Quando la scorsa primavera è scoppiato il Covid19 in Lombardia, sono state prese in considerazione possibili cause atmosferiche, visto il grave inquinamento dell’aria. Ora è apparso un articolo che ricorda alcuni studi in questa direzione, cioè la possibile diffusione del virus attraverso la ricaduta atmosferica di nanoparticelle.
Queste considerazioni ovviamente vanno oltre le informazioni che seguono e non vogliono insinuare nulla, ma semplicemente ricordare alcune ricerche fatte.
E’ certa la presenza del coronavirus nel particolato atmosferico... E’ quanto emergeva da una ricerca condotta dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) con le università di Trieste, Bari, Bologna e l’Ateneo di Napoli “Federico II”. “Possiamo confermare di aver dimostrato la presenza di RNA virale del SARS-CoV-2 sul particolato atmosferico rilevando la presenza di geni specifici, utilizzati come marcatori molecolari del virus, in due analisi genetiche parallele”...Questa importante evidenza seguiva un Position Paper pubblicato dalla stessa SIMA sulla “Valutazione della potenziale relazione tra l’inquinamento da particolato atmosferico e la diffusione dell’epidemia da Covid-19” (qui lo studio).
Ma veniamo ora a queste ultime notizie.
Wuhan, ecco i piani per rilasciare coronavirus potenziati nell’aria e infettare i pipistrelli.
Ulderico de Laurentiis
Gli scienziati di Wuhan stavano progettando di rilasciare coronavirus potenziati, trasportati dall’aria, nelle popolazioni di pipistrelli cinesi per inocularli contro le malattie che potrebbero saltare agli esseri umani, come le proposte di sovvenzione trapelate (che risalgono al 2018) mostrano.
Lo scrive la giornalista scientifica Sarah Knapton in un articolo – inchiesta pubblicato poche ore fa dal The Telegraph, autorevole quotidiano britannico.
I “leaks”, documenti trapelati a cui fa riferimento la Knpaton rivelano che i ricercatori hanno richiesto 14 milioni di dollari per finanziare un progetto controverso nel 2018.
Solo 18 mesi prima che apparissero i primi casi di Covid-19, i ricercatori avevano presentato piani per rilasciare nanoparticelle che penetrano la pelle contenenti “nuove proteine spike chimeriche” dei coronavirus di pipistrello nei pipistrelli delle grotte nello Yunnan, in Cina.
Hanno anche pianificato di creare virus chimerici, geneticamente migliorati per infettare più facilmente gli esseri umani, e hanno richiesto 14 milioni di dollari alla Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa, un’agenzia governativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti incaricata dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare.) per finanziare il lavoro.
I documenti riservati e la richiesta di finanziamento per la ricerca sul virus potenziato
I documenti sono stati rilasciati da Drastic, il team di investigazione web istituito da scienziati di tutto il mondo per indagare sulle origini del Covid-19.
La documentazione trapelata mostra che ricercatori cinesi e americani speravano di introdurre “siti di scissione specifici per l’uomo” nei coronavirus di pipistrello che avrebbero reso più facile per il virus entrare nelle cellule umane.
Quando il Covid-19 fu sequenziato geneticamente per la prima volta, gli scienziati erano perplessi su come il virus avesse evoluto un tale adattamento specifico per l’uomo nel sito di scissione della proteina spike, che è la ragione per cui è così infettivo.
I documenti consultati dal Telegraph chiamano in causa anche Peter Daszak di EcoHealth Alliance, l’organizzazione con sede negli Stati Uniti, che ha lavorato a stretto contatto con l’Istituto di virologia di Wuhan (WIV) nella ricerca dei coronavirus dei pipistrelli. Peter Daszak con Anthony Fauci
I membri del team comprendevano la dottoressa Shi Zhengli, ricercatrice del Wuhan Institute of Virology soprannominata “donna pipistrello”, così come i ricercatori statunitensi dell’Università del North Carolina e il Centro nazionale di salute della fauna selvatica dell’United States Geological Survey.
La Darpa, secondo quanto viene riferito, ha rifiutato di finanziare il lavoro, dicendo: “È chiaro che il progetto proposto e guidato da Peter Daszak avrebbe potuto mettere a rischio le comunità locali”, e ha avvertito che il team non aveva adeguatamente considerato i pericoli del potenziamento del virus (ricerca sul guadagno di funzione) o del rilascio di un vaccino per via aerea.
I documenti di richiesta della sovvenzione infatti mostrano che il team aveva anche alcune intenzioni circa un programma di vaccinazione e ha detto che avrebbe “condotto una divulgazione educativa … in modo che ci sia una comprensione pubblica di ciò che stiamo facendo e perché lo stiamo facendo, in particolare a causa della pratica del consumo di pipistrelli nella regione”.
Il ricercatore OMS: spaventoso che stavano creando virus MERS chimerici
Secondo una fonte anonima del quotidiano britannico, un ricercatore Covid-19 dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), “era allarmante che la proposta di sovvenzione includesse piani per migliorare la malattia più mortale della sindrome respiratoria del Medio Oriente (Mers).”
“La parte spaventosa è che stavano facendo virus Mers chimerici”, ha detto la fonte. “Questi virus hanno un tasso di mortalità superiore al 30 per cento, che è almeno un ordine di grandezza più mortale della Sars-CoV-2.
“Se uno dei loro sostituti recettori facesse diffondere Mers in modo simile, pur mantenendo la sua letalità, questa pandemia sarebbe quasi apocalittica”.
Angus Dalgleish, professore di oncologia a St Georges, Università di Londra, che ha lottato per far pubblicare il lavoro che mostra che il Wuhan Institute of Virology (WIV) aveva svolto un lavoro di “guadagno di funzione” per anni prima della pandemia, ha detto che la ricerca potrebbe essere andata avanti anche senza il finanziamento.
“Questo è chiaramente un guadagno di funzione, ingegnerizzando il sito di scissione e lucidando i nuovi virus per migliorare l’infettività delle cellule umane in più di una linea cellulare”, ha detto.
Daszak era anche dietro una lettera pubblicata su The Lancet l’anno scorso che ha effettivamente chiuso il dibattito scientifico sulle origini del Covid-19.
EcoHealth Alliance e l’Istituto di virologia di Wuhan sono stati contattati dal Telegraph per un commento. Vi terremo aggiornati su tutti i risvolti della vicenda.
FONTE The Telegraph
https://www.nogeoingegneria.com/news/wuhan-ecco-i-piani-per-rilasciare-coronavirus-potenziati-nellaria-e/
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