Paolo Becchi: "Solo la Lega può salvare l'Italia"
Il docente di filosofia del diritto, un tempo ideologo dei Cinque Stelle, scrive che "Salvini può giocare sulla sua coerenza e criticare il M5S sui temi dell’euro, dell’Ue e della politica sull’immigrazione, mostrando tutte le ambiguità dei grillini"
Paolo Becchi, docente di filosofia del diritto all’università di Genova, un tempo ritenuto ideologo dei Cinque Stelle, spiega in un articolo su Libero che “solo la Lega ha le carte pulite per provare a salvare l’Italia”. La riflessione parte dalla fine della Prima Repubblica e transita per il “colpo di Stato architettato da Napolitano nel 2011”, arrivando a “Renzi leader ormai finito” e alle prospettive di un governo pentastellato: “Considerata la sua incapacità di governare - come Roma docet - il M5S si affiderà a tecnici che faranno in buona sostanza quello che l’Ue dirà loro di fare. Per questo occorre ripartire da una Lega Nazionale”.
“Non sottovalutiamo il discorso fatto a Napoli da Salvini, il primo non a braccio. Un discorso passato sotto silenzio dai principali quotidiani italiani – scrive Becchi sul quotidiano diretto da Vittorio Feltri – Salvini ha un anno di tempo per radicarsi al Sud, cercando in loco persone pulite e non riciclate e partendo proprio da Regioni in cui il M5S sta perdendo consensi. A partire dalla Sicilia e dalla Sardegna, ma senza trascurare la Calabria (si ricordi Cosenza, dove il M5S è passato dal 25,5% delle nazionali del 2013 al 4,22% delle comunali 2016). E non dimentichiamo, in Liguria, Genova. Qui può sfruttare il grande malcontento della base grillina che ha persino votato in rete contro il candidato prescelto dai vertici pentastellati. Un sindaco “verde” a Genova, da sempre “rossa”, sarebbe un primo segnale di cambiamento”.
Becchi mette in luce la forza programmatica di Salvini, al cospetto di un M5S incapace di strutturare una proposta coerente su temi fondamentali: “Sinora Salvini può giocare sulla sua coerenza e criticare il M5S sui temi dell’euro, dell’Ue e della politica sull’immigrazione, mostrando tutte le ambiguità delle posizioni del Movimento e la sua mancanza di una chiara e netta linea politica”.
E ancora, sulle alleanze: “Certamente Salvini dovrà anche tentare di aprire ad altre forze, in primis Forza Italia, ma ciò sulla base di un accordo programmatico che ponga al primo posto l’uscita dell’Italia dall’euro. La politica non si fa solo con i numeri, ma anzitutto con le visioni e i programmi politici. E oggi lo spirito del tempo è lo spirito delle nazioni che soffia di nuovo forte in Europa. Questo non esclude la nascita di un’alleanza sovranista. Tutt’altro, questa sì che sarebbe la vera sorpresa delle prossime elezioni politiche. Oggi, in fondo, chi vota M5S lo fa solo perché non ha alcuna alternativa - o non va a votare o vota Grillo -, ma ci sarebbe tempo per costruirla. Ma è un’alternativa credibile risuscitare semplicemente il vecchio centro-destra? «Le rughe han troppi secoli oramai... truccarle non si può più»”.
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