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mercoledì 24 ottobre 2018

Liguria


Il treno lentamente scivola lungo i binari che bucano la montagna in una lunga teoria di gallerie. Ad ogni squarcio di luce si intravvedono riviere: la Liguria è una terrazza protesa sul mare! Anche l’entroterra profuma di salsedine!
A Boccadasse ho capito il concetto di “creuza de ma”.
Ripide stradine che precipitano su gorghi marini che impazzano.
Lo sciabordìo dell’acqua è come un richiamo prima che si sveli l’immensità degli spazi aperti.
Boccadasse, già Genova, non più Genova, è depositaria della cultura ligure più autentica. Atmosfere bohemien nelle mansarde che si affacciano sul mare; osterie dove l’anima aspra di una terra avara di doni si sposa al respiro minerale, sapido, intenso delle brezze, delle culture, dei sapori, dei profumi che reca il Mediterraneo.
Verso Levante è Rapallo. Eleganza e signorilità promanano da ogni suo scorcio.
Non è l’opulenta S. Margherita Ligure né la preziosa ,nello scrigno naturale che l’accoglie, Portofino. Non è l’anfratto segreto di S. Fruttuoso o la pittoresca Camogli.
E’ di più. E’ la poesia di Montale nei caffè dai “fumi che svolgono tazze…”,delle mattine
ancorate come barche in rada…”.
Rapallo, vera regina del Tigullio. Con l’incanto discreto del lungomare dove regna la quiete. Dove nei ristoranti gourmet esibiscono giganteschi porcini delle valli dell’entroterra prima di prepararli con maestria. Dove la biblioteca comunale è ospitata in una villetta stile liberty immersa nel verde e, in un’atmosfera ovattata, vi passa il mondo. E dall’alto del Santuario di Montallegro la abbracci tutta, Rapallo.
Corre il treno, in un tratto che spiana. Poi viene inghiottito di nuovo dal budello nero di una galleria, fino a fermarsi una , due, tre , quattro, cinque volte. Fino a Riomaggiore, l’ultima delle Cinque Terre. La meta è precisa: la via dell’amore, incantevole sentiero che si snoda a mezza costa a strapiombo sul mare e collega Riomaggiore a Manarola. Percorrerla è professione di fede nel sentimento che tutti soggioga. Farlo con la propria compagna non ha eguali. Vale una consacrazione. Scolpisce un ricordo indelebile.
La via dell’Amore, nome più evocativo non c’è dato pronunciare!
Poi, il cerchio dell’incanto si chiude con una visita fugace alla più bella delle Cinque Terre. Un’occhiata rapida a quel nido d’aquile che è Corniglia ed ecco la sagoma inconfondibile di Vernazza.
Il porticciolo è fiabesco. Donne sparse prendono il sole sugli scogli. Una si muove e si tuffa. Mi sovviene ancora Montale….
”…T’alzi e t’avanzi sul ponticello esiguo/sopra il gorgo che stride:
il tuo profilo s’incide contro uno sfondo di perla.
Esiti a sommo del tremulo asse,
poi ridi, e come spiccata da un vento
t’abbatti fra le braccia
del tuo divino amico che t’afferra.
Ti guardiamo noi, della razza
Di chi rimane a terra”

Rosario Tiso




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