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giovedì 29 dicembre 2016

La Corte dei conti dice la sua sull’8 per mille alla Chiesa cattolica




La Corte dei conti dice la sua e accusa il sistema di assegnazione dell’8 per mille, attraverso una relazione che, se fosse divulgata adeguatamente sul sito del governo e diffusa in televisione quando si fa la dichiarazione dei redditi, probabilmente cambierebbero le scelte degli italiani, prendendo spunto da un articolo pubblicato sulFatto Quotidiano a firma di Marco Lillo. L’8 per mille è stato introdotto per legge nel 1985, ai tempi di Bettino Craxi, in attuazione del Concordato del 1984
Andando a vedere le cifre nude e crude, scopriamo che la somma totale a disposizione, di cui ha beneficiato la Chiesa cattolica nel 2011, è  dell’82,28%, nonostante solo il 37,93%dei contribuenti abbiano optato in loro favore. La somma totale a disposizione nel 2014 è di un miliardo e 278 milioni, dei quali l’82,45% va alla Chiesa cattolica, per un totale di un miliardo e 54 milioni. Per tutti gli altri le “briciole”, mentre la fetta più grande se l’accaparra la Chiesa evangelica valdese con 40,8 milioni.

Non sono in grado di spiegare l’arzigogolato meccanismo attraverso il quale tutto questo viene reso normale, penso bastino le cifre. Lo Stato italiano si contraddistingue, quindi, per la sua carità cristiana, perché, tradotto il vile moneta, gli italiani avrebbero dato ai vescovi meno di 400 milioni, invece, la Chiesa cattolica, si ritrova con un malloppo molto più alto, praticamente il triplo. Non male lamatematica ecclesiastica che, in questo caso, si può dire che abbia una sua opinione ben precisa.
Vuoi dire che il buon Bergoglio non sappia nulla? Lo so, andare contro questo papa è una lotta impari, ma diffido sempre degli ampi consensi, perché alla lunga se ne scopre sempre il perché e il percome, rimanendo molto spesso delusi. Secondo me Bergoglio non assomiglia minimamente a San Francesco, di cui ha preso il nome, neanche nelle funzioni corporali, parafrasando un vecchio detto delle mie parti. Lui ci prova, con la sua aria dimessa a fare un po’ di restyling nella Chiesa, ma ditemi voi, in concreto che cosa ha fatto?
Egli non veste scarpe di marca come il suo predecessore, e non vive in un appartamento lussuoso, va bene gliene diamo atto. Certamente risulta più alla mano e non le manda a dire, va bene anche questo, ma preferirei che le mandasse a “fare”, avvicinando in questo modo questa Chiesa a quella di Gesù, che era partita bene dando semplici ed efficaci “consigli” del tipo: <<Ama il prossimo tuo come te stesso>>, peccato che strada facendo qualcosa si sia perso… e ora ci tocca Bergoglio che, con la sua aria dimessa, è talmente innovativo da mantenere il tutto come prima se non di più.

Sempre da un articolo del Fatto Quotidiano, questa volta a firma di Carlo Tecce, l’assegno del miliardo e rotti di euro che ogni anno la Chiesa cattolica intasca, viene incassato dalla Cei, e poi gestito sul conto di Deutsche Bank che la Santa Sede ha intestato in Germania. Il papa non può non sapere, qualcosa gli è sicuramente giunto presso la sua abitazione in Santa Marta, ma si vede che non lo ritiene degno di nota, meglio scagliarsi contro chi fa mercimonio in Chiesa, facendo pagare i servizi offerti come battesimi, matrimoni, funerali e altro ancora.
Intanto però, ci siamo sorbiti la campagna pubblicitaria “strappalacrime” per l’8 per mille alla Chiesa cattolica, costata “solo” dieci milioni sulle reti Mediaset, una campagna pubblicitaria bene curata, e ideata da Saatchi & Saatchi, una azienda che, tra l’altro, promuove anche le esplorazioni petrolifere dell’Eni.
Non c’è che dire, per convincere gli italiani, solo negli ultimi 4 anni, sono stati spesi 45 milioni di euro, oscurando di fatto lo Stato egli altri “competitor”. Senza contare che non esiste traccia dei contributi ai media di proprietà dei vescovi, come il quotidiano Avvenire, e il canale satellitare Tv2000.
Beh, un po’ più di trasparenza non guasterebbedai Bergoglio, fai una cosa di Chiesa, una buona volta, che cosa ti costa? Certo, è tutto “regolare”, gli accordi sono stati fatti e va bene, ma perché “ingannare” la gente che non ti dà l’8 per mille, intascando comunque da loro un bel po’ di euro, senza poi comunicarlo chiaramente?
Dai Bergoglio fatti forza, trova un’occasione per chiedere scusa per questa pubblicità fuorviante, ne guadagnerai sicuramente in umanità, che, secondo me, un po’ ti difetta.

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