“Belvedere
del Paradiso”, ”Chiostro del Paradiso”: quale contesto potrebbe
evocare simili definizioni se non la “Costiera Amalfitana”?
Pochi luoghi in Italia hanno il fascino dei suoi impervi
terrazzamenti, del suo sinuoso profilo, della sua sontuosa natura,
dei suoi fiordi, i suoi profumi, colori, la sua luminosità. Anche i
vitigni, in costiera, hanno nomi evocativi: Ginestra, Fenile…
A
Ravello ,una delle sue gemme più fulgide, si può godere di una
vista mozzafiato sul braccio di mare, contornato di alti dirupi e
vertiginose scogliere, che insiste sulla nobile Amalfi.
Ravello
è un sogno di pietre laccate di solarità, di fiori che colorano le
strade, di profumi della mediterraneità, di mistici silenzi.
Giungervi
da innamorati è come inoltrarsi nel dominio della felicità.
E
perdervisi.
Amalfi
ha il piglio della nobile decaduta, tutta intrisa di storia e pervasa
di febbrile attività. Il suo Duomo è un capolavoro di sincretismo
assoluto fra architetture italiche e moresche. Nel suo “Chiostro
del Paradiso” il lirismo della “pietra” è semplicemente
commovente.
Cetara
è il sogno di un mondo di pescatori che non esiste più. Osservare
le barche in rada, le nasse, le reti ammassate sui pontili produce
brividi di autentica nostalgia.
Positano
è una cartolina multicolore e soprannaturale. Percorrere l’intricato
fraseggio dei suoi vicoli è tutto quello che occorre per penetrarne
il senso, coglierne lo spirito, assorbirne l’aura.
E
l’incredibile precipizio di Furore, i suoi vini sublimi…
La
Costiera Amalfitana è un luogo di supreme emozioni, di felicità
improvvise, di dimenticanze e “deja vu”.
Costiera,
mon amour.
Rosario
Tiso
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