di Luciano Lago
Nonostante tutta la massiccia propaganda mediatica lanciata per dare una immagine positiva della UE, quello che non è stato chiesto ai cittadini che si sono recati a votare per le elezioni europee il 26 maggio è come essi si sentano rappresentati dalle Istituzione della UE e quale sia la loro considerazione di questa costruzione politica con il potere di incidere nelle vite di tutti.
In realtà, come appare dai vari sondaggi, più della metà delle persone chiamate alle urne in Europa avvertono che la UE, ovvero questa costruzione europea (che non è l’Europa, quella della Storia e della Tradizione), non interessa più di tanto o, semplicemente, non si sentono realmente rappresentati da quelle istituzioni e da quella sovrastruttura burocratica che appare invadente e dominata da interessi delle lobby.
Questo accade perchè i cittadini europei (e gli italiani in particolare) si sono convinti con il tempo che la UE ha dimostrato di essere un progetto al servizio delle elites costruito alle spalle dei cittadini, travestito da una veste democratica che nasconde una forma di nuovo dispotismo, diretto da una eurocasta costituita da tecnoburocrati che godono di ampi privilegi e hanno a loro disposizione grossi fondi per la propaganda e la vendita dei voti.
Una UE che viene governata su dettatura di organismi esterni, senza una propria legittimazione democratica, diretta da una Commissione e da un Consiglio Europeo costituiti fra i nominati della stessa casta, fedeli interpreti delle necessità dei mercati, al servizio della globalizzazione, sintonizzata con le grandi lobby , che influenzano il futuro economico degli Stati e svolgono il loro ruolo determinante nelle decisioni della UE, condizionando e limitando la sovranità delle nazioni attraverso una serie di normative che riducono del 70/80% le capacità di decisioni autonome dei singoli Stati nazionali.
Nonostante tutta la massiccia propaganda mediatica lanciata per dare una immagine positiva della UE, quello che non è stato chiesto ai cittadini che si sono recati a votare per le elezioni europee il 26 maggio è come essi si sentano rappresentati dalle Istituzione della UE e quale sia la loro considerazione di questa costruzione politica con il potere di incidere nelle vite di tutti.
In realtà, come appare dai vari sondaggi, più della metà delle persone chiamate alle urne in Europa avvertono che la UE, ovvero questa costruzione europea (che non è l’Europa, quella della Storia e della Tradizione), non interessa più di tanto o, semplicemente, non si sentono realmente rappresentati da quelle istituzioni e da quella sovrastruttura burocratica che appare invadente e dominata da interessi delle lobby.
Questo accade perchè i cittadini europei (e gli italiani in particolare) si sono convinti con il tempo che la UE ha dimostrato di essere un progetto al servizio delle elites costruito alle spalle dei cittadini, travestito da una veste democratica che nasconde una forma di nuovo dispotismo, diretto da una eurocasta costituita da tecnoburocrati che godono di ampi privilegi e hanno a loro disposizione grossi fondi per la propaganda e la vendita dei voti.
Una UE che viene governata su dettatura di organismi esterni, senza una propria legittimazione democratica, diretta da una Commissione e da un Consiglio Europeo costituiti fra i nominati della stessa casta, fedeli interpreti delle necessità dei mercati, al servizio della globalizzazione, sintonizzata con le grandi lobby , che influenzano il futuro economico degli Stati e svolgono il loro ruolo determinante nelle decisioni della UE, condizionando e limitando la sovranità delle nazioni attraverso una serie di normative che riducono del 70/80% le capacità di decisioni autonome dei singoli Stati nazionali.
La UE è, nella percezione comune, una entità astratta che appare priva di contenuti e di una propria identità, che ha imbrigliato le economie dei paesi europei più deboli e ne ha permesso il saccheggio finanziario e l’impoverimento dei ceti produttivi..
La UE si presenta con quella bandiera azzurra con le stelle con cui si coprono i tecno burocrati al servizio dei mercati , delle oligarchie finanziarie e delle lobbys; sotto i discorsi retorici di unità e di progresso, vengono divise le nazioni in contrapposizione fra loro per motivi di concorrenza economica, in blocchi diversi. Una Europa dove neppure l’euro, al contrario di quanto si creda, è una vera moneta unica ma piuttosto un sistema di cambi fissi.
La percezione negativa della UE da parte delle persone comuni spiega perchè una gran parte di cittadini di paesi europei oggi contestano questo assetto dell’ UE e riversano il loro consenso nei partiti sovranisti ed anti UE, ovvero quelli che prospettano un riappropriarsi della sovranità degli Stati nazionali e della gestione delle proprie risorse economiche, sottraendosi ai ricatti e alle direttive degli organismi della UE.
Come risultato di queste elezioni si è avuto una grande affermazione dei partiti sovranisti (o dichiarati come tali) nei paesi più importanti come l’Italia, la Francia, il Regno Unito, la Polonia ed anche nella piccola Ungheria. In altri pasi i sovranisti non hanno sfondato ma hanno comunque messo in difficoltà i precedenti equilibri poitici, come avvenuto nella stessa Germania dove la Merkel è ormai arrivata alla fine della sua parabola di potere.
Questo si è verificato nonostante la massiccia propaganda ed il fuoco di fila dell’apparato dei media del sistema, tutti schierati ed orientati a difesa della causa europeista e del globalismo dei mercati, nonchè dei miti e dei clichè dell’ideologia liberal progressista, impostasi come pensiero unico e politicamente corretto dominante.
La percezione negativa della UE da parte delle persone comuni spiega perchè una gran parte di cittadini di paesi europei oggi contestano questo assetto dell’ UE e riversano il loro consenso nei partiti sovranisti ed anti UE, ovvero quelli che prospettano un riappropriarsi della sovranità degli Stati nazionali e della gestione delle proprie risorse economiche, sottraendosi ai ricatti e alle direttive degli organismi della UE.
Come risultato di queste elezioni si è avuto una grande affermazione dei partiti sovranisti (o dichiarati come tali) nei paesi più importanti come l’Italia, la Francia, il Regno Unito, la Polonia ed anche nella piccola Ungheria. In altri pasi i sovranisti non hanno sfondato ma hanno comunque messo in difficoltà i precedenti equilibri poitici, come avvenuto nella stessa Germania dove la Merkel è ormai arrivata alla fine della sua parabola di potere.
Questo si è verificato nonostante la massiccia propaganda ed il fuoco di fila dell’apparato dei media del sistema, tutti schierati ed orientati a difesa della causa europeista e del globalismo dei mercati, nonchè dei miti e dei clichè dell’ideologia liberal progressista, impostasi come pensiero unico e politicamente corretto dominante.
In Italia è stato rispolverato ed agitato lo spettro dell’antifascismo pur di frenare l’ascesa della Lega e degli altri movimenti considerati della destra sovranista ed anti UE, con il contorno di manifestazioni e mobilitazioni di piazza che hanno messo in luce l’intolleranza, molto poco democratica, della sinistra globalista nei confronti di chi dissente.
Tuttavia, l’affermazione del fronte sovranista ed anti UE che si è registrata in queste elezioni europeee, non può essere sminuita, visto il dato reale che ha modificato l’assetto politico italiano.
Uno dei principali sconfitti, di questa tornata europea, possiamo considerare Papa Bergoglio, il vero leader della sinistra globalista, visto che quest’ultimo, ha preso posizioni sempre a favore dell’europeismo e delle migrazioni incontrollate. Bergoglio non ha perso occasione di sostenere di dover accogliere tutti i clandestini ed ha sempre attaccato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, rifiutando di incontrarlo fino a che non avesse cambiato politica.
A giudizio di molti prelati cattolici ed eminenti teologi, il Papa Bergoglio sostiene posizioni incompatibili con la sua funzione e con la storia millenaria della Chiesa. Di conseguenza i fischi indirizzati al Papa Bergoglio a Milano sono stati una riprova della ripulsa di buona parte della popolazione cattolica nei confronti di questo personaggio vestito di bianco che, dal suo scranno papale, fa politica e si intromette nelle questioni dello Stato italiano. Sembra che gli italiani (e non solo loro) non accettino le ingerenze del Papa gesuita e della sua visione sorosiana delle migrazioni.
Gli italiani hanno dato il loro voto in maggioranza esattamente a quelle forze che contestano la UE e le politiche migratorie patrocinate dagli eurocrati, dal Papa Bergoglio e dall’ONU.
Questo pronunciamento nelle elezioni europee non sarà privo di effetti nell’assetto politico italiano e non solo in quello, si vedranno presto le reazioni dei mercati e dello spread, le consuete armi utilizzate dalle centrali globaliste per riportare all’ordine i governi che non si adeguano alle decisioni delle elites.
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