DI SIMONA PEZZINO
L’EFFETTO È MAGGIORE NEL CASO DEGLI UOMINI
Anche i legumi sono preziosi alleati nella battaglia contro il colesterolo cattivo. A svelarlo è un’analisi pubblicata sul Canadian Medical Association Journal secondo cui basta una porzione al giorno di ceci, piselli, fagioli, lenticchie e, più in generale, legumi non oleosi, per ridurre del 5% i livelli di colesterolo LDL, quello considerato “cattivo” per la salute. Una riduzione che agli occhi degli esperti è tutt’altro che indifferente, in quanto corrisponderebbe a una potenziale riduzione del 5-6% del rischio di avere a che fare con i principali eventi vascolari.
I ricercatori del St. Michael’s Hospital di Toronto sono arrivati a questa conclusione analizzando i risultati di 26 diversi studi che hanno coinvolto in totale più di mille individui. Dal punto di vista della riduzione dei livelli di colesterolo cattivo i benefici maggiori sono stati riscontrati nell’organismo maschile. Una possibile spiegazione risiede nelle abitudini alimentari degli uomini, spesso peggiori rispetto a quelle delle donne, ma non solo. Infatti in molti casi i livelli di colesterolo nel sangue degli uomini è maggiore di quello rilevabile in quello delle donne. Per questi motivi l’organismo maschile potrebbe, in termini assoluti, trarre più benefici dall’introduzione di una porzione di legumi nell’alimentazione quotidiana.
In realtà gli effetti positivi potrebbero andare al di là di quelli analizzati in questo studio. Gli stessi autori sottolineano che i legumi potrebbero aiutare a dimagrire, a tenere sotto controllo il glucosio nel sangue e a mantenere la pressione sanguigna nella norma. Tutto ciò non farebbe altro che contribuire a ridurre il rischio di disturbi cardiometabolici. Certo, mangiare più legumi potrebbe voler dire aumentare la comparsa di problemi come gonfiori, flatulenza, diarrea o, al contrario, stitichezza. Tuttavia, i ricercatori ricordano che in molte culture l’abitudine di mangiare legumi tutti i giorni è già radicata “senza che ci siano casi di effetti avversi che potrebbero limitarne il consumo”.
Nessun commento:
Posta un commento