col dialogo.

Ed ecco i primi risultati.

A Firenze domenica scorsa una persona che si era intrufolata nel mare delle sardine con una bandiera rossa con tanto di falce e martello, è stata allontanata dalla folla.
A Taranto un gruppetto che oltre a Bella ciao si è messo a cantare Bandiera rossa è stato azzittito dalla folla. Notevole, se si pensa che ai miei tempi Bella ciao e Bandiera rossa andavano sempre in tandem! Tempi geologici differenti, evidentemente.
I media filosardineschi hanno motivato questi due spiacevoli episodi all’unisono: “Le Sardine non vogliono essere caratterizzate politicamente”.

Una grande, enorme cazzata che vuole nascondere la realtà.

Già, perché le Sardine sono molto caratterizzate politicamente. E caratterizzate molto male.

Quando gettano “un ponte ideale” tra loro “e chi manifesta a Hong Kong e in Iran” e non gettano invece nessun ponte ideale tra loro e chi manifesta in Bolivia contro il golpe fascista, in Cile contro il campo di concentramento neo-liberista messo in piedi dai tempi di Pinochet con l’ausilio dei Chicago boys, o con chi resiste in Venezuela alle squadracce dedite alle guarimbas, cioè alle violenze squadriste, o con la sinistra perseguitata in Ucraina e in Lettonia, se le Sardine scelgono di gettare quei due specifici ponti ma non gli altri, allora lo schieramento politico è certo e sicuro, come una madre rispetto a un padre.

Perché?

Perché il PD, assieme a Boldrini, Meloni e Salvini, sostiene il golpista fascistoide venezuelano Guaidó e si è rifiutato di incontrare i parenti delle vittime delle guarimbas.

Perché il PD, come Boldrini, Meloni e Salvini, non dice assolutamente nulla sul golpe fascista e razzista in Bolivia. Anzi, la sua (del PD) Mogherini ha definito “legittima” l’autoproclamata presidentessa.

Perché il PD ha sostenuto fin da subito i nazisti ucraini, tanto da far infuriare la sua stessa base.

Perché il PD, assieme ancora alla Meloni, sostiene Joshua Wong, il candidato para-golpista di Hong Kong frequentatore del capo ufficio PR di al-Qaida.

Perché il PD ha detto che sulle cose importanti non bisogna far votare la gente: il “popolo sovrano” se ne deve star zitto.

Perché il PD segue quel che dicono gli USA e oggi la principale parola d’ordine di Trump è: “Contro la Cina e contro l’Iran!”. E le Sardine fan da cassa di risonanza.

Perché siamo arrivati ad essere l’11° Paese al mondo per spese militari e non contento il neo-governo di neo-centrosinistra ha deciso di comprare 90 F35 a suon di miliardi di euro (con un inqualificabile voltafaccia sia del M5Stelle che del PD). Altro che scuola, lavoro e sanità.

Perché abbiamo uomini e mezzi militari in decine di Paesi stranieri e nemmeno sappiamo cosa stanno facendo (militari uccisi nel Kurdistan iracheno dove non dovevano esserci, nostri droni abbattuti in Libia dove nessuno sapeva che ci dovessero andare, …).

Perché il PD segue pedissequamente una potenza che ha fatto piani per una possibile guerra d’aggressione (contro i suoi competitors) dove sono tranquillamente previsti  centinaia di milioni di morti, che le “alcune migliaia di morti” per sedersi al tavoli delle trattative di Mussolini sono in confronto una ingenua bambinata. E non storcete il naso se dico questo, per favore, perché dopo che gli “psicopatici di Washington” (credit: Paul Craig Roberts, ex sottosegretario al tesoro di Reagan, uno che Washington la conosce bene) hanno stracciato unilateralmente i trattati con la Russia sulle armi atomiche di medio raggio, dato che nel medio raggio ci siamo noi, quei morti potrebbero essere i nostri figli e le nostre figlie, i nostri e le nostre nipoti. Non fate gli struzzi.

Ecco il perché. Perché questo è il totale, la “bottom line”, il “grand total” della lista precedente: se proprio si vuole usare questa categoria, il PD è un partito fascista. Sì, anche lui. Non pensiate che noi si sia in una situazione così differente da quella del Bengala Occidentale. Non illudetevi.

Io ragiono con altre categorie, ma se proprio vi piace questa, occhio allora a dove sta il fascismo, attenti da dove proviene l’ondata.

Perché, abbiate pazienza, se un partito così “antipopulista”, “antiodiatore”, “antimachista” e “antisovranista” come il PD esegue gli ordini di un recordman mondiale del populismo, dell’odio, del machismo e della sovranità (o sovranismità) come Donald Trump, altro che Capo Horn. Il caos non può essere più completo.
Buona fortuna e buona navigazione.
Piotr

Fonte: https://fulviogrimaldi.blogspot.com
Link: https://fulviogrimaldi.blogspot.com/2019/12/sardine-non-abboccare-non-accreditare.html
4.12.2019

martedì 17 dicembre 2019

7 Segni indicano che hai vissuto molte Vite Passate

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Molte persone e culture in tutto il mondo, credono nella Reincarnazione e nella Rinascita.


La convinzione è che ogni essere umano abbia un’anima che continua a rivivere in nuove forme di vita, mentre si muove sul suo cammino evolutivo e karmico, per raggiungere man mano uno stato di “perfetta illuminazione”. Sempre se ci si riesce!
Se si raggiunge questo obiettivo, l’anima cessa di rinascere perché ha ormai compiuto il suo cammino evolutivo, e non ha più bisogno di accumulare esperienze nel gioco di questa dimensione-sogno 3D.
Hai mai sentito dire che esistono “Anime antiche”, cioè anime che si sono reincarnate moltissime volte e hanno avuto moltissime vite diverse? Sappi dunque che potresti essere una di loro… Questi sono alcuni segni convincenti, che ti indicheranno la possibilità che tu sia qui da molte vite:
1. Sogni ricorrenti. Se tendi ad avere sogni ricorrenti, specialmente di persone o luoghi che non hai mai incontrato o visitato nella vita reale, ma che, in qualche modo, ti sembrano estremamente familiari, potrebbe essere perché il tuo subconscio ricorda delle tue esperienze in vite precedenti.
2. La tua intuizione è altamente sviluppata. Si crede che l’intuizione provenga dalla capacità di sfruttare la saggezza e la conoscenza che non è prontamente disponibile per tutti noi. Se la tua intuizione è molto forte, potrebbe essere che la tua anima ha goduto di una ricchezza di esperienze che è in grado di sfruttare.
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3. Hai spesso dei Déjà vu. I ricordi delle vite passate non arrivano solo dai sogni. Se vivi spesso dei déjà vu, con visioni, suoni, sapori e odori, incredibilmente familiari per motivi che non conosci, sappi che essi possono essere effettivamente dei “flashback” di esperienze che l’anima ha vissuto prima.
4. Sei molto empatico. In particolare, i buddisti credono che se hai un alto livello di empatia, probabilmente sei un’anima molto antica. Le anime più antiche tendono ad essere più sensibili alle proprie emozioni e a quelle altrui, perché hanno avuto più tempo per sperimentarle.
5. Sei attratto da specifici periodi e culture. Se hai un forte legame o senti di essere appartenuto a determinati periodi o culture, potrebbe essere dovuto ai “residui” di una vita passata, dove con molta probabilità, hai vissuto un’esistenza particolarmente serena.
6. Hai paure inspiegabili. Hai una paura intensa di qualcosa senza un particolare motivo? Forse hai paura di morire annegato o bruciato, per esempio, ma non hai mai avuto degli incidenti nella tua vita che potrebbero giustificare quelle paure. Questo potrebbe significare che sei annegato o che sei stato bruciato/a, in una vita passata. Non dimentichiamoci che moltissime persone sono state bruciate per mano della chiesa, nell’epoca dell’inquisizione.
7. Non sei particolarmente attratto da esperienze off-limits. Avete notato mai che chi fa sport estremi o tende verso esperienze di avventura estrema, tende a morire giovane? La risposta potrebbe risiedere nel fatto che queste “anime giovani” non hanno mai accumulato esperienze intense in questa dimensione, per cui tendono a ricercare sempre nuovi stimoli, avventure, sport e tutto quello che stimola la voglia di “provare” quello che il gioco della vita ha da offrirgli. Se non hai queste tendenze allora forse le hai già “collezionate” e non senti la necessità di doverle provare di nuovo. Appartengono già al tuo “album esperienziale”! Ma potrebbero anche non appartenere ai tuoi scopi animici personali.

SARDINE UTILI IDIOTI IN PIAZZA

Nessuna descrizione della foto disponibile.


SOTTO IL SIMBOLO DEMENZIALE DELLE SARDINE C'E' SOLO IL VUOTO DELLE IDEE, L'AMBIGUITA' E L'IGNORANZA. BASTANO LE PRESENZE DI PERSONAGGI POLITICAMENTE SQUALLIDI COME SANTORO, SAVIANO E COMPAGNI PER BOLLARLE A FUOCO.
SONO LA TESTIMONIANZA DEL DECLINO IRREVERSIBILE DELLA SINISTRA, CHE MENTRE DA UNA PARTE ESEGUE GLI ORDINI DELLA CUPOLA FINANZIARIA, DALL'ALTRA INCITA ALL'ODIO SOCIALE E AL DISORDINE.
Un movimento burlesco che non ha il coraggio di esprimere apertamente le proprie idee politiche, che cerca di nascondere stupidamente la propria radice comunistoide, nell'illusione di convogliare voti ai candidati del PD nelle prossime elezioni regionali, a partire dall'Emilia Romagna.
Gli esponenti di questo movimento hanno solo balbettato parole banali, luoghi comuni, appelli insignificanti all'amore e contro l'odio di cui sono invece portatori. Un movimento che predica il superamento dell'odio attaccando il "populismo", il "sovranismo" e l'opposizione politica ad un governo di opportunisti e manipolatori che non rappresenta la maggioranza democratica dell'Italia.
Si prodigano nella solita cantilena demenziale di "bella ciao" senza neanche comprenderne il significato, con la presenza di un' ANPI petulante e odiosa, si riempiono la bocca di fascismo e razzismo puntando ad attaccare Salvini che è il leader del primo partito italiano e del centrodestra, insultandolo sul piano personale. Osannano la criminale Rackete e sparano idiozie sull'immigrazione (clandestina), prendendo le difese delle Ong.
L'Italia sta subendo colpi mortali sul fronte della produzione e del lavoro, con decine di migliaia di licenziamenti in atto e nell'immediato... e questi buffoni osano schierarsi con il governo degli incapaci.
L'amore delle Sardine è un amore nauseabondo, privo di alcun significato reale e del tutto distante dai valori della democrazia.
Un fuoco di paglia.

http://altrarealta.blogspot.it/

DIETRO LE SARDINE CI SONO DE BENEDETTI E GLI AGNELLI CON LA BENEDIZIONE DI MONTI, FORNERO E PRODI

In vista delle elezioni regionali in Emilia-Romagna, scrive per Energia, una rivista trimestrale di divulgazione scientifica curata dalla società di ricerca Rie-Ricerche Industriali ed Energetiche, (RIE) fondata dall’ex ministro Alberto Clò e dall’ex premier Romano Prodi. È sufficiente farsi un giro sul sito della rivista Energia per trovare il nome di Mattia Santori nella redazione.
Romano Prodi, con Clò, di cui risulta garante insieme a Sabino Cassese, ex giudice costituzionale.
Clo’ è tutt’oggi membro del CdA della GeDi, società editrice di De Benedetti e degli Agnelli.
Ricordiamo che GeDi è il maggior gruppo editoriale in Italia e controlla tra i tanti quotidiani e canali radio: Repubblica, La Stampa, SecoloXIX, Huffpost, L’espresso per un totale di 25 testate, presenti in tutte le TV e telegiornali e social network che lanciano le Sardine, con appoggio diretto dei Cigl per organizzare e giovanile del PD e esponenti di +Europa in tutte le piazze d'Italia manifestazioni. Un dirigente nazionale del Cigl " si stanno organizzando per venire qui. .... Ci vuole il tanta-persone..., i bagni chimici, la security, l'antincendio per le vie di fuga, il servizio d' ordine. La cosa è: mettere a disposizione intanto le competenze di sede su Roma.
Ecco svelato il trucco della grande risonanza mediatica. Le sardine sono spinte dalle due famiglie più ricche e potenti d’Italia: De Benedetti e Agnelli. L'obiettivo di bloccare l'avanzata di Salvini e Meloni, ma non solo sono contro tutti i movimenti che difendono la sovranità nazionale perché in italia nessuno deve arrivare a 51% nelle elezioni, il potere deve sempre divisa per fare i governi di coalizione per non cambiare mai niente di importante.
LE SARDINE; UN MOVIMENTO REAZIONARIO CONFEZIONATO A TAVOLINO CONTRO IL POPOLO E LA SOVRANITÀ' NAZIONALE